Le rose di Yaldà
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Recensioni su Le rose di Yaldà
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Anteprima del libro
Le rose di Yaldà - EZIO G. FORSANO
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Saluto dalla regione
Il successo di qualsiasi lavoro editoriale non può pre- scindere da un titolo e da un incipit capaci di ammaliare. Se entrambi riescono a colpire il nostro immaginario, è facile immaginare che anche la lettura sarà una piacevo- le scoperta. E’ il caso del lavoro narrativo dello scritto- re sulmonese Ezio Forsano che, attraverso Le Rose di Yaldà
, ci conduce per mano all’interno di un mondo e di una cultura, quella iraniana, estremamente affasci- nante, e di un storia, quella di una bimba che perde tutto a seguito di un terremoto, ricca di colpi di scena e di spunti di riflessione. Yaldà, nella tradizione iraniana, è la notte più lunga dell’anno, quella del solstizio d’inverno. Una tragedia come il terremoto, soprattutto quando ad essere colpita negli affetti più cari è una bambina, come la protagonista di questa storia, si amplifica a dismisura. La tematica è che più che mai attuale anche alla luce di quello che è accaduto poche settimane fa nel centro Ita- lia e sette anni fa a l’Aquila, nel cuore del nostro Abruz- zo. Eppure anche un dramma di queste dimensioni, che piomba come un macigno sulle vite dei singoli, talvolta può trasformarsi in una opportunità per rinascere una se- conda volta e avere la possibilità di essere felici anche se in una realtà lontana dai luoghi della tua infanzia e dai tuoi affetti più cari. Ma al richiamo della terra e delle proprie radici è difficile resistere, e questo è l’escamota- ge individuato dall’autore per farci immergere nella cul- tura e nell’atmosfera di una città dichiarata patrimonio
dell’UNESCO come l’iraniana Bam, che è stata semidi- strutta da un terremoto nel 2003. Una località che pre- senta molte affinità con alcuni dei nostri più suggestivi centri, come Sulmona o L’Aquila. Va anche sottolineato e apprezzato il tentativo dello scrittore di unire alla sua fatica letteraria l’ambizione di contribuire a creare le giuste premesse per un gemellaggio tra Sulmona e il ca- poluogo della regione di Kerman, la cui Cittadella, la più grande struttura di mattoni al mondo, è stata interamente riscostruita. E questo non può che essere di buon auspi- cio per la ricostruzione del centro storico dell’Aquila, che rappresenta anche il presupposto principale per la rigenerazione del tessuto socio-culturale del capoluogo di regione.
Luciano D’Alfonso, Presidente della Regione Abruzzo
Saluto dal comune
Un sincero saluto ed un caloroso ringraziamento al caro Ezio che con la pubblicazione di questa profonda e coinvolgente fatica letteraria,attraverso il racconto di una storia realmente accaduta,testimonia la sua passione di scrittore ed autore letterario sensibilizzando i lettori su temi che mai devono essere dimenticati.
L’indifferenza,la disattenzione,troppo spesso ingab- biano la nostra mente e la nostra volontà. L’occasione che il caro Ezio ci consegna è quella di recuperare ed approfondire,tutti i valori umani che la quotidianità trop- po spesso ci fa dimenticare,anche attraverso la descri- zione di luoghi lontani e culture diverse ma che conser- vano tutti il bene comune della vita.
Il Sindaco Dottssa Annamaria Casini
Saluto ass. culturale voci di donne
Quando ho conosciuto Ezio Forsano rivestivo il ruolo di vicesindaco della città di Sulmona e ci confrontam- mo su un progetto importante per questa città e per la Giostra Cavalleresca di Sulmona. Già in quell’occasione ebbi modo di apprezzare le sue idee e soprattutto il suo amore per la città di Sulmona. Due mesi fa le nostre stra- de si sono di nuovo incontrate per parlare della pubbli- cazione del libro Le rose di Yaldà
che oggi mi onoro di introdurre. Sono stata rapita innanzitutto dalla storia narrata che vede protagoniste due donne, una, Yaldà, che bambina vive la tragedia di un terremoto e della perdita in un attimo della famiglia e delle sue radici, e un’altra, la mamma, medico italiano affermato che la adotta e che per amore rinuncia a tutto il suo mondo e alle sue sicurezze per aiutare Yaldà a ritrovare le sue origini.
Secondo poi l’intreccio di culture italiana e iraniana che emerge dal racconto e che quasi per caso è nata in modo coinvolgente in particolare tra il nostro territorio Peligno e la civiltà iraniana e che, ne sono certa, conti- nuerà a riservarci grandi sorprese.
Avv. Luisa Taglieri
Saluto da italia gualtieri
Quando Ezio Forsano ha sognato e poi scritto Le rose di Yalda
, il suo sentimento voleva regalarci sol- tanto
una bella storia: l’eterna seduzione dell’Oriente, la delicata passione di una ragazza, una vicenda com- movente dentro la tragica scena di un evento reale… Ma questo romanzo è qualcosa di più. L’intreccio felice e avvincente della trama tocca questioni che interpellano ambiti molteplici della nostra responsabilità e della no- stra sensibilità, come individui e come cittadini. E’, per- tanto, un autentico messaggio, che va dritto al cuore e si deposita nella coscienza. Ne abbiamo bisogno in questa epoca in cui gli imperativi etici fondamentali sembrano affievolirsi e siamo grati all’Autore per la consapevolez- za di cui ha voluto arricchirci attraverso il dono della sua feconda fantasia.
Dott.ssa Italia Gualtieri
Saluto da rosa giammarco
Nei libri, come nella vita, il confine tra realtà e im- maginazione è sottile. Solo che nei libri tutto è lecito, nella vita rischi di essere preso per pazzo. Ma credo che l’incontro, e talvolta lo scontro, di questi due mondi, sia necessario per scrivere
.
Alice Kemble
Le rose di Yaldà, il libro di Ezio Forsano, è un libro tra realtà e fantasia.
Una storia immaginaria che si svolge in una realtà concreta, definita e ben raccontata nonostante lo scrit- tore non abbia mai conosciuto o frequentato i luoghi del racconto.
La parola che crea la realtà. Fantastico.
Questa forma di scrittura, a mio modesto avviso, na- sce da un bisogno particolare dell’autore: da una par- te c’è la volontà di creazione di storie e di personaggi frutto della fantasia dall’altra di raccontare, l’urgenza di comunicare ciò che sgorga prepotentemente da dentro.
Non si scriverebbe se non ci fosse qualcosa da dire.
Non sempre è facile. C’è chi ci riesce molto bene ed è questo il caso dello scrittore Forsano.
Se a ciò aggiungiamo l’attrazione dell’autore verso il tema della condizione dell’infanzia si rischia che il pro- dotto editoriale raggiunga un ulteriore qualità.
Perché dentro questo libro c’è tutto.
C’è la vita, l’amore, la distruzione, la speranza, la
morte, la gioia, il dolore, la perdita, il riscatto, la soli- darietà. Le storie che vedono