Crucuddrisi. Itali primi di Calabria Antica versi di tempo dallo spazio vissuto
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Recensioni su Crucuddrisi. Itali primi di Calabria Antica versi di tempo dallo spazio vissuto
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Anteprima del libro
Crucuddrisi. Itali primi di Calabria Antica versi di tempo dallo spazio vissuto - Giuseppe Barberio
GIUSEPPE BARBERIO
CRUCUDDRISI
ITALI PRIMI DI CALABRIA ANTICA
versi di tempo dallo spazio vissuto
Poesie in vernacolo calabrese
Proprietà letteraria riservata
© by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy
Stampato in Italia nel mese di giugno 2019 per conto di Pellegrini Editore
Via Camposano, 41 - 87100 Cosenza
Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672
Sito internet: www.pellegrinieditore.it
E-mail: info@pellegrinieditore.it
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
Dedicato a tutti coloro che
sentendosi eredi degli
Itali primi di Calabria antica
nel rispetto autentico sacro e profondo
delle diverse etnie umane
orgogliosi della cultura di appartenenza
si esercitano nell’espressione del vernacolo
quale lingua madre da tutelare sviluppare
e tramandare alle future generazioni
proteggendola dagli attacchi moderni del tempo
PRESENTAZIONE
Definire i caratteri peculiari dell’opera di un autore richiede conoscenza approfondita di tutta la sua produzione e acquisizione di tutti quegli elementi che caratterizzano il suo mondo, la sua esistenza, la sua interiorità; richiede, altresì, impegno ed efficace metodo di indagine per decodificarne sentimenti, spiritualità, pensieri, concezioni.
L’amicizia quarantennale che mi lega a Peppino mi ha dato questa possibilità ed è con molto piacere che mi accingo a scrivere queste brevi note su tutta la sua opera dialettale, con particolare riferimento al suo ultimo lavoro.
Crucuddrìsi è la dodicesima raccolta di poesie in vernacolo crucolese, di Giuseppe Barberio, composta di 62 componimenti, nei quali l’Autore manifesta palesemente una piena maturità e un’elevata competenza artistica. Nella introduzione a questa raccolta, è il poeta stesso a fare un quadro completo di tutta l’opera, specificando, attraverso la tipologia degli argomenti trattati, il percorso seguito, nonché i suoi intenti mirati all’analisi della vita reale, attraverso una poesia che racconti le vicende umane, le condizioni di vita e le esperienze esistenziali. Come lo stesso autore sostiene, i componimenti presentati in questa raccolta, sono una "riflessione letteraria sulla comunità crucolese, centrata sugli aspetti antropologici e culturali della nostra società paesana".Tutta la sua produzione poetica, compresa l’ultima raccolta, ‘Crucuddrìsi’, è ampia, varia ed intensa; è un racconto della vita e della società crucolese che, spaziandosi in una straordinaria varietà di temi (le sue figure e i suoi personaggi, ripresi nei loro ritagli esistenziali, la fede, il lavoro, la vita, la l’amicizia, le virtù della donna, l’amore paterno e materno, gli affetti familiari, i ricordi, le piccole cose e gli oggetti di vita quotidiana, i fiori, i mesi, le stagioni, le provviste, le usanze, le tradizioni, i costumi, le credenze, i personaggi tipici del paese, i luoghi del’infanzia, il dolore, le feste, le celebrazioni, il pregiudizio, la scuola, la preghiera e tant’altro ancora) ci riporta alle radici dell’uomo della nostra terra. È questa tipologia variegata di temi e di contenuti che rendono la poesia di Barberio di facile lettura. I tantissimi componimenti vernacolari, pur nella varietà di argomenti che trattano, e che il poeta ha riunito in più raccolte, formano un tutto unitario: un ampio quadro in cui le varie parti trattate, apparentemente slegate, si integrano e si completano, offrendo al lettore la visione della vita di tutto un popolo, di Crucoli che è una parte inscindibile del poeta.
Il paesaggio nella poesia ‘barberiana’ non costituisce un tema a sé, ma è un contesto, uno sfondo, uno scenario entro cui il poeta colloca l’‘oggetto’ del suo poetare, partecipando al lettore emozioni che costituiscono brani a volte di intensa liricità. Leggere le poesie di Barberio significa percorrere il suo itinerario poetico, compiere un viaggio attraverso le vie del paese e sentirsi immersi in un’atmosfera, impregnata di sentimenti umani; un’atmosfera che si coglie nei bozzetti, nei ritratti, nei quadretti di vita paesana, nelle vignette, negli scorci di piazze e viuzze, semplici quanto si vuole, ma ognuno con una propria vita ed originalità. Ogni componimento, infatti, comprende in sé un evento, un’immagine che, nel loro insieme, ben rappresentano, in tutta la loro caratterizzazione, l’anima del poeta, la sua sensibilità, la sua spiritualità, la sua umanità, la sua intelligenza. Egli, però, non scade nel ‘quadretto di genere’ o, peggio, nel ‘bozzettismo’, perché il motivo primario della sua ispirazione, ritengo, sia il sentimento che il poeta ha della vita nella sua realtà quotidiana, intesa come un continuo succedersi di piccole vicende e di tenui contrasti, senza scherno e né ironia.
Da tutta la sua produzione poetica emerge la figura del poeta-uomo con la sua storia, le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue amarezze, le sue ansie, i suoi umori verso gli uomini e verso la natura che egli vive intensamente, una natura intesa anche nel senso georgico e idillico-pastorale che dà pace, tranquillità e ristoro all’anima e ai sensi. Tutta la sua opera costituisce una testimonianza fondamentalmente storica, che ha come punto nodale di riferimento Crucoli: il poeta fissa la sua attenzione su aspetti e momenti che fanno parte appunto della ‘storia’ di tutti e, soprattutto, fanno parte della sua storia di un uomo, vissuto in un contesto umano che lo ha plasmato a tal punto che l’anima crucolese si identifica con la sua.
Egli è figlio del suo paese, Crucoli, dove la vita scorre lentamente e le cose si manifestano nella loro nudità e semplicità, perché ancora, per certi versi, fortunatamente, non è inquinata dagli influssi del mondo odierno (e fino a quando?) che, altrove, hanno già determinato la scomparsa di tutto quel patrimonio di tradizioni, di usanze e di consuetudini che più non torneranno. Si colgono nei suoi componimenti tutti i motivi caratteristici del suo tempo: un senso doloroso di disagio, che non è solo politico e sociale, ma soprattutto esistenziale; il disagio di chi avverte intorno a sé una crisi di credenze e di valori, ma rifiuta il presente che non riesce ad accettare perché intriso di vacuo modernismo e di insignificanza umana e valoriale!
Il merito del poeta è, appunto, quello di aver celebrato con i suoi versi i valori della tradizione che, lentamente stanno scomparendo e di cui vuole essere il difensore, contro l’aggressione del consumismo e del modernismo. L’immenso patrimonio culturale, la completa conoscenza del dialetto, la capacità di indagatore della natura e dell’animo umano e di acuto ed attento osservatore, a cui nulla sfugge, hanno permesso al poeta di analizzare anche ‘le piccole cose’, dando ad esse un significato profondamente umano. Sì, a lui nulla sfugge! Da ogni cosa, apparentemente banale, sa far derivare liriche emotivamente coinvolgenti.
Forte è il sentimento religioso che traspare nelle composizioni di Barberio. Egli è un cristiano che esprime la propria fede verso Dio, la Provvidenza, la Speranza, senza remore e in piena libertà. Toccanti sono i componimenti nei quali traspare la sua religiosità e la sua ardente fede. Il bisogno della preghiera e la ricerca costante e continua di Dio manifestano chiaramente il forte, intimo senso di religiosità del poeta, soprattutto nei momenti in cui l’animo è abbattuto o caduto nella disperazione più cupa.
La sua opera costituisce una miniera interminabile di notizie sulla vita, gli usi, i costumi, le credenze e le tradizioni della sua gente, ma anche sulle condizioni della miseria degli strati sociali subalterni; essa rappresenta un inestimabile patrimonio culturale, una fonte preziosa a cui attingere, per meglio conoscere un mondo di valori e di tradizioni, su cui l’’homo mediaticus’ ha avvolto una patina che farebbe bene a rimuovere. Dagli accadimenti quotidiani, che sono brillantemente esposti con un fluido ed incisivo dialetto, derivano richiami, insegnamenti e profonde riflessioni, senza mai cadere nella retorica.
La sua poesia, descrittiva e colloquiale, ove la lirica si fonde con il realismo, non resta in superficie, ma scende in profondità; è ‘espressione della gente che vive’, perché nasce dall’osservazione acuta e dalla conoscenza del popolo crucolese in tutte le sue manifestazioni ed atteggiamenti esistenziali.