Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Più forte di prima
Più forte di prima
Più forte di prima
E-book184 pagine2 ore

Più forte di prima

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dopo un infortunio, Chrissy, atleta che gareggia in diverse specialità, è costretta ad abbandonare le piste di atletica leggera per una stagione, per riconquistare la forma fisica ideale e ritornare più forte. Con questo scopo, inizia a lavorare in sala pesi e lì incontra la star della squadra di hockey, anche lui infortunato, Ryan Phillips.

Riusciranno a recuperare entrambi e la loro attrazione li aiuterà a ritrovare la sicurezza mentale di cui hanno tanto bisogno?

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita20 mar 2018
ISBN9781547522002
Più forte di prima

Correlato a Più forte di prima

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Più forte di prima

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Più forte di prima - Lexy Timms

    Indice

    Prologo

    Capitolo 1..........................................4

    Capitolo 2..........................................9

    Capitolo 3........................................16

    Capitolo 4........................................23

    Capitolo 5........................................30

    Capitolo 6........................................37

    Capitolo 7........................................43

    Capitolo 8........................................50

    Capitolo 9........................................57

    Capitolo 10......................................63

    Capitolo 11......................................69

    Capitolo 12......................................76

    Capitolo 13......................................83

    Capitolo 14......................................90

    Capitolo 15 ........................................97

    Capitolo 16 .......................................104

    Capitolo 17 .......................................112

    Capitolo 18 .......................................119

    Capitolo 19 .......................................126

    Capitolo 20 .......................................131

    Dominare

    Nota dell’autrice

    Dove trovare Lexy Timms

    Altre serie

    Prologo

    Chrissy sarebbe stata la successiva.

    Ora o mai più.

    Un boato riecheggiò per tutto lo stadio della pista coperta. Il fratello, Jason, riuscì a catturare la sua attenzione. Lui ed altri ragazzi della squadra di hockey avevano occupato i posti più vicini alla pista. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, agitando le braccia sulla testa, seguito dagli amici. Un arbitro si girò e si incamminò verso di loro, ma il gesto del pover’uomo sembrò soltanto alimentare quell’esaltazione.

    Chrissy scosse la testa mentre sentiva affiorare un sorriso sulle labbra. Il fratello maggiore era tutta la sua vita. I genitori si erano separati quando loro erano ancora piccoli e la madre aveva ottenuto la custodia dei figli. Era molto giovane, però, e conduceva una vita troppo spericolata per crescere due bambini quindi Chrissy e Jason avevano dovuto badare uno all’altra. Si diresse alla pista rossa che le avrebbe consegnato la vittoria o la sconfitta. Si girò per guardarlo, da sopra la spalla, ancora una volta e ridacchiò. Si era dipinto mezza faccia di rosso borgogna. L’altra metà era in parte bianca e in parte blu. Sicuramente interpretava perfettamente lo spirito del college.

    Concentrati, disse a se stessa, tornando a girarsi e facendo qualche altro piegamento.

    Dai, ragazzina. Vediamo se il duro lavoro paga. Il coach Anderson era, in piedi, accanto alla coach Maves ed era molto più attraente di quanto avrebbe dovuto essere un uomo della sua età. Chrissy tornò a concentrarsi sulla sfida che aveva davanti a sé ed il mondo sembrò fermarsi per un secondo.

    Nient’altro aveva importanza.

    Era sempre così.

    Chrissy partì. Gli occhi fissi sulla pista sotto ai suoi piedi, caricò al massimo le braccia e le gambe affinché la sua velocità favorisse il salto. Una voce morbida contò i suoi passi, prima che lei sussurrasse adesso mentre si avvicinava sempre di più alla buca di sabbia. Si sollevò appena ed abbassò il baricentro, allungandosi. Dopo altri due lunghi passi si ritrovò in aria, con la gamba che la spingeva in avanti come aveva provato tantissime volte in allenamento.

    Spostò leggermente lo sguardo a sinistra, ruotando impercettibilmente, e vide il pavimento avvicinarsi troppo velocemente alla sua destra. Quando atterrò nella sabbia, un urlo le uscì dalla bocca. Sentì un calore bruciante diffondersi dalla coscia destra e il ginocchio si piegò in maniera innaturale a quell’impatto. L’errore di valutazione le fece sbattere la testa all’indietro, colpendo il terreno duro. Si girò su un fianco, allungò le braccia e piegò le gambe. Urlò di nuovo mentre lacrime calde le offuscavano la vista. La sabbia le si incollò al viso bagnato.

    Qualcosa non andava.

    Chrissy? Che ti sei fatta? La Maves corse verso di lei e le si inginocchiò accanto.

    Mi sono fatta male. Al quadricipite, il tendine e il polpaccio. Sputò la sabbia che le era entrata in bocca. Al ginocchio. La voce le uscì in un sussurro, sopraffatta com’era dallo sconforto e dal dolore. Spinse l’allenatrice e si girò sul ginocchio sano mentre l’altro ruotava verso l’esterno in modo del tutto innaturale. Mi viene da vomitare.

    Quasi non riuscì a finire la frase, prima di vomitare il pranzo nel cestino bianco accanto alla pista che sembrava essere lì apposta per lei. Sentì la coach Maves che urlava, ma le sembrava tutto lontano. Chiuse gli occhi per un attimo, cercando di non farsi sopraffare dall’agonia, ma urlò quando un omone la prese tra le braccia. La sollevò da terra e la portò a bordo pista.

    Va tutto bene. Ci penso io. Probabilmente si tratta di una distorsione. Niente di serio. Reggiti a me. Sono qui. Suo fratello la strinse tra le sue braccia forti e le sorrise.

    È peggio di così.

    Perché lo pensi? Le chiese, rivolgendo un cenno della testa al medico sportivo che li aveva raggiunti.

    Chrissy appoggiò la testa e chiuse gli occhi, le girava la testa. Sei dolce.

    Lo sono sempre.

    No, di solito sei un cretino.

    Un cretino dolce?

    Avrebbe voluto ridere, ma non le uscì nulla. Vide il mondo dileguarsi mentre il fratello l’adagiava su una barella.

    Le mise una mano sullo stomaco e si chinò su di lei. Andrà tutto bene, d’accordo? Ti faranno una lastra. L’adrenalina e l’infortunio ti fanno sentire uno schifo. Va’ con loro e non preoccuparti.

    Non dirmi cosa fare. Farfugliò e Jason sorrise.

    Mai.

    Si sforzò di restituirgli il sorriso mentre l’oscurità la sopraffaceva.

    Capitolo 1

    Ehi, superstar. Ti sei svegliata, finalmente?

    Chrissy si inumidì le labbra secche, sentendo le palpebre pesanti per il sonno. Si girò verso la voce di Jason e riuscì a metterlo a fuoco.

    Aveva un enorme sorriso sdolcinato.

    Perché sorridi in quel modo?

    In che modo?

    Inquietante, sussurrò lei, raddrizzando la testa e chiudendo gli occhi. Che è successo?

    Inquietante... ripeté lui. Lo sentì muoversi e dovette riaprire gli occhi. Avvertì una fitta di dolore alla nuca e giù per la schiena. Si lamentò ed allungò una mano per toccarsi la testa.

    Ehi, fa’ piano. La coach Maves si avvicinò, alla sua destra. Chrissy girò lentamente la testa, sforzandosi di nascondere la sofferenza. Hai sbattuto la testa, forte. Non hai avuto una commozione, ma ti farà male ancora per un po’. Dovrai riposarti, la settimana prossima, e ritornerai giusto in tempo per gli esami.

    Sì, coach. Chrissy pronunciò quelle parole automaticamente, ma sapeva che avrebbe ricominciato ad allenarsi appena possibile. Domani, per esempio. Come sono andata?

    Sei arrivata seconda, ma ti sei stirata il crociato anteriore. Nella migliore della ipotesi, resterai fuori per un paio di mesi e salterai la stagione indoor, nella peggiore dovrai rinunciare anche alla stagione outdoor.

    Che cosa? No. Non posso. Chrissy fece per alzarsi, ma la stanza iniziò a girarle intorno. La Maves allungò un braccio e Jason, dall’altro lato del letto, la rimise delicatamente giù.

    Sta’ calma, sorellina. Hai sbattuto la testa. Soltanto perché non hai avuto una commozione non significa che non devi stare attenta, la rimproverò dolcemente.

    Che succederà con la borsa di studio? Il piccolo macchinario accanto al letto emise un sonoro bip mentre il suo cuore accelerava i battiti. Chrissy sollevò la mano sinistra e si tolse quell’arnese dal braccio. Il rumore divenne ancora più assordante. La Maves si avvicinò al macchinario e premette alcuni bottoni, poi si girò per guardarla male.

    Non succederà niente alla tua borsa di studio. Se l’infortunio ti terrà fuori per entrambe le stagioni, indoor e outdoor, il consiglio dovrà discuterne, ma non preoccuparti. Tornerai prima. Dovrai soltanto seguire il programma dei dottori e dei fisioterapisti.

    Due mesi senza gare? Senza allenamenti? Sospirò sonoramente, come se tutto avesse perso di significato. Un salto solo. Durante la prima gara della stagione. Anzi, la stagione non era neanche iniziata, ancora. Ufficialmente i campionati indoor non iniziavano prima di gennaio. Quanto ho saltato?

    La Maves sorrise. Conosceva bene la determinazione di Chrissy. Non ha importanza, adesso, ti dico soltanto che hai quasi raggiunto la lunghezza richiesta per partecipare ai campionati universitari.

    Non resterò fuori per due mesi. Sono troppi.

    Il fratello sbuffò. Saresti rimasta ferma comunque, a Natale, quindi smettila. E poi devi rinforzare le gambe. Ti ricordi quando ti è successa la stessa cosa, alle medie?

    Non è la prima volta, quindi? Il coach Anderson entrò nella stanza, parlando a voce alta e riempiendo tutto lo spazio.

    Non è successo niente! Guardò Jason. Non è stata una cosa grave ed è guarita subito. Chrissy allungò una mano verso il fratello. Jason le si avvicinò e l’aiutò a sollevarsi. Aveva il ginocchio destro gonfio, come se ci fossero dei chicchi d’uva sotto la pelle. Era blu e gonfio, niente di buono. Sotto le avevano sistemato una borsa del ghiaccio. Merda... Allungò la mano e si toccò il ginocchio mentre il dottore entrava, schiarendosi la gola.

    Le mise un’altra borsa del ghiaccio, sopra al gonfiore.

    Chrissy inspirò a denti stretti.

    Dovrai tenere il ghiaccio per i prossimi tre giorni. Cambiarlo ogni due ore. Anche di notte. Il dottore guardò Jason. Assicurati di impostare una sveglia e cambiare il ghiaccio alla tua fidanzata. Ve ne darò tre così non rimarrete senza.

    È mia sorella. Jason alzò gli occhi al cielo e si sedette su una sedia accanto al letto.

    "Ah, scusate. Beh, qualcuno dovrà rimanere con lei e aiutarla per i prossimi tre giorni. Martedì potrai smettere con il ghiaccio, se tutto va bene, e per i successivi tre giorni dovrai camminare con le stampelle. Forse per il prossimo fine settimana riuscirai ad usare una sola stampella. Vedremo. Non devi sforzarlo. Rischi di procurarti un danno di gran lunga peggiore. Se non seguirai le mie indicazioni e non starai molto attenta, dovrai restare ferma per almeno un semestre, due se dovrai operarti."

    Chrissy sentì gli occhi riempirsi di lacrime, di nuovo. Allungò una mano per asciugarle mentre la Maves si avvicinava per accarezzarle la spalla. Se starò attenta e farò tutto quello che dice, guarirà? Afferrò l’orlo della maglietta che indossava e l’utilizzò per asciugarsi le ultime lacrime.

    Se starai molto attenta e lavorerai per rinforzare il muscolo, sì. Si diresse ad un armadietto che occupava tutta la parete. Ti prescriverò di stare a riposo e ti darò qualcosa da prendere per il dolore. Dovrai tornare martedì per una visita. Analizzeremo la situazione e decideremo come procedere con la riabilitazione.

    Da noi abbiamo i bagni di ghiaccio, gli ultrasuoni e tutto quello che potrà servirle, disse il coach Anderson. Immagino che dovrà fare pesi ed altri esercizi senza caricare i legamenti. Il coach si infilò le mani nelle tasche, con aria assorta. Indossava sempre un vestito elegante, durante le gare in casa. Era una cosa tra lui e gli atleti.

    Sì, mi assicurerò che venga organizzato tutto quanto. Avviserò il coach della sala pesi. Il medico sportivo controllò la cartella. Dirò a Jamie che Chrissy si allenerà anche con lui.

    Ho soltanto tre esami, in questa sessione, quindi potrei allenarmi questa settimana e la prossima, propose Chrissy.

    È una buona idea, concordò il dottore, annuendo. Abbiamo un altro studente che dovrà fare riabilitazione durante la stagione invernale. Il figlio del coach Phillips.

    Il coach Phillips ha un figlio? Jason si sporse in avanti, appoggiando i gomiti sulle ginocchia, incuriosito da quella scoperta.

    Sì, ma non ne parla molto. Il ragazzo ha un bel caratterino e ha deciso di andare a Boston, per la sua borsa di studio in hockey, il che non ha senso. È un atleta incredibile, ma non va molto d’accordo con il padre. Penso che la sua scelta del college sia stata, più che altro, una sfida al padre. Anderson si strinse nelle spalle e poi si raddrizzò, probabilmente sorpreso dal fatto di aver parlato del figlio del coach Phillips. Non parlava mai degli altri atleti.

    Aspettate un attimo! Quindi dovrò restarmene chiusa in quella palestra puzzolente con questo tizio per tutte le vacanze di Natale? Chrissy alzò le braccia e sciolse la coda spettinata, passando le dita tra i capelli biondo scuro. Sentì la sabbia tra le mani. Doveva farsi una doccia.

    Così pare. Il dottore strappò alcuni fogli di carta dal suo blocco. Li passò a Jason ed indicò la porta. Va bene, voi aspettate fuori. Devo fasciarle il ginocchio e non credo che vi vorrà intorno. Farà male.

    Io resto. Jason si alzò e si avvicinò al letto, poi le prese la mano.

    Chrissy si sforzò di sorridere. Esci anche tu. Voglio tornare a casa. Aspettami all’ingresso, ci vediamo lì.

    Sei sicura?

    Va’, prima che provi a fasciare anche te.

    Una fasciatura completa per la star di hockey della Gatica? La coach Maves rise ed indicò la porta con un cenno. Andiamo Jason. Aspettiamo fuori.

    D’accordo, ma se la sento urlare...

    Smettila. Chrissy sorrise di nuovo

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1