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La sessualità giapponese. Uno sguardo sociologico
La sessualità giapponese. Uno sguardo sociologico
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E-book98 pagine50 minuti

La sessualità giapponese. Uno sguardo sociologico

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La sessualità giapponese, osservata dall'esterno, non può che stupire, almeno con riferimento alle sue rappresentazioni più massificate ed esteriori, per la sua eccentricità e per la contraddizione (per lo più solo apparente) tra il carattere sofisticato della tradizione erotica e la bizzarria di una pornografia contemporanea unica per la peculiarità e l'estensione delle sue manifestazioni di massa. In Giappone la dimensione strettamente sensualistica e ludica della sessualità non è mai stata considerata peccato, non ha mai ingenerato rammarico morale e sensi di colpa, come nelle culture cristiane. Questa potente nozione assiologica fondamentale, combinata ad un estetismo sofisticato, alle vicissitudini della storia moderna (ad esempio l'esperienza nucleare) e ad un ambiente tecnologico evolutissimo, ha generato forme e dinamiche di una sessualità per molti versi sorprendente e singolare.
LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2018
ISBN9788827822487
La sessualità giapponese. Uno sguardo sociologico

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    Anteprima del libro

    La sessualità giapponese. Uno sguardo sociologico - Umberto Pagano

    sociologico

    Introduzione

    Uno dei più consolidati luoghi comuni occidentali sul Giappone è la contraddizione tra la cifra ipertecnologica che lo connota e le tradizioni millenarie che le fanno da puntuale contrappunto nella quotidianità, tra la più avanzata cibernetica e gli antichi riti Shintō. Ma contraddizione è solo un termine per mascherare, con una nota auto-assolutoria, l’incapacità di comprendere fenomeni complessi. Leggiamo contraddizioni dove non riusciamo, con approccio spesso comodamente etnocentrico, a capire. Quelle che per noi sono contraddizioni, viste e vissute dall’interno della cultura giapponese, non lo sono affatto.

    La sessualità giapponese, osservata dall’esterno, non può che stupire, almeno con riferimento alle sue rappresentazioni più massificate ed esteriori, per la sua eccentricità e per la contraddizione tra il carattere sofisticato della tradizione erotica e la bizzarria di una pornografia contemporanea unica per la peculiarità e l’estensione delle sue manifestazioni di massa. Ma quello che un’occhiata superficiale non consente di cogliere è che il rapporto disinibito che i giapponesi hanno col sesso, soprattutto con la sua dimensione pop discorsiva, immaginifica, spettacolare e fantasy, feticistica e orrorifica (anche con gli aspetti più estremi e patologici) è esattamente il prodotto della storicizzazione di motivi culturali millenari.

    In Giappone la dimensione strettamente sensualistica e ludica della sessualità, sganciata da motivazioni riproduttive, non è mai stata considerata peccato, non ha mai ingenerato rammarico morale e sensi di colpa, come nelle culture cristiane. Questa potente nozione assiologica fondamentale, combinata ad un estetismo sofisticato, alle vicissitudini della storia moderna (ad esempio l’esperienza nucleare) e ad un ambiente tecnologico evolutissimo, ha generato forme e dinamiche di una sessualità per molti versi sorprendente e singolare, nella quale non è difficile – come del resto generalmente avviene in ogni contesto – cogliere alcuni temi ossessivamente ricorrenti della cultura giapponese, a partire da quello di mutazione, intesa come stravolgente, massiva, incontrollabile metamorfosi, fisica e, spesso, morale.

    Nell’accostarsi alla sessualità giapponese sarebbe saggio lasciar cadere molti dei nostri pregiudizi tipicamente occidentali, altrimenti si rischia di rimanere disorientati dalle contraddizioni di un Paese in cui non si fa una piega di fronte ai molti videogiochi di stupro ma nel quale gli stupri reali sono in rapporto 1:65 rispetto ai non contraddittori USA.

    Capitolo 1

    Tra radici e modernità

    1.1 Radici storiche e culturali dell’erotismo giapponese

    In Giappone il sesso ricopre un ruolo rilevante, da sempre. La mitologia (gli antichi testi Kojiki e Nihonshoki)¹ narra come la stessa nascita del Paese, sia stata il prodotto di un atto sessuale tra le due divinità Izanagino Mikoto e Izanamino Mikoto:

    «Quando il caos aveva cominciato a condensarsi, ma la forza e la forma non si erano manifestate, niente aveva un nome e niente era ancora fatto. Chi poteva sapere che aspetto avrebbe assunto? Tuttavia il cielo e la terra si divisero, e gli dei cominciarono ad operare. [...] Gli dei celesti comandarono alla coppia Izanagi e Izanami di creare, consolidare e far vivere la terra galleggiante del Giappone. Consegnarono una lancia e con essa mescolarono. Essi agitarono l'acqua del mare finché divenne densa, poi sollevarono la lancia, e l'acqua che gocciolava² divenne un'isola. [...] Izanagi chiese a Izanami: Com'è fatto il tuo corpo? Ella rispose: Il mio corpo cresce rigoglioso, ma una sua parte non cresce. Izanagi le disse: Anche il mio corpo cresce, ma c'è una parte che cresce in eccesso. Pertanto, mi sembra giusto introdurre la parte del mio corpo in eccesso nella parte del tuo corpo che non cresce, e cosi generare territori. Izanami rispose: Sono d'accordo» (Ō-No, 711).

    Nel tracciare le radici storico-culturali dell’erotismo e dei modelli comportamentali sessuali dei giapponesi, occorre preliminarmente comprendere come, in una terra dove ogni gesto è elevato ad arte, anche il sesso presenta canoni e rituali ben precisi e come l'attuale cultura sessuale sia il risultato di lunghissimi periodi di sedimentazione di valori e atteggiamenti provenienti da altre sfere, quella religiosa in particolare.

    Shintō e Buddhismo Zen sono le due religioni più praticate in Giappone: entrambe hanno una visione della sessualità molto aperta e priva di pregiudizi, che permette ai giapponesi di vivere l’erotismo senza alcun tipo di senso di colpa, anzi, lo Shintō, religione vitalistica e anti-escatologica, riconosce al sesso un ruolo fondamentale, soprattutto – ma non solo – per la procreazione, dedicandogli spesso uno spazio rituale rilevante.

    Ancora oggi in molte città giapponesi, i riti di fertilità vengono praticati in modo tradizionale, portando in processione oggetti di forma fallica e indossando maschere che rappresentano figure grottesche del pantheon shintoista (Figura 1.1).

    Figura 1.1 – Kanamara Matsuri, l’organo genitale maschile in questo festival la fa da padrone in quanto simbolo di fertilità (Fonte: www.japaninfoswap.com)

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