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Poesie riemerse: In forma barbara
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E-book71 pagine35 minuti

Poesie riemerse: In forma barbara

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Info su questo ebook

La poesia è una forma totalmente personale come la vita. È un’intimità delle cose che attraversa l’anima e la mente, facendosi sillabare dalla metrica del cuore “ il mio cuore messo a nudo Charles Baudelaire”. Questa mia quarta raccolta di liriche nasce dopo vent’anni che non scrivevo più poesie. Il passaggio temporale e infinito dalla giovinezza alla vecchiaia, dove la memoria con le sue immagini come in uno specchio riflesso fa scorrere il tempo perduto e ritrovato, il tempo fuggito in quel vuoto del cosmo che si perde nell’infinito “Giacomo Leopardi”. Questa mia raccolta oltre a riprendere la tela dei versi rifacendosi alle “odi barbare di Giosuè Carducci”, rivisitando una metrica che si perde nell’oscurità del tempo, ridando spazio alla sonorità del verso Italiano e al suo canto (Giuseppe Ungaretti); dopo che Andrea Zanzotto con la vocalità del verso e la particolarità del ritmo delle sue tre raccolte di liriche “Dietro il paesaggio, Vocativo e IX Ecloghe - le mie IX Elegie sono dedicate a lui”, decise di lasciare il canto e il ritmo Italiano per scrivere una poesia che con la nostra tradizione aveva poco a che fare, poesia che io definisco “Dodecafonica”. Ora il recupero nel nostro canto è un recupero della lingua italiana ciò che (Pier Paolo Pasolini) chiamava la poesia sublime che si perde nell’eterno e l’uomo ritrova la parte più epica e più bella della sua esistenza.
LinguaItaliano
EditoreAbel Books
Data di uscita29 apr 2018
ISBN9788867522101
Poesie riemerse: In forma barbara

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    Poesie riemerse - Mario Pozzi

    Mario Pozzi

    Poesie riemerse

    (In forma barbara)

    2017 – 2018

    AbelBooks

    Proprietà letteraria riservata

    © 2018 Abel Books

    Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico.

    Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:

    Abel Books

    Via Milano 44

    73051 Novoli (LE)

    ISBN   9788867522101

    Premessa        

    La poesia è una forma totalmente personale come la vita. E un’intimità delle cose che attraversa l’anima e la mente, facendosi sillabare dalla metrica del cuore il mio cuore messo a nudo - Charlers Baudelaire. Questa mia quarta raccolta di liriche nasce dopo venti anni che non scrivevo più poesie. Il passaggio temporale e infinito della giovinezza alla vecchiaia, dove la memoria con le sue immagini come in uno specchio riflesso fa scorrere il tempo perduto e ritrovato, il tempo fuggito in quel vuoto del cosmo che si perde nell’infinito Giacomo Leopardi. Questa mia raccolta oltre a riprendere la tela dei versi rifacendosi alle Odi barbare di Giosuè Carducci rivisitando una metrica che si perde nell’oscurità del tempo, ridando spazio alla sonorità del verso Italiano e del suo canto (Giuseppe Ungaretti); dopo che Andrea Zanzotto con la vocalità del verso e la particolarità del ritmo delle sue tre raccolte di liriche di (  Dietro il paesaggio, Vocativo e IX Ecloghe  di cui le mie IX Elegie sono dedicate a lui), decise di lasciare il canto e il ritmo Italiano per scrivere una poesia che con la nostra tradizione aveva poco a che fare, poesia che io definisco Dodecafonica. Ora il recupero del nostro canto è un recupero della lingua Italiana ciò che (Pier Paolo Pasolini) chiamava poesia sublime che si perde nell’eterno e l’uomo ritrova la parte più epica e più bella della sua esistenza.

    Per affrontare e approfondire la mia poesia si può leggere il mio libro Saggi critici – itinerario nella poesia sublime.

    Mario Pozzi

    Introduzione

    Sono quasi vent’anni che non scrivo più poesie, ne avevo perso il senso, il senso del ritmo interiore della mia anima. Dopo la stagione del teatro, quella del critico letterario e quella del romanziere, come per gioco ho ricominciato a scrivere poesie. Credevo di non riuscirci, che la vena poetica era conclusa, perduta nel grido sterminato degli anni folti, negli anni dei sogni che si lambiccavano nei sussurrati amori, dove i sensi erano accesi inni nelle stagioni che passavano come languide doline dove dondolavano le mie fantasie, le mie malinconie, le mie tristezze e dove l’agonia dei sensi scivolava in luoghi oscuri, nascosti, celati da quel dolce desiderio chiamato

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