Climate fiction: Racconti di fantaclima
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Info su questo ebook
Nell’inverno del 2100 apparvero nei cieli, ma solo sopra la zona tropicale, enormi pannelli di un nero lucido, scintillante.
Questi due avvenimenti di un futuro possibile sono il motore narrativo che ha dato vita ai due racconti qui pubblicati: Spaghetti e Lo scudo tropicale. Due scenari climatici e due scenari storici di un mondo certo fantascientifico, ma non poi così tanto …
Ho iniziato a scrivere questi racconti leggendo libri di climatologia.
Spesso tra le righe, apparentemente noiose e estremamente tecniche dei testi tecnici sul clima, appare improvvisamente uno scenario utopistico, un vero e proprio spettacolo climatico di un ipotetico e probabilmente irrealizzabile futuro.
Allora tocca scrivere, o meglio descrivere e raccontare questo scenario climatico.
Naturalmente senza alcuna velleità di coerenza scientifica o di attendibilità oggettiva, nella più pura tradizione della science fiction, sono nati questi racconti.
Che non solo prima di tutto spero Vi possano piacere, ma anche che, tra le altre cose, Vi spingano a riflettere su alcune delle contraddizioni più scottanti della nostra epoca, non solo di natura prettamente meteo-climatiche.
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Anteprima del libro
Climate fiction - Aldo Meschiari
ALDO MESCHIARI
Climate fiction
Racconti di fantascienza climatica
UUID: 72cff3f0-915d-11e8-b4f8-17532927e555
Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write
http://write.streetlib.com
Indice
Introduzione
Spaghetti
Storia di un fiocco di neve
Il pastore dei ghiacciai
Attacco ai Sink
Carboneater
Lo scudo tropicale
Le cronache di Nivolandia
Sole spento
Ozone Storm
Il nuovo Agassiz
Back Home
I giardinieri
Ice Carrot
Il cavaliere delle nuvole
La soluzione finale
Strati
The smoking gun
Thunder Storm
L'Orso
Scherzi
Il senso della neve
L'attesa
Il sogno del meteorofilo
Tempo e tempi
Dialogo della Natura e di un meteorologo italiano
Il climatizzatore naturale delle nostre città
Il battito termico della Terra
I rischi delle semplificazioni climatiche nel dibattito mediatico-politico
KAOS e COSMOS: tra Natura e Modelli numerici
L'autonomia della Scienza
Come il clima influenza la storia
Ringraziamenti
Introduzione
Di Aldo Meschiari
(opera protetta dal sistema SIAE)
Introduzione
Ho iniziato a scrivere questi racconti leggendo libri di climatologia.
Spesso tra le righe, apparentemente noiose e estremamente tecniche dei testi tecnici sul clima, appare improvvisamente uno scenario fantascientifico, un vero e proprio spettacolo climatico di un ipotetico e probabilmente irrealizzabile futuro.
Allora tocca scrivere, o meglio descrivere e raccontare questo scenario climatico.
Naturalmente senza alcuna velleità di coerenza scientifica o di attendibilità oggettiva, nella più pura tradizione della science fiction, sono nati questi racconti.
Che non solo prima di tutto spero Vi possano piacere, ma anche che, tra le altre cose, Vi spingano a riflettere su alcune delle contraddizioni più scottanti della nostra epoca, non solo di natura prettamente meteo-climatiche.
Spaghetti
Lunedì 3 dicembre alle ore 14,30 vi sarà un breve rovescio nevoso sulla periferia nord di Londra . Si prevede un accumulo di 5 cm di neve secca. Attenzione quindi al traffico stradale. Già dalle 17 il tempo si ristabilirà e tornerà il sole su tutta la metropoli, con rapida fusione del manto nevoso. La temperatura massima sarà di +5°C, la minima di -2°C.
Ecco, può bastare.
Mi disconnetto da Internet.
Vi ho voluto far conoscere le previsioni dettagliate di lunedì per la città di Londra. Avrei potuto scegliere qualsiasi altra città europea o mondiale. Cosa c’è di strano, mi chiederete voi. C’è che questa previsione è per lunedì 3 dicembre 2092. E noi viviamo solo nel 2089!
Il gruppo segreto Spaghetti si formò ufficialmente nel 2085. Un gruppo di amici virtuali, sparsi in tutta Europa. Ci eravamo conosciuti infatti su un forum meteo, uniti dalla stessa profonda passione per la meteorologia e la climatologia. Una passione così profonda da farci prendere la decisione che ci pose fuori dalla legalità. Ma non avevamo altra scelta.
Sono passati ormai circa 10 anni da quando la scienza meteorologica ha compiuto la scoperta più importante di tutta la sua non lunga storia. Come tutti sappiamo, il sistema climatico è non lineare; alcuni preferiscono definirlo complesso, altri caotico. Si tratta, secondo le teorie elaborate in modo ufficiale da Edward Lorenz, nel lontano 1979, di un concetto che afferma che la troposfera è un sistema dinamico estremamente sensibile alle condizioni iniziali: bastano piccolissime variazioni dei dati in ingresso nei modelli numerico-previsionali che dovrebbero prevederne l’evoluzione, dovute anche a minimi errori o solo a trascurabili imprecisioni, per rendere differente anche in modo eclatante il risultato finale. Ciò comporta che un tale sistema è di per sé stesso imprevedibile anche con il più potente supercomputer: o meglio, che la percentuale di imprevedibilità aumenta via via che ci si allontana cronologicamente dalla situazione di partenza. Almeno questo era ciò che si pensava agli inizi del XXI secolo. Le previsioni meteorologiche a quel tempo erano molto precise per i primi 3-5 giorni, divenivano poi solo tendenziali dai 7 ai 10 giorni, ed infine si entrava in una sorta di vaticinio oltre le due settimane. Ma avvenne qualcosa che rivoluzionò completamente la scienza meteorologica.
Eravamo solo ragazzi, magari molto brillanti per la giovane età, che si divertivano a interpretare le uscite modellistiche su Internet. Passavamo ore a discuterne sul forum, a litigare appassionatamente, a gioire per i successi e a deprimerci per gli errori. Come ho già detto eravamo di nazionalità diverse. Jules era un francese tanto esperto in fisica dell’atmosfera quanto permaloso, Erik un norvegese, un vero vichingo dotato di un intuito predittivo speciale. C’erano poi Carlos, lo spagnolo, sanguigno e specializzato nelle teleconnessioni climatiche e Mark, il tedesco, ossessionato dall’ordine e appassionato soprattutto di climatologia storica. Ed infine c’ero io, Roberto, l’italiano, l’esperto in nowcasting, cioè nell’analisi in tempo reale delle condizioni meteorologiche. Eravamo solo ragazzi, e vivevamo per le nostre scaramucce previsionali, facendo a gara a chi sarebbe per primo riuscito ad intuire tra le pieghe dei modelli l’evoluzione meteo più probabile. Ciò che ci innamorava era la sfida, assolutamente improba, con la natura, per cercare di svelarne i segreti leggendo i segni che la troposfera ci inviava nelle varie corse dei modelli.
Ma tutto questo improvvisamente finì.
Il 14 giugno 2079 l’equipe del professor Hordo dell’università di Reading diede un annuncio sconvolgente non solo per il mondo della meteorologia: le previsioni meteo sarebbero d’ora in avanti risultate precise fino a due anni di distanza con un margine di errore dello 0.1 %, e fino ai dieci anni con un margine di errore del 5%! Era al fine dei nostri sogni.
In effetti già da qualche anno si stava inviando in orbita una nuova generazione di satelliti meteorologici, gli Omnia. Si diceva che in poco tempo avrebbero reso obsoleto tutto il vecchio sistema di rilevamento dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale, il glorioso WMO. Grazie a sofisticatissimi scanner e sensori, essi avrebbero potuto rilevare ogni tipo di informazione meteo a qualsiasi livello della troposfera e della stratosfera. In altre parole, temperatura, pressione, umidità, velocità e direzione dei venti venivano fotografati e misurati dagli Omnia e poi in tempo reale inviati ai centri di elaborazione dati sulla Terra. E il fatto era che erano così precisi che potevano misurarti la temperatura esatta della tua camera da letto con maggiore precisione del tuo stesso termometro di ultima generazione! Insomma, una rivoluzione! Tutto il vecchio sistema fondato su stazioni meteorologiche, palloni sonda, rilevamenti manuali venne ben presto smantellato. I satelliti inviavano praticamente in modo continuo tutti i dati che un meteorologo aveva sempre solo sognato di avere. Soprattutto i dati provenienti da aree difficili da monitorare, come gli oceani, i deserti e le grandi calotte glaciali, fecero la differenza. Miliardi di dati al secondo inviati ai grandi centro meteorologici mondiali, che fotocopiavano perfettamente la situazione meteorologica di tutto il globo terracqueo, fino al più sperduto luogo della Terra e soprattutto sino alla ultima dispersa molecola.
La cauta diffidenza dei primi tempi venne ben presto spazzata via dai risultati. Sconvolgenti! Le previsioni meteo iniziarono a risultare per ogni luogo della Terra di una esattezza esasperante. Non vi erano errori, neppure il più piccolo. Anche a distanza di settimane o mesi. Dopo il primo anno dall’inizio della sperimentazione si ebbe la certezza che la parola previsione ora poteva essere usata davvero secondo il suo significato etimologico: una vera e propria visione anticipata di quello che sarebbe stato il futuro meteo di ogni luogo della Terra.
Ricordo lo sgomento che cresceva in noi ad ogni nuova notizia di successo del sistema Omnia. Ormai ci incontravamo sempre più raramente sul forum. Non aveva più senso interpretare ciò che non doveva più essere interpretato: bastava solo leggere. Chiunque era in grado di farlo.
Qualcosa di me, del mio io profondo sembrava sfuggire via insieme alla mia passione meteo. E sentivo che lo stessa accadeva anche ai miei amici virtuali. Sapere tutto non appartiene alla natura umana.
Non ci eravamo mai incontrati prima, voglio dire di persona.
Ma quando ad ognuno di noi giunse un laconico messaggio di Erik che ci invitava a Bergen per un ultimo addio alla nostra passione e alla nostra giovinezza, non potemmo certo rifiutare. Erano orami passati molti mesi dalle ultime discussioni sul forum, ma riconobbi subito i miei quattro compagni non appena entrai in quel pub norvegese. Dopo i consueti convenevoli, Erik ci guardò eccitato e ci disse: Non possiamo permettere che accada tutto ciò!
.
E così nacque ufficialmente il gruppo clandestino Spaghetti.
In poco tempo i nostri attacchi al sistema Omnia divennero così efficaci che la nostra fama crebbe esponenzialmente. Ci hanno addirittura chiamati terroristi, e le grandi multinazionali affiliate al gruppo Omnia ci danno la caccia da anni ormai. Per ora inutilmente, per fortuna.
Dopo le parole di Erik apparve chiaro a tutti che il nostro scopo doveva essere quello di boicottare il sistema. Riportare le cose a come erano prima,