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Pensieri bonsai. L’utilità di piccole riflessioni quotidiane
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E-book314 pagine1 ora

Pensieri bonsai. L’utilità di piccole riflessioni quotidiane

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Info su questo ebook

La raccolta di riflessioni psicologiche nasce dall’esperienza dell’autrice, sia personale che, soprattutto, lavorativa, come psicoterapeuta relazionale da oltre trent’anni. Gli scritti sono pensati per essere fruibili a un pubblico trasversale, curioso del funzionamento emotivo e relazionale dell’uomo; non suggeriscono soluzioni, ma puntano a incuriosire e a guardare oltre le apparenze dei comportamenti umani. La forma è volutamente sintetica, funzionale a una lettura veloce; ciò non impedisce di ritornare sullo spunto incontrato e soffermarsi a riflettere: a quel punto, il tempo della sosta diventa soggettivo. Come perle colorate di una collana, dove non c’è né inizio né fine, si può cominciare a leggere da un punto qualsiasi. L’ispirazione per questa raccolta nasce dall’idea del bonsai, un piccolo albero che racchiude in sé tutta la profondità di scritti più articolati e più lunghi. Ciascun “Pensiero Bonsai” è arricchito da immagini dell’autrice, con ricordi di famiglia, di viaggi, di natura, che offrono delle suggestioni per una seconda chiave di accesso al testo. Quattro sono i capitoli: "Radici", "Tronco", "Rami" e "Foglie", collegati da un filo conduttore. L’autrice si augura che anche il lettore possa prendersi cura dei pensieri bonsai, annaffiandoli con la cura, la soggettività, l’amore, la riflessione e l’attenzione che sceglierà di dare.
LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2018
ISBN9788865377437
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    Anteprima del libro

    Pensieri bonsai. L’utilità di piccole riflessioni quotidiane - Maria Serena Mastrangelo

    quotidiane

    Prefazione – Relazioni evolutive

    Tempo fa, in una riunione didattica dell’Istituto di Psicoterapia Relazionale (I.P.R.)¹ si decise di impiegare Facebook come piazza particolare per comunicazioni e riflessioni inerenti il paradigma sistemico-relazionale. Così era possibile raggiungere rapidamente gli allievi dei corsi di specializzazione presso le differenti sedi, in modo da continuare ad approfondire aspetti teorici e clinici della formazione in psicoterapia. L’operazione prese piede e man mano molti didatti, con le loro riflessioni, hanno arricchito la biblioteca virtuale dell’I.P.R.

    L’idea di pubblicare i pensieri brevi postati fu suggerita a Maria Serena da tantissimi suoi amici e allievi. Personalmente la decisione di farlo e soprattutto di raccoglierli in quattro sezioni, che fanno riferimento alle radici, al tronco, ai rami e alle foglie dell’albero, la trovai veramente originale. Ma ancora più singolare trovai il riferimento al bonsai che, come è noto, nasce dall’incontro di un maestro e lo spirito di una pianta a cui viene richiesto, con rispetto e moderazione, di cambiare forma e, nel tempo, di trovarne sempre di nuove! D’altro canto, il maestro, mentre stimola la piantina al cambiamento, esercita anche il proprio spirito nel tentativo di elevarlo sempre più.

    Quanto accade nel rapporto tra maestro e bonsai forse può rappresentare una metafora per descrivere anche il cambiamento nei processi formativi e terapeutici.

    Tra i fattori che contribuiscono al cambiamento, infatti, il più importante è l’incontro all’unisono che, attraverso la comprensione empatica, permette ai terapeuti e ai didatti di condividere l’esperienza di cambiamento e di non superare la soglia di sofferenza che pazienti e allievi possono tollerare soprattutto nei momenti di confronto. Qualche anno fa scrissi che la comprensione abbisogna di una tendenziale simmetria di rapporto, mentre la "confrontazione sostenibile" necessita dell’indispensabile capacità del terapeuta e del didatta di mantenere un’adeguata asimmetria di rapporto, anche nei momenti in cui vengono svelati aspetti di sé, necessari ad alimentare fede e fiducia nella relazione in evoluzione.

    I Pensieri Bonsai di Maria Serena, facendo riferimento a momenti della sua vita e della vita in generale nelle attuali condizioni umane, raccontano tutto questo con estrema sincerità e incisività.

    Gli allievi di Maria Serena sicuramente hanno fruito i suoi post come messaggi di conforto di fronte a momenti di impasse e di scelte difficili da realizzare! Ma ora che il testo è pubblicato chiunque può giovarsene, e chi, in vista di cambiamenti, è interessato a comprendere il proprio mondo interiore può avere la possibilità di rispecchiarsi e confrontarsi con questi stimoli ricchi di tensione espressiva, offerti, come è costume della nostra Maria Serena, con vigorosa tensione morale!

    Il testo ha il pregio bonsai della rapida lettura, tuttavia la densità è tale che ogni riga e, a volte, ogni parola, può consentire di costruire da sé una infinità di racconti che attraversano la compatta sintesi nello stesso modo in cui infinite rette passano per un punto. Per questo motivo la lettura richiede attenzione e, a tratti, profonde meditazioni, affinché non si perda il senso totale dell’opera che, come abbiamo detto, Maria Serena paragona a un albero, all’albero della sua vita. Le vigorose radici della vita creativa e autentica dell’autrice sostengono un corpo di solide teorie che descrivono azioni coerenti e alimentano rami di pensieri metaforici che, a loro volta, producono foglie capaci di svettare rigogliose con poesie e frasi di poeti e filosofi che aiutano a trovare il senso della vita.

    Non entro nei contenuti perché le complesse tematiche a cui il testo rimanda richiederebbero lunghe perifrasi che snaturerebbero il compito di una prefazione bonsai. Ma prima di concludere vorrei segnalare un altro aspetto che ha colpito la mia fantasia: la presenza nel testo di foto messe ad hoc per aiutare il lettore moderno, che è pervaso della cultura della visibilità, a scorrere con immagini il film di una vita. Tuttavia, la visibilità sembra attraversare il periodare dell’intero testo. Quasi tutte le frasi infatti possono essere uno stimolo alla fantasia figurale – così importante nella nostra epoca – che aiutano a mettere a fuoco nuove visioni del mondo e nuove possibilità di vita.

    Luigi Baldascini²

    ¹ Istituto di Psicoterapia Relazionale, dove si svolgono attività di clinica, didattica e ricerca in diverse sedi situate in Italia, quali Napoli, Caserta, Salerno, Bari, Barletta e Cesena.

    ² Psichiatra, Psicoterapeuta Sistemico Relazionale, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e direttore dell’I.P.R.

    Introduzione – Condividere

    L’idea di raccogliere queste sintetiche riflessioni personali, mi è stata suggerita da alcune persone care, tra le quali i miei figli, che hanno trovato stimolante leggere, in quasi otto anni i miei post su Facebook.

    Quando ho deciso di iniziare a condividere, di giorno in giorno questi piccoli scritti, speravo di essere di ispirazione ai lettori, ma anche soprattutto di essere utile ad accendere dubbi e riflessioni, da riportare alla vita quotidiana.

    Zoomando su alcuni aspetti emotivi o allargando i collegamenti su argomenti relazionali, con il passare dei giorni, dei mesi e degli anni, i commenti e le riflessioni di chi leggeva hanno incentivato e motivato sempre più la mia voglia di scrivere, creando un circolo virtuoso.

    Gli spunti proposti sono nati dalla mia esperienza personale, familiare o lavorativa; a volte l’ispirazione è partita da qualcosa che mi è accaduto durante la giornata nello studio di psicoterapia o mentre insegno ai giovani terapeuti; altre volte lo stimolo è partito da un incontro con una persona o con un libro; oppure da pensieri in libertà che mi sono arrivati passeggiando, cucinando o riposando.

    La maggior parte delle riflessioni sono relative alla mia amatissima professione di psicoterapeuta relazionale, ma sono fruibili trasversalmente anche ai non addetti a lavori, perché adoro comunicare scegliendo uno stile asciutto e comprensibile, con chiunque abbia la curiosità di iniziare o il desiderio di continuare, a prendersi cura del proprio mondo interiore e relazionale.

    Nella bella esperienza scolastica sin da bambina, mi è sempre piaciuto moltissimo scrivere perché, mi faceva da balsamo, mi rilassava e mi aiutava a collegare la realtà con la fantasia, le emozioni con la ragione.

    Ma il mio amore per la scrittura mi ha sempre posto di fronte a un aspetto che mi ha dato non pochi grattacapi: sono sempre stata troppo sintetica!

    I post mi hanno liberata da questa difficoltà, perché la sintesi è generalmente funzionale a una lettura veloce, di scorrimento, magari nella pausa pranzo o nella sala di attesa del medico!

    La sintesi non impedisce, però, di ritornare sullo spunto incontrato e soffermarsi a riflettere: a quel punto, il tempo della sosta diventa soggettivo.

    Quindi ho pensato di intitolare questa raccolta Pensieri bonsai, unione giapponese di due kanji bon che significa ciotola e sai che significa piantare.

    L’arte di dare una forma a una pianta, sempre nel rispetto della stessa, porta a creare dei veri e propri capolavori, che malgrado le dimensioni contenute, esprimono tutta l’energia racchiusa in una pianta grande.

    Inoltre, coltivare un bonsai è un’opera d’arte mai finita: la pianta, in costante e lenta evoluzione, continua a crescere e modificarsi e va accudita per sempre.

    Nel caso di Bonsai famosi, sulla stessa pianta, nel corso del tempo, intervengono diversi maestri rendendo l’opera indipendente dall’artista che l’ha iniziata.

    Da qui l’ispirazione per questa raccolta di pensieri che malgrado le dimensioni contenute in poche righe, desiderano esprimere tutta l’energia che può essere racchiusa anche in pensieri più articolati e profondi!

    Ho pensato di arricchire i piccoli bonsai, con foto scattate da me, di ricordi vecchi e recenti di famiglia, oppure di viaggi o con qualche disegno del passato, poiché anche le immagini scelte accuratamente, possano contribuire a sostenere la riflessione e diventare così una seconda chiave di lettura, tesa a creare suggestioni.

    Per la suddivisione dei capitoli mi sono ispirata sempre al bonsai che, come ciascun albero, è costituito da

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