Fatti di terra: Viaggio in Patagonia e Terra del Fuoco
()
Info su questo ebook
“Fatti di terra” è il racconto di un viaggio tra Cile e Argentina, durato un anno. E’
anche il racconto di un’iniziazione, l’arrivo e la scoperta, l’intrecciarsi delle
domande esistenziali e il dispiegamento dopo l’esperienza del viaggio come rito.
Il racconto si articola dall’osservazione del paesaggio all’osservazione interiore, e
si compone nella ricerca di risposte nei luoghi e nelle abitudini dell’altro da sé. Il
libro è stato scritto in un momento di transizione, durante il passaggio dalla vita
ovattata dello studente, a quello delle decisioni, e man mano che il viaggio si
completa, lo smarrimento aumenta fino a raggiungere il momento in cui arriva la
visione completa dei fatti. E’ un invito a viaggiare, a conoscere e ad aprire la
mente per accogliere ciò che è altro da sé, un invito a non essere turisti, né nella
terra d’origine né in quella del viaggio.
Correlato a Fatti di terra
Ebook correlati
I pirati dei Milan Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl ladro di passi. Opera completa: Duemila chilometri a piedi nei cammini di Santiago Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe spine della rosa: Commedia breve in prosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl ladro di passi. Libro terzo. Il cammino Primitivo: Duemila chilometri a piedi nei cammini di Santiago (con foto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMillecolori: La Grande Traversata Elbana tra antiche vie e lampi d'azzurro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn'altra Cuba Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSotto un grande cielo. Mille giorni di mare, di avventura e libertà. Due italiani, a vela, intorno al mondo. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA vento e sole Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVerso la cuna del mondo: Lettere dall'India Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIn Alaska: Il Paese degli Uomini Liberi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa bizzarra impresa. In Fiat 500 dall'Italia alla Cina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAngmagssalik: Là dove ci sono i pesci - Groenlandia orientale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCon Il Giglio Nel Cuore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl ladro di passi. Libro primo. Il cammino Francese: Duemila chilometri a piedi nei cammini di Santiago (con foto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniViaggio in Italia: Viaggi del cambio di secolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti sulla collina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlpinisti ciabattoni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'isola delle Ombre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniImpressioni d'America Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOrizzonte Lampedusa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl prezzo della vita - Lucetta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniResurrezione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniForse non tutti sanno che in Puglia... Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 cose da fare in Sicilia almeno una volta nella vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa chiusa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Galli di Castel de' Doddi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cicatrice del cielo: Immagini e storie di un pellegrino a Gerusalemme e in Terra Santa al tempo della guerra (con foto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLuna Nuova: Cronaca dalla rivoluzione cubana del 1868 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOcchio di vipera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Arti dello spettacolo per voi
Delos Science Fiction 215 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDavid Copperfield Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il Medioevo (secoli XIII-XIV) - Letteratura e teatro (35): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 35 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManuale Di Dizione Italiana: Regole Ed Esercizi Pratici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRomeo e Giulietta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScenografia Scenotecnica e Architettura teatrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVisto in sala. Storytelling attraverso il cinema.: Lezioni di Storytelling attraverso il cinema Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGestire la cadenza dialettale - Per colloqui di lavoro e il personal branding: Acquisire un italiano neutro per colloqui di lavoro e il personal branding Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArlecchino servitore di due padroni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniShakespeare è Italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDanza e Spazio: La metamorfosi dell'esperienza artistica contemporanea Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAmphitruo - Asinaria - Aulularia - Bacchides Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Quattrocento - Letteratura e teatro (41): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 41 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPaesi tuoi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI misteri dell'antico Egitto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome si scrive una sceneggiatura Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Maestro tra danza e musica. L’accompagnamento musicale nella lezione di danza classica dell’Ottocento, dal violino al pianoforte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSEGRETI E BUGIE DI FEDERICO FELLINI. Il racconto dal vivo del più grande artista del ‘900 misteri, illusioni e verità inconfessabili Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGirotondo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il diritto di contare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniKeep calm e guarda un film Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSei personaggi in cerca d’autore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI capolavori Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Giorgio Gaber. Frammenti di un discorso... Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Giocatore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia del cinema per chi ha fretta Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Milano. Tutto il teatro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuerra e pace: Ediz. integrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Persiani Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Racconti sardi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Fatti di terra
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Fatti di terra - Marella Diamantini
http://www.librinmente.it
1. Quando conosco la ruta 5
Arriviamo a Puerto Montt con l’aereo da Santiago intorno all’una di pomeriggio. All’aeroporto c’è un Qashqai bianco sette posti che ci aspetta. In realtà non è proprio sette posti, è da cinque estendibile a sette. Considerando, comunque, che almeno due persone debbano essere di stazza molto minuta. E fortunatamente quelle ci sono. Ma soprattutto senza bagagli. Invece quelli purtroppo sono molti. Nonostante siamo sei e non sette, è complicato riuscire ad incastrarci tutti. Le donne italiane sono molto previdenti e lungimiranti, non si sa mai, potrebbe fare freddo, meglio mettere qualche maglione in più in valigia. E, perché no, portare anche una valigia in più, magari poi si compra qualcosa. Ci incastriamo nel Qashqai, io sono una di quelle due persone minute, ma questa volta vengo risparmiata con la scusa di tenere in mano la mappa e fare da satellitare. Viaggiare in economia regala sempre una gran varietà di sorprese, e annoiarsi è quasi impossibile.
Da Puerto Montt cominciamo a scendere per la ruta 5, la famosa Panamericana. La strada che corre per 25.750 km, venticinquemilasettecentocinquantachilometri, e collega l’Alaska alla fine del mondo, chiamata Ushuaia. La mia irrequietezza già incomincia ad assaporare l’appagamento: pensare alla parola panamericana
mi rende sognante, e per qualche istante mi immagino di essere arrivata non più da Santiago con l’aereo ma dall’Alaska con quello scatolone bianco. Il mio spirito per gli stessi istanti si rinfresca e inizia a districare il guazzabuglio di sentimenti repressi che Santiago mi ha creato in quattro mesi.
Bene, l’insolita compagnia di veneti comincia il viaggio verso sud. La ruta 5 si interrompe due volte in Cile. Una a Santiago, per diventare ruta 60 e attraversare il Paso Los Libertadores per l’Argentina. Tragitto che compiono molti santiaguini almeno una volta l’anno, diretti all’anonima città di Mendoza, convinti di trovare prezzi impareggiabili per quanto riguarda cibo, vestiti, libri e carrete, che in chilensis significa bisboccia. Tragitto che è anche percorso ogni tre mesi da quelli che, come noi, non hanno un visto di permanenza e necessitano di un timbro sul passaporto. Scorrazzando qua e là per i confini cileni ho appreso che gli argentini sono più simpatici dei cileni, che il cibo e il vino gli argentini li sanno fare bene, che i libri i vestiti e i carrete costano come in Cile. La ruta 5 si interrompe anche al porto di Pargua, per riprendere al porto di Ancud, nell’isola di Chiloé. A Pargua c’è un traghetto che somiglia al traghetto sul canale Candiano di Porto Corsini, sempre lo stesso da quando ho memoria. Le imbarcazioni dell’Adriatico hanno un che di ferraglia secolare con alle spalle storie misteriose, che mi ha sempre risvegliato il desiderio di imbarcarmi e partire. Venti minuti di onirica traversata nel paesaggio surreale del ravennate; mi ricordo che quando ero adolescente, ogni volta che prendevo quel traghetto mi accompagnava mentalmente la colonna sonora di Nino Rota per Amarcord. Quel paesaggio non me lo dimenticherò mai, appunto.
Ci incolonniamo su quel traghetto, mi sento soffocare, devo scendere dalla macchina e salire sulla passerella in alto. Tira un vento nordico, e credo sia un’associazione di idee istintiva, visto che conosco solo quello. Freddo e salato, la luce è tersissima, il cielo stride, le nuvole allungate e aranciate sembrano filamenti. La gente è in subbuglio, tirano fuori le macchine fotografiche. Temevo che, essendo febbraio in Sudamerica come agosto in Europa, si creasse quella circostanza insopportabile e affollata che caratterizza le spiagge italiane. Nient’affatto, il Cile è grande, i cileni non sono molti e Chiloé è difficile da raggiungere. Il subbuglio è causato dalla presenza di quattro leoni marini. Che qui chiamano lupi di mare. Ho sempre pensato che il lupo di mare fosse scaltro e veloce, mentre il leone marino pesante e non troppo intelligente. I riflettori sono puntati sulla scena: tre leoni marini appollaiati su una grande boa, mentre un quarto attende pazientemente il suo turno per usufruire del servizio. Gli italiani passano una considerevole parte della loro vita in coda al bar, ai parcheggi, dal medico, all’ufficio dei trasporti e, per eccellenza, in posta. Per questo poi vogliamo sempre passare davanti quando andiamo all’estero in vacanza. In Sudamerica non è nemmeno immaginabile quante e quanto più interminabili code si debbano sostenere. Oltre a tutte le nostre, la coda per il bus, la coda per la metro, la coda, della durata di un film, al supermercato -fortunato chi ha l’ipad- la coda alle entrate di qualunque cosa richieda un pagamento e/o un semplice cancello. Sarà che si son rassegnati, ma qui l’attesa rispetta l’ordine. E da paziente cittadino rassegnato il lobo de mar attende il suo momento. L’acqua del nord è sempre più scura di quella del sud. è vero fino a quando il tuo nord è la Scandinavia e il tuo sud il Mediterraneo. L’acqua del Golfo di Ancud nel Canal de Chacao è nera e plumbea.
Riprendiamo la ruta 5, e in qualche modo ricomincio a sentirmi legata con un filo carrabile all’Alaska. Il paesaggio che attraversiamo è molto rurale. Respiro e mi sento più libera. Spazio, aria, nuvole che si muovono, vegetazione spontanea. Assaporo i chilometri che mi separano da Santiago, e che aumentano. L’erba è verde e brillante, ci fermiamo e scatto la prima foto. Siamo circondati da ciò che bramavo da mesi. Il silenzio. Ad abitare questo silenzio ci sono delle case di legno sopraelevate su dei rialzi che sembrano panchetti per bambini. Baracche scricchiolanti ricoperte di latta per difenderle dal vento, che d’inverno può arrivare a 130 chilometri all’ora. I chilotes non conoscono la pavimentazione esterna. Le strade, all’infuori della leggendaria ruta 5, che su di me ha questo strano potere, sono tutte sterrate e le entrate alle case sono costituite da un cencioso tappetino sul prato. Ci sono vaghe staccionate di legno, e immancabile il pick-up parcheggiato fuori. Il ricordo più costante che avrò di questo paese.
Attraversiamo un paesaggio luminoso, anche se il cielo è affollato di nuvoloni pallidi. L’erba verde brillante è maculata da cespugli bassi più scuri. L’invadente quila infesta quest’isola. La chusquea quila, pianta nativa della famiglia del bambù, cresce in tutta la regione Valdiviana del Cile. Mi accompagnerà fino alle porte dell’Argentina. è una elegante foglia lunga e sottile che cresce su dei rami che continuano a biforcarsi e sembrano ossute mani di anziano. Mi affascina molto perché compie tre atti carismatici. Il primo è un evento raro, e come tutte le rarità ci sembra prezioso: questa pianta fiorisce una volta ogni quindici anni. Il secondo è che dopo aver fiorito muore e si putrefà causando invasioni di ratti che si rifugiano nel putrido e si nutrono dei suoi semi. è per questo che l’anno