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Il corpo morbido: (per)corso di teatro
Il corpo morbido: (per)corso di teatro
Il corpo morbido: (per)corso di teatro
E-book79 pagine44 minuti

Il corpo morbido: (per)corso di teatro

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Info su questo ebook

Diario esperienziale che raccoglie il racconto dei trenta incontri del ciclo di studio frequentato dall'autrice. Una narrazione personale ed emozionale per scoprire che cosa significa avvicinarsi al misterioso mondo del teatro, mettersi in gioco senza riserve, affrontare la fatica del corpo e l'impegno della mente, provare l'ebbrezza del palcoscenico, sapere che cosa si nasconde davvero dietro il sipario.
LinguaItaliano
Data di uscita24 lug 2019
ISBN9788834160039
Il corpo morbido: (per)corso di teatro

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    Il corpo morbido - Maria Cristina Sferra

    teatro

    IL CORPO MORBIDO

    (per)corso di teatro

    Copyright © 2019 Maria Cristina Sferra

    Tutti i diritti sono riservati

    ISBN: 9788834160039

    Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore. Tutti i diritti di riproduzione, adattamento, rielaborazione del testo in qualsiasi forma sono riservati per tutti i Paesi. Ogni violazione sarà perseguita penalmente ai sensi di Legge.

    Grafica di copertina di Maria Cristina Sferra

    Fotografia di Free-Photos/Pixabay

    www.cristinasferra.wordpress.com

    Dedicato alle mie amiche,

    unite nella sorellanza

    dalle esperienze, dall’affetto

    e dalle emozioni condivise.

    IL CORPO MORBIDO

    Sento gli spigoli del mio corpo morbido.

    Le costole sul pavimento rotolano

    e scricchiolano come legna da ardere.

    Sento le ginocchia sporgere dalla carne,

    sento le nocche delle dita colpire il suolo,

    sento i gomiti incauti gemere.

    Possiedo angoli acuti che non immaginavo,

    o forse non ricordavo, o forse non sapevo.

    Sento lo scheletro dolere in più punti.

    E mi domando come mai, se devo essere nessuno,

    io sento così tante cose.

    La tabula farà molta fatica a diventare rasa.

    Prima del nulla vi sarà altro dolore.

    Molto dolore.

    Bisognerà piallare di fino tutti quegli spigoli

    che escono dal mio corpo morbido.

    E quelli che escono dalla mia mente.

    Infine, non resterà che un involucro vuoto,

    pronto per diventare altro da sé,

    altro da me.

    MARIA CRISTINA SFERRA

    26 ottobre 2016

    INTRODUZIONE

    Il Teatro ha sempre avuto per me un fascino misterioso. Il buio, la luce, l’odore del palcoscenico, le quinte che nascondono mondi segreti in attesa di materializzarsi, la storia, narrata attraverso gli attori, che diviene forma viva nel tempo della rappresentazione.

    Non ho alcuna preparazione in materia e il mio approccio da spettatrice è sempre stato di tipo puramente emozionale. Ogni volta che mi è capitato di assistere a uno spettacolo teatrale, oltre a far tesoro delle suggestioni raccolte, ho pensato che mi sarebbe piaciuto trovarmi dall’altra parte, per sperimentare un capovolgimento dei ruoli, ma soprattutto per comprendere un universo che mi è sempre sembrato magico, dove i testi trovano un’altra via di espressione, differente da quella a cui sono abituata attraverso la lettura e la scrittura.

    Il desiderio di iscrivermi a un corso di teatro c’era quindi da tempo, ma l’occasione non si era ancora presentata, almeno finché la mia amica Linda non mi ha scritto un messaggio invitandomi alla prima lezione del ciclo di studio tenuto dall’attrice Serena Cazzola, che lei seguiva già dall’anno precedente.

    La lezione di prova. Per un soffio ho rischiato di perderla, ma alla fine sono riuscita ad andare. Mi sono presentata a mente nuda, senza sapere che cosa mi aspettasse, senza preconcetti, pronta solo a mettermi in gioco e ad accogliere l’esperienza così come sarebbe arrivata.

    Al termine della lezione, ammaliata dalle capacità dell’insegnante e curiosa come una bambina che desidera conoscere il seguito di una favola, ho deciso di iscrivermi al corso di teatro.

    La sera stessa, seguendo un’intuizione fortunata, per conservare memoria di quello che avevo sperimentato e raccogliere le mie sensazioni, ho iniziato a scrivere il resoconto dell’incontro appena terminato. Affascinata dal percorso, ho poi continuato a farlo, ogni volta che tornavo a casa dopo la lezione, durante tutti i mesi che sono seguiti. Così è nato il diario che state per leggere.

    MARIA CRISTINA SFERRA

    16 maggio 2019

    PRIMA LEZIONE

    5 ottobre 2016

    Benvenuti a teatro, dove tutto è finto ma niente è falso.

    (Gigi Proietti)

    Anni ad attendere questo momento e alla prima lezione arrivo in ritardo, strano per me che di solito sono in anticipo.

    Entro e trovo tutti seduti in cerchio per terra. Compresa Serena, siamo in dieci. C’è anche un ragazzo. Il resto del cerchio è formato da donne. Si parla del perché ci siamo iscritti al corso. Con qualche

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