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Piccoli testi crescono: Racconti e giochi di parole per lettori di altra intelligenza
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Piccoli testi crescono: Racconti e giochi di parole per lettori di altra intelligenza
E-book141 pagine1 ora

Piccoli testi crescono: Racconti e giochi di parole per lettori di altra intelligenza

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Info su questo ebook

Giochi narrativi. Una sinossi realmente descrittiva dovrebbe limitarsi a questa caratterizzazione. Per venire incontro a esigenze editoriali e a curiosità di lettori, si può aggiungere che “Piccoli testi crescono” è formato da brevi frasi (aforismi e battute di spirito), da mini racconti e da narrazioni midi. L’intonazione di base è quella umoristica, a cui fanno da contrappunto sonorità diverse (anche sul filo del drammatico). La tastiera (o tavolozza, a piacere) ha tanti suoni (o colori). Si va dal proporre la definitiva risoluzione delle questioni di genere nel linguaggio a visioni alternative (al) del razzismo. Questioni di cuore (evitando rime qualsivoglia) e di sport (o trops). Brevi storie e frammenti di pensiero.
LinguaItaliano
Data di uscita6 ott 2019
ISBN9788894421576
Piccoli testi crescono: Racconti e giochi di parole per lettori di altra intelligenza

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    Piccoli testi crescono - Luca - Toni

    Luca - Toni

    Piccoli testi crescono

    Racconti e giochi di parole per lettori di altra intelligenza

    ISBN: 9788894421576

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Questo libro ha bisogno di una sia pur breve presentazione.

    E Quattro

    Scario

    Il Borgo natio

    Quello del carrello

    La vera storia del lupo cattivo

    Voci uguali

    E Due

    Spreco

    Corse e scommesse

    A luci rosse

    Quando busserai alla mia porta

    Certamen tra il filosofo e il dentista

    Catacatascia

    Quando

    Una giornata incredibile

    Sciopero, però

    Jack Burton Blues

    Inni e Olimpiadi

    La nobile arte

    La vera storia

    Figurine

    Tea for two

    Ridondare

    Le stelle

    Par condicio?

    Uno zero

    E quattro

    Dialogo tra un manager e un primario psichiatra

    Questione di salsicce

    2 o 3 ottime ragioni per fumare: i piccoli non fumano

    2 o 3 ottime ragioni per fumare: Fuga

    2 o 3 ottime ragioni per fumare: Il cerchio

    Gaetano, il riso e gli uccelli

    Garden path

    Gli occhiali

    Sesso rosso

    Socrate e De Crescenzo (ragazzo)

    L'attesa

    Totonno il meccanico, detto o’ managér

    Versioni 1

    Vecchio bastardo

    Stupidata

    Versioni 2

    Il canto del cigno

    Il prezzo del potere

    Il vento sulla pelle

    Chi del gitano i giorni abbella?

    Qualunque cosa fai

    L’anello finale

    La catena degli eventi

    L’ultimo anello

    La barca

    Un viaggio

    Giovanna la pazza

    Ridere

    Post scriptum di Chieditelo

    Gli autori

    Luca - Toni

    PICCOLI TESTI

    CRESCONO

    Racconti e giochi di parole

    per lettori di altra intelligenza

    Edizioni Scripta Volant

    Collana: Percorsi Laterali

    Volume primo

    Edizioni Scripta Volant

    Telefono: +39 3334408793

    Email: scriptavolant@rinocerritelli.com

    Web: www.rinocerritelli.com

    In copertina:

    " Nosferatu"

    di Vito Baroncini

    1° edizione, Bellano 25 luglio 2019

    Riproduzione vietata ai sensi di legge

    (art. 171 della legge 22 aprile 1941 n. 633)

    Copyright 2019 – Scripta Volant

    ISBN: 9788894421569

    Senza regolare autorizzazione è vietata la riproduzione

    di questo volume anche parzialmente o con qualsiasi mezzo,

    compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico

    Questo libro ha bisogno di una sia pur breve presentazione.

    Testi piccoli (e già qui si comincia a discriminare tra chi coglie e chi no).

    Un titolo in lizza era Che racconti. Ma poi al ballottaggio ha vinto quello che avete letto in copertina.

    Che racconti aveva pure il suo appeal. Intanto stava al lettore stabilire se aggiungere un punto esclamativo oppure interrogativo. Chiede, afferma, ammira, indaga, rigetta, esalta: fa differenza il tipo di punto. Meno però di quello che si crede.

    Stanislaw Lec ha detto che un punto interrogativo è un punto esclamativo che si è afflosciato. Volendo, un punto esclamativo è un punto interrogativo con un afflusso di sangue.

    Accomunati da una puntigliosa mancanza di unità stilistica, di registro e perfino d’autore, i giochi narrativi di Piccoli testi crescono sono stati scritti da uno zio Toni e da un nipote Luca che vi augurano buona lettura in qualunque luogo voi siate e qualunque attività nobile o meno nobile stiate intanto svolgendo

    E Quattro

    Omaggio a Jonathan Swift

    Un modest propost per eliminare l sessism.

    In cauda venenum

    Sto scrivendo al computer senza commettere neppure un errore. Sono diventato proprio braco.

    Chieditelo

    Perché se io dico a uno: Non sono alla tua altezza, quello pensa che io stia più in basso?

    Contrappunto

    L’anzianità fa grado. La vecchiaia fa degrado.

    Scario

    (Assuefazione?)

    Splendida Scario, in riva al Tirreno, nel Golfo di Policastro.

    Un pomeriggio tardo, lontano, scendo sulla spiaggia sassosa a godere il salso di un’acqua calda e trasparente. Erano tempi in cui pochi erano i turisti, la massa sarebbe arrivata in seguito. Passeggiava qualcuno sul lungomare. Un pescatore rammendava la rete vicino a una barca tirata a metà sulla spiaggia. Una bagnante, per quel tempo audace, prende l’ultimo sole del giorno in due pezzi ridotti, distesa sulla schiena. Ha gli occhi chiusi e le labbra ammorbidite in un sorriso beato. Nel volgere svelto di pochi minuti il sole s’avvia al tramonto. Urlano colori. L’azzurro si macchia di rosso, di giallo, di bave di verde. Le nuvole si fan vapore di morbido rosa. Sull’acqua il riflesso è un infuso di tinte. Ho colto un breve girar della testa del vecchio pescatore. Gli sono vicino. Sottovoce gli dico: Che spettacolo! Annuisce col capo, accenna con gli occhi alla turista e sottovoce risponde: Che zinne!.

    Il Borgo natio

    Il ciel benigno or mi protegga, e voglia

    Che, ad Itaca tornando, io vi ritrovi

    Salvi i miei cari.

    (Odissea, Libro XIII)

    Bosco

    (canto dell’Ulysses)

    Oh e il mare il mare cremisi a volte come fuoco e i grandiosi tramonti e le piante di fico nei campi di Bosco sì e tutti gli strani piccoli vicoli le case di pietra bianca e grigia e i roseti e le ginestre e i gerani e i cactus e le greche Policastro ed Elea da ragazza dove ero un fiore della montagna sì quando misi una rosa tra i miei capelli come usavano le ragazze cilentane o ne metterò una rossa sì e come lui mi baciò sotto le mura antiche e pensai va bene lui o un altro e allora gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora sì e allora lui mi chiese se volevo sì dire sì mio fiore di montagna e per prima gli misi le braccia attorno sì e lo tirai addosso a me che potesse sentire il mio petto tutto profumo sì e il suo cuore batteva impazzito e sì dissi sì lo voglio sì.

    Quello del carrello

    Omaggio a Kossi Komla-Ebri

    Sono contrario a fare la carità. Forse una ragione è che ancora lavorano nel preconscio vecchie raccomandazioni come se dai cento lire al vecchio barbone, se le va a bere. Maleficenza invece di beneficenza. E vecchi moralismi: i soldi vanno sudati. Ma anche più aggiornati dettati ideologici: è lo Stato che deve provvedere al benessere di tutti i cittadini, non il buon cuore della gente.

    A quello del carrello però l’euro lo lascio volentieri. Se e solo se mi aiuta a portarlo alla macchina e a scaricare i pacchi di bottiglie d’acqua, con risparmio di schiena e giunture varie. Così se lo guadagna e le obiezioni decadono.

    Però il carrello lo prendo solo in caso di carichi critici. Altrimenti si va a borse di plastica (o sporte, o buste – a seconda delle opzioni linguistiche locali). Questo mi ha messo in difficoltà perché ignorare la richiesta di soldi, il micro aiuto economico, provoca nell’antico chierichetto, che ancora da qualche parte si nasconde e gioca con il turibolo dell’incenso, un senso di colpa fastidioso. Ma dare denaro, anche in modica quantità, contrasta con l’ideologo di cui sopra e con il sospetto - sentito, letto o che, da qualche parte - che ci siano persone costrette a raccattare soldi di cui a loro resta solo una piccola parte. Il che vorrebbe dire favoreggiamento di forme, se non di schiavitù, quantomeno di asservimento.

    Mi è sembrato a un certo punto di aver trovato il compromesso: dare qualcosa da consumare, da mangiare o da bere, che – presumibilmente – restava a beneficio della persona richiedente.

    L’ho fatto alcune volte. All’uscita dal supermercato, all’uomo di colore (a scanso di equivoci comunque improbabili, il colore in questione era sistematicamente o nero o nero scuro), ho dato la prima cosa che la mia mano trovava rovistando nella sportina di plastica. Una volta è stata una tavoletta di cioccolata, un’altra una confezione di due scatolette di tonno e così via. La reazione di solito è stata tra la sorpresa e lo sconcerto. Seguita da una mano che prendeva e una voce che ringraziava.

    Oggi però non ho dato la prima cosa che mi era capitata ma la seconda. Un sacchetto con due mele, non quello con due banane.

    La vera storia del lupo cattivo

    Tanto per cominciare sono vegano. Anche se qualche volta mi lascio andare e un coniglio o due ci scappano. Però cerco di essere osservante. Mi piacciono molto i frutti rossi, ciliegie e fragole in particolare. Ma anche i frutti verdi e i gialli, che fanno

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