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Antologia Premio "Città di Latina" 2017: 3^ edizione
Antologia Premio "Città di Latina" 2017: 3^ edizione
Antologia Premio "Città di Latina" 2017: 3^ edizione
E-book111 pagine37 minuti

Antologia Premio "Città di Latina" 2017: 3^ edizione

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Info su questo ebook

Antologia delle opere finaliste e vincitrici della 3^ edizione 2017 del Premio internazionale di Poesia "Città di Latina".
LinguaItaliano
Data di uscita19 set 2017
ISBN9788893691079
Antologia Premio "Città di Latina" 2017: 3^ edizione

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    Anteprima del libro

    Antologia Premio "Città di Latina" 2017 - aa. vv.

    978-88-9369-107-9

    Sezione A

    Poesia inedita in lingua italiana a tema libero

    Primo classificato

    Antonio Damiano

    Latina

    (Olim palus)

    Palazzi; e fabbriche sparse tra i monti

    ed il mare, dove nulla è più quello

    che a mente ricordi.

    Eppure, se pensi, era ieri che il bufalo

    errava tra anfratti e paludi senza dimora.

    E il buttero andava affondando nel fango

    tra un tetto di paglia e un pasto frugale,

    il volto segnato dai morsi feroci

    di anofele infetto.

    Poi d’un tratto l’umana scintilla

    che diede alla terra un altro domani.

    Ed ora vanno le vie nei campi, tra case

    e giardini e rose nei prati. E il platano

    splende e rinasce la vite e la zolla si veste

    di primule d’oro.

    E passi la vita tra uffici e palazzi

    nel perenne fluire di gente e di moto

    fino alla scuola che accoglie i tuoi figli:

    fiori di un tempo diverso, quando l’alba

    che nasce non trova la gora.

    Come a segnare che sui venti di morte

    prevale quest’oggi finalmente la vita.

    Ora vanno i campi di grano in tremulo

    vento come onda di mare; e i pioppi in filari

    tra mille canali, creati per mano di chi venne

    per fame, inseguendo un sogno ed un tozzo

    di pane. E ovunque ristanno i segni perenni

    di tanto sudore e lieta nei borghi

    la lingua soave di terre lontane.

    Secondo classificato

    Chris Mao

    Accattone

    Stai così,

    aggrappato alle reti della sera,

    senza un campo praticabile

    per avvicinare

    la pazienza del tuo corpo

    perduto nella follia

    che pretende il massacro delle ossa,

    sotto un cielo

    di nuvole spalancate.

    Vertebre dei tuoi sensi,

    le ciminiere portano fumo e pensieri

    oltre il bavaglio

    di questa tua vita premeditata,

    sospesa nei globi oculari

    dei passeggeri in transito

    sulle rotte diseguali della città.

    Stai così,

    senza il frammento di cuore

    destinato al ricordo,

    provato dall’ansia impura dei poeti,

    nella siccità imponente del rancore

    che scombina i battiti del perdono

    e corrode la tua corda

    di cristiano impreparato

    alle lusinghe della morte.

    Stai così,

    nella febbre silenziosa

    che ghiaccia i sogni

    sotto la pelle.

    Terzo classificato

    Massimiliano Testa

    Mare

    Mare,

    oltre gli agavi e il faro;

    mare,

    borboglìo incessante di spume

    e artiglio che abissa ogni tempo

    nel tenero ventre di sabbie domate.

    E stanno come d’incanto

    i flebili giunchi ritti a sfidare

    il pencolar d’una randa

    che tra porti sepolti s’annega,

    e poi immobile tace;

    e sfidano ancora

    un osso di seppia nei gorghi

    che ivi dimentico giace.

    In questa cala e in ogni suo grano

    è di segreto capriccio

    il riportar ogni fronda alla faticosa riva;

    è di segreta natura il caducar d’essa

    nell’inviolata prospettiva d’autunno.

    Eppur qui son sinceri il vento e il sole

    quando li sento scoprir ogni inganno,

    quando, al Creatore tornando,

    li vedo ritrarre all’orizzonte

    le increspature dell’eterno

    brillar d’una e mille

    e interminate stelle!

    Così non v’è notte

    in questo magnifico mare

    dove qualunque stella cadendo

    sempre s’accosta alla docile onda

    che, meravigliosamente,

    nel suo perir si spiega.

    E tra quelle onde in

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