Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il Re delle Fate: Fairy king series, #1
Il Re delle Fate: Fairy king series, #1
Il Re delle Fate: Fairy king series, #1
E-book74 pagine1 ora

Il Re delle Fate: Fairy king series, #1

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Un giorno, la giovane Hannah riceve una lettera molto interessante. il suo amico di penna è un principe del regno delle Fate o solo un burlone? Per quanto tempo le scriverà, e cosa cambierà con le sue lettere?

Le offre un desiderio. Può davvero esaudirlo? Quale sarà il suo desiderio, e cosa gli offrirà in cambio?

Il Re delle Fate è un romanzo breve che mischia magia, amore, mondi diversi e creature fatate in un racconto delicato e forte, adatto a tutti.

LinguaItaliano
Data di uscita2 mar 2020
ISBN9781071535004
Il Re delle Fate: Fairy king series, #1

Correlato a Il Re delle Fate

Titoli di questa serie (1)

Visualizza altri

Ebook correlati

Fantasy per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il Re delle Fate

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il Re delle Fate - C. J. Brightley

    Capitolo 1

    Hannah si svegliò alle prime luci del mattino, mentre un raggio di sole le accarezzava il viso. Era sabato e aveva il permesso di alzarsi e guardare i cartoni animati se avesse fatto la brava. Le ci volle un momento per realizzare che stava guardando il bordo di una busta a circa cinque centimetri dal naso.

    Si alzò, facendo scivolare dolcemente la logora coperta intorno alle sue gambe magre. A nove anni, era minuta, ma con capelli nocciola che le ricadevano in soffici ricci fino alla vita e con grandi occhi tra il blu e il grigio. La ragazzina aveva un'aria di solennità, non perché fosse triste, ma solo perché era impegnata ad immaginare avventure. Aveva comunque la forte felicità di un bambino amato, incurante delle preoccupazioni e dei dolori degli adulti.

    Hannah si girò la busta tra le mani per esaminarla. Non sapeva nulla di cancelleria, ma sembrava costosa; la carta era spessa e color crema, sembrava vellutata al tocco. Non c'era un nome o un indirizzo scritto sopra. Dopo un attimo, aprì attentamente il lembo e lesse la lettera.

    Mi chiamo Caderyn. Ho nove anni e ti scrivo questa lettera per esercitarmi con l'inglese. Spero che ti arrivi. Come ti chiami? Dove vivi? Il nome del posto dove abito si tradurrebbe come Terra delle Verdi Colline, ma credo che la chiameresti Faerie.

    Mio padre qui è il re. Questo fa di me un principe e significa che devo studiare un sacco. Devo conoscere tutte le lingue degli umani, tranne poche che mio padre mi permette di tradurre con la magia. Devo studiare scherma e ogni tipo di magia. Tu devi studiare?

    Devo andare ora. Sento arrivare qualcuno.

    Per favore, rispondi.

    Cadeyrn

    Poteva essere reale? Faerie non esisteva, ovviamente. Ma qualcuno le aveva mandato una lettera. La scrittura era in corsivo e disordinata, appena più ordinata della sua e c'era una macchia di inchiostro su un lato. Studiandola di nuovo, notò un lieve profumo e si portò la carta sotto il naso. Sì, l’inchiostro, o forse l’acqua aveva un debole odore dolciastro, non proprio di zucchero o di fiori, ma di una dolcezza indefinibile.

    Un suono proveniente dalla finestra le fece sollevare lo sguardo. Su un ramo all’esterno, un grande uccello bianco la stava osservando, con la testa inclinata su un lato.

    I cartoni potevano aspettare.

    Si alzò dal letto e le vennero i brividi sulle piccole braccia per l’aria fredda. Si mise la giacca di flanella sopra la canotta e l’abbottonò, controllando che tutti i bottoni stessero nella giusta asola, poi infilò i piedi nelle pantofole pelose a forma di gatto che le avevano regalato per il compleanno la scorsa settimana. Trovò un taccuino giallo in cucina, il preferito di suo padre per scrivere la sua infinita lista di piani di miglioramento per la casa. Trovò una penna viola nel cassetto delle cianfrusaglie e si mise seduta al tavolo, con le gambe penzoloni.

    ––––––––

    Caro Cadeyrn,

    Mi chiamo Hannah. Abito vicino ad una grande città chiamata Philadelphia. C’è la neve in inverno, ma ora è primavera e la neve si è sciolta. La scorsa settimana ho compiuto nove anni. A scuola, devo studiare matematica, grammatica e storia. Stiamo studiando la Dichiarazione di Indipendenza. Sai che cos’è?

    Mia madre tornerà presto a casa. È un’infermiera. Aiuta le persone. Forse diventerò anch’io un’infermeria da grande, o forse no perché la vista del sangue mi fa venire da vomitare. Ho un cane che si chiama Fuzz. Tu hai un cane?

    Vorrei essere tua amica. Rispondi, per favore.

    Hannah

    Fece una smorfia. Come poteva spedire la lettera a Caderyn? Hannah aveva solo una vaga idea del sistema postale, ma sapeva che aveva bisogno di un indirizzo. La sua busta non aveva né il suo né quello di Caderyn. Piegò la lettera, salì di sopra e la lasciò sulla scrivania. Poi, tornò di sotto e accese la TV, cercando il suo cartone preferito.

    Mamma, come spedisci una lettera a qualcuno senza l’indirizzo?

    Non puoi, tesoro. Hai bisogno dell’indirizzo se vuoi fargliela arrivare. Perché?

    Hannah si accigliò. Ma... se invece gli arriva comunque? È possibile?

    No, tesoro. Come farebbe il postino a sapere dove portarla?

    Una logica inattaccabile. Tornò in camera sua per assicurarsi che la lettera fosse vera. Si mise alla scrivania e un delicato foglio di carta tornò accuratamente nella busta.

    Sospirando, Hannah mise la sua lettera nel cassetto del comodino.

    Una settimana dopo, arrivò un’altra lettera.

    Cara Hannah,

    Mi hanno detto che il tuo nome è Hannah. Posso chiamarti per nome o c’è un titolo che dovrei usare? Non vorrei sembrare impertinente. A quanto pare, è un mio difetto. Sto cercando di correggerlo, ma è una sfida tenere a freno la lingua, soprattutto di fronte alla falsità e alla stupidità dei cortigiani che mi circondano.

    Ieri ho superato il mio ultimo esame di magia, il che significa che ora mi è permesso studiare le arti del combattimento senza supervisioni. Mio padre è orgoglioso, dice che dovrei guidare il suo esercito prima di salire al trono. Credo sia una lode, ma mi spaventa. Non abbiamo avuto una guerra da anni e non voglio vederne una. È un bene che sia passato, ora posso entrare nell’arena della pratica e non dovrò nascondere

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1