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Karma e Reincarnazione: Come le scelte generano il nostro Futuro
Karma e Reincarnazione: Come le scelte generano il nostro Futuro
Karma e Reincarnazione: Come le scelte generano il nostro Futuro
E-book119 pagine1 ora

Karma e Reincarnazione: Come le scelte generano il nostro Futuro

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Info su questo ebook

Un individuo arriva dal nulla?
E l’orientamento che la sua vita prende sin dagli albori, dipende dal caso o da un bagaglio ereditario di pensieri, desideri ed azioni che sta fruttificando?
Un viaggio nel percorso esistenziale dell’uomo alla luce della cultura vedica, che ha studiato ed elaborato il fenomeno della trasmigrazione in maniera rigorosa.
LinguaItaliano
Data di uscita1 lug 2014
ISBN9788854700215
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    Anteprima del libro

    Karma e Reincarnazione - Marco Ferrini

    Karma e Reincarnazione

    Karma e Reincarnazione

    Come le scelte generano il nostro futuro

    Marco Ferrini

    Copyright© Centro Studi Bhaktivedanta, 2006

    ISBN 978-88-547-0021-5

    Pubblicato da

    Centro Studi Bhaktivedanta

    Accademia di Scienze Tradizionali dell’India

    Via Gramsci, 64 - 56038 Ponsacco (PI)

    Tel. 0587 733 730 - Fax 0587 739 898 - Cell. 320 326 4838

    segreteria@centrostudi.net

    www.centrostudi.net

    www.csbstore.com

    www.csbcounseling.org

    www.insegnayoga.it

    www.marcoferrini.net

    Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale di quest’opera, con qualsiasi mezzo, senza l’autorizzazione scritta dell’autore, ad eccezione di brevi citazioni destinate a recensioni.

    Con affetto e gratitudine

    al mio eterno Benefattore e Maestro,

    A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

    sui cui insegnamenti ho fondato la vita

    "Io fui, già son molt’anni, mille volte

    ferito e morto, non che vinto e stanco,

    da te, mia colpa; e or col capo bianco

    riprenderò le tue promesse stolte?

    Quante volte hai legate e quante isciolte

    le tristi membra ..."

    Michelangelo

    Nota dell’autore

    Il contenuto del presente scritto proviene principalmente dalla trascrizione del ciclo di conferenze da me tenute, sull’omonimo tema, nella primavera 2003 a Padova.

    Cosciente della vastità e profondità del tema trattato e considerando il non semplice trasferimento di concetti culturali, filosofici e di psicologia del profondo, tipici della civiltà Vedico-vaishnava, nel dialogo tra Oriente e Occidente, chiedo ai lettori magnanima benevolenza nel constatare le carenze di questo mio lavoro.

    Mi auguro, tuttavia, che esso possa costituire una prima risposta alle numerose domande dei miei studenti e di ogni genuino ricercatore nel campo dello spirito mentre, per un approfondimento del tema, rimando alla consultazione dei testi indicati nella bibliografia.

    Ho il piacere di ringraziare i membri del CSB per la loro preziosa collaborazione, in particolare coloro che mi hanno generosamente aiutato nelle varie fasi di realizzazione di questo testo.

    Marco Ferrini

    Introduzione

    Nel mondo occidentale, la scienza è oggi ridotta ad una disciplina che si occupa quasi unilateralmente delle leggi del mondo fisico. Pur valorizzando tutto ciò che l’Occidente con grande merito ha prodotto, si pone urgentemente la necessità di integrare il sapere oggettivo con la conoscenza del soggetto, con la scienza che si occupa del sé, ben espressa nei testi vedici. Questi antichi scritti ci descrivono facoltà superiori che possono essere sviluppate attraverso particolari discipline, allo scopo di giungere ad una visione del mondo ben più ampia di quella presentata dalla scienza positiva.

    Parleremo di karma e reincarnazione riferendoci alle fonti più antiche ed autorevoli che hanno elaborato, spiegato e sviluppato tale fenomeno. La comprensione di questi due concetti, fondamentali nell’ambito della Filosofia e della Psicologia antico-indiane, ha un’importanza di rilievo per la nostra vita, perché attraverso l’azione (karma) noi scolpiamo il nostro futuro, che è quindi posto nelle nostre mani. Attraverso la conoscenza, accompagnata da una pratica che può essere esperita da chiunque nutra sincero interesse per perfezionare la propria vita, si può realizzare come finanche la parola sia in grado di plasmare e modificare lo scenario del nostro oggi e del nostro domani.

    Motivazioni, Azioni, Volontà e Destino

    Il modo in cui agiamo e le motivazioni inconsce che ci spingono all’azione hanno una fortissima incidenza su di noi e sull’ambiente nel quale viviamo, che non è statico, ma in continuo mutamento. E’ quindi importante essere consapevoli di come ogni pensiero, parola e azione siano di straordinaria rilevanza per la nostra vita, in quanto forgiano la situazione nella quale saremo proiettati nel futuro, soprattutto dopo la fuoriuscita dal corpo.

    Le scelte che di volta in volta compiamo modellano il nostro futuro in maniera diretta e sono frutto di pensieri, immaginazione, istinti, impulsi e desideri. Tra tutte queste importanti funzioni psichiche, la volontà ha un ruolo speciale¹. Come strutturarla? E’ interamente gestita da noi? Siamo in grado di gestirla appieno e di esprimere al meglio, attraverso essa, desideri, emozioni e sensazioni? Dobbiamo convenire che non sempre è possibile farlo direttamente, dato che talvolta il nostro volere entra in conflitto con l’ambiente circostante, con le persone con cui viviamo, con gli impegni che ci siamo assunti. Non possiamo sempre porre in atto quel che ci viene in mente, ma in ogni caso, sarà il nostro volere, espresso o inespresso, che concretizzerà le situazioni nelle quali ci troveremo, in questa vita o nella prossima.

    Come ho avuto modo di ripetere in più occasioni, i due opposti, le due facce della medaglia, non sono vita e morte, bensì nascita e morte, in quanto la vita è, da sempre e per sempre, e non può cessare di essere in nessuna circostanza.

    Per l’anima non vi è nascita né morte. La sua esistenza non ha avuto inizio nel passato, non ha inizio nel presente e non avrà inizio nel futuro. Essa è non nata, eterna, sempre esistente e primordiale. Non muore quando il corpo muore.

    (B.g. II.20)

    La morte, dunque, come ben spiegano gli antichi testi della sapienza indovedica, non è un’interruzione o addirittura una cessazione della vita, ma semplicemente una delle innumerevoli tappe nel viaggio della vita, un viaggio infinito ed affascinante soprattutto per chi è diventato un buon viaggiatore.

    La trasmigrazione si rivela necessaria perché, giunte ad un certo punto, le persone possono essersi talmente identificate e racchiuse nei loro schemi, nelle loro convinzioni, nei loro condizionamenti, da rendere indispensabili esperienze psicofisiche nuove, che rinvigoriscano la tensione evolutiva.

    Nel ciclo delle esistenze gli individui trasformano la propria coscienza. Tale ciclo di nascite e morti ripetute (samsara)², pur comportando aspetti dolorosi, è utile e necessario allo sviluppo del soggetto, il quale possiede tutta una serie di potenzialità, desideri e debiti karmici, che non è in grado di esaurire interamente nell’arco di una sola, brevissima esistenza umana. I desideri non ancora espressi, giacenti nella mente profonda sottoforma di seme, potranno attuarsi nelle vite successive³. Anche gli effetti delle disarmonie e degli squilibri verranno ritrovati dall’individuo nei corpi, cui si rivestirà, appartenenti all’una o all’altra specie.

    In tal modo si spiega come questo supremo modello di intelligenza karmica costituisca anche una forma di alta giustizia per tutto ciò che avviene nel mondo, altrimenti incomprensibile se valutato dal punto di vista relativo e limitante dell’essere individuale, condizionato da personalità storiche e da una coscienza contaminata.

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