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La Figlia Di Un Uomo Ricco
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E-book98 pagine1 ora

La Figlia Di Un Uomo Ricco

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Info su questo ebook

Quando Carol sente i piani di suo padre di costringerla a un matrimonio, prende in mano la situazione. Cambiando nome e aspetto, si propone di affrontare il mondo da sola. Bill Preston è sulla buona strada per avere la parte in una commedia. La sua vita stava andando come previsto, fino a quando interpretò la parte di uno sposo ritrovandosi a nutrire sentimenti molto profondi per la sua finta sposa. Separati da un labirinto di bugie e inganni, Carol e Bill devono lottare per ritrovarsi. Ma può l'amore, nato in una menzogna, durare?
 

LinguaItaliano
Data di uscita16 giu 2020
ISBN9781071552520
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    Anteprima del libro

    La Figlia Di Un Uomo Ricco - Betty McLain

    Dedica

    Vorrei dedicare questo libro a mia figlia Amanda McLain–Young. Senza il suo aiuto, questo libro non sarebbe stato mai realizzato.

    Capitolo 1

    Birmingham, Alabama

    Carol Bilton si passò la spazzola rifinita in oro per i riccioli rossi. La sontuosa vestaglia, con il suo bellissimo letto a baldacchino in avorio e le tende e il tappeto coordinati, erano rimasti lì fin dall'infanzia. Tutt'intorno c'erano segni della ricchezza di suo padre. Ne era ignara mentre sedeva in un silenzio sbalordito.

    Mezz’ora prima, Carol era felice e spensierata mentre si preparava per andare a letto. A 21 anni aveva vissuto poco oltre il semplice divertimento. Con i soldi di suo padre, viaggiava spesso, facendo amicizia ovunque andasse. Soprattutto non aveva sperimentato la mancanza di compagnia maschile. Era ben consapevole che molte persone erano amichevoli a causa della ricchezza di suo padre, ma non le importava. Non lasciò che mai nessuno la ingannasse a lungo.

    Poi smise di essere spensierata quando fu costretta a fermarsi a pensare a suo padre, che amava molto. Pensava che anche lui l’amasse. Ma trenta minuti prima di andare a letto, Carol decise che era affamata. A metà scalinata, sulla strada per la cucina, si fermò a causa di un urlo proveniente dallo studio di suo padre. Non era facilmente irritabile quindi doveva esser successo qualcosa. Carol avanzò di qualche metro dalla porta dello studio e sentì sua madre supplicare suo padre di abbassare la voce. Questo lo fece arrabbiare maggiormente.

    Carol è rimasta libera per troppo tempo, ruggì James Bilton Sta correndo come una marmotta viziata, spendendo soldi come fossero acqua, impallidendo con quei pesci freddi che chiamano pulcini della società. Poi ci sono quei pazzoidi dei Romeos che non riescono a vedere Carol se non per i segni del dollaro negli occhi. Non ce n’è uno nel gruppo che non la lascerebbe domani se non avesse i miei soldi.

    James, calma, rispose Melinda Bilton, calmati. So come ti senti, ma alla fine, Carol ha il diritto di frequentare i suoi amici.

    Amici, derise James. Amici come il giovane Dalton? Mi ha chiesto quante indennità avrei dato a Carol da sposata. L’ho quasi preso a pugni nel naso. L’ho mandato per la sua strada informandolo che non ci sarebbe stata alcuna indennità. Sgattaiolò via come il parassita che è.  is. Sperando che non si faccia più vedere, ma forse è una speranza invana.

    Carol sussultò sentendo il nome di Hal Dalton. Le piaceva il suo corteggiamento. Aveva anche pensato che potesse di innamorarsi di lui. Faceva male scoprire com’era davvero.

    So come ti senti sussurrò Melinda, ma cosa possiamo farci?

    Le troverei un lavoro se ne fosse in grado. Ma ammettiamo, le uniche cose che le interessano sono il suo aspetto ed essere la figlia di un uomo ricco. No, ci ho pensato molto e ho deciso che c’è solo una cosa che può fare.

    E cosa?

    Farò in modo che lei e Craig Marten si sposino.

    Non credo che le piacerà quest’idea.

    Non avrà altra scelta. Taglierò la sua indennità e se cercherà di sposare uno di questi cacciatore di fortuna, la diserederò.

    E Craig? Pensi che starà al tuo gioco?

    Ho tenuto d’occhio Craig per un po’ di tempo e l’ho allenato in modo tale che un giorno possa subentrare in fabbrica. Coglierà l’opportunità di divenire il capo, anche se deve accettare Carol come sposa.

    Non ti sei minimamente preoccupato per Carol, scattò Melinda. Non vuoi che il controllo della fabbrica lasci la famiglia. L’unica cosa a cui hai pensato è questa, no?

    Non è vero. Craig sarà un buon marito per Carol. Si prenderà cura di lei così che nessuno se ne possa approfittare.

    Non conosci molto bene nostra figlia se pensi che la prenderà con serenamente.

    Oh,  invece mi aspetto che piangerà, si scatenerà e sarà arrabbiata per giorni, ma alla fine lo capirà. Vedrai.

    Spero che tu sappia cosa stai facendo. Ma penso che ti dispiacerà.

    Andrà tutto bene. Aspetta e vedrai.

    Quando Carol sentì i passi di suo padre avvicinarsi alla porta, tornò in punta di piedi nella sua stanza e chiuse la porta proprio mentre la porta dello studio si apriva. Si avvicinò alla toletta, si sedette sullo sgabello e cominciò a spazzolarsi i capelli. Stava fumando dalla rabbia e non riusciva a piangere.  Come poteva suo padre progettare di farla sposare con un uomo che non amava? Anche se aveva un pessimo giudizio verso le persone attorno a lei, non c’era motive di forzare un matrimonio così.

    Non siamo nel Medioevo, sussurrò Carol. Siamo negli anni ’60 . I genitori non decidono più sui matrimoni dei figli.

    Stava pensando di scontrarsi contro di lui, ma gli dimostrerebbe soltanto di avere ragione su di lei e sul suo temperamento. Gliela farò vedere io.

    Ma non avrebbe mai trovato un lavoro qui. Doveva andare in un posto dove nessuno conosceva la figlia di James Bilton. Iniziò, quindi, a pensare all’ultimo posto in cui suo padre l’avrebbe cercata. Quando i nonni erano vivi, vissero per un po’ a Hattiesburg, nel Mississipi. Era passato molto tempo da quando li aveva visitati ma almeno riusciva ad orientarsi lì. Se non avesse funzionato, avrebbe provato altrove.

    Carol si guardò allo specchio. I suoi riccioli rossi e corti risaltavano il suo viso a forma di cuore ed i suoi grandi occhi marroni. Sorrise ironicamente al suo riflesso. Quindi suo padre non pensava che potesse farcela senza il suo aspetto. Si avvicinò al suo armadio e aprì una delle grandi porte scorrevoli. L’armadio era pieno di abiti costosi, ma li ignorò e andò verso gli scaffali posti all’estremità, impilati con scatole di dimensioni differenti. Frugò sullo scaffale in basso e, alla fine, trovò quello che stava cercando. Tornò verso la toeletta e iniziò a svuotare la scatola. All’interno c’erano una parrucca liscia castana, trucchi, una cicatrice finta ed un paio di occhiali. Tirò fuori la parrucca mettendosela sui suoi ricci. Le pendeva sulle spalle. Successivamente, si mise la cicatrice su un lato del viso, si truccò, poi si mise gli occhiali e si studiò allo specchio. Ridacchiò. Sarebbe andata bene. Si riteneva fortunata che le avesse ancora a portata di mano. Le aveva comprate l’anno prima

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