Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Da Londra con amore
Da Londra con amore
Da Londra con amore
E-book149 pagine3 ore

Da Londra con amore

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Finalmente il sogno di Christy si realizza: partire per Londra.
Un soggiorno di un mese che sembra arrivare al momento giusto dopo la rottura con il suo ragazzo e che porta subito una ventata di novità nella sua vita.
Ospitata dalla famiglia Dwight, composta da una coppia e i loro due figli, tra cui Alan, un ragazzo poco più grande di lei, Christy scoprirà una nuova realtà in questa grande città e che anche le famiglie perfette hanno i loro scheletri nell’armadio.
Sarà proprio la curiosità a spingere Christy verso Alan, quel bad boy dall’atteggiamento schivo e distaccato, ma che in realtà cela dentro di sé una personalità molto diversa.
Complice di Alan per una notte, Christy si ritroverà presto coinvolta nella vita del ragazzo da cui emergeranno segreti e desideri inconfessabili che lo tengono lontano da chiunque lo circondi.

Nota: questa storia è stata scritta e si svolge nel 2000, quando i social network ancora non esistevano e i mezzi di comunicazione non erano ancora avanzati come oggi.
“Da Londra con amore” è il primo romanzo scritto da Elisa Zurzolo quando frequentava ancora le scuole superiori, ed è stato pubblicato in versione cartacea dalla casa editrice &MyBook nel 2011.
Questa è una riedizione esclusivamente digitale pubblicata dalla Elister Edizioni. 
LinguaItaliano
Data di uscita21 giu 2017
ISBN9788898304530
Da Londra con amore

Leggi altro di Victory Storm

Autori correlati

Correlato a Da Londra con amore

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Da Londra con amore

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Da Londra con amore - Victory Storm

    annotazioni.

    Prima di partire

    Agosto 2000

    «Ricordati di spedirmi una cartolina e fammi un regalo! Chissà quante belle cose troverai a Londra. Che invidia!» esclamò Marica.

    «Certo, un bel souvenir della London Fashion! Vuoi qualcosa in particolare?» rispose paziente Christy, mentre preparava le valigie.

    «Mmmh… Vedi tu!»

    Che idea, quella di chiedere a Marica di aiutarla a fare i bagagli! Con la scusa di scegliere gli abiti da portarmi via, guardava e prendeva tutto, ovviamente senza rimettere a posto.

    La camera era diventata un campo di battaglia.

    Dopo qualche ora le valigie furono colme di vestiti, trucchi, creme, guide e libri.

    «Bene, abbiamo finito!» annunciò Marica, ignorando il disordine che aleggiava per tutta la stanza.

    «Ora bisogna rimettere tutto a posto.»

    «Pensaci tu. Io sono a pezzi!»

    Quando veniva il momento di riordinare, Marica aveva sempre la solita scusa di essere troppo stanca per aiutarla. Si sedette sulla sedia della scrivania e cominciò a spiluccare le ultime patatine rimaste nel pacchetto sul tavolo.

    Per lei era profondamente stancante fare casino e odiava mettere in ordine; per capirlo bastava guardare la sua camera sempre a soqquadro e pensare alle continue lamentele da parte di sua madre ormai rassegnata ad avere una figlia così distratta e confusionaria.

    «Devo tornare a casa. È tardi» si rammentò Marica, dopo aver dato un’occhiata all’orologio. Erano già le sette di sera, ora di cena.

    «Perché non ti fermi? Mi farebbe piacere trascorrere in tua compagnia quest’ultima serata prima di partire» la invitò Christy.

    «Stasera non devi uscire con Danilo?» le ricordò l’amica con tono canzonatorio.

    «Sì, ma più tardi. Se vuoi, puoi venire con noi»

    «Volentieri, ma non vorrei fare il terzo incomodo. A proposito, avete poi chiarito...»

    Marica stava toccando un punto dolente: Danilo era fidanzato con Christy da vari mesi ormai, ma sembrava che nell’ombra c’era qualcuno pronto a distruggere il loro rapporto.

    «Ho sempre saputo che Sabrina non si era data per vinta. Non è mai riuscita ad accettare che Danilo abbia preferito me a lei» la interruppe Christy.

    «Sei sicura che tra loro non sia successo niente? Lo sai anche tu quello che si racconta in giro.»

    «Conoscendo Sabrina e sapendo quanto sia insistente, forse veramente Danilo le ha ceduto, ma spero proprio di sbagliarmi».

    Christy era molto turbata per quella faccenda e sperava di chiarire l’equivoco proprio quella sera, prima di partire.

    Danilo era stato precedentemente fidanzato con Sabrina e quando l’aveva lasciata per Christy, lei l’aveva presa male, soprattutto perché la detestava sin dalle scuole medie.

    Nonostante ciò, Sabrina aveva sempre mantenuto un forte ascendente su di lui e ora si diceva in giro che Danilo avesse tradito Christy con la sua ex.

    Più tardi si era scoperto che la fonte di quel pettegolezzo era Sabrina stessa.

    Christy non sapeva proprio cosa pensare, dato che Danilo non aveva mai chiarito l’episodio e ora lei partiva per l’Inghilterra per un mese, esaudendo così il suo sogno di sempre: conoscere la terra della sua adorata nonna ormai defunta, da cui aveva preso il nome, Christine.

    Improvvisamente i suoi pensieri furono interrotti dal cellulare che squillò.

    Era Danilo. Aveva un tono strano, quasi incerto.

    «Ciao, Chri. Ti telefono per avvisarti che non posso uscire con te stasera.»

    «Ma no, dài… perché? Io domani parto e non ci potremo più vedere per un bel po’» rispose dispiaciutissima Christy.

    «Ecco, vedi, esco con Sabrina. Mi sono reso conto di volerti bene più come amico, invece Sabrina… io credo di amarla veramente. Mi dispiace davvero, perdonami, non volevo farti soffrire, ma tu sei una ragazza forte e sono convinto che ti riprenderai» farfugliò frettolosamente Danilo.

    Era rimasta senza parole: sentiva la testa pulsare, impedendole di ragionare e un nodo stringerle la gola fin quasi a soffocarla. Danilo approfittò della sua esitazione per salutarla.

    «Comunque possiamo rimanere amici, vero? Scusa ma devo andare. Sabrina mi aspetta. Ciao e buon viaggio!» concluse il ragazzo, senza permetterle di ribattere. Si comportava sempre da vigliacco di fronte a situazioni simili.

    «Aspetta! Mi lasci perché ho deciso di partire?» sbottò disperata Christy. Ancora non riusciva a credere alle sue orecchie. Aveva parlato mille volte con Danilo di quel viaggio e lui non le aveva mai fatto pesare quella decisione, anzi le aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per poterla raggiungere.

    «No, ma cosa dici?!»

    Trascorse un lungo silenzio.

    Non voleva credere che per tutto quel tempo era stata ingannata. «Allora è vero quel pettegolezzo! Tu e Sabrina siete stati insieme» capì con amarezza.

    «No, non proprio… è una lunga storia. Senti, ora non ho tempo, ma poi ti spiegherò. Ci vediamo quando torni, ok?» rispose, sospirando Danilo prima di riattaccare.

    Christy non riuscì a proferire parola. Sentiva la mente immersa in una fitta nebbia di domande, che le trafiggevano la testa.

    Non si accorse nemmeno che il telefonino le scivolò di mano, frantumando il display.

    «Guarda cos’hai fatto! Hai fatto cadere il cellulare proprio ora che devi partire! Speriamo non si sia rotto! Quante volte ti ho già detto che devi fare attenzione e che prima o poi rimarrai senza cellulare» sbottò Marica, entrando in camera, dopo aver portato le valigie pronte vicino all’ingresso di casa.

    Si chinò subito a terra a raccogliere il telefonino, notando subito che non dava più segnali di vita.

    «Che disastro! Ora mi spieghi come faremo a tenerci in contatto?» la rimproverò Marica, ma guardando poi l’amica con il viso rigato dalle lacrime, s’incupì subito.

    «Danilo. Mi ha lasciato...» spiegò tra i singhiozzi la ragazza.

    «Non può essere...»

    «Invece sì. Ha detto di aver capito di volermi bene come a una amica» singhiozzò Christy.

    «Dopo tre mesi che stavate insieme? Ce ne ha messo di tempo per capirlo!» constatò Marica con tono sprezzante.

    «Non voleva farmi soffrire...»

    «...ma l’ha fatto» terminò la frase l’amica.

    «Che coincidenza! Mi ha chiesto di diventare la sua ragazza per telefono e ora mi ha lasciato proprio per telefono!» mormorò Christy dopo un lungo e silenzioso pianto.

    «Maledetto, non ha avuto nemmeno il coraggio di affrontarti direttamente. Io non l’ho mai potuto vedere. Glielo si leggeva in faccia che era un bugiardo!»

    «Sono sola» sospirò Christy con aria distrutta, senza ascoltare una sola parola di ciò che aveva appena detto la sua cara amica.

    «Cosa dici?! Ci sono qua io! Lo so che è una magra consolazione, però...» disse Marica in tono scherzoso, facendo sorridere Christy, che corse ad abbracciarla.

    «Stupida! Tu sei la mia migliore amica!»

    Era vero. Le era stata sempre vicina nel momento del bisogno. Era una di quelle poche persone che riuscivano a farla stare meglio nei momenti più tristi e bui della sua vita, come quando aveva sei anni e aveva la varicella e tutti la prendevano in giro per le ferite sul corpo, che le erano rimaste per molto tempo oppure quando i suoi genitori divorziarono sei anni prima.

    Aveva sofferto molto anche la scorsa estate, quando fu lasciata da Maurizio (anche in quell’occasione ci fu lo zampino di Sabrina). Era disperata e Marica era andata in Toscana a trovare i suoi nonni, che gestivano un bellissimo agriturismo dove anche Christy aveva trascorso varie estati con la sua amica d’infanzia.

    Per fortuna c’era Marica e quello la fece sentire subito meglio.

    Dopo un po’ si calmò e l’amica riuscì a farla persino ridere.

    «Questa camera è un vero e proprio disastro. Non so come fai a vivere in mezzo a questa confusione...» la rimproverò Marica con finta disapprovazione, cercando di distrarla.

    «Senti da che pulpito viene la predica!» ribatte l’amica, che conosceva bene il disordine, che sconvolgeva la madre di Marica, ogni volta che questa entrava nella stanza della figlia.

    Scoppiarono a ridere.

    «Bene, per questa volta mi sacrifico e metterò a posto io.»

    Christy rimase a bocca aperta. «Non ci credo!»

    «Neanch’io» s’intromise suo fratello, che era appena entrato.

    «E tu cosa vuoi? Non si usa bussare?» sbottò stizzita Marica, ma lui la ignorò.

    «Christy, vieni a tavola! La mamma ha preparato anche per quella rompiscatole della tua amica.»

    «Rompiscatole a chi? Odioso! Se mi capita a tiro, lo strozzo» intervenne la ragazza offesa.

    Christy rise, era abituata alle liti tra i due. Non si erano mai potuti sopportare.

    A cena non mangiò molto, ma nessuno se ne preoccupò.

    Tutti credevano fosse dovuto all’apprensione per il viaggio.

    «Domani è il grande giorno! Cerca di riposare e di non pensare a Danilo. Non vale la pena che ti rovini il viaggio per quell’ipocrita» le disse Marica, prima di andarsene.

    Christy seguì il suo consiglio: terminato di preparare il beauty case, andò a letto, ma non riuscì ad addormentarsi. La sua mente era un turbine di pensieri: Danilo, il viaggio a Londra, la lontananza dalla sua famiglia e dalla sua carissima amica d’infanzia.

    Alla fine concluse che dalla rottura con il suo ormai ex fidanzato, ne traeva una cosa positiva: precedentemente era molto triste perché avrebbe trascorso un mese lontana dal suo innamorato, mentre ora che si erano lasciati, tutto questo non aveva più importanza.

    Cambiare ambiente l’avrebbe aiutata a dimenticare più rapidamente il suo amore perduto e traditore.

    La famiglia Dwight

    Il domani era presto diventato oggi.

    Prima della partenza qualche amico e parente provò a telefonarle per augurarle buon viaggio, ma il cellulare della ragazza ormai era rotto e non dava più segni di vita. Anche la SIM era rimasta danneggiata.

    Le ultime speranze di Christy svanirono quando capì che stava attendendo inutilmente una telefonata da parte di Danilo. Avrebbe voluto sentirgli dire che quello di ieri era solo uno scherzo di pessimo gusto, invece la realtà era un’altra: il suo ragazzo l’aveva lasciata e ora stava partendo per Londra.

    Era da così tanto tempo che desiderava andare in Inghilterra. Sua nonna le aveva sempre raccontato tante storie sul suo paese natale.

    Certo, quel viaggio aveva dovuto guadagnarselo, dato che i suoi genitori si erano messi d’accordo che le pagavano quel soggiorno, organizzato da una cooperativa che si occupava di viaggi di studi interculturali, solo se fosse uscita con un buon voto all’esame di maturità.

    Dato che non era una cima a scuola, aveva

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1