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Desiderio nascosto (eLit): eLit
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E-book48 pagine41 minuti

Desiderio nascosto (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Un concentrato di sensualità, passione, peccato e fantasia. Sfumature di trasgressione... è peccato non leggerle.



Tutto ciò che Valérie vorrebbe è una pausa dalla sua routine quotidiana, e poiché ogni tanto i sogni si avverano un giorno un uomo sbuca dal suo passato per travolgere il suo presente, e risvegliare la donna sensuale che ancora si cela in lei.



Leggi anche:



- Un assistente personale

- Sette giorni in prestito

- Per il tuo piacere

- Rituale proibito

- Il ritmo della notte
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2017
ISBN9788858966570
Desiderio nascosto (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Desiderio nascosto (eLit) - Adelaide Cole

    successivo.

    1

    Le strade di Parigi

    «Oh, accidenti! Sei davvero uno schifo, Parigi!» sbottò Valérie con rabbia mentre cercava di rimuovere dalla suola delle scarpe un maleodorante escremento. Le caratteristiche stradine di ciottoli erano ridotte a un campo minato. Non solo, ma erano anche state trasformate in circuiti per scattanti minivetture guidate da ragazzini incoscienti.

    Localizzò l'edificio. Con il piccolo Mathieu al seguito, entrò nel cortile e tentò ancora una volta di ripulire la scarpa sporca sfregandola su un tappetino. Poi lei e suo figlio salirono a piedi le quattro rampe di scale che portavano all'ambulatorio medico.

    La segretaria le rivolse uno sguardo annoiato. «Sono spiacente, madame, ma non c'è nulla che io possa fare per lei. Suo figlio ha bisogno di questo modulo» disse, mentre ne sollevava uno con lo stesso atteggiamento saccente che un maestro delle medie avrebbe avuto nei confronti di un bambino dell'asilo, «prima di poter avere un appuntamento con il dottore.»

    «Ma io ho già un appuntamento. Proprio adesso» replicò Valérie, indicando il suo orologio. «Perché mai qualcuno avrebbe dovuto fissarmi un appuntamento, se non mi era permesso? Non ha alcun senso.»

    Mathieu prese a lamentarsi, come del resto aveva fatto per gran parte del tempo che avevano trascorso fra una commissione e l'altra. «Maman, succo! Sete! Succo!» strillò, appendendosi alla gamba dei pantaloni di sua madre.

    Valérie frugò nella borsa, trovò una bottiglietta d'acqua e gliela porse. Il bambino bevve. L'interruzione del suo piagnisteo alleviò la pressione che le tormentava le tempie. Mathieu, il minore dei suoi due figli, aveva cinque anni e ormai avrebbe dovuto parlare usando frasi di senso compiuto. Ma non era così e, quando la fase di negazione del problema era stata superata dalla mancata ammissione alle scuole elementari proprio a causa delle difficoltà di linguaggio, lei aveva malvolentieri cominciato a percorrere le strade necessarie per aiutare i bambini con un ritardo nello sviluppo psicomotorio. La segretaria sospirò. «Gli appuntamenti vengono fissati con sei settimane d'anticipo» spiegò. «E queste sei settimane devono essere impiegate per completare i vari accertamenti, prima di cominciare i controlli in questo ambulatorio. Lo sanno tutti. Mi dispiace terribilmente che a lei la cosa sia sfuggita, ma non sfugge agli altri pazienti del dottore.»

    Da quando era tornata a Parigi, Valérie aveva combattuto così tante di quelle estenuanti battaglie burocratiche da sapere che era inutile insistere. «Bon. Merci, madame. Arrivederci» concluse con ostentata cortesia.

    «Au revoir, madame» le fece eco la donna.

    Valérie recuperò le buste della spesa e infilò il modulo nella borsa. Lei e il bambino uscirono dall'ambulatorio e scesero le quattro rampe di scale. Mathieu si appese al suo soprabito mentre camminavano sotto una fastidiosa pioggerellina evitando ostacoli viventi e motorizzati. «Fai attenzione a dove metti i piedi!» lo ammonì Valérie.

    Raggiunsero la stazione della metropolitana, dove una delle tasche del giubbotto di Mathieu si agganciò al tornello d'ingresso. Il bambino si bloccò e cominciò a piangere. Le persone alle sue spalle, borbottando qualche lamentela, si diressero verso gli altri varchi. Valérie lo liberò e insieme si avventurarono nella ressa sulle banchine e sui treni, con la prospettiva di fare sei fermate e due cambi di linea. L'aria era calda e soffocante, le carrozze strapiene. Lei localizzò un posto libero e ci piazzò Mathieu nel tentativo d'impedirgli di lagnarsi almeno per l'ultimo tratto. Poi scale mobili e ascensori fino a tornare in strada, dove Valérie inciampò in una donna che, seduta per terra, chiedeva la carità. La mendicante le lanciò un improperio e

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