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The Slave
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E-book86 pagine1 ora

The Slave

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Info su questo ebook

In un prossimo futuro post-bellico, la società è gestita dal Programma Price. Ivano, fresco maggiorenne, muove i suoi primi passi nel mondo dei grandi. Ma un fatale incontro, con una misteriosa ragazza, lo condurrà verso nuove e traumatiche prospettive. La storia è ambientata in una cruda realtà pragmatica, senza passato e senza memoria, sorretta da una visione fin troppo adagiata su un presente statico ma in continua evoluzione correttiva. Il giovane uomo scoprirà, a sue spese, di essere obbligato a dimostrare il proprio valore all'interno di una società, in cui non vi sono più dubbi sulla reale natura umana.
LinguaItaliano
Data di uscita1 dic 2015
ISBN9788892524590

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    Anteprima del libro

    The Slave - Luigi Passarelli

    Slave

    1 Il Microchip

    Una giornata qualunque un po' per tutti. Ivano aveva aspettato il suo turno con i ragazzi nati nel suo stesso giorno nella elegante sala d'attesa medica. Ne aveva visti solo quattro o cinque. Lui era il penultimo. Nessuno parlava, nessuno diceva niente, meglio così. In fondo era una prassi. Tutti leggevano il manualetto con le istruzioni che già avevano avuto modo di imparare a memoria in tutti gli anni di scuola e di vita familiare. Una roba ridondante. Ma si sapeva che anche le cose più scontate spesso venivano archiviate da un qualsiasi cervello come superflue. E in alcuni casi, raramente riportati dai media, qualcosa andava storto. Ma Ivano non aveva mai vissuto di persona o conosciuto storie da vicino che potessero preoccuparlo sul serio. Come gli altri, si fingeva impegnato, responsabile, e faceva finta di interessarsi al manualetto, leggendo dei cenni storici di quando i ragazzi della sua età erano obbligati ad una tre giorni di visite mediche per l'idoneità allo svolgimento della leva militare obbligatoria. Niente di nuovo quindi. Il mondo era sempre rimasto uguale a se' stesso. In fondo noioso. Forse sempre un po' più noioso. Come quell'estate in cui erano finite le scuole. Quella strana estate in cui si apre un mondo nuovo, quello dell'università o del lavoro. Compiti da fare non ce n'erano. Studiare per studiare non se ne parlava. In vacanza la sua famiglia non era mai stata. Lui, figlio unico, aveva partecipato a delle piccole gite nella sua regione, a scopi didattici. Ma mai più lunghe di una giornata. Ripensava ai suoi amici e compagni. Gli sarebbe piaciuto se qualcuno di loro fosse divenuto, in futuro, un suo collega. Ma ci sarebbe voluta veramente una gran fortuna. Invidiava chi già da ora poteva trasferirsi altrove. Lo stimolo di viaggiare lo aveva accompagnato sempre. Si sarebbe dovuto dare da fare all'università. C'erano molti lavori che forse glielo avrebbero potuto consentire, un lontano giorno.

    «Ivano? Vieni, tocca a te.»

    Già, toccava a lui.

    Farsi domande sul programma Price era sconsigliato. La felicità significava andare oltre. Oltre tutto il peso della vita. Di tecniche ne esistevano moltissime. Il padre nei giorni precedenti lo aveva obbligato a seguire i video corsi per prepararsi al grande evento. Il giorno che lo attendeva da quando era nato. E quel giorno era finalmente arrivato. Doveva solo alzarsi da quella comoda poltrona, dimenticare la sua vita precedente, e farsi guidare dall'infermiera.

    La sala operatoria gli ricordava quella del suo dentista.

    Ivano sapeva che ci volevano appena dieci minuti. E tanto gli bastava.

    L'anestetista, ormai avvezzo al mestiere, si diede da fare subito. Nessuno parlava. Qualcuno aveva un mezzo sorriso di stanca cortesia.

    Difficile fingere per l'eternità. Neanche di fronte all'evento più importante per un giovane adulto.

    Eppure era tutta gente addestrata. Ivano si fece forza e usò delle tecniche di isolamento mentale. L'anestesia e l'odore della sala lo aiutavano.

    Non perdette i sensi. Ma il fastidio della canula che penetrava una delle sue narici era evidente e nauseabondo. Doveva raggiungere la prossimità della ghiandola pineale, depositare l'ultima versione del microchip e tornare indietro senza far danni gravi.

    Solo allora si chiedeva che relazione ci potesse essere fra organico e tecnico. Ma in fondo era la stessa cosa anche per lui. Di certo il microchip e i medici non stavano soffrendo.

    Dopo pochi minuti tutto era finito. Il sollievo dell'estrazione della canula si accompagnava allo scemare degli effetti dell'anestesia. Fra poco si sarebbe potuto alzare e muovere i primi passi nel mondo dei grandi.

    Si sentiva da una parte come rinato, da una parte appesantito e consapevole di un grosso cambiamento.

    «Puoi alzarti, Ivano.»

    Sì, poteva alzarsi. Una leggera emicrania, un leggero giramento di capo e una tendenza a perdere l'equilibrio lo accompagnarono fino al desk dello studio.

    Lo aspettava il suo libretto. Il suo file con le password provvisorie e le ennesime istruzioni che già conosceva a memoria.

    «Benvenuto nel Programma Price, Ivano!»

    Era fatta. Più lunga l'attesa che tutto il resto. Niente di tanto speciale il fatto in sé. Forse solo le conseguenze avevano una portata significativa.

    Non gli restava che tornare sui propri passi, verso casa, e cercare di non fare danni.

    2 I Primi Passi

    Passeggiava sulla via del ritorno, come suo solito. Si ritrovò davanti al negozio in cui si era innamorato di tante donne e ragazze nel corso della sua adolescenza. In vetrina non c'era ora nessuna che lo ispirasse. Ma fece comunque un tentativo, un test.

    Puntò su una ragazza in bikini il suo cellulare per verificare il funzionamento del Programma. Lei appariva contenta e affabile. Tuttavia l'account non era ancora attivo. Ivano non poteva sapere il costo dell'operazione, né tanto meno aggiungere la ragazza al carrello o alla lista dei desideri.

    La ragazza fece cenno di tornare. Non poteva sentirla. Ma si faceva capire. Evidentemente non gli dispiaceva l'aspetto di Ivano. Peccato non fosse affatto di suo gradimento. Ivano si allontanò tornando a pensare a quelle ragazze che lo fecero sognare per tante notti, che gli tennero una effettiva e sensuale compagnia nelle sue fantasie. E di come fossero via

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