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Canti e proverbi del folclore itrano
Canti e proverbi del folclore itrano
Canti e proverbi del folclore itrano
E-book188 pagine1 ora

Canti e proverbi del folclore itrano

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Info su questo ebook

Detti, proverbi e canzoni popolari registrati dalla viva voce degli anziani di Itri nel 1980 e trascritti dal giornalista Alfredo Saccoccio con il contributo di Antonietta Maggiacomo in Ialongo e Concetta Sinapi. A distanza di quarant'anni, questo libro offre una testimonianza preziosa sul folclore del paese aurunco che, posto in un punto strategico della Via Appia, mantiene intatte le suggestioni di un luogo senza tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita3 nov 2020
ISBN9788833467146
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    Canti e proverbi del folclore itrano - Alfredo Saccoccio

    Canti e proverbi del folclore itrano

    di Alfredo Saccoccio

    Direttore di Redazione: Jason R. Forbus

    Le immagini di copertina e all'interno del volume sono gentile concessione della Collezione Renato Marchese.

    ISBN 978-88-33467-14-6

    Pubblicato da Ali Ribelli Edizioni, Gaeta 2020©

    Collana – Fiabe e filastrocche

    www.aliribelli.com – redazione@aliribelli.com

    È severamente vietato riprodurre, in parte o nella sua interezza, il testo riportato in questo libro senza l’espressa autorizzazione dell’Editore.

    Canti e proverbi del folclore itrano

    Alfredo Saccoccio

    AliRibelli

    Indice

    Nota dell'Editore

    Premessa dell’Autore

    Ninne nanne

    Fino a che s’appiccia la cannéla

    Fino a che s’accende la candela

    Sent’Enna a gli’uorticieglio

    Sant’Anna all’orticello

    Gesù Cristo

    Gesu Cristo

    Seta, muneta

    Seta, moneta

    Sent’Enna

    Sant’Anna

    Questa pupa a chi la do

    Filastrocche e giuochi per bambini

    Iésci, iésci, cicagliume

    Esci, esci, lucciola

    Mestu ’Tore

    Mastro Salvatore

    Mestu Ciccio

    Mastro Francesco

    Piove

    Piove

    Minicaccella

    Domenichella

    Sotto la pergula

    Sotto la pergola

    La jaglina zoppa zoppa

    La gallina zoppa zoppa

    Maria cacafoglia

    La mantide religiosa

    Natale

    Natale

    La ciociara

    Gliú craparieglio

    Il capraro

    Gliú sfaticato

    Lo sfaticato

    Friccicarella cumme a ’nu cardiglio

    Svelta come un cardellino

    Canzone degli innamorati

    Canzone degli innamorati

    Ragazza innamorata

    Ragazza innamorata

    Bella, che stai ’ncoppa a ’ssa finesta

    Bella, che stai su a codesta finestra

    Fiocca la neve

    Fiocca la neve

    A spasso pe’ ’na stradella

    A spasso per una stradina

    Mariannina

    Mariannina

    Numero 348

    Numero 348

    ’Mena mia

    ’Mena mia

    Per le vie di San Gennaro

    Campagno’

    Campagnola

    Nenna mia

    Ragazza mia

    Vicuglio a l’ascurdo

    Vicolo all’oscuro

    Inno a Fra Diavolo

    Fra Diavolo

    Sott’acqua e sotto vento

    Sott’acqua e sottovento

    Mèmma senza crienza

    Mamma senza creanza

    Scarciofolella

    Scarciofolella

    La monacella

    Leggera

    Leggera

    Stornelli

    C’è menuta primavera

    È giunta la primavera

    Puzzo senza funno

    Pozzo senza fondo

    Faccia di cicoria

    Viso di cicoria

    Gli’amore cu’ duje perzune

    Io faccio l’amore con due persone

    ’Na cantata ’ncima a chistu colle

    Una cantata in cima a questo colle

    Gliú cappieglio a la Sciabbacco

    Il cappello alla Sciabbacco

    O mèmma, mèmma

    O mamma, mamma

    Invito all’amico

    Invito all’amico

    Femmene d’Ite

    Donne di Itri

    Inni sacri

    Sèntu Francisco

    San Francesco

    Gesù Cristo

    Sent’Enna

    Sant’Anna

    Storia de la Maronna de la Cìuta

    Storia della Madonna della Civita

    Canzone in lode di Maria SS. della Civita

    Canzone in lode di Maria SS. della Civita

    Evviva Maria

    Evviva Maria

    Gliú suonno de la Maronna

    Il sonno della Madonna

    Poesie

    Una famosa battuta al cinghiale

    Itri

    Orridi ceffi

    Proverbi e modi di dire itrani

    Maledizioni, imprecazioni e minacce

    Dedico questo libro a Giulio Saccoccio, mio padre, che mi fu maestro e amico.

    Nota dell’Editore

    Nel giugno del 1980 lo storico e giornalista di Itri Alfredo Saccoccio dava alle stampe il volume Canti e proverbi del folclore itrano presso l’ormai scomparsa Poligrafica di Gaeta.

    Un libro che raccoglie detti, proverbi e canzoni popolari di Itri che già allora risultavano sul baratro della dimenticanza, a maggior ragione oggi, a distanza di quarant’anni…

    Itri costituisce una realtà piuttosto particolare nel nostro territorio. Borgo medievale le cui antiche origini hanno trovato recente e ulteriore conferma tramite le nuove e sensazionali scoperte condotte dall’Associazione Archeologica Ytri,¹ il paese è posto strategicamente lungo la Via Appia di cui conserva un lungo tratto ben conservato in direzione Fondi. Dal Santuario della Civita si scorgono nitidamente Monte Orlando, la piana di Fondi e l’Isola di Ischia; incastonato com’è tra i Monti Aurunci ma ad appena pochi chilometri dalla costa, Itri si caratterizza per un’importante tradizione contadina che ha il suo fiore all’occhiello nella pregiata oliva della cultivar itrana che dà origine a un ottimo olio EVO e alle rinomatissime olive da tavola.

    Itri è un paese demograficamente in crescita ma che, nonostante la modernità e gli influssi provenienti dai comuni limitrofi, mantiene vive le sue tradizioni e peculiarità. Basti pensare alla devozione verso la Madonna della Civita e all’uso caratteristico che si fa tutt’oggi dei soprannomi, in dialetto Nommërë o Razzë. Quasi tutte le famiglie itrane ne hanno uno, tramandato da genitori a figli, e in cui per tradizione prevale quello paterno sebbene esistano eccezioni. Con la domanda A chi si Razzë?, a Itri si intende l’appartenenza a una famiglia, non necessariamente a un cognome, in quanto quest’ultimo può a sua volta essere legato a numerose ‘razze’, a seconda dello specifico individuo e degli avi che lasciarono un segno nella memoria collettiva. L’etimo di una ‘razza’ è spesso ascrivibile a un soprannome, di antichità variabile, che nel tempo ha acquisito designazione di appartenenza verso l’intero gruppo familiare del soggetto.², ³

    È da questo humus antropologico e sociale che Saccoccio ha attinto, grazie al valente contributo delle ricercatrici Antonietta Maggiacomo in Ialongo e Concetta Sinapi, per la preparazione di questo volume.

    A voi lettori l’augurio di buon viaggio tra queste pagine che, come giardini, svelano i frutti della fatica, ma anche le paure e le speranze di un popolo antico e fiero che ha saputo scrivere il suo nome nei libri della storia che conta.

    Jason R. Forbus

    ¹ Marisa de’ Spagnolis, Itri. Il santuario romano in località San Cristoforo, Ali Ribelli Edizioni, Gaeta 2019.

    ² Mario La Rocca, Egidio Agresti, Giuseppe Ialongo e Rita Petrillo (a cura di), Itri, lingua e cultura. Dizionario con quattromila voci, muttë e nommërë, filastrocche, canti e preghiere, D’Arco Edizioni, Formia 2013.

    ³ Domenico Del Bove, Soprannomi itrani, Itri 2019.

    Premessa dell’Autore

    I compiti che ci siamo prefissi sono: la raccolta e l’esame delle canzoni popolari, delle filastrocche, delle ninne-nanne, prima che il tempo edace stenda su di esse un velo di oblio.

    Il nostro vuole essere un recupero di un secolare mondo perduto attraverso il quale vibra il senso eroico della vita secondo l’anima popolare.

    Abbiamo riportato i proverbi e i modi di dire con il loro carattere sentenzioso, spesso descrittivi o emotivi, in quanto si servono della descrizione degli avvenimenti e dei loro particolari, anche i più piccoli, per risvegliare nell’animo sentimenti, impressioni, desideri.

    Le ninne-nanne non si sottraggono

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