Lo specchio dal riflesso azzurro
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Anteprima del libro
Lo specchio dal riflesso azzurro - Sabrina Martinotti
rispecchierà...
CAPITOLO 1
ANNO 2120...
Emi aveva per sua grande passione
diverse conchiglie, un'intera collezione
ne possedeva davvero in gran quantità
dalle più piccole alle più grandi, ognuna di una rara beltà.
In ogni luogo marittimo in cui si recava
almeno un paio a casa, felice, ne portava
ma mai e poi mai le andava ad acquistare
lasciava fosse il suo amato mare a volergliele donare.
E proprio vicino al mare sognava di potersi trasferire
fra sé ripeteva spesso: Prima o poi ci dovrò riuscire
.
Ma Emi, in realtà, abitava in una piccola e graziosa cittadella
tra Verona e Mantova, esattamente a Roverbella
una zona lombarda
vicina al lago di Garda.
Una mattina sul lungo lago andò a passeggiare
una lunga camminata per potersi rigenerare
era una bellissima giornata limpida e serena
il vento tiepido soffiava appena appena
accarezzando la sua chioma lunga e nera
con i ricci naturali, della quale andava fiera.
Invece il sole evidenziava sul suo bel viso abbronzato
i suoi occhi di un verde esagerato.
Era il mese di giugno e l'estate ormai aveva fatto capolino
sulla splendida cittadina di Bardolino
Emi si spinse sulla riva del lago per meglio osservare
i giochi di luce del sole che nell'acqua parevano giocare.
Ad ella sembrò perfino che quella scia luminosa
le stesse sorridendo affettuosa
ma a un certo punto il suo sguardo si posò su una piccola spiaggetta
ed Emi iniziò ad osservarla con espressione sospetta.
Poiché non capiva se stava sognando
o se era reale ciò che stava vedendo
la spiaggia era invasa da innumerevoli conchiglie di mare
e cautamente a questa distesa si volle avvicinare.
<
<
Sulla spiaggia era andata per poter il lago ammirare
di certo non sperava di conchiglie poterne trovare
si abbassò e con molta cautela ne raccolse una piano piano
essa era grande come il palmo della sua mano.
<
la conchiglia era sfumata d'argento e d'azzurro-
Con questa ci farò un fermacapelli
starà benissimo tra i miei capelli>>
-disse sorridendo-. Però anche le altre conchiglie erano bellissime
ognuna di varie sfumature coloratissime.
Emi decise che doveva assolutamente raccoglierle tutte quante
ma ahimè pensò che erano davvero tante
di ognuna di loro però si voleva impossessare
anche se non aveva con sé nessun contenitore dove poterle sistemare.
Quella mattina, per la sua camminata, la tuta sportiva le era sembrata perfetta
peccato però che non aveva portato con sé nemmeno una borsetta
nell'unica tasca che la sua tuta blu e viola possedeva
le chiavi della sua auto Emi vi teneva.
<
senza lasciarne indietro nessuna
tra le mie braccia le custodirò
e poi verso la mia auto mi incamminerò>>
-pensò fra sé. E dunque Emi fece proprio così
le raccolse tutte finché non finì.
Con fare molto attento
ne raccolse 80, 90 o forse più di 100
quando con prudenza decise di avviarsi
vide verso di lei una bambina avvicinarsi.
La bimba aveva corso e aveva il fiatone
per raggiungerla più in fretta e con gran disperazione
era una bella fanciulla dalla capigliatura lunga e scura
il viso coraggioso senza segni di paura
indossava una tuta sportiva di bianco e azzurro colorata
e la sua chioma da una conchiglia era adornata
anche i suoi occhi erano scuri ma allo stesso tempo brillanti
e con essi guardò sicura quelli di Emi ponendosi a lei davanti.
<
Mi chiamo Arianna e devi assolutamente aiutarmi.
Ho chiesto aiuto già ad altre persone ma non mi hanno ascoltata
e qualcuno addirittura mi ha anche scacciata>>
-disse ancora ansimante
poi col dito indicò un punto distante-.
<
Presto! Ci dobbiamo affrettare!>>.
Emi l'aveva ascoltata con grande attenzione
poi senza chiederle nessun'altra spiegazione
ogni conchiglia ai suoi piedi lasciò cascare
e correndo le gridò: <
Quindi le due fanciulle corsero a perdifiato
verso il punto precedentemente dalla bimba indicato.
Uscendo dalla spiaggia e attraversando il lungo lago
corsero insieme con la forza di un drago.
Addentrandosi in quel bellissimo giardino
Arianna si fermò di fronte a un grosso pino.
Emi vide che c'era un gatto di colore bianco e nero
lo fissò pensando che era bellissimo davvero
ma il micio, che ai piedi dell'albero giaceva
preoccupò Emi poiché vide che egli non si muoveva.
Pareva quasi in fin di vita
e notò pure che aveva una zampa ferita.
Ella lo raccolse con accuratezza
e lo strinse tra le braccia con delicatezza
poi si girò per chiedere spiegazioni all'impavida fanciulla
ma lei non c'era più... era sparita nel nulla.
Emi si guardò intorno sconcertata
poi mormorò fra sé: <
Era accaduto tutto talmente troppo in fretta
che Emi iniziò a credere di aver incontrato una fata e non una bella bimbetta
poi si concentrò sulla cosa più importante
ovvero aiutare quel gatto dolorante.
Quindi a bordo della sua utilitaria
si recò immediatamente da Erika, la sua amica veterinaria.
Era per Emi una grande amica
di quelle fidate che si trovano a fatica
era bravissima nel suo lavoro
e possedeva anche un gran cuore d'oro.
Già altre volte Emi le aveva affidato
qualche gatto bisognoso di cure che aveva trovato
e in cambio naturalmente
Erika non voleva mai niente.
Quindi sapeva che lei non avrebbe respinto la sua richiesta
nonostante fosse quello un giorno di festa
Erika l'avrebbe sicuramente aiutata
a qualsiasi ora l'avesse cercata.
Era una bella ragazza dai capelli lunghi e neri
ed Emi apprezzava di lei anche i suoi modi sinceri
perché era una persona molto schietta
e diceva sempre quello che pensava in maniera diretta.
Difatti quando Emi il gattino le mostrò
il viso di Erika subito si rabbuiò:
<
ma è molto grave, spero davvero di riuscire a salvarlo>>.
Quindi sperando in tale vittoria
Erika s'allontanò col micio in sala operatoria.
Emi rimase nella saletta d'attesa ad aspettare
col cuore in gola sperando che quel miracolo si potesse avverare.
Ma non era sola, a tenerle compagnia
c'era il cane di Erika, di nome Mia
una nera cagnolina
dalla dolcezza infinita e molto carina.
In ogni luogo in cui Erika si recava
Mia era sempre con lei, mai l'abbandonava.
In quel momento però sembrava volesse restare con Emi per rincuorarla
facendole le feste in braccio un po' per distrarla e un po' per consolarla.
Emi pensò che quella bellissima cagnolina nera
era lì per alleggerire la pesante atmosfera.
Acciambellata sulle sue ginocchia si lasciava accarezzare
mentre Emi per due lunghe ore dovette aspettare.
Tra i suoi pensieri era talmente assorta
che non si accorse subito che Erika era nel mentre spuntata dalla porta.
In braccio aveva il gatto avvolto da una coperta
e sospirando parlò subito della sua situazione incerta:
<
potrebbe stare meglio, ma lo capiremo se la notte riuscirà a passare.
Però se noti qualche peggioramento
non esitare a chiamarmi in qualsiasi momento.
Poi con calma la sua storia mi racconterai
poverino, ne deve aver passati tanti di guai>>.
Emi rispose: <
ti ringrazio, sei l'amica migliore che uno possa desiderare.
Ti prometto che la prossima volta tutto quanto ti racconterò
anche se non so se mi crederai oppure no.
Ma ora preferisco andare
per farlo riposare>>.
Poi, prima di andare via
Emi diede un'ultima carezza sulla testa della dolce Mia.
E dopo aver l'amica ulteriormente ringraziato
se ne andò tenendo tra le braccia il gatto sfortunato.
Una volta a casa Emi adagiò il povero gattino
in un comodo ed accogliente cestino.
Il micio alzò la testa per guardarla
ed Emi ebbe l'impressione che in quel modo volesse ringraziarla
allora iniziò ad accarezzarlo dolcemente
finché il micio s'addormentò profondamente
però mentre il gatto continuava ad accarezzare
qualcuno alla porta iniziò a bussare
era la sua amica Amina
nonché di casa la sua vicina.
Emi con un messaggio l'aveva voluta informare
ed ora Amina era venuta per poter in qualche modo l'amica aiutare.
Come Erika anche Amina era da Emi considerata
un'amica alquanto fidata
era una bella ragazza dai capelli e dagli occhi castani
e come Emi adorava sia i gatti che i cani.
Una ragazza sempre allegra e generosa
una vicina di casa molto premurosa.
Difatti le disse: <
resterò io con lui per poterlo controllare>>.
Emi in quel momento si ricordò improvvisamente
delle conchiglie che aveva abbandonato bruscamente.
<
ma stai tranquilla, non tarderò nel ritornare.
Vedi, stamattina quando ero a Bardolino
poco prima di trovare il gattino
sulla spiaggia avevo scorto delle conchiglie di mare
bellissime e assai rare>>.
Amina la interruppe ridendo: <
Per caso a colazione hai bevuto del vino?>>.
Emi rispose: <
ma ti giuro che è la verità>>.
Amina la guardò con ironia
e le disse: <
ma ti voglio credere, dunque le conchiglie vai pure a recuperare
baderò io al gatto poiché è da controllare
-poi aggiunse ridendo-
in cambio però voglio una conchiglia, sennò mi offendo>>.
Emi cogliendo la sua ironia
le rispose con una smorfia e poi andò via.
Il sole sulla spiaggia stava per tramontare
perciò Emi si doveva assolutamente affrettare
perché il buio non l'avrebbe di sicuro aiutata
e nessuna conchiglia sarebbe mai stata ritrovata
il tramonto però le regalò un ultimo luminoso bagliore
ma con suo grande stupore
osservando la spiaggetta allibita
si accorse che ogni conchiglia era sparita:
<
di tutte le conchiglie si è impossessato
peccato perché erano bellissime davvero>>
-disse fra sé con dispiacere sincero.
Emi tornò a casa col viso abbacchiato
e raccontò ad Amina che nessuna conchiglia aveva più trovato
si decise anche a raccontarle della