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Lo specchio dal riflesso azzurro
Lo specchio dal riflesso azzurro
Lo specchio dal riflesso azzurro
E-book191 pagine1 ora

Lo specchio dal riflesso azzurro

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Info su questo ebook

Emi, una ragazza buona e amante degli animali, viene catapultata in un mondo magico da Jeep, un gatto fatato. Lì dovrà affrontare alcune prove per poter ottenere un castello dove potrà ospitare e accudire tanti animali. Però durante questo viaggio Emi si troverà a dover fare i conti con chi mai si aspetterebbe di incontrare e che la porterà ad un finale inaspettato...
LinguaItaliano
Data di uscita16 nov 2020
ISBN9788831699075
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    Anteprima del libro

    Lo specchio dal riflesso azzurro - Sabrina Martinotti

    rispecchierà...

    CAPITOLO 1

    ANNO 2120...

    Emi aveva per sua grande passione

    diverse conchiglie, un'intera collezione

    ne possedeva davvero in gran quantità

    dalle più piccole alle più grandi, ognuna di una rara beltà.

    In ogni luogo marittimo in cui si recava

    almeno un paio a casa, felice, ne portava

    ma mai e poi mai le andava ad acquistare

    lasciava fosse il suo amato mare a volergliele donare.

    E proprio vicino al mare sognava di potersi trasferire

    fra sé ripeteva spesso: Prima o poi ci dovrò riuscire.

    Ma Emi, in realtà, abitava in una piccola e graziosa cittadella

    tra Verona e Mantova, esattamente a Roverbella

    una zona lombarda

    vicina al lago di Garda.

    Una mattina sul lungo lago andò a passeggiare

    una lunga camminata per potersi rigenerare

    era una bellissima giornata limpida e serena

    il vento tiepido soffiava appena appena

    accarezzando la sua chioma lunga e nera

    con i ricci naturali, della quale andava fiera.

    Invece il sole evidenziava sul suo bel viso abbronzato

    i suoi occhi di un verde esagerato.

    Era il mese di giugno e l'estate ormai aveva fatto capolino

    sulla splendida cittadina di Bardolino

    Emi si spinse sulla riva del lago per meglio osservare

    i giochi di luce del sole che nell'acqua parevano giocare.

    Ad ella sembrò perfino che quella scia luminosa

    le stesse sorridendo affettuosa

    ma a un certo punto il suo sguardo si posò su una piccola spiaggetta

    ed Emi iniziò ad osservarla con espressione sospetta.

    Poiché non capiva se stava sognando

    o se era reale ciò che stava vedendo

    la spiaggia era invasa da innumerevoli conchiglie di mare

    e cautamente a questa distesa si volle avvicinare.

    <> - con tono dubbioso fra sé pronunciò.

    <> - in seguito stupita esclamò.

    Sulla spiaggia era andata per poter il lago ammirare

    di certo non sperava di conchiglie poterne trovare

    si abbassò e con molta cautela ne raccolse una piano piano

    essa era grande come il palmo della sua mano.

    <

    la conchiglia era sfumata d'argento e d'azzurro-

    Con questa ci farò un fermacapelli

    starà benissimo tra i miei capelli>>

    -disse sorridendo-. Però anche le altre conchiglie erano bellissime

    ognuna di varie sfumature coloratissime.

    Emi decise che doveva assolutamente raccoglierle tutte quante

    ma ahimè pensò che erano davvero tante

    di ognuna di loro però si voleva impossessare

    anche se non aveva con sé nessun contenitore dove poterle sistemare.

    Quella mattina, per la sua camminata, la tuta sportiva le era sembrata perfetta

    peccato però che non aveva portato con sé nemmeno una borsetta

    nell'unica tasca che la sua tuta blu e viola possedeva

    le chiavi della sua auto Emi vi teneva.

    <

    senza lasciarne indietro nessuna

    tra le mie braccia le custodirò

    e poi verso la mia auto mi incamminerò>>

    -pensò fra sé. E dunque Emi fece proprio così

    le raccolse tutte finché non finì.

    Con fare molto attento

    ne raccolse 80, 90 o forse più di 100

    quando con prudenza decise di avviarsi

    vide verso di lei una bambina avvicinarsi.

    La bimba aveva corso e aveva il fiatone

    per raggiungerla più in fretta e con gran disperazione

    era una bella fanciulla dalla capigliatura lunga e scura

    il viso coraggioso senza segni di paura

    indossava una tuta sportiva di bianco e azzurro colorata

    e la sua chioma da una conchiglia era adornata

    anche i suoi occhi erano scuri ma allo stesso tempo brillanti

    e con essi guardò sicura quelli di Emi ponendosi a lei davanti.

    <

    Mi chiamo Arianna e devi assolutamente aiutarmi.

    Ho chiesto aiuto già ad altre persone ma non mi hanno ascoltata

    e qualcuno addirittura mi ha anche scacciata>>

    -disse ancora ansimante

    poi col dito indicò un punto distante-.

    <

    Presto! Ci dobbiamo affrettare!>>.

    Emi l'aveva ascoltata con grande attenzione

    poi senza chiederle nessun'altra spiegazione

    ogni conchiglia ai suoi piedi lasciò cascare

    e correndo le gridò: <>.

    Quindi le due fanciulle corsero a perdifiato

    verso il punto precedentemente dalla bimba indicato.

    Uscendo dalla spiaggia e attraversando il lungo lago

    corsero insieme con la forza di un drago.

    Addentrandosi in quel bellissimo giardino

    Arianna si fermò di fronte a un grosso pino.

    Emi vide che c'era un gatto di colore bianco e nero

    lo fissò pensando che era bellissimo davvero

    ma il micio, che ai piedi dell'albero giaceva

    preoccupò Emi poiché vide che egli non si muoveva.

    Pareva quasi in fin di vita

    e notò pure che aveva una zampa ferita.

    Ella lo raccolse con accuratezza

    e lo strinse tra le braccia con delicatezza

    poi si girò per chiedere spiegazioni all'impavida fanciulla

    ma lei non c'era più... era sparita nel nulla.

    Emi si guardò intorno sconcertata

    poi mormorò fra sé: <>.

    Era accaduto tutto talmente troppo in fretta

    che Emi iniziò a credere di aver incontrato una fata e non una bella bimbetta

    poi si concentrò sulla cosa più importante

    ovvero aiutare quel gatto dolorante.

    Quindi a bordo della sua utilitaria

    si recò immediatamente da Erika, la sua amica veterinaria.

    Era per Emi una grande amica

    di quelle fidate che si trovano a fatica

    era bravissima nel suo lavoro

    e possedeva anche un gran cuore d'oro.

    Già altre volte Emi le aveva affidato

    qualche gatto bisognoso di cure che aveva trovato

    e in cambio naturalmente

    Erika non voleva mai niente.

    Quindi sapeva che lei non avrebbe respinto la sua richiesta

    nonostante fosse quello un giorno di festa

    Erika l'avrebbe sicuramente aiutata

    a qualsiasi ora l'avesse cercata.

    Era una bella ragazza dai capelli lunghi e neri

    ed Emi apprezzava di lei anche i suoi modi sinceri

    perché era una persona molto schietta

    e diceva sempre quello che pensava in maniera diretta.

    Difatti quando Emi il gattino le mostrò

    il viso di Erika subito si rabbuiò:

    <

    ma è molto grave, spero davvero di riuscire a salvarlo>>.

    Quindi sperando in tale vittoria

    Erika s'allontanò col micio in sala operatoria.

    Emi rimase nella saletta d'attesa ad aspettare

    col cuore in gola sperando che quel miracolo si potesse avverare.

    Ma non era sola, a tenerle compagnia

    c'era il cane di Erika, di nome Mia

    una nera cagnolina

    dalla dolcezza infinita e molto carina.

    In ogni luogo in cui Erika si recava

    Mia era sempre con lei, mai l'abbandonava.

    In quel momento però sembrava volesse restare con Emi per rincuorarla

    facendole le feste in braccio un po' per distrarla e un po' per consolarla.

    Emi pensò che quella bellissima cagnolina nera

    era lì per alleggerire la pesante atmosfera.

    Acciambellata sulle sue ginocchia si lasciava accarezzare

    mentre Emi per due lunghe ore dovette aspettare.

    Tra i suoi pensieri era talmente assorta

    che non si accorse subito che Erika era nel mentre spuntata dalla porta.

    In braccio aveva il gatto avvolto da una coperta

    e sospirando parlò subito della sua situazione incerta:

    <

    potrebbe stare meglio, ma lo capiremo se la notte riuscirà a passare.

    Però se noti qualche peggioramento

    non esitare a chiamarmi in qualsiasi momento.

    Poi con calma la sua storia mi racconterai

    poverino, ne deve aver passati tanti di guai>>.

    Emi rispose: <

    ti ringrazio, sei l'amica migliore che uno possa desiderare.

    Ti prometto che la prossima volta tutto quanto ti racconterò

    anche se non so se mi crederai oppure no.

    Ma ora preferisco andare

    per farlo riposare>>.

    Poi, prima di andare via

    Emi diede un'ultima carezza sulla testa della dolce Mia.

    E dopo aver l'amica ulteriormente ringraziato

    se ne andò tenendo tra le braccia il gatto sfortunato.

    Una volta a casa Emi adagiò il povero gattino

    in un comodo ed accogliente cestino.

    Il micio alzò la testa per guardarla

    ed Emi ebbe l'impressione che in quel modo volesse ringraziarla

    allora iniziò ad accarezzarlo dolcemente

    finché il micio s'addormentò profondamente

    però mentre il gatto continuava ad accarezzare

    qualcuno alla porta iniziò a bussare

    era la sua amica Amina

    nonché di casa la sua vicina.

    Emi con un messaggio l'aveva voluta informare

    ed ora Amina era venuta per poter in qualche modo l'amica aiutare.

    Come Erika anche Amina era da Emi considerata

    un'amica alquanto fidata

    era una bella ragazza dai capelli e dagli occhi castani

    e come Emi adorava sia i gatti che i cani.

    Una ragazza sempre allegra e generosa

    una vicina di casa molto premurosa.

    Difatti le disse: <

    resterò io con lui per poterlo controllare>>.

    Emi in quel momento si ricordò improvvisamente

    delle conchiglie che aveva abbandonato bruscamente.

    <

    ma stai tranquilla, non tarderò nel ritornare.

    Vedi, stamattina quando ero a Bardolino

    poco prima di trovare il gattino

    sulla spiaggia avevo scorto delle conchiglie di mare

    bellissime e assai rare>>.

    Amina la interruppe ridendo: <

    Per caso a colazione hai bevuto del vino?>>.

    Emi rispose: <

    ma ti giuro che è la verità>>.

    Amina la guardò con ironia

    e le disse: <

    ma ti voglio credere, dunque le conchiglie vai pure a recuperare

    baderò io al gatto poiché è da controllare

    -poi aggiunse ridendo-

    in cambio però voglio una conchiglia, sennò mi offendo>>.

    Emi cogliendo la sua ironia

    le rispose con una smorfia e poi andò via.

    Il sole sulla spiaggia stava per tramontare

    perciò Emi si doveva assolutamente affrettare

    perché il buio non l'avrebbe di sicuro aiutata

    e nessuna conchiglia sarebbe mai stata ritrovata

    il tramonto però le regalò un ultimo luminoso bagliore

    ma con suo grande stupore

    osservando la spiaggetta allibita

    si accorse che ogni conchiglia era sparita:

    <

    di tutte le conchiglie si è impossessato

    peccato perché erano bellissime davvero>>

    -disse fra sé con dispiacere sincero.

    Emi tornò a casa col viso abbacchiato

    e raccontò ad Amina che nessuna conchiglia aveva più trovato

    si decise anche a raccontarle della

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