Favole e altri Racconti per Amare la Vita
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In effetti sappiamo che questo genere letterario è antichissimo e forse sbagliamo a pensare che le favole sono destinate solo ai bambini o ai preadolescenti.
L’Autrice di queste pagine, che ha preferito nascondersi dietro uno pseudonimo, forse perché questo è un po’ la sintesi del suo ritratto, probabilmente non è tanto consapevole di questi aspetti. Lei scrive perché ama farlo. Scrive innanzitutto per se stessa e anche perché non può fare a meno di entrare ogni giorno, almeno un po’, in quel mondo speciale creato dalla fantasia per rivivere qualche momento della sua fanciullezza.
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Anteprima del libro
Favole e altri Racconti per Amare la Vita - Calzetta Solitaria
Favole e altri Racconti per Amare la Vita
Calzetta Solitaria
Calzetta Solitaria
Favole e altri racconti per amare la vita
Prima edizione Aprile 2016
Proprietà letteraria riservata
I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere utilizzata, riprodotta o diffusa con qualsiasi mezzo senza autorizzazione scritta dell’Autrice. Copia singola non cedibile a terzi, tutti i diritti sono riservati.
Pubblicato in self-publishing
Volume a cura di Rosso China
www.rossochina.it
Pensiero
Nulla, ma proprio nulla di quel che ho scritto è stato casuale, come neppure lo è stato ogni evolversi della mia vita, e, al di là delle apparenze, ancor meno frutto di fantasia. Qualsivoglia delle mie parole ha un preciso punto di riferimento a persone, fatti, luoghi che, pur senza essere nominati, si possono riconoscere.
Quando scrivo, sebbene possa sentirmi in un’altra orbita rispetto a quella terrestre, dove scene, storie scorrono davanti ai miei occhi quasi a contemplare un film, io conservo la mia volontà, quella che mi detta il cuore. Un cuore che viaggia coi piedi ben ancorati a terra.
È lui che, mentre coglie, scrive.
Calzetta Solitaria
Prefazione
a cura di Giuseppe Grasso e dei miei lettori
Se è vero che ogni opera rivela il suo Autore, o almeno una parte di lui, cosa pensare oggi, nella civiltà dell’Informatica e degli Smartphone, dell’Autore di un libricino di favole inframmezzate da qualche racconto? C’è ancora qualcuno che ama leggere favole? E c’è ancora qualcuno che ha una fantasia così sviluppata da riuscire, pur con i mille stressanti impegni quotidiani, a scriverle? O è anche un modo di uscire da un tran tran che stritola, un rifugio in un mondo fantastico, ma pur sempre agganciato alla realtà?
In effetti sappiamo che questo genere letterario è antichissimo e forse sbagliamo a pensare che le favole sono destinate solo ai bambini o ai preadolescenti.
L’Autrice di queste pagine, che ha preferito nascondersi dietro uno pseudonimo, forse perché questo è un po’ la sintesi del suo ritratto, probabilmente non è tanto consapevole di questi aspetti. Lei scrive perché ama farlo. Scrive innanzitutto per se stessa e anche perché non può fare a meno di entrare ogni giorno, almeno un po’, in quel mondo speciale creato dalla fantasia per rivivere qualche momento della sua fanciullezza. Sì, forse perché, la sua, è stata una fanciullezza piuttosto breve, la vita l’ha portata a diventare ben presto donna, con pesi e responsabilità spesso più grandi di lei.
Dai suoi scritti, di quel poco o quel tanto che conoscevo della sua vita, immaginavo, prima di incontrarla, di trovarmi davanti un donnone. Si presentò a me un pomeriggio di fine estate quasi fosse uno scricciolo, un passerotto avvolto in una morbida giacca di lana fatta a mano, inosservata da tutti. E mi venne subito l’istinto di proteggerla.
Carla Giuseppina Navone
In quasi tutte le favole presentate su queste pagine più o meno attraenti, tutto questo compare tra le righe non sempre in maniera evidente. Lo conferma anche, in ciascuna di esse o quasi, la presenza di un messaggio di cui tener conto in ogni momento della vita, si potrebbe dire una pillola di saggezza. Allora si è portati a pensare che destinatari di questo Favole e altri racconti possano essere anche gli adulti.
Qualcuno, sentendo parlare di favole, potrebbe pensare di trovarsi di fronte a magiche favole per bambini. Le favole di Calzetta non sono per bambini, ma sicuramente sono magiche perché originalissime, dense di sentimenti e di significato, magiche favole per adulti, per quegli adulti che riescono a leggere ciò che sta dietro a frasi a volte crude e crudeli, a volte da interpretare, ma sempre consolatorie per chi ha voglia di riflettere e assorbire, forse, infantile onestà che non conosce compromessi.
Lora Boccardo
Leggere le tue favole è come viaggiare in un mondo incantato! Mi ritrovo come una bambina ad aprire le porte di una casa dove in ogni stanza c’è un altro mondo, ricco di un altro significato, di un altro insegnamento. Questo è il potere della scrittura, più forte del potere di tutte le arti, la capacità di trasportarti tramite la fantasia nei mondi che esistono solo dentro il lettore, nonostante suggeriti dallo scrittore, quasi fosse una guida nel suo mondo interiore. E tu, Calzetta, possiedi pienamente questo fantastico potere.
Ana Carmen Ionasc
L’Autrice sembra conoscere bene il mondo degli animali, le loro caratteristiche e la loro biologia. Appare molto chiaro che con gli animali, spesso protagonisti, parla, siano essi mammiferi, uccelli, piccoli insetti o microscopiche cellule. Con loro si confida, con loro sfoga talvolta la sua rabbia, con loro vive e soffre, sempre felice della loro compagnia.
Ma tutto questo appare più chiaro al termine del libro. Lo vogliamo anticipare perché può costituire una chiave di lettura.
Calzetta, l’Autrice, è consapevole che Madre Natura le ha concesso di ascoltare ogni essere vivente nel profondo silenzio del suo cuore, della sua anima e della sua mente.
Al lettore attento non sfuggono, anche se appaiono solo a livello di sfaccettature, tanti aspetti autobiografici. Da quello che scrive, e da come lo scrive, appare subito evidente che in ogni piccola vicenda, anche quando si tratta di microscopici esseri, l’Autrice trova un cuore che palpita, ma quel cuore fa anche parte del suo proprio cuore.
Nei racconti traspare a tratti anche la cultura spagnola della scrittrice che, senza pretese, dotata di irruente fantasia, inventiva e musicalità, ci comunica con grazia le sue visioni della vita, dell’amore, in uno stile semplice e allo stesso tempo di divertente e toccante ironia.
Gigliola Dassori (Senior)
Calzetta Solitaria appare una donna che ha vissuto una vita piena, fatta di lavoro e fatta di impegno. Traspare, da questi racconti, anche un’ottima conoscenza di aspetti sanitari e biologici, di aspetti legati alla malattia, alla cura premurosa e all’assistenza della persona ammalata. E non solo di quella malata nel corpo. Anche in lei c’è sempre un cuore ansioso e palpitante. In ogni protagonista, Calzetta mette una parte di sé, del proprio vissuto, delle proprie gioie e, forse, anche dei propri errori e dei propri dolori.
Che dire di Calzetta? Ci siamo conosciute per caso, ci ha unito la passione per la natura, le piante… leggendo i suoi scritti c’è sempre qualcosa che fa riflettere, non sono racconti innocui, lasciano un segno, muovono un ricordo, invitano a un progetto nuovo. In ogni caso sono lezioni di vita.
Maria Elena Urru
In definitiva, a chi è destinato questo libricino? Forse a tutti e forse a nessuno. Abbiamo già detto che sicuramente Calzetta scrive per se stessa, ma il fatto che sia lei la prima destinataria qui non appare esplicitamente. Lei scrive col piglio di chi conosce la vita, di chi sa anche piangere lacrime nascoste e silenziose, ma anche di chi sa urlare la propria ira e sa, inoltre, cogliere gli aspetti umoristici della vita stessa.
Su uno sfondo piuttosto velato, appare da queste pagine anche una sorta di ricerca esistenziale. Lo rivelano le creature delle sue favole quando pongono domande a se stesse e agli altri perché hanno bisogno di trovare motivazioni, perché hanno bisogno di conoscenza e di dare risposta a tanti interrogativi.
Sia pur vagamente, in tutti i personaggi appare un