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Conversando con... Elsa Respighi: La moglie del grande compositore Ottorino Respighi racconta aspetti inediti della carriera e dei trionfi del marito
Conversando con... Elsa Respighi: La moglie del grande compositore Ottorino Respighi racconta aspetti inediti della carriera e dei trionfi del marito
Conversando con... Elsa Respighi: La moglie del grande compositore Ottorino Respighi racconta aspetti inediti della carriera e dei trionfi del marito
E-book108 pagine51 minuti

Conversando con... Elsa Respighi: La moglie del grande compositore Ottorino Respighi racconta aspetti inediti della carriera e dei trionfi del marito

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Elsa Olivieri Sangiacomo Respighi (1894-1996), è stata pianista,  compositrice,  cantante, regista, scrittrice, e moglie di   Ottorino Respighi, il più grande autore italiano di musica sinfonica  del Novecento.  In un lungo racconto, registrato nel 1978, quando aveva 84 anni,  Elsa Respighi rivela episodi e fatti di straordinaria importanza storica,  riguardanti il marito  e  altri personaggi del mondo culturale italiano,  di cui è stata testimone diretta e per questo riferiti con dettagli spesso inediti. Soprattutto riguardanti Arturo Toscanini, Gabriele D’Annunzio, Mussolini e il periodo del ventennio fascista.
LinguaItaliano
Data di uscita25 nov 2020
ISBN9791220226349
Conversando con... Elsa Respighi: La moglie del grande compositore Ottorino Respighi racconta aspetti inediti della carriera e dei trionfi del marito

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    Anteprima del libro

    Conversando con... Elsa Respighi - Renzo Allegri

    fascista.

    1 – QUI TUTTO PARLA DI LUI

    Maggio 1978 - Alla vigilia del centenario della nascita di Ottorino Respighi, ebbi un serie di incontri a Roma, con la vedova del maestro, Elsa Olivieri Sangiacomo.

    La signora aveva allora 84 anni, essendo nata il 24 marzo 1894. Viveva in un ampio e luminoso appartamento in via Montanelli, lo stesso appartamento in cui era vissuta con il marito.

    Ottorino Respighi (1879-1936) è stato il più grande compositore italiano di musica sinfonica del Novecento. Resta ancora il massimo rappresentante italiano di quel settore musicale. E anche lei, Elsa Olivieri Sangiacomo, è stata una figura importante e poliedrica del mondo musicale italiano novecentesco: cantante, pianista compositrice, regista e scrittrice..

    Il Catalogo delle sue composizioni, redatto dal musicologo Potito Pedarra, comprende una quarantina di titoli, che la pongono tra le geniali e rare compositrici donne di sempre. Scrisse anche due opere liriche. Con una, vinse un concorso nazionale, che comprendeva l’impegno dell’allestimento del melodramma al Teatro dell’Opera di Roma.

    Elsa iniziò a comporre da giovanissima. A 25 anni, subito dopo aver sposato il maestro Ottorino Respighi, aveva smesso. Per amore, volendo dedicare tutto il suo tempo al maestro e al suo lavoro. Divenne infatti una collaboratrice preziosissima: ispiratrice, interprete, regista, curatrice, divulgatrice della opere del marito. Riprese a comporre dopo la morte del marito che avvenne nel 1936, quando Respighi aveva 57 anni.

    Su di lei è stato scritto molto e lei stessa ha scritto di sé, della storia e del mondo artistico in cui è vissuta. Qui, secondo lo scopo specifico di questi miei libretti, ho raccolto solo fatti, dichiarazioni, ricordi e riflessioni, avuti dalla viva voce della signora, durante una serie di incontri nella sua casa romana. Il testo è stato ricavato dalla conversazioni da me registrate, trascritte e pubblicate dopo aver ottenuto il placet della signora. Si tratta quindi di racconti che sono vere e proprie testimonianze.

    Andai a trovare la signora Elsa perché, in quel periodo. Il maestro Respighi era di grande attualità. Ci si avvicinava al centenario della sua nascita, avvenuta il 9 maggio 1879. Mancava meno di un anno all’evento, ed erano in preparazione molte iniziative.

    Il maestro già in vita aveva raggiunto una grandissima fama. Era tra i più amati e conosciuti compositori italiani del Novecento. Autore di musica sinfonica, cameristica e teatrale, e inoltre straordinario violinista, pianista e direttore d’orchestra. Era stato insignito di svariate onorificenze, tra cui quella di Accademico d’Italia.

    Con la caduta del Fascismo, alcuni suoi colleghi invidiosi aveva cercato di sminuirne la fama accusandolo di essere stato fascista. Accuse senza fondamento che però avevano un po’ oscurato il suo valor in patria, ma non all’estero dove la sua musica era sempre più amata ed eseguita. All’inizio degli Anni Cinquanta, anche in Italia le sue opere tornarono in auge, conquistando un posto di primo piano, come avevano all’estero. Soprattutto i suoi poemi sinfoni­ci, Feste romane, Fontane di Roma, 1 pini di Roma, Ve­trate di chiesa. Prima della guerra, erano stati incisi con la direzione di maestri mitici, come Toscanini, De Sabata e Bruno Walter. E in seguito furono incisi anche da altri direttori celeberrimi come Karajan, Ormandy, Solti, Bernstein, Maazel, Mehta eccetera. Tutto aveva concorso a far crescere la conoscenza e la fama di Respighi.

    L’arrivo del centenario della nascita era perciò atteso come un evento culturale di altissimo livello. <>.

    I giornali italiani avevano riferito che in Persia il Ministero della cultura aveva deciso che in tutti i con­certi del 1979 doveva essere inserito al­meno un brano di Respighi. Notizie di sorprendenti iniziative erano già arrivate dalla Romania, dalla Cecoslovacchia, dalla Bulgaria, dal Belgio, dalla Finlandia, dalla Svezia, dalla Germania, dagli Stati Uniti, dal Sudamerica. A Londra i festeggiamenti erano già iniziati con uno speciale allestimento del ballet­to La boutique fantastique di Respighi. Il successo era stato così grande da programmare subito una tour­née per varie altre città dell'Inghilterra. E anche in Italia fervevano le iniziative. Vari teatri avevano in programma le opere liriche di Respighi.

    Il settimanale Gente, dove lavoravo come inviato, e che era allora molto attento alla musica classica, mi aveva mandato a Roma perché ricostruissi, attraverso i ricordi della signora Elsa, la vita del compositore.

    L’incontro con Elsa Respighi è ancora vivo in me. Avevo letto di lei. In realtà non molto, ma durante quell’incontro rimasi sorpreso. Nonostante i suoi 84 anni, la signora conservava una vivacità intellettuale affascinante. E un modo di raccontare giovane, spumeggiante, travolgente. Sentendo la sua voce fresca e vedendo i suoi occhi scintillanti di commozione, nessuno avrebbe potuto immaginare che avesse quell’età.

    Parlava con gioia, facendo rivivere i personaggi che aveva frequentato e gli avvenimenti di cui era stata protagonista. Ascoltavo quelle conversazioni incantato. Le registravo per poterne poi ricavare delle interviste, e quel materiale, che ancora conservo, è ora prezioso. Nel 1978 è stato pubblicato in vari articoli sul Settimanale Gente; nel 1999, è stato ripreso in alcuni articoli sul mensile giapponese Ongaku Tomo: e nel 2011, inserito in un mio libro pubblicato in Giappone con il titolo 51 storie raccontate dai musicisti, costituito da due graziosi volumetti per complessive 1200 pagine.

    I racconti della signora Elsa erano sorprendenti ed estremamente interessanti. L’età le permetteva di essere sincera, senza remore diplomatiche. Affrontava con la più grande semplicità, argomenti a volte scottanti, che avevano fatto soffrire suo marito, ma lo faceva con grazia e senza ombra di rancori. Quelle conversazioni erano traboccanti di episodi inediti riguardanti

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