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II disegno dei bambini: Un viaggio nel mondo delle emozioni del bambino
II disegno dei bambini: Un viaggio nel mondo delle emozioni del bambino
II disegno dei bambini: Un viaggio nel mondo delle emozioni del bambino
E-book82 pagine57 minuti

II disegno dei bambini: Un viaggio nel mondo delle emozioni del bambino

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Info su questo ebook

Il disegno dei bambini è uno strumento espressivo utilizzato spontaneamente e attraverso il quale offre inconsapevolmente all’adulto la porta d’ingresso per il suo mondo interiore: il bambino mette sul foglio le sue emozioni, i suoi stati d’animo, desideri, paure, traumi. E’ proprio con i suoi disegni che il bambino ci dice se sta bene o, al contrario, ci offre un campanello d’allarme.
LinguaItaliano
Data di uscita18 feb 2021
ISBN9791220270816
II disegno dei bambini: Un viaggio nel mondo delle emozioni del bambino

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    Anteprima del libro

    II disegno dei bambini - Sara Di Febo

    CONCLUSIONI

    INDICE

    INDICE:

    CAPITOLO 1: INTRODUZIONE

    CAPITOLO 2: INDICI DI LETTURA DEL DISEGNO

    CAPITOLO 3: IL SIGNIFICATO PSICOLOGICO DEI COLORI

    CAPITOLO 4.1: LO SCARABOCCHIO DISORDINATO

    CAPITOLO 4.2: LO SCAEABOCCHIO CONTROLLATO

    CAPITOLO 4.3: STADIO DELLE FORME

    CAPITOLO 4.4: STADIO PRESCHEMATICO

    CAPITOLO 4.5: STADIO SCHEMATICO

    CAPITOLO 4.6: STADIO DI REALISMO VISIVO

    CAPITOLO 5: DISEGNO DELLA FIGURA UMANA

    CAPITOLO 6: DISEGNO DELLA FAMIGLIA

    CAPITOLO 7: DISEGNO DELL'ALBERO

    CAPITOLO 8: DISEGNO DELLA CASA

    CAPITOLO 9: DISEGNO DEGLI ANIMALI

    CAPITOLO 10: DISEGNO DELLE FIGURE MECCANICHE

    CONCLUSIONI

    -----------------------------------------------------------------------------------

    Questo e-book può essere approfondito attraverso il Corso Online:

    Il Disegno Dei Bambini – Un Viaggio Nel Mondo Interiore Del Bambino

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    CAPITOLO 1: INTRODUZIONE

    In questo ebook parleremo del disegno dei bambini; faremo come un piccolo viaggio nel mondo interiore del bambino, proprio perché il bambino disegnando comunica le sue emozioni e anche il suo carattere; da una parte infatti il bambino mostrerà nel disegno quello che più rimarrà stabile nella sua crescita, ovvero l'indole, il carattere, dall'altra ci mostrerà l'emozione e lo stato d'animo del momento.

    Per fare tutto questo però il bambino ha bisogno di giocare liberamente, di scegliere spontaneamente di disegnare.

    E' necessario distinguere il disegno in tre diversi contesti, soltanto il terzo sarà l'oggetto di questo ebook:

    il primo è il disegno utilizzato come test, i test grafici proiettivi carta e matita: parliamo dei test per esempio della figura umana, o il test della famiglia, o il test dell'albero. Non si tratta appunto di questo, lasciamo il test ad un contesto più clinico, più strutturato, e quindi ad uno specialista;

    parliamo poi del disegno con consegna: quindi una situazione, un setting meno strutturato, pensiamo ad una situazione scolastica; l'insegnante dà una consegna al bambino di disegnare; non si tratta sicuramente di un test, ma non si tratta neanche di una scelta libera del bambino. In questo caso il bambino è comunque condizionato nel gioco di disegnare, che quindi non diventa più tanto un gioco ma una richiesta e diventa anche condizionato rispetto all'oggetto da realizzare nel suo disegno.

    Il terzo motivo per cui un bambino si può accostare al disegno è una scelta libera, una scelta in cui il bambino decide di comunicare attraverso l'espressione grafica, la realizzazione grafica delle sue emozioni, dello stato d'animo del momento, in cui inconsapevolmente mostrerà anche quello che è il suo modo di porsi e di relazionarsi nell'ambiente; parliamo in questo caso di una comunicazione del bambino; comunicazione che possiamo leggere indipendentemente dal contesto in cui il bambino disegna, quindi non parliamo più di un contesto clinico o di valutazione, di un contesto strutturato come quello scolastico, ma parliamo di qualunque situazione in cui ci possiamo trovare in relazione con il bambino, più o meno strutturato più o meno spontaneo.

    La lettura del disegno libero, ovvero la lettura del disegno del bambino (completamente libero), può essere quindi fatta consapevolmente da chiunque si relaziona con il bambino, a partire dal genitore o da un nonno, fino ad arrivare all’insegnante o al clinico.

    Quali sono i contesti in cui possiamo leggere il disegno del bambino trovando una comunicazione non soltanto consapevole, che è di solito quella con cui il bambino si accosta al gioco del disegno, come per esempio realizzare un disegno per la mamma che rientra dal lavoro; ma trovare anche, attraverso una lettura consapevole degli indici di lettura, una comunicazione che è quella che il bambino comunica in modo inconscio?

    Saranno contesti domestici, quotidiani, spontanei, o saranno contesti scolastici o contesti clinici o anche peritali - ovvero di valutazione delle capacità genitoriali - per esempio nei casi di separazione e divorzio o nelle valutazioni in cui si ipotizza un possibile abuso. In tutti i casi, ma soprattutto in questi ultimi casi, c'è bisogno assolutamente della formazione dell'operatore, c'è bisogno della supervisione, di un continuo aggiornamento e di grande esperienza; questo perché quando parliamo di disegn o in qualunque dei tre contesti prima specificati dobbiamo pensare che il disegno è sempre un atto proiettivo. Il bambino proietta il suo mondo interno, il suo stato d'animo, le sue emozioni sul foglio e la proiezione non finisce lì ma il lettore del disegno - che sia quindi in un contesto più spontaneo, quotidiano oppure strutturato come quello peritale o clinico, inizia egli stesso la sua proiezione prendendo in mano il disegno del bambino; infatti, se ci pensiamo bene, la prima cosa che facciamo davanti ad un disegno: lo guardiamo, se facciamo una piccola smorfia alla smorfia corrisponde un pensiero che bello questo disegno oppure che cosa mi fa pensare questo disegno, che avrà fatto questo bambino, e lì comincia la proiezione dell'operatore e proprio qui importante pensare quanto faccia la differenza il non accorgersi che la proiezione dell'operatore sia superiore alla proiezione che ha fatto il

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