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Complicato: Demoni dell'Inferno Vol 1, #1
Complicato: Demoni dell'Inferno Vol 1, #1
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E-book273 pagine3 ore

Complicato: Demoni dell'Inferno Vol 1, #1

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Info su questo ebook

Patrick è il presidente dei Demoni dell’Inferno, il più pericoloso Club di motociclisti di Atlanta. È selvaggio, maleducato e sboccato, con un corpo fatto per il peccato, occhi azzurri e un magnetismo sessuale unico. Può avere qualsiasi donna nel suo letto, tuttavia, ha una regola d’oro: non concede mai il bis, non va letto con la stessa donna per più di due volte.

Stacy ha lottato molto duramente per arrivare dove è ed essere un avvocato prestigioso. È determinata a fare pagare Patrick quello che ha fatto al suo cliente e non le importano le sue connessioni, quanto sia attraente, o che i suoi ormoni si infiammino ogni volta che lo vede.

Durante un incontro casuale in un bar alla periferia della città, però, non riescono più sopportare la tensione che si sprigiona quando sono nella stessa stanza e finiscono nel motel più vicino e questa scappatella avrà conseguenze che intrecceranno pericolosamente le loro vite.

Patrick dovrà prendere una decisione che potrebbe distruggerlo: lottare per la donna che inconsapevolmente gli ha rubato il cuore o lasciarla andare, anche se significa morire lentamente per lei.

Scoprite la storia di Patrick Quinn e Stacy Anderson, una coppia che vi farà vibrare...

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita18 mar 2021
ISBN9781071592540
Complicato: Demoni dell'Inferno Vol 1, #1

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    Anteprima del libro

    Complicato - Becca Berger

    Ringraziamenti

    Prima di tutto alla mia Famiglia (Mamma, Papà, Moy, Bere, Moisito, Viola, Poncho, Dany, Lui) per essere sempre lì per me, per incoraggiarmi e sostenermi a ogni passo che faccio, per darmi amore e fiducia. Soprattutto a te, mamma, per aver creduto così tanto in me, per avermi spinto quando ho esitato, e per avermi incitato in ogni momento.

    Clara Hernández per avermi accompagnato durante tutto il processo di questo sogno, insieme abbiamo visto come ogni giorno prendeva sempre più forma, grazie per avermi corretto quando mi perdevo lungo la strada e soprattutto grazie per la tua pazienza infinita e il costante sostegno. E Creep è tutto tuo.

    Esmeralda Sanchez T. che dire? GRAZIE! Questo libro è ciò che è grazie a te, gli hai dato vita e forma in modo sorprendente e magico, non ci sono parole per ringraziare tutto quello che fai per me. E spero di avere, un giorno, il privilegio di scrivere un libro con te.

    Katy Evans grazie! Per tutti i consigli e le letture che mi hai consigliato. Questo libro non esisterebbe senza tutto il tuo aiuto.

    Magaly Fraga e Carolina Vazquez, amiche per l’eternità, grazie per esservi unite a me in questo lungo e sfiancante viaggio. Moschettiere per sempre

    Maria Jose Suazo grazie di tutto! Un pezzo di questo libro appartiene a te. Laura Blanco grazie per avermi ispirato con quelle immagini e Hank è tutto tuo.

    Andrea Caratachea ti ringrazio molto per tutto il supporto, il logo dei Demoni dell’Inferno è incredibile. Diana (Amafle) grazie per tutto il supporto che mi hai dato. Annaiss Jaramillo grazie per avermi sostenuta in questo sogno. Diana Quezada grazie per il supporto costante e l’incitamento.

    E soprattutto grazie a te che stai leggendo questo libro, per avermi dato una possibilità. Spero che ti goda la lettura e che mi seguirai nella prossima avventura.

    Dedica

    Alla mia famiglia (Mama, Papa, Moy, Bere, Moisito, Viola, Poncho, Lui, Dany), Esmeralda, Clara, Andrea, Caro, Mafro, Lau y Nico.

    Trama

    Patrick è il presidente dei Demoni dell’Inferno, il più pericoloso Club di motociclisti di Atlanta. È selvaggio, maleducato e sboccato, con un corpo fatto per il peccato, occhi azzurri e un magnetismo sessuale unico. Può avere qualsiasi donna nel suo letto, tuttavia, ha una regola d’oro: non concede mai il bis, non va letto con la stessa donna per più di due volte.

    Stacy ha lottato molto duramente per arrivare dove è ed essere un avvocato prestigioso. È determinata a fare pagare Patrick quello che ha fatto al suo cliente e non le importano le sue connessioni, quanto sia attraente, o che i suoi ormoni si infiammino ogni volta che lo vede.

    Durante un incontro casuale in un bar alla periferia della città, però, non riescono più sopportare la tensione che si sprigiona quando sono nella stessa stanza e finiscono nel motel più vicino e questa scappatella avrà conseguenze che intrecceranno pericolosamente le loro vite.

    Patrick dovrà prendere una decisione che potrebbe distruggerlo: lottare per la donna che inconsapevolmente gli ha rubato il cuore o lasciarla andare, anche se significa morire lentamente per lei.

    Scoprite la storia di Patrick Quinn e Stacy Anderson, una coppia che vi farà vibrare...

    Indice

    Ringraziamenti

    Dedica

    Trama

    Indice

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Capitolo Extra

    Becca Berger

    Capitolo 1

    Nonostante fosse uno degli uomini più freddi e potenti della città, dovette ammettere che la busta sulla sua scrivania gli faceva ribollire il sangue, un problema che avrebbe potuto essere considerato insignificante, tuttavia aveva imparato a non sottovalutare i suoi rivali.

    Si sdraiò sulla sua sedia, allungando le sue lunghe gambe, fuori dall’ufficio, nel Club dei Demoni dell’Inferno di cui era presidente, si sentivano le voci dei suoi fratelli che si ubriacavano e si scopavano le puttane del Club. Guardò in basso e un sorriso ironico, che non faceva presagire nulla di buono, gli apparve in volto: poteva leggere chiaramente il nome di McCloud & Associati; i bastardi erano noti per essere bravi nel loro lavoro, ma neanche avere i migliori avvocati del paese avrebbe potuto intimidirlo, in realtà questa situazione lo divertiva ed era un peccato che non avesse il tempo per scherzarci su. Tamburellò con impazienza le dita sul legno grezzo della sua scrivania, pensando a cosa fare con quella che era sicuramente una citazione: buttarla nella spazzatura avrebbe avuto più senso, era dove doveva stare; invece, prese la busta e l’aprì bruscamente e lesse ogni parola lentamente.  

    — Merda — mormorò.

    Il mandato di comparizione che quell’inutile del suo avvocato gli aveva portato era una convocazione per l’indomani. Lo sospettava già, ma il bastardo non lo aveva nemmeno avvertito che la causa era stata depositata già da diversi giorni, quello stronzo che pagava migliaia di dollari al mese non riusciva nemmeno a fare bene il suo cazzo di lavoro. E in più osava dirgli che sarebbe arrivato a casa sua alle sette in punto per accompagnarlo in tribunale e per discutere di ciò che avrebbe dovuto dichiarare.

    Fanculo, pensò amaramente.

    — Zak, porta qui il tuo culo! — urlò immediatamente.

    Zak era il suo braccio destro. Si erano incontrati quando entrambi vagavano per le strade, era la sua unica famiglia; tutti e due provenivano da ambienti familiari incasinati, erano cresciuti in mezzo alla violenza e in tenera età erano scappati da casa e ora Zak era il vicepresidente del Club: diversi nemici mortali, alcune ferite di proiettile e coltellate al corpo e molti giorni senza nemmeno poter mangiare, era ciò che aveva permesso loro di ottenere un posto meritato in questa spietata attività. Le loro mani grondavano di sangue, segreti, sudore e bugie che non era orgoglioso di ricordare, ma o era così o morivi provandoci e adesso, i Demoni dell’Inferno erano il più grande e più influente Club di motociclisti di Atlanta e di molti altri stati. Decine di fratelli dipendevano da loro e avrebbe fatto tutto il necessario per impedire a chiunque di ficcare il naso nei loro affari, pagava già abbastanza la polizia e i pezzi grossi per proteggere il suo Club.

    Zak sporse la testa castana attraverso la porta con uno stupido sorriso che gli attraversava la faccia, doveva essersi scopato Elena. Patrick alzò gli occhi nonostante il suo umore, non capiva perché il suo migliore amico non si rendesse conto di essere innamorato pazzo di quella donna, anche se continuava a sbattersi ogni puttana che incontrava. Nonostante questo pensiero, Patrick alzò le spalle: "Chi era lui per dare consigli di cuore?" Nemmeno ci credeva nell’amore del cazzo, così come non andava a letto con la stessa femmina due volte. Odiava che gli si affezionassero, di fatto la tappa successiva sarebbe stata pensare che fossero esclusivi e avrebbero cercato di controllarlo; non aveva bisogno del peso di qualcun altro sulle spalle: le donne erano sinonimo di problemi e per questo motivo Patrick si teneva lontano dalle relazioni stabili. Certo, c’erano sempre le furbette che cercavano di ingannarlo con presunte gravidanze e ricatti emotivi, ma finivano nel posto che meritavano, fuori dal Club con un gran calcio nel culo.

    Sospirò prima di parlare, volendo schiarirsi i pensieri, non poteva commettere passi falsi, questa situazione non era preoccupante ma non era lasciando le cose al caso che era diventato il figlio di puttana che era ora; doveva sempre assicurarsi la vittoria, conoscere i nemici.

    — Ho bisogno che contatti il giudice e lo convinci ad archiviare il caso contro di me — un bagliore pericoloso gli attraversò lo sguardo, fissò di nuovo la busta ed ebbe la sensazione che la missione non sarebbe stata affatto facile. Ignorò quella sensazione e aspettò che Zak rispondesse, ma notando che non stava dicendo nulla, si esasperò. — Non parli? Devo occuparmi di questioni più importanti.

    Nonostante le parole brusche, Zak non si intimidì, qualsiasi altro uomo si starebbe cagando nei pantaloni davanti a quello sguardo feroce, ma il suo amico non cancellò il sorriso soddisfatto dal suo viso. — Ricevuto, Pat. Ci penso io, stasera stessa — e senza aspettare una risposta, lasciò l’ufficio e chiuse la porta dietro di lui.

    All’età di trentadue anni, Patrick era senza dubbio diventato un uomo temibile, politici, religiosi e poliziotti gli dovevano enormi favori, infatti ogni volta che avevano bisogno di un servizio illegale, si rivolgevano a lui. Quando saltavano fuori nuovi rivali, si premurava di fargli sapere che non potevano competere con lui, li consigliava gentilmente di ritirarsi dal gioco e che, se non avessero cambiato idea, sarebbero finiti in una fossa comune dove nessuno avrebbe trovato i loro corpi.

    Girò la sedia, come faceva sempre per rilassarsi, per lui non c’era niente di meglio del Club, ma a volte si sentiva stanco della vita che aveva scelto. Nulla gli era stato servito su un piatto d’argento da quando era nato, aveva imparato da bambino che solo i più forti e preparati sopravvivono... e Patrick non era un perdente, ma era stanco di tutta questa merda.

    Si alzò dalla sedia e lasciò l’ufficio in cerca di divertimento prima di ficcare di nuovo il naso nei guai del Club e il forte odore di tabacco, droghe e alcol gli diedero il benvenuto. Andò al bar improvvisato, aprì il frigorifero e prese la sua birra tedesca preferita, afferrò l’apribottiglie più vicino, l’aprì e ne bevve un lungo sorso, godendosi il sapore che gli scivolava giù per la gola. Guardò gli occupanti della grande stanza, assicurandosi che fosse tutto a posto, i suoi fratelli Creep, Tony, Peter, Nate e Hank, i membri più anziani dei Demoni si godevano una festa improvvisata in un angolo, mentre gli sposati Vic e Kyle giocavano a biliardo in un angolo; gli altri erano circondati da femmine che palpeggiavano spudoratamente e i prospect del Club erano sparsi qua e là.

    Non appena Hank notò la sua presenza, urlò — Vieni qui, capo! Devi raccontare agli altri cos’è successo a Peter.

    Il suddetto scosse la testa e preferì andarsene al tavolo da biliardo.

    Patrick annuì, il ricordo gli procurò il primo sorriso genuino della giornata e andò direttamente da loro, cominciando a raccontare la storia per la terza volta quella settimana. — È successo alla festa che abbiamo organizzato per l’iniziazione dei prospect. C’erano femmine ovunque — Pat bevve ancora un po’ della sua birra — Peter si stava ubriacando dalle due del pomeriggio e voleva scoparsi una delle nuove puttane del Club. Karen.

    — Karen? La moglie del meccanico? — Creep mimò l’atto di massaggiare alcuni seni inesistenti di fronte a lui.

    — Sì, la tettona! — gridò Kyle, che tendeva un orecchio alla conversazione mentre girava intorno al tavolo da biliardo alla ricerca di un angolo migliore.

    — Verso mezzanotte, Karen finalmente accettò di andare a letto con Peter.

    — Wow, ha giocato a fare la santerellina per così tante ore con te, Peter? Deve aver sentito le voci sulla tua taglia — lo schernì Nate.

    Patrick sorrise, godendosi le interruzioni. Succedeva sempre quando raccontava un aneddoto, al punto che si divertiva di più per le interruzioni che per la parte principale della storia. — La stronza accettò, ma tutte le stanze erano già occupate, così a Peter venne la brillante idea di andare a scopare nel vicolo dietro il Club.

    — Sei stato fortunato che tutte le stanze fossero occupate, Peter, non c’è luce nel vicolo, quindi non sarebbe rimasta delusa nel vedere il tuo cazzo — alle parole di Creep, Peter mostrò il dito medio.

    Tutti ridevano tranne Peter e Pat approfittò della pausa per terminare la sua birra. — Ma prima di andare nel vicolo, aveva bisogno di... innaffiare il giardino, quindi le ha chiesto di precederlo. Quando finalmente ha terminato i suoi bisogni...

    — Con quel cazzo, deve aver finito in venti secondi... e non solo di pisciare — aggiunse Vic.

    Patrick sorrise. — ... Peter notò un corpo nel vicolo, pensando che fosse Karen si avvicinò silenziosamente strusciandosi da dietro, la afferrò in mezzo alle gambe sul davanti e scoprì...

    — ...Il mio enorme cazzo mentre stavo pisciando — disse Tony, tenendosi le mani sullo stomaco per contenere le risate.

    Tutti risero di nuovo e Creep ancora di più perché era la prima volta che ascoltava l’aneddoto.

    — Chissà, magari è successo qualcos’altro —Hank scrollò casualmente le spalle — perché non ho visto Tony sedersi per tutta la notte.

    La birra di Nate minacciò di uscirgli dal naso. — Bastardo — riuscì a dire a malapena.

    — Il colmo è che Karen è uscita in quel momento e cosa ha trovato? Tony con i pantaloni al ginocchio e Peter dietro di lui, che lo palpeggiava — Patrick scoppiò a ridere.

    — Non userò mai più il vicolo per le mie esigenze — disse Creep. — Potrei restare traumatizzato.

    — Questo non deve uscire da qui, non voglio che qualche stronza lo sappia — Peter lanciò loro uno sguardo infastidito che tutti ignorarono.

    — Mi sento violato, Peter— disse Tony con un sorriso — una parte di me si è persa in quella fatidica notte — aggiunse un sospiro drammatico alla sua ultima frase.

    — Parlando di sentirsi violati, capo, hai già incontrato la nuova ragazza? La puttana di Nate.

    Patrick alzò le sopracciglia. Di solito era a conoscenza di tutte le persone che entravano nel Club, dal momento che poteva vedere tutto dai monitor di sorveglianza nel suo ufficio, era così, infatti, che aveva visto l’incontro tra Peter e Tony, ma oggi, aveva trascorso ogni ora fino dall’alba a effettuare chiamate per raccogliere un arsenale sufficiente per un grande ordine. — Chi? — chiese interessato

    Hank cercò la ragazza tra la folla. — Spero non sia a letto con qualche prospect.

    Poi Patrick la riconobbe, aveva appena lasciato la cucina improvvisata nell’altra stanza del Club; doveva essere lei perché non l’aveva mai vista, annuì nella sua direzione e Hank fischiò alla donna.

    La soluzione temporanea ai miei problemi, pensò il presidente.

    Questa notte si sentiva irrequieto, riusciva a malapena a controllare la voglia di salire sulla sua Harley per dimenticare i suoi problemi e per guidare senza meta, ma doveva aspettare le notizie da Zak. Guardò il corpo della femmina, lei gli sorrise sensualmente e in pochi secondi, si presentò di fronte a lui: il suo striminzito abito verde copriva a malapena le sue tette enormi e il culo sodo, i suoi capelli rossi erano un po’ arruffati e il suo viso aveva una traccia di lentiggini nascoste sotto il trucco.

    — Ciao, piccola, ho sentito delle belle cose su di te, come ti chiami? — le disse Patrick facendole scorrere il dito giù per il collo verso la valle dei suoi seni.

    — Penso di essere in vantaggio su di te perché so chi sei, mi chiamo Kat — portò una mano ai capelli per ravviarli, poi squadrò le spalle per mettere maggiormente in mostra le tette e quindi si morse le labbra carnose.

    Lui rise tra sé e sé perché la situazione lo divertiva, conosceva bene tutte le tattiche di una donna; la prese per la vita e a pochi centimetri dal suo viso le disse — Non hai bisogno di mostrarmi la mercanzia per tentarmi, piccola. Se vuoi scherzare con un Demone, allora devi essere pronta ad andare all’Inferno.

    Lei accettò la sfida. — Io sono già pronta — guardò in basso dove sporgevano i suoi capezzoli duri.

    La sollevò con una mano e lei gli circondò la vita con le gambe per poi baciarlo.

    — Cazzo, Pat, davvero ti serve solo un minuto per trovare qualcuno da scopare? — sentì dire a qualcuno.

    — Nate, se ti incazzi ogni volta che questa ragazza va a letto con qualcuno del Club, faresti meglio a non portarla qui, i culi nel Club sono pubblici, prova a chiedere a Tony — disse Creep.

    Patrick preferì lasciarli discutere per godersi il momento e sentire le curve di una donna, era tutto quello di cui aveva bisogno. Allontanò le labbra da quelle di lei per disegnare un percorso di baci lungo il collo mentre si incamminava verso il suo ufficio, ignorando i fischi beffardi dei suoi fratelli sposati mentre passava davanti al tavolo da biliardo. Aprì e richiuse goffamente la porta dell’ufficio, si sedette sul grande divano nel salotto improvvisato che aveva sistemato lì e tirò i fianchi della femmina contro il suo inguine. L’abito di Kat si alzò in vita e non fu affatto sorpreso dal fatto che non indossasse biancheria intima, le donne partecipavano alle feste del Club solo con uno scopo.

    Kat si alzò dal suo grembo, pronta a inginocchiarsi. — Vuoi sapere qual è il mio forte? — chiese, mentre si leccava affamata le labbra.

    Avrebbe scommesso i suoi testicoli che il suo forte sarebbe stato tutto ciò che riguardava il sesso, ma Patrick non riuscì a dirglielo, perché un colpo alla porta lo distolse dai suoi pensieri.

    — Patrick, presto, dobbiamo parlare — la voce di Zak conteneva una traccia di ansia; il suo vicepresidente era stato veloce a risolvere il problema della citazione in giudizio, aveva battuto il suo stesso record.

    Si alzò improvvisamente, spingendo Kat lontano dal suo cazzo senza riguardo e si aggiustò i pantaloni prima di dirle con voce neutra — Hai un minuto per abbassare il vestito e andartene — non c’era più passione. Kat apparve confusa per alcuni secondi ma prima che potesse replicare in qualche modo, lui aggiunse — quarantacinque secondi.

    Se Patrick fosse stato un gentiluomo, le avrebbe offerto il suo bagno personale per sistemarsi, ma era molto lontano dall’essere quel tipo di uomo e qualunque cosa preoccupasse Zak, doveva essere importante, dal momento che non smetteva di bussare, inoltre le femmine del Club avevano una regola, quella non poter conoscere gli affari dei Demoni dell’Inferno.

    Aprì la porta e capì dall’espressione di Zak che non erano buone notizie. Guardò Kat, la donna non si era nemmeno alzata da terra quindi esasperato, indicò la porta d’ingresso del Club; il suo amico capì il messaggio e si diresse verso la porta ed entrambi si assicurarono che nessuno li seguisse prima di uscire nell’aria fredda di Atlanta. Zak si appoggiò contro il muro, sembrava aver bisogno di sostenersi per continuare a stare in piedi.

    Questo non va bene, pensò Patrick. — Sputa il rospo — gli ordinò

    — Un problema che non abbiamo visto arrivare — rispose Zak, cercando minimizzare il problema.

    — Non prendermi per il culo, arriva al punto. Che cos’è successo? — sibilò, il nervosismo del suo amico lo rendeva più ansioso.

    Zak si schiarì la gola. — Beh, l’avvocato, una donna, che sta rappresentando... — Patrick smise di ascoltare. "Aveva sentito bene? Avvocato e per di più donna? Il vecchio McCloud non aveva scelto quel suo inutile figlio per quel caso?"

    — Cos’hai detto?

    La preoccupazione di Zack si trasformò in un finto fastidio. — Dove hai la testa, Pat? Ti stavo dicendo che una tale Stacy Anderson vuole cambiare giudice, in qualche modo sa che il giudice Hart è sul nostro libro paga e prima che tu mi ordini di corromperla, ti dico già che quella fredda stronza non ha prezzo.

    Patrick bestemmiò sottovoce, ma conosceva bene Zak e questa questione non era la causa della sua tensione. — C’è dell’altro?

    —Si. — ci fu un silenzio imbarazzante. — Siamo in guai seri.

    Capitolo 2

    — Avanti sputa il rospo una volta per tutte, sto perdendo la pazienza — ringhiò Patrick.

    — Daniel è scomparso. —

    Patrick non sapeva se fosse per il freddo di Atlanta, ma un brivido gli scosse le ossa, ogni secondo sembrava un’eternità e ogni rumore pareva provenire da qualche parte a chilometri di distanza; era come se una mano gelida si fosse chiusa sul suo cuore. Cazzo, era per questo che non aveva legami con nessuno, i sentimenti

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