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Due rivali a nozze: Harmony Destiny
Due rivali a nozze: Harmony Destiny
Due rivali a nozze: Harmony Destiny
E-book169 pagine2 ore

Due rivali a nozze: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

I DANTE - Con un tocco riconoscere l'anima gemella. E cadere in un Inferno di passione.

Per tutta la vita Gabe Moretti ha rifiutato di credere all'esistenza dell'Inferno, la capacità innata dei membri della famiglia Dante di riconoscere l'anima gemella al semplice sfiorarsi delle dita. L'incontro con Kat Malloy, però, infrange ogni sua certezza. Lei è la sua rivale più agguerrita, l'ultima donna sulla terra che Gabe dovrebbe desiderare, eppure... l'attrazione tra loro deflagra come una fiamma bruciante. E quando tra i due si prospetta un matrimonio d'interesse, i dubbi si moltiplicano: Gabe non si fida di lei, ma ha un disperato bisogno di ciò che la loro unione gli porterà in dote. E dell'incredibile piacere che solo Kat sembra in grado di suscitargli.

LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2016
ISBN9788858944387
Due rivali a nozze: Harmony Destiny
Autore

Day Leclaire

Autrice americana creativa e versatile, ha scoperto in tenera età la sua passione per la scrittura.

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    Anteprima del libro

    Due rivali a nozze - Day Leclaire

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Becoming Dante

    Harlequin Desire

    © 2012 Day Totton Smith

    Traduzione di Giada Fattoretto

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-438-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    La porta dell’ufficio di Gabe Moretti si spalancò ed entrò una delle donne più belle che avesse mai incontrato. Non appena la vide varcare la soglia, Gabe provò una subitanea attrazione, un qualcosa che non aveva mai provato prima e che mise in allerta i suoi sensi.

    Una voce dentro di lui diceva: È tua. Prendila!

    Scacciò quel pensiero bizzarro e si focalizzò sulla donna. Era alta, a meno che non fosse un’illusione dovuta ai tacchi che esaltavano la struttura esile, delicata. Nonostante la corporatura minuta, il vestito Dior lasciava intravedere ogni curva al posto giusto. Un ultimo tocco era dato dal cappotto di lana nero posato sulle spalle. I capelli scuri raccolti in una treccia lasciavano scoperto il viso perfetto. Non era solamente bella. Trasudava forza di volontà e determinazione; era intelligente, lo si capiva guardando quegli occhi verde chiaro, occhi inquietanti e... inquieti. Le davano un’aria vulnerabile che non lo lasciava indifferente.

    Falla tua.

    Quella richiesta primordiale, viscerale, sopraffece ogni briciolo di razionalità. Il tempo sembrò arrestarsi, rallentare, privando Gabe dell’autocontrollo di cui andava fiero. Il desiderio venne canalizzato in un unico imperativo: possedere quella donna. Un sussurro insistente continuava a pressarlo: Falla tua. Possiedila. Una passione irrefrenabile prese il sopravvento, penetrandogli fin nelle vene, radicandosi nel profondo dell’anima. Poi all’improvviso il tempo riprese a scorrere, catapultandolo nuovamente al presente.

    Lei esitò, quasi percependo qualcosa di strano. Lo fissò. Era chiaro che non si era aspettata di trovarsi di fronte Gabe, e questo non fece altro che incuriosirlo ancora di più. Chi o cosa pensava di trovare? O forse reagiva così perché anche lei avvertiva quell’attrazione dirompente?

    «Gabe Moretti?» chiese con voce profonda, roca, che rischiava di fargli perdere la testa.

    È lei l’unica!

    «Mi scusi, signor Moretti.» Sarah, l’assistente, entrò trafelata nell’ufficio. «Si è rifiutata di prendere un appuntamento e voleva vederla immediatamente.»

    Gabe chiuse il faldone che stava esaminando e si alzò. Fissò quella donna misteriosa con lo sguardo impenetrabile che gli era valso il soprannome uomo di ghiaccio da parte di concorrenti e avversari. Forse una simile reazione era dettata dalla vocina interna che lo martellava, una vocina che non aveva mai sentito prima e che sperava di non risentire mai più. O forse dalla necessità di tenere a bada l’istinto, che lo incitava a lasciar perdere le buone maniere per prendersi quello che voleva, infischiandosene delle conseguenze. Gli occhi chiari di lei ricambiarono il suo sguardo con fierezza.

    Ghiaccio e fuoco, combinazione intrigante.

    «Perché non cominciamo tutto da capo?» suggerì lui. Gli sembrava incredibile riuscire a parlare senza scomporsi mentre si sentiva divorare dal desiderio. «Per esempio, chi è lei?»

    «Non mi riconosci? Strano» rispose divertita. «Sono Kat Malloy.»

    Quelle parole furono come un pugno allo stomaco. Stupida vocina. Non solo Kat non era l’unica, ma non lo sarebbe nemmeno mai stata. Al di là di quanto la desiderasse fisicamente era l’ultima donna sulla faccia della terra che si sarebbe portato a letto. L’aveva vista solo una volta. E anche allora si era sentito così. Forse, però, quella volta l’attrazione era stata smorzata dal fatto che l’aveva sorpresa a letto con un altro, niente meno che con il fidanzato della cugina.

    Guardò l’assistente e le rivolse un cenno con il capo.

    Non appena rimase solo con Kat le si avvicinò e sparò a raffica. «Forse se ti fossi presentata nuda ti avrei riconosciuta più facilmente.»

    Un lampo d’irritazione verde smeraldo le attraversò gli occhi. «Che gentile a ricordarmelo. Uomo di classe, come sempre.»

    «Ti consiglio di cambiare argomento» le suggerì con estrema gentilezza. «Altrimenti sarò costretto a rimarcare quanto anche tu non sia propriamente una signora.»

    Kat finse di non recepire, ma a giudicare dal rossore sulle gote il commento aveva colpito nel segno. Bene. Finché tra loro c’era astio non si sarebbero potuti lasciar trasportare da altre emozioni, libidine compresa. O dalla passione. O dal bisogno di strapparle i vestiti di dosso e fondersi con lei, anima e corpo.

    «Ogni volta che ho tentato di prendere un appuntamento con te hai rifiutato» lo assalì. «Il minimo che potresti fare è farmi il favore di ascoltare quello che ti voglio proporre prima di cacciarmi.»

    Si limitò a fissarla. Qualcosa doveva averla colpita perché si immobilizzò, guardandolo come farebbe una preda che fiuta il pericolo. Gabe rimase in silenzio finché tra loro calò un gelido muro di risentimento. E nel frattempo quell’odiosa vocina lo martellava con richieste riguardo a Kat Malloy che lui non aveva intenzione di assecondare.

    «Non ti devo niente. Forse ti doveva qualcosa mia moglie. Dopotutto eri sua cugina» le disse alla fine. Fece una pausa, poi aggiunse: «Lo sapevi che ti amava come una sorella? Anche dopo quello che le avevi fatto, anche dopo la tua scappatella con Benson Winters, Jessa ha passato gli ultimi due anni della sua vita a star male perché avevate litigato».

    «Sul serio?» Kat era sorpresa. «Strano modo di dimostrarlo, visto che mi aveva messo contro la nonna e mi aveva diffamata sui giornali. Non mi sembra un atteggiamento da sorella.»

    Gabe era furioso. «Forse perché eri andata a letto con il suo fidanzato. E anche se alla fine sono stato fortunato perché è venuta a farsi consolare da me, le hai fatto una cosa orribile.»

    La combattente che era in lei non tardò a prendere il sopravvento. «La pensano tutti così. Chissà perché io conosco un’altra versione dei fatti.»

    Diede una rapida occhiata all’ufficio e notò l’ampio salottino dove Gabe era solito intrattenere i clienti. Ignorò le sedie e scelse il divano. Si tolse il cappotto dalle spalle e si accomodò incrociando le gambe, gambe stupende che non passavano inosservate. Gambe che Gabe avrebbe voluto avvinghiate attorno alla vita. Certo, anche una vipera ha movenze sinuose. Questo non significa che ci si sarebbe avvicinato tanto da farsi mordere e avvelenare. Ma la vocina interiore non gli era d’aiuto, e continuava a spingerlo verso il pericolo.

    Kat lo guardò con fare sicuro. «Prima di cacciarmi dovresti conoscere un particolare molto importante.» Gli rivolse il suo tipico sorriso ammaliatore. «Ho una cosa che ti interessa.»

    Lui fece un gesto di noncuranza. «Non hai niente che mi possa interessare, né adesso né mai.»

    Kat incrociò le mani in grembo. Che educazione. Che compostezza. Così tremendamente di classe. Tutta una messinscena. «Sto parlando dell’Heart’s Desire

    Gabe rimase di stucco. Erano anni che tentava di comprare da Matilda Chatsworth la collana di diamanti appartenuta alla madre, ma senza successo. La nonna di Kat sapeva che gli interessava e che avrebbe fatto di tutto pur di riaverla. Certo, non propriamente una tattica brillante per un uomo d’affari scafato come lui. Tuttavia all’epoca era molto più giovane e non aveva l’abilità di rimanere impassibile, soprattutto quando si trattava di qualcosa che aveva una tale valenza emotiva.

    Cara, sua madre, aveva disegnato quella collana quando aveva iniziato a lavorare per i Dante. Era lì che aveva incontrato Dominic Dante, il figlio del capo, e se n’era innamorata. La loro era stata una passione travolgente che stava per sfociare in un matrimonio. Invece, anziché scegliere la madre di Gabe, Dominic aveva optato per una moglie con un conto in banca consistente, senza dubbio dietro l’insistenza dei genitori. Dopo quel tradimento Cara aveva accettato un impiego alla Dante di New York ed era andata avanti con la sua vita, finché Dominic non era ricomparso molti anni dopo facendola cedere a una notte di passione. Il risultato era stato la nascita di Gabe e della sorella gemella, Lucia, e questo aveva costretto Cara a lasciare il suo impiego.

    Dominic aveva sempre sostenuto di non aver mai dimenticato Cara e aveva trascorso gli anni successivi a cercarla, frustrato per come sembrava essere svanita nel nulla. Alla fine, quindici anni dopo, era riuscito a rintracciarla e aveva scoperto che aveva dato alla luce i gemelli. Questa volta le aveva chiesto di sposarlo nonostante fosse ancora legato a Laura. Aveva dato a Cara una collana che lei aveva creato per l’azienda e che in suo onore aveva denominato Heart’s Desire, oltre a un anello come pegno. Le aveva promesso che sarebbe tornato da lei per sposarla e che avrebbe riconosciuto i gemelli. Naturalmente tutto questo non si era mai avverato e a Cara Moretti non era rimasto altro che vane promesse e la collana di diamanti.

    Quando la madre si era ammalata Gabe aveva vent’anni e, alla ricerca disperata di denaro per curarla, aveva venduto la collana a Matilda Chatsworth. Ma aveva sempre sperato di poterla ricomprare. Gli ci era voluto molto tempo per capire perché fosse di vitale importanza riprendersela.

    Alla fine aveva capito quello che rappresentava per lui: era il simbolo di suo padre, della famiglia che l’aveva rifiutato, e rappresentava anche la madre e la sorella che gli erano rimaste sempre accanto, nel bene, nel male.

    Sfortunatamente, quando Gabe aveva avuto la disponibilità economica per acquistare la collana, Matilda aveva rifiutato di venderla. Persino dopo che aveva sposato sua nipote, Jessa, la collana era rimasta sempre fuori dalla sua portata, una promessa mai realizzata. Non capiva perché dopo tanti anni Matilda avesse deciso di donarla alla nipote ribelle anziché rivenderla a lui. Perché gli era così ostile, soprattutto visto che biasimava Kat per aver tradito Jessa?

    Gabe si focalizzò su Kat, conscio dell’ostacolo che rappresentava sulla sua strada; un ostacolo che doveva assolutamente rimuovere. Una furia tremenda si impadronì di lui.

    «Ce l’hai tu?» Solo poche parole, che però contenevano il bagaglio emotivo di un’intera vita.

    Kat esitò e rispose indirettamente. «La nonna mi ha contattata di recente e mi ha chiesto di tornare a casa. Non sta bene. Ha promesso di lasciarmi la collana dopo che...» Per un attimo assunse un’espressione addolorata. «Dopo.»

    «Allora vieni a trovarmi quando ce l’avrai sul serio. Adesso se non ti dispiace...» Fissò la porta. «Sono impegnato.»

    «Non ho ancora finito.» Si guardò attorno, posando lo sguardo sul vicino angolo bar e parlando con voce roca. «Posso avere dell’acqua? Sto morendo di sete.»

    «Stai facendo la parte della nipote addolorata per l’imminente morte della nonna, Kat? Lacrime di coccodrillo. Scusa tesoro, ma non la bevo.»

    Colse un lampo di dolore nel suo volto. «Ogni lacrima che verserò per mia nonna sarà sincera. È stata lei a crescermi dopo la morte dei miei genitori, quando avevo cinque anni. Le devo moltissimo. Però non preoccuparti, non crollerò di fronte a te. Non piango mai. Mai.»

    Gabe non perse tempo. «Quanto?

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