L'aspro aroma del cotogno selvatico...

Di Elly Ferri

Quasi a rievocare un "lessico familiare ", l'autrice di questo romanzo

autobiografico, primo di una trilogia di volumi, narra in prima persona

le vicende della propria infanzia, focalizzando di volta in volta, l'

attenzione del lettore su diverse figure di riferimento nella storia

della sua crescita personale, sullo sfondo di una Camogli anni

sessanta.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 7 apr 2021
• ISBN: 9791220329866

Anteprima del libro

Volume primo

Capitolo 1: Introduzione

Ieri... (Il passato, in Liguria)

Nora... su, sveglia!

Nessun movimento, nessuna risposta.

Nora, dai, su, alzati, sono le nove!

La luce accesa e la voce brusca non sono sufficienti...

Immediatamente segue il brutale rovesciamento delle lenzuola, a lasciarmi scoperta, quindi il violento spalancare dei battenti interni e delle pesanti imposte alla genovese, di legno dipinto di verde, per far entrare aria e luce.

Possibile che ti debba sempre sgridare?

Ma mamma! È domenica!

Appunto per questo! Sbrigati a rifare il letto, poi vieni su a fare colazione, che c'è da andare a messa!

Sbuffo guardandomi ad uno degli specchi posti alle tre ante del grande,severo armadio di noce, di quella che era la camera della mia amata nonna e che, ormai, è la mia stanza da letto.

Tutte le domeniche la mamma mi rompe col rituale della messa! Che barba!

Infilo le pantofole e, attraversato il salone d'ingresso dall'alto soffitto dipinto a medaglioni floreali in stile liberty, salgo lungo la scala d'ardesia fino al piano superiore, dove si trovano la cucina, la sala da pranzo e l'angusto bagno, ricavato nel soggiorno grazie a una struttura di vetro

e ferro simile ad una veranda,dipinta di un improbabile verde azzurro, perché non se ne vedesse l'interno.

... Sì, perché quando ero più piccola,in casa nostra non c'era altro che un gabinetto la cui porta dava sulla cucina.

Almeno, adesso, ci sono anche un lavello, un bidè e una vasca da bagno a sedile.

Entro in cucina e mi siedo al tavolo di acciaio con il piano in formica, com'è strutturata tutta la cucina, tanto desiderata dalla mamma e finalmente ricevuta in dono da papà dopo anni di utilizzo della vecchia madia in legno della nonna Eleonora, dell'enorme lavello in marmo bianco, dove si mettevano a scolare le arbanelle in vetro delle acciughe sotto sale,della stufa a ronfo' e della vecchia cappa del camino attraverso la quale mio padre, travestito da Befana, lasciava cadere dal tetto mandarini, caramelle e carbone dolce nella notte