Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Dove finisce il canto del grillo
Dove finisce il canto del grillo
Dove finisce il canto del grillo
E-book39 pagine33 minuti

Dove finisce il canto del grillo

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dove finisce il canto del grillo è il racconto di un uomo, Adrien Dupont, che in una Parigi proiettata nel futuro viene rapito e rinchiuso nel retro di un furgone. Nel corso del suo viaggio in auto, Adrien ripercorrerà tutti gli eventi che lo hanno condotto a quel momento. Il limitato spazio entro cui è confinato diverrà teatro di conflitti, in cui sogni, realtà e ricordi si mescolano.
LinguaItaliano
Data di uscita26 apr 2021
ISBN9791220297592
Dove finisce il canto del grillo

Correlato a Dove finisce il canto del grillo

Ebook correlati

Narrativa generale per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Dove finisce il canto del grillo

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Dove finisce il canto del grillo - Beatrice Conte

    grillointerna

    BEATRICE CONTE

    DOVE FINISCE IL CANTO DEL GRILLO

    COLLANA SELF  Spazio Autori

    COLLANA SELF Spazio Autori

    L'opera è di proprietà dell'autore sia per la versione digitale che cartacea.

    Collana - SPAZIO AUTORI

    GPM EDIZIONI- EDITRICE GDS

    www.gpmedizioni.it

    www.gdsedizioni.it

    www.gdsbookstore.it.

    studio promozionale editoriale

    www.studiopromozioneditoriale.blog

    mail: info@gpmedizioni.it 

    Immagine in copertina fornita dall’Autore.

    Nessuna parte di questo libro può essere prodotta senza il preventivo consenso dell’Autore.

    1.

    Un mercoledì di pioggia

    Una tazza di caffè nero

    Una storia inaspettata

    Un fischio prolungato nelle orecchie ed un gusto amaro sulle labbra. Sentii il crepitio del suolo al passaggio delle ruote ed incominciai presto a prendere familiarità con lo spazio in cui ero confinato. Avanzavamo lenti lungo un tragitto che non conoscevo. Poche strade in città si mantenevano ancora come prima della fondazione del Nuovo Regime, era certo quindi che fossimo ben lontani da Parigi. Allargai le narici ed inspirai profondamente alla ricerca di una traccia, ma un braccio mi urtò esortandomi a smetterla. Poco importava cosa avrei fatto a quel punto, sapevo già che mi avrebbero fatto dimenticare.

    Ripensai alla donna del manifesto. A quel mattino di pioggia. Al caffè al posto del cheeseburger con patate al burro croccanti. A quell’impercettibile riflesso intermittente che prese a battere sulla vernice fresca e lucida delle mie scarpe.

    Un punto e una linea. Due punti, tre linee, un punto. Due linee, un punto.

    Camminavo sulla Rue d’Arcole quando la vidi. Una donna il cui sorriso bianco brillante incorniciava un acuminato oggetto argenteo che faceva vibrare la luce timida del primo sole di quel mattino, proprio sulla punta delle mie Pier One stringate. La donna del manifesto sorrideva impostata, ma aveva una vacuità nello sguardo che la invecchiava. Non capivo quegli occhi, umidi, sembrava stanca.

    In ufficio quel giorno il ritmo scorse lento, scandito dalla pioggia. Questa scendeva lungo i luminosi schermi della città come polvere di stelle, e si perdeva nel grigio dell’acciottolato. Scoccò l’ora del pasto e, con essa, quella della preghiera. In piedi, con le dita intrecciate e il capo chino, i miei colleghi ed io intonammo l’idolatria del Nuovo Regime. Come uno scolaro stavo al passo, recitando con le stesse cadenze di ogni giorno, di un ritmo unisono che si levava alto da Place Louis Lépine. Ma guardando in basso, sulla punta delle mie scarpe laccate, non potei far a meno di pensare a quel bagliore intermittente che recitava Un punto e una linea. Due punti, tre linee, un punto. Due linee, un punto. Conoscevo bene il Codice Morse, ed anche se non ne ricordavo la traduzione l’avrei riconosciuto in qualunque circostanza, senza alcun indugio. Me lo insegnò mio padre prima di scomparire. Era stato tutta la vita ossessionato

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1