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Sentieri di guerra sugli altopiani vicentini: Escursioni nei paesaggi della  Grande Guerra
Sentieri di guerra sugli altopiani vicentini: Escursioni nei paesaggi della  Grande Guerra
Sentieri di guerra sugli altopiani vicentini: Escursioni nei paesaggi della  Grande Guerra
E-book150 pagine1 ora

Sentieri di guerra sugli altopiani vicentini: Escursioni nei paesaggi della Grande Guerra

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Info su questo ebook

Per chi ama l’avventura, la storia, la natura... Questo libro descrive dieci sentieri selezionati in base a criteri paesaggistici e a criteri storici in relazione alla prima guerra mondiale. I sentieri sono compresi tra la valle dell’Adige e la valle del Brenta, lungo l’attuale confine Veneto-Trentino, confine tra Italia e Impero Austroungarico nella guerra del ‘15-18. Massiccio del Pasubio, Altopiano dei Fiorentini, Altopiano di Asiago: paesaggi tra i più belli del Veneto visti con gli occhi di adesso e con quelli di allora. Informazioni sul percorso, diari, note storiche, geografiche, turistiche e naturalistiche, foto a colori, vicende e approfondimenti sulla Grande Guerra. Per vivere pienamente l’esperienza dell’escursione.
 
LinguaItaliano
Data di uscita16 mag 2021
ISBN9791220804486
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    Anteprima del libro

    Sentieri di guerra sugli altopiani vicentini - Carlo Gislon

    Premessa

    È una sera di tarda estate, una di quelle sere limpide, quando il sole ti aspetta un po’ sopra l’orizzonte indugiando prima di scomparire per assicurarsi che qualche anima disattenta non trascuri il miracolo della quotidiana routine. Come tante altre volte, sono di ritorno da una escursione che mi ha riempito di gioia e fatica. Le ombre nette che il sole ha scavato sui prati e sulle rocce, gli animali che prima del mio ritorno hanno fatto capolino per avvisarmi con garbo che la mia presenza era ormai mal sopportata, i turisti, pochi e silenziosi, minuscoli nell’oceano di roccia, il vertiginoso mare d’erba del pianoro di Cosmagnon sul quale ho galleggiato per raggiungere l’anfiteatro della battaglia e le spiegazioni meticolose dell’Ecomuseo della Grande Guerra sul Pasubio...¹

    Come tanti altri, questo è uno dei sentieri delle nostre Alpi e Prealpi che ricalcano i luoghi, le strade e le trincee della prima guerra mondiale. Gli altopiani di Asiago, dei Fiorentini, il massiccio del Pasubio, i confinanti monti trentini di Lavarone, sono ambienti stracolmi di queste testimonianze, tanto frequenti che sembra ogni sasso abbia qualcosa da raccontare.

    Ci sono alcuni dei sentieri di montagna più spettacolari al mondo in questa Land of Venice, come la Strada delle 52 Gallerie o piccole perle come la galleria elicoidale sul Cimone da poco ripristinata dal progetto dell’Ecomuseo della Grande Guerra o gli sconfinati campi di battaglia congelati nel tempo come l’Ortigara. Molti sono gli escursionisti che li percorrono con più o meno consapevolezza. Questo libro vuole aggiungere alla loro esperienza un aspetto storico e umano attraverso una narrazione parallela, a volte quasi dei flashback, delle vicende della prima guerra mondiale. Lontano e molto più umile di una narrazione storica, questa sintesi è pensata quale mezzo per meglio apprezzare questi luoghi, indugiando, come viene naturale, sulle vicende e sulle persone di quel conflitto. Dieci sentieri simbolo della natura, del paesaggio e della storia recente esposti in ordine geografico ovest–est.

    Diverse volte questa testa dura, nel corso delle sue escursioni, è sbattuta contro strane presenze senza farci troppo caso sennonché, dopo diversi incontri, ne ha cominciato a notare la presenza ossessionante e a farsi domande sul loro significato. Quasi impossibile non imbattersi in una buca di granata, una trincea, una strada, un baraccamento militare, una caverna. Insomma, nelle mie prime escursioni ne ho calpestato di ricordi... Così nasce questo libro, dopo molte, molte escursioni, spesso varianti dello stesso sentiero, dopo molti anni di frequentazione ho sentito, in un certo senso, il diritto di dire la mia. È venuto naturale, ho pensato di aver qualcosa da raccontare e l’ho fatto, senza la pretesa di realizzare una guida definitiva. L’esplorazione è infinita e può scendere in profondità come in ampiezza e l’avventura è in fondo solo un nostro punto di vista, la nostra interpretazione di cose e fatti. Questa è la mia.

    Un secolo e passa fa, per tre anni e mezzo, gli altopiani del vicentino sono stati riservati alla carneficina, al sudiciume e al terrore, coi loro abitanti sfollati e rientrati qualche mese dopo la fine della guerra. Qui è stato sparato il primo colpo di cannone, il primo di milioni di colpi che hanno restituito l’infernale desolazione che vediamo nelle foto d’epoca: i paesi completamente rasi al suolo, le foreste ridotte a milioni di monconi, i prati rivoltati dalle esplosioni, le montagne violentate da decine di chilometri di gallerie, caverne e dagli ingombranti basamenti delle teleferiche.

    Come questi segni siano stati ingentiliti e inglobati nel paesaggio è già di per sé un vero miracolo della natura e dell’uomo. Tutto ora appare necessario a completare il paesaggio, tutto ora –è– paesaggio: facili ascese, sentieri che attraversano foreste, prati e rocce dove le stelle alpine sono così tante da essere cibo per gli animali al pascolo, dolci sommità che si mescolano col cielo, disegnate dagli zig-zag di interminabili trincee, rupi vertiginose e impervie che celano chilometri di passaggi a strapiombo e gallerie, forti della Grande Guerra perfettamente ripristinati o inglobati nella natura, o ciò che ne resta dopo essere stati colpiti da mostruosi proiettili. Sugli altopiani vicentini il paesaggio presente si mescola al paesaggio passato senza che si riesca o si senta il bisogno di farne distinzione.

    Nonostante gli approfondimenti storici questo rimane un libro per il turista e l’escursionista. Magari per chi sente il bisogno di spostarsi un po’ dai soliti sentieri e fare qualche deviazione tra storia, uomini, emozioni toccando di striscio perfino un po’ di spiritualità. I riferimenti agli avvenimenti della Grande Guerra sono precisi anche se sommari, accuratamente verificati anche se volutamente non dettagliati. Una breve bibliografia è stata aggiunta alla fine per indicare quei testi che sono stati fondamentali per ispirare queste esperienze, per documentarle e per stimolare in me l’ulteriore minuziosa esplorazione. Ma in definitiva voglio solo che tu goda di questi luoghi e che i miei racconti siano solo d’ispirazione alla tua personale avventura.


    1. L’Ecomuseo della Grande Guerra è un progetto che vede coinvolte la regione del Veneto e le province di Belluno, Treviso, Venezia e Vicenza con l’obiettivo di avere disponibili alla visita e in rete campi di battaglia, fortificazioni, trincee, musei, sacrari e centri di ricerca, il tutto uniformato da segnaletica comune. www.ecomuseograndeguerra.it

    Ma... la stessa nuvola soffice si appoggia sul cocuzzolo del monte, bianca, ovattata nel turchino del cielo. Ed è quel vento, lo stesso vento di allora, il vento della Val Canaglia per cui ci infiliamo. Ecco le faggete chiare delle pendici retrostanti del Cengio, ecco i neri fitti boschi d’abeti del Campiello. Son quelli.² — G. Stuparich


    2. G. Stuparich, Sull’Altipiano di Asiago, in Il Tempo, 6 marzo 1960

    Introduzione

    Questo libro descrive dieci sentieri selezionati in base a criteri paesaggistici e a criteri storici in relazione alla prima guerra mondiale. Numerati in ordine geografico ovest – est, sono compresi tra la valle dell’Adige e la valle del Brenta, lungo l’attuale confine Veneto-Trentino, sul massiccio del Pasubio, sull’altopiano dei Fiorentini, su quello di Asiago e sull’adiacente Piana di Vezzena.

    Naturalmente questi non sono tutti i sentieri che è possibile percorrere in queste vaste e ricchissime zone ma sono quelli che a mio giudizio rappresentano meglio la connessione tra eventi bellici e aspetto naturalistico-paesaggistico. Ognuno è raccontato attraverso la prima guerra mondiale o, se volete, la guerra è raccontata attraverso il sentiero. Questo mix inscindibile è il filo conduttore del libro.

    Non mancano quindi nel resoconto contenuti prettamente sportivi: informazioni su durata, dislivelli, distanze. Come non mancano quelli turistici: punti di ristoro e attrazioni principali e quelli storici: cronache belliche, uomini, avvenimenti e tecnologie della Grande Guerra.

    Le mappe disegnate nel libro servono giusto a dare l’idea della conformazione del percorso e della lunghezza. Per le mie escursioni utilizzo sempre delle carte adeguate Kompass o Tabacco (vedi in bibliografia). Credo siano un obbligo e credo rappresentino un fattore di sicurezza o, come minimo, che ci risparmino dal fare tanta strada inutile (molti sentieri sono già abbastanza lunghi di per sé!).

    Due le possibilità valutate in fase di stesura: ordine geografico o ordine storico (rispetto agli eventi della I GM)? Fedele all’intenzione di dare un taglio turistico al libro, ho optato per la prima soluzione, non senza

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