Comunicazione e Advocacy per il Terzo settore: Modelli, formati, pratiche
()
Info su questo ebook
Correlato a Comunicazione e Advocacy per il Terzo settore
Ebook correlati
“Fare rete”: la propensione delle imprese alla cooperazione in un contesto locale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRaccolta fondi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUncinetto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPiccoli Bimbi Amigurumi Schema Uncinetto in Italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUNCINETTO PER PRINCIPIANTI. L'ultima guida completa per im-parare velocemente l'uncinetto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia autoproduzione intuitiva Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI-Care… E-Care: Nuove reti di servizi nelle relazioni di aiuto alle persone nei territori e nelle comunità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSmart City e Sostenibilità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGenesi mostruose Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBimbe Arcobaleno Amigurumi, Schema Uncinetto in Italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTeam Assessment Team-CARE - Manuale per il Team Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Guardaroba 2.0 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuattro Passi nell'etica del lavoro e delle organizzazioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCivitas Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniValutare l'impatto sociale: Teorie, metodi e approcci per l'analisi delle attività e dei risultati degli investimenti a carattere sociale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProfili civilistici delle associazioni e fondazioni del Terzo Settore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cooperazione internazionale e la progettazione per lo sviluppo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’uso del web 2.0 nello sviluppo della cultura aziendale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniForte e chiaro: Il comunicato stampa 5.0 nell’era della sovraesposizione mediatica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMarketing d'impresa sociale: Nuova edizione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniComunicare il sindacato: Guida pratica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl caso Giorgia Meloni: Social network, cultura pop e comunicazione politica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSVILUPPO LOCALE: il ruolo della partecipazione e della comunicazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon profit: Fisco, tecnologie, alleanze per entrare nel terzo settore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa comunicazione integrata Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVERSO - Valori e Responsabilità Sociale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuida ITS/2: Regione per regione gli iscritti e gli sbocchi lavorativi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFondazioni, Associazioni, Terzo Settore e il Volontariato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Business per voi
Il futuro elettrico: Come sopravvivere alla rivoluzione della mobilità Green Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Sicurezza delle informazioni - Edizione 2022: Gestione del rischio - I sistemi di gestione - La ISO/IEC 27001:2022 - I controlli della ISO/IEC 27002:2022 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFisco amico per creativi: Il lavoro del creativo con e senza partita IVA Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPensare come le montagne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe fabbriche che costruirono l'Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutto fa branding: Guida pratica al personal branding Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Musicista 2.0: Come guadagnare scrivendo musica per venderla online Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMappe concettuali e mappe mentali: Knowledge Graphic Organizers a supporto dell’apprendimento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPadre Ricco Padre Povero: Quello che i ricchi insegnano ai figli sul denaro Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La ricchezza delle nazioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl rapporto di lavoro nel pubblico impiego: Sintesi aggiornata per concorsi pubblici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Arte delle Tecniche di Negoziazione e della Comunicazione Interpersonale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAbilità conversazionali: Come parlare con chiunque e instaurare un rapporto in trenta facili mosse Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDiritto del lavoro: Sintesi ragionata di Diritto del lavoro per concorsi pubblici e esami universitari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn'abitudine Sopra L'altra: 97 Modi Per Cambiare Vita In Cinque Minuti O Meno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Quadranti del Cashflow: Guida per la libertà finanziaria Valutazione: 5 su 5 stelle5/5I 21 segreti del successo dei Self-Made Millionaires Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La Potente Tecnica di Comunicazione AIDA - Attenzione, Interesse, Desiderio, Accordo: al telefono e di persona Valutazione: 5 su 5 stelle5/5CONTABILITA' E BILANCIO: I Segreti della Partita Doppia Valutazione: 5 su 5 stelle5/523 Abitudini Per Non Procrastinare Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Pensare ed investire come Warren Buffett: Il manuale che ti svela la forma mentis e le strategie di pensiero del più grande investitore di tutti i tempi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLavorare da casa: Una guida completa al modello di business da scegliere per lavorare da casa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGesuiti: L’Ordine militare dietro alla Chiesa, alle Banche, ai servizi segreti e alla governance mondiale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFake. Soldi finti Falsi maestri Fake asset: Perché le bugie stanno rendendo più poveri i poveri e la classe media Valutazione: 5 su 5 stelle5/565 abitudini quotidiane per la tua crescita personale Valutazione: 3 su 5 stelle3/5
Recensioni su Comunicazione e Advocacy per il Terzo settore
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Comunicazione e Advocacy per il Terzo settore - Maria Cristina Antonucci
Indice
Introduzione
Capitolo 1
La comunicazione: definizione ed elementi fondamentali
1.1 L’emittente di un flusso di comunicazione: il caso dell’Ente di terzo settore
1.2I riceventi della comunicazione degli ETS: identificazione e mappatura degli stakeholder, come potenzialmente interessati al messaggio
1.3 Il messaggio: contenuto della comunicazione tra fonte e destinatari
1.4 Lo stile comunicativo e il tono di voce per la comunicazione del terzo settore
1.5I canali per la diffusione della comunicazione degli ETS
1.6Finalità e intenzionalità della comunicazione per il terzo settore
Capitolo 2
La comunicazione esterna per gli Enti di Terzo Settore
2.1 La comunicazione esterna come auto-riflessione: identità dell’ETS, destinatari della comunicazione e obiettivi da conseguire nell’ambiente esterno
2.2 La comunicazione come funzione dell’Ente di Terzo Settore: definizione di risorse materiali, strumentali e umane destinate alla funzione di comunicazione
2.3 Gli strumenti per la comunicazione esterna degli Enti di Terzo Settore: tra relazioni esterne e comunicazione di massa
2.4 La pubblicità sociale come investimento verso un pubblico più ampio: valutazioni, risorse, strumenti
Capitolo 3
La comunicazione organizzativa degli Enti di Terzo Settore: la dimensione interna
3.1 La comunicazione interna: definizioni, finalità, caratteri
3.2 Motivare volontari, associati, nuove leve: la comunicazione interna e il people raising.
3.3 La comunicazione interna come momento connettivo con la mission dell’ETS, come pratica di condivisione di valori e finalità dell’Ente, come fase di confronto interno tra i diversi ruoli dell’ETS, come attività di definizione di obiettivi e strumenti condivisi
Capitolo 4
Il piano di comunicazione come leva strategica per le attività comunicative e di posizionamento degli Enti di Terzo Settore
4.1 Che cosa è un piano di comunicazione per gli ETS
4.2 Le parti del piano di comunicazione per gli ETS
4.3 L’integrazione del piano di comunicazione nelle attività dell’ente
Capitolo 5
L’advocacy per gli Enti di Terzo Settore
5.1 Definizione e finalità di advocacy
5.2 Le parti dell’advocacy
5.2.1 Le relazioni istituzionali (lobbying)
5.2.2 I rapporti con il sistema dell’informazione (media relations)
5.2.3 Le campagne di mobilitazione dal basso dei gruppi di riferimento (grassroots campaign/campaign)
5.2.4 La costruzione di reti, coalizioni, alleanze (coalitions)
5.3 Verso una sintesi: l’advocacy mix
5.4 Il piano di advocacy
Capitolo 6
Comunicazione e advocacy come attività strategiche e continuative per gli Enti di Terzo Settore: dove arrivare partendo da questo volume
Bibliografia
2021, prima edizione.
Copyright © Elena Zanella Srl Socio unico, Milano, Italy
www.elenazanella.it | @elenazanella
ISBN 979-12-80228-03-1
Elena Zanella® editore crede nella condivisione della conoscenza per la crescita culturale e umana della persona e delle comunità ma riconosce il diritto della proprietà intellettuale. Per questo motivo, la riproduzione anche parziale dell’opera senza espressa autorizzazione è vietata. Qualora si desiderasse usare quanto pubblicato in questo libro, si prega di contattare l’editore all’indirizzo e-mail
editore@elenazanella.it.
Grazie.
Illustrazioni interne: a cura dell’autrice
Progetto grafico: Alessandra Bergagna
Foto del profilo: Andrea Sabatello InStudio Srl, Roma
CONTENUTI PER IL SOCIALE
Maria Cristina Antonucci
COMUNICAZIONE
E ADVOCACY
PER IL TERZO SETTORE
Modelli, formati, pratiche
Logo Elena Zanella EditoreAi miei genitori Gemma e Giovanni,
con tutto il mio affetto e
la mia gratitudine
Introduzione
Perché un volume sulla comunicazione e l’advocacy per gli enti di terzo settore (ETS)? Il terzo settore è stato investito da una vera e propria rivoluzione, dopo l’avvento della stagione riformatrice dal 2016. Dalla legge delega 106 del 2016 ai decreti delegati del 2017 e ai successivi provvedimenti, assunti con DPCM, Decreti-legge e Decreti Ministeriali, nel periodo 2019-2020, il modo di pensare al terzo settore è cambiato profondamente. Le organizzazioni del sociale sono state rese più omogenee da una normativa che pone la definizione giuridica, per la prima volta onnicomprensiva, per tutti i soggetti costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale
. L’avvento di una definizione, in grado di stabilire chi e come faccia parte del terzo settore (e chi no) e di un sistema organico di regole ha rappresentato un momento costituente per il sociale italiano. Una ulteriore, e conseguente, omogeneità è stata predisposta in termini di fiscalità, bilanci e di accesso a titoli e opportunità riservati ai soli ETS.
Così, il primo effetto della riforma è stato quello di rendere l’articolato mondo del sociale italiano - suddiviso per categorie soggettive e regimi giuridici e fiscali sulla base delle leggi approvate via via nel tempo – un comparto vero e proprio, dotato di norme, obiettivi, pratiche e modelli di funzionamento.
Ma un ulteriore rilevante impatto della riforma è stato quello di conferire una nuova struttura a formati e percorsi di apertura e collaborazione tra gli enti di terzo settore, le amministrazioni pubbliche, il mondo delle imprese e la platea cittadini. Specifiche disposizioni del Codice del Terzo Settore sono riferite all’esigenza di interazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e al coinvolgimento degli ETS nella relazione con le amministrazioni pubbliche in ambiti quali la coprogrammazione, coprogettazione, l’affidamento e le convenzioni. Un flusso costante di collaborazione e relazione con le istituzioni pubbliche è previsto nella riforma. Ma le attività di comunicazione e relazione degli ETS con soggetti esterni non si limitano alle PA: l’ampliamento del ruolo dei titoli di solidarietà comporta una maggiore relazione con il settore bancario; il social lending mediante piattaforma apre collaborazioni con imprese ICT e la dimensione dei lasciti testamentari si rivolge a un vasto pubblico di donatori privati; il sistema di detrazioni su erogazioni liberali da parte di privati o per investimenti ultra-quinquennali in imprese sociali apre le porte al confronto con imprese, credito e cittadini. Infine, i meccanismi istituenti di nuovi formati e organismi previsti dalla riforma del terzo settore (reti associative e reti associative nazionali, Consiglio Nazionale del Terzo Settore, Fondazione Italia Sociale), aprono a nuovi formati di confronto e partecipazione interni al mondo del non profit italiano.
Questi processi di fondo, compartimentazione del sociale e predisposizione a specifici modelli e formati di interazione con amministrazioni, profit, cittadinanza e con il resto del terzo settore producono l’effetto di rendere ancora più elevato il livello di conoscenze e competenze presenti all’interno del terzo settore italiano, per misurarsi con le nuove sfide che l’attuale fase di applicazione della riforma in un momento di crisi economica e sociale del contesto italiano comporta.
Il personale del comparto del terzo settore è tra i più qualificati e attenti al mondo delle competenze professionali ed extracurricolari, ma un ulteriore consolidamento di conoscenze esperienze e competenze si pone come un obiettivo irrinunciabile per tutto il terzo settore.
Nell’ottica di rafforzare ulteriormente queste competenze si pone questo volume, dedicato alla comunicazione e alla comunicazione di advocacy per tutti coloro che sono attivi in un ETS. Mettere a punto una capacità di relazione con soggetti diversi, appropriata, focalizzata e strategica con i differenti attori coinvolti nel quadro di azione del terzo settore richiede ottime capacità di comunicazione, in generale, e di quel tipo di comunicazione promozionale di una causa, l’advocacy, in particolare.
La struttura del testo, pensato per gli ETS, ma rivolta anche per chi si avvicini all’approfondimento tematico della comunicazione di advocacy, tema piuttosto negletto negli studi italiani, è la seguente. Nel primo capitolo si introduce, definisce e specifica la comunicazione, con particolare riferimento all’ambito del terzo settore. Emittenti, tematiche, contenuti, cause, destinatari e finalità della comunicazione vengono identificati e analizzati nella prospettiva delle organizzazioni del sociale. Nel secondo capitolo si tratta della comunicazione esterna per gli enti di terzo settore, analizzando forme, strumenti e canali dedicati alla trasmissione all’esterno dell’organizzazione di messaggi e contenuti. Nel terzo capitolo si considera la comunicazione interna agli enti di terzo settore come momento organizzativo di definizione degli obiettivi, distribuzione di funzioni e attività e coesione del personale interno all’ETS attorno a una visione, valori e finalità di intervento condivisi.
Il quarto capitolo è dedicato a fornire gli strumenti e i modelli per la messa a punto di un piano di comunicazione per un ente di terzo settore. Mutuando dispositivi della comunicazione di impresa e ricalibrando formati, strumenti e funzioni per la realtà di un ETS, si intende mettere a punto un paradigma strategico di comunicazione per il sociale, caratterizzato da strumenti di analisi e valutazione, ma centrato sui valori e sulle finalità caratteristiche del terzo settore.
Il quinto capitolo introduce la comunicazione di advocacy, intesa come comunicazione integrata e focalizzata per la promozione di una causa, presso decisori pubblici, mass media, opinione pubblica e soggetti di impresa, evidenziando quali usi, strumenti e canali sia possibile impiegare in modo proficuo per il terzo settore. Nell’ambito del capitolo vengono messi a punto concetti ripresi dall’analisi organizzativa di impresa, quali stakeholder e piano di advocacy, ma, in coerenza con il taglio del volume, ne vengono piegati usi e significati alle esclusive esigenze e finalità di soggetti del terzo settore. Il volume si conclude con il sesto capitolo, che, sulla scorta degli strumenti illustrati e delle considerazioni svolte, sintetizza l’uso strategico che comunicazione e advocacy possono svolgere in modo strategico per supportare l’azione degli ETS.
Roma, 28 aprile 2021
capitolo 1
La comunicazione: definizione ed elementi fondamentali
Lo studioso Paul Watzlawick¹, nell’introdurre il primo dei cinque assiomi per la comunicazione, sostiene che: Non si può non comunicare
; con tale principio si intende affermare che ogni componente della società - singolo, gruppo, organizzazione - pone naturalmente in essere comportamenti di scambio verso gli altri, volti a trasmettere informazioni. La comunicazione appare quindi innata nella natura sociale e ogni azione e comportamento di ogni soggetto, individuale o collettivo, è rivolto a fornire informazioni nei confronti dell’ambiente esterno. Questo assunto ci porta di fronte all’esigenza di tratteggiare una definizione della comunicazione, nella duplice concezione del fenomeno: tanto quanto come processo di trasmissione di informazioni da un emittente a uno o più riceventi, mediante un canale e un codice condivisi, quanto come relazione sociale, in cui due o più soggetti giungono a mettere in condivisione significati riferiti ai comportamenti, ai valori, alle norme che ne regolano l’esperienza comune.
Procedere a una definizione dell’attività di comunicazione e a una comprensione dei soggetti, dei processi e degli strumenti comunicativi, consente di comprendere meglio che cosa deve fare, per creare un reale e proficuo flusso di scambio con l’ambiente esterno, un ente di terzo settore, che intenda relazionarsi, commutando informazioni con imprese, amministrazioni, cittadini e altre realtà di terzo settore. La convinzione che guida questo volume è che solo mediante una reale comprensione dei processi comunicativi e di quella forma specifica della comunicazione che è l’advocacy (o la comunicazione promozionale di una causa presso opinione pubblica, decisori politici, soggetti del mercato, cittadini), accompagnata da una pratica costante dei principi, dei modelli e degli strumenti resi disponibili nelle pagine successive, gli enti del terzo settore possano ottenere una ulteriore capacitazione², nei termini spiegati da Amartya Sen³, per migliorare l’efficacia dell’azione nel contesto sociale, economico, civile e politico.
In quest’ottica, e rinviando per più specifiche considerazioni sulla natura sociale della comunicazione al volume di Gaia Peruzzi e Andrea Volterrani⁴, possiamo focalizzarci a definire la comunicazione come ogni scambio relazionale, dotato di intenzionalità e consapevolezza, fra due o più soggetti in grado di porre in condivisione i contenuti di un determinato messaggio. Il contenuto del messaggio viene condiviso da un emittente a uno o più riceventi sulla base di canali definiti basati su codici comuni di riferimento, generando un flusso di reazioni e risposte, in grado di dare vita a una dimensione processuale della comunicazione. In questo senso, la comunicazione non si qualifica come una mera azione puntuale, ma come un flusso continuo, basato sulla condivisione di messaggi, dotati di senso e con un insieme di finalità. Volendo sintetizzare le due dimensioni, informativa e relazionale, innestate dalla comunicazione così come i principali soggetti, strumenti e obiettivi di tale attività, è possibile fare riferimento alla figura seguente, fondata sul modello comunicativo messo a punto da Harold Lasswell⁵ nel 1948, con qualche adattamento (la parte relativa alla motivazione non è presente nello schema originario di Lasswell). Tale modello consente di prendere in considerazione le caratteristiche strutturali di ogni formato di comunicazione sia realizzato tra individui, gruppi, organizzazioni.
Figura 1: Grafico a torta il mercato del dono.Figura 1 – Il processo di comunicazione
Il principale vantaggio dello schema in figura 1 è che esso vale da strumento esemplificativo e interpretativo di ogni modello di comunicazione. Esso risulta valido nel caso di una comunicazione interpersonale in presenza, che si svolga tra due o più individui in uno stesso luogo fisico e in grado di condividere personalmente l’espressione comunicativa; ma è valido anche laddove si tratti di comunicazione di massa, che preveda l’accesso a sistemi mediatici tradizionali (stampa, radio, televisione, che amplificano il messaggio di un soggetto nei confronti di un pubblico ampio e indifferenziato, non noto all’autore nel momento della redazione dei contenuti del messaggio) o alle nuove piattaforme elettroniche (siti web, blog) o, ancora, ai social network (Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, TikTok, Youtube, per restare ai social media più diffusi). La differenza tra comunicazione interpersonale, mediatica tradizionale e su media digitali e social non attiene alle dimensioni essenziali e universali, con cui il flusso di comunicazione si svolge.
In ogni formato di comunicazione è sempre possibile individuare: 1. un soggetto emittente (che codifica e distribuisce il messaggio); 2. almeno un soggetto ricevente (cui è intenzionalmente destinato e che se ne fa parte di ricezione e interpretazione, prima di rispondere); 3. un messaggio, dotato di un contenuto informativo che il mittente intende trasmettere ai riceventi; 4. un canale o strumento di trasmissione del messaggio (dalla voce nel corso di una comunicazione interpersonale, all’articolo di stampa e al post su FB, nel caso della comunicazione di massa o sui social network, in cui i destinatari sono indefiniti); 5. una motivazione, intesa come la ragione che ha portato l’emittente a destinare ai riceventi i propri contenuti informativi; 6. una finalità, intendendo l’obiettivo che l’attività di comunicazione intende ottenere.
Gli elementi oggettivi (emittente, ricevente, contenuto informativo, mezzo di trasmissione del messaggio) e intenzionali (motivazione e finalità della comunicazione) si intrecciano costantemente nei processi comunicativi, anche laddove essi non siano riferiti a individui ma a soggetti collettivi: una banca, un’impresa, un ente di terzo settore, un comitato di cittadini, un ente pubblico, nel momento in cui avvia un flusso comunicativo è spinto da motivazione e presuppone di ottenere degli obiettivi, alla stessa stregua di quanto accade nella comunicazione tra individui. Considerare costantemente le dimensioni di motivazione (per quali ragioni si comunica) e di finalizzazione (per quali obiettivi si comunica), ovvero le due dimensioni di intenzionalità del flusso comunicativo, consente di comprendere al meglio le dinamiche relative a emittenti, riceventi, selezione dei contenuti e dei canali di trasmissione dei messaggi. In questa ottica, la tabella sottostante, mutuata dall’analisi di Denis Mc Quail⁶, può esemplificare al meglio le dimensioni della comunicazione, a partire dalle domande sulle componenti soggettive, strumentali e intenzionali del flusso comunicativo.
Figura 1: Grafico a torta il mercato del dono.Tabella 1 - Dalle domande alle analisi sulla comunicazione
Per questo, le parti successive del capitolo sono dedicate alla specifica dimensione della comunicazione riferita a enti di terzo settore, per soggettività coinvolte tra emittenti e riceventi, natura dei contenuti,