Civitas
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Parlare di Cittadinanza Attiva, oggi, presuppone la riscoperta dei valori di appartenenza civica e democratica, da cui discendono i principi di solidarietà ed uguaglianza, che la Costituzione pone alla base dello sviluppo sociale ed economico della nazione.
Il libro affronta il tema della comunicazione pubblica, come strumento idoneo a favorire lo sviluppo della Cittadinanza Attiva e la partecipazione democratica diretta dei cittadini alla vita delle istituzioni, offrendo:
-al cittadino, strumenti concettuali idonei ad acquisire un ruolo maggiormente attivo nel rapporto con la P.A.;
-agli operatori dei Pubblici Uffici, un'efficace chiave di lettura dei fattori istituzionali, giuridici, storici e psicosociali che possono facilitare l'implementazione di un nuovo approccio organizzativo (più aperto e funzionale) finalizzato al miglioramento dei servizi.
La Qualità dei servizi pubblici è un processo continuo che va perseguito attraverso un costante ed autentico rapporto comunicativo tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione.
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Civitas - Enrico Farina
Enrico Farina
CIVITAS
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Table of contents
PREFAZIONE
INTRODUZIONE
1 COS’È LA COMUNICAZIONE PUBBLICA?
1.2 Storia ed Evoluzione
1.3 La comunicazione pubblica nell’epoca contemporanea
2 MEZZI E STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA
2.2 Piano di Comunicazione
2.3 Funzione strategica della comunicazione pubblica
3 PRINCIPI DI EFFICIENZA AMMINISTRATIVA
3.2 Partecipazione
3.3 Efficacia Organizzativa
4. LA COMUNICAZIONE NELLA P.A.
4.2 Il marketing istituzionale
4.3 Il processo di segmentazione
5 PARADIGMA DELLA SUSSIDARIETA’ ORIZZONTALE
5.2 Il cittadino come risorsa e partner della P.A.
5.3 La Cittadinanza amministrativa
5.4 L’Amministrazione dialogante
6 LA COMUNICAZIONE VERSO I MEDIA
6.2. Il comunicato stampa
6.3 La conferenza stampa
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
Ringraziamenti
PREFAZIONE
Oggi, nell'era dell'e-governance, la Pubblica Amministrazione è chiamata a riscoprire il valore che nell'antica Roma veniva attribuito allo status giuridico di cittadino (Civitas), attraverso il quale si riconosceva il diritto di partecipare alle assemblee politiche ed alla vita democratica del proprio territorio.
Parlare di Cittadinanza Attiva, oggi, presuppone la riscoperta dei valori di appartenenza civica e democratica, da cui discendono i principi di solidarietà e di uguaglianza, che la Costituzione pone alla base dello sviluppo sociale ed economico della nazione.
Il libro affronta il tema della comunicazione pubblica, come strumento idoneo a favorire lo sviluppo della Cittadinanza Attiva e la partecipazione democratica diretta dei cittadini alla vita delle istituzioni, offrendo:
al cittadino, strumenti concettuali idonei ad acquisire un ruolo maggiormente attivo nel rapporto con la P.A.;
agli operatori dei Pubblici Uffici, un'efficace chiave di lettura dei fattori istituzionali, giuridici, storici e psicosociali che possono facilitare l'implementazione di un nuovo approccio organizzativo (più aperto e funzionale) finalizzato al miglioramento dei servizi.
La Qualità dei servizi pubblici è un processo continuo che va perseguito attraverso un costante ed autentico rapporto comunicativo tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione.
INTRODUZIONE
I bisogni che animano il nostro vivere quotidiano ci portano a rapportarci alla Pubblica Amministrazione allo scopo di soddisfare le nostre esigenze. Come cittadini vorremmo poter entrare in un ufficio pubblico con la senzazione che saremo ascoltati e compresi.
Purtoppo, la sensazione che caratterizza il rapporto tra cittadini e P.A. viene vissuta come estremamente negativa, in quanto, non sempre, ci si sente accolti nelle proprie esigenze personali, civiche e sociali.
Con la rifroma degli anni '90 la comunicazione ha iniziato ad assumere un ruolo di primaria importanza per la Pubblica Amministrazione che, in molti casi, non si è tradotta in reali e funzionali processi di ascolto dell'utenza.
La riscoperta del valore di Cittadinanza Attiva presuppone la valorizzazione del concetto di comunicazione che, in particolare nel corso degli ultimi decenni, sta acquisendo un ruolo di rilievo per ciò che attiene il miglioramento del rapporto tra P.A. e cittadino/utente.
Appare chiaro che il processo comunicativo denota e condiziona l’immagine che la Pubblica Amministrazione ha verso i propri stakeholders, sia essi interni (dipendenti) che esterni (cittadini, associazioni, imprese, altre istituzioni). Ogni P.A. è chiamata ad analizzarsi ed a valutarsi rispetto ai processi comunicativi che condizionano l’immagine dell’istituzione stessa.
Lo studio della comunicazione pubblica consente di comprendere l’evoluzione del rapporto tra Amministrazione e cittadino; dalla riforma degli anni '90 ad oggi si è affermato il paradigma della sussidiarietà orizzontale su quello tradizionale di matrice bipolare, comportando il superamento (con non poche resistenze) di una concezione passiva del ruolo del cittadino, visto come mero fruitore dei servizi pubblici. Con il nuovo paradigma della sussidiarietà orizzontale, l’Amministrazione è chiamata a valorizzare l’apporto dei cittadini, nell’intento di perseguire insieme l’obiettivo istituzionale ad essa affidato.
L’implementazione efficace del paradigma della sussidiarietà orizzontale si configura, pertanto, come la chiave di volta per consentire ai cittadini di comunicare e cooperare attivamente con le P.A., per il miglioramento continuo della Qualità dei servizi pubblici.
1 COS’È LA COMUNICAZIONE PUBBLICA?
La comunicazione pubblica rappresenta per la P.A. lo strumento attraverso il quale essa può coinvolgere il cittadino nell’ obiettivo comune di realizzare l’interesse della collettività. La comunicazione diviene, in tal senso, leva per il cambiamento interno (ossia della cultura e dell’identità della stessa Amministrazione) ed esterno (qualità del rapporto tra Stato e cittadini).
La comunicazione pubblica assolve, al contempo, ad un’azione di:
integrazionefunzionale (condivisione di informazioni e nozioni tra cittadini ed ente pubblico),
integrazione simbolica (trasmissione dei valori che caratterizzano l’identità dell’ente).
Possiamo individuare tre modalità d’uso della comunicazione da parte delle istituzioni pubbliche, descrivibili come sottocategorie della comunicazione pubblica:
Istituzionale, finalizzata a rendere note le funzioni dell’ente, informando i cittadini sull’operatività degli uffici pubblici e sull’applicazione delle norme. Attraverso la comunicazione istituzionale si da ossequio ai principi di trasparenza, pubblicità, informazione dell’azione amministrativa, sanciti dalla legge n.241 del 1990 [1], poiché essa interviene per ampliare le conoscenze degli utenti, riducendo i rischi di illegittimità e disservizio che potrebbero essere indotti dalla carenza di informazioni.
Politica, proveniente dalle istituzioni pubbliche, dai partiti o movimenti politici, incentrata su questioni controverse di interesse generale, verso le quali sussistono orientamenti e opinioni contrastanti.
Sociale. Tale forma di comunicazione è diretta, non tanto a risolvere i problemi generali, quanto piuttosto a mobilitare le risorse necessarie per promuovere la risoluzione di problemi di interesse generale (salute, tutela ambientale, ordine pubblico, previdenza, istruzione, occupazione, sicurezza sociale, ecc.), orientando i cittadini a tenere determinate condotte, anche minacciando eventualmente sanzioni in caso di inadempienza.
Queste tre sottocategorie condividono la capacità di attivare processi interni ed azioni esterne utili a costruire relazioni nuove e più funzionali tra amministratori, dipendenti e cittadini [2].
Obiettivo primario della comunicazione pubblica è informare i cittadini rispetto a tutte le attività e le funzioni svolte dall’Amministrazione, valorizzandone l’identità e favorendo, al contempo, la partecipazione dei diversi attori (interni ed esterni) nella realizzazione dell’interesse collettivo.
Sintetizzando Rovinetti [3], la comunicazione pubblica si pone cinque principali obiettivi:
garantire il diritto dei cittadini all'informazione;
svolgere una funzione di servizio destinato alla società;
favorire il dialogo tra cittadini e istituzioni;
analizzare i bisogni del target di riferimento;
creare messaggi funzionali a sollecitare la partecipazione attiva dei cittadini.
Per attuare efficaci processi di comunicazione pubblica, le Amministrazioni dovranno saper contemperare esigenze di informazione e comunicazione con altrettanto basilari doveri di imparzialità, correttezza e riservatezza.
[1] Legge n° 241 del 07.08.1990, sul procedimento amministrativo
[2] MANCINI Paolo, Manuale di comunicazione pubblica,Laterza 2006
[3] ROVINETTI Alessandro, L' informazione e la città, Angeli, 1992
1.2 Storia ed Evoluzione
1.2.1 La comunicazione pubblica dal Regno di Sardegna all’ordinamento repubblicano
Il primo strumento di comunicazione pubblica (di tipo giuridico propagandistico) è stato utilizzato, in Italia, dallo Stato Pontificio. Già nel 1626 la Santa Sede costruisce una stamperia, con il fine di controllare la diffusione dell'informazione, attraverso la pubblicazione delle Gazzette (principale strumento di divulgazione). Successivamente, nel 1854, il Regno di Sardegna assegna alla Gazzetta Ufficiale l’incarico di avvisare i cittadini dell’avvenuto riscontro ministeriale di conformità all’originale del foglio a stampa
[1]. Il 4 gennaio 1860 la testata cambia denominazione in Gazzetta Ufficiale del Regno e l’anno successivo diventa Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia (n. 67 del 17 marzo 1861).