Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La montagna dei Lupi: (Volume 2 della Trilogia Una questione di lupi), #2
La montagna dei Lupi: (Volume 2 della Trilogia Una questione di lupi), #2
La montagna dei Lupi: (Volume 2 della Trilogia Una questione di lupi), #2
E-book290 pagine4 ore

La montagna dei Lupi: (Volume 2 della Trilogia Una questione di lupi), #2

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Mentre Missy e Kenton si preparano all'imminente battaglia con i lupi mannari della Montagna dei Lupi, entra in scena Godwin per aiutare Missy ad entrare in contatto con le sue innate capacità magiche. Quando le sue capacità magiche emergono, vengono anche alla luce dei segreti che Kenton e Maryanne avrebbero preferito rimanessero tali. Arriva un nuovo amore sotto forma di un essere fatato sexy e attraente, riluttante a raccontare a Missy tutta la verità. Come risultato, la sua vita viene cambiata per sempre. 

LinguaItaliano
Data di uscita23 giu 2021
ISBN9781667404745
La montagna dei Lupi: (Volume 2 della Trilogia Una questione di lupi), #2

Correlato a La montagna dei Lupi

Titoli di questa serie (1)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica fantasy per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su La montagna dei Lupi

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La montagna dei Lupi - Eileen Sheehan

    INDICE

    PROLOGO

    UNO

    DUE

    TRE

    QUATTRO

    CINQUE

    SEI

    SETTE

    OTTO

    NOVE

    DIECI

    UNDICI

    DODICI

    TREDICI

    QUATTORDICI

    QUINDICI

    SEDICI

    DICIASSETTE

    DICIOTTO

    DICIANNOVE

    VENTI

    VENTUNO

    VENTIDUE

    VENTITRE

    VENTIQUATTRO

    VENTICINQUE

    VENTISEI

    EPILOGO

    SULL’AUTORE

    ANTEPRIMA

    PROLOGO

    Mi chiamo Missy Cramby. Nel primo libro, Una questione di lupi, vi ho raccontato di come mio padre aveva lasciato mia madre, Maryanne, mio fratello di tredici anni, Josh, e me quando avevo quindici anni. Quasi immediatamente dopo questo evento terribile, mia madre perse il suo lavoro di insegnante a causa di tagli del personale. L’effetto dell’abbandono di mio padre, insieme al fatto di trovarsi improvvisamente disoccupata, fu talmente devastante per mia madre che si attaccò a una bottiglia di Jim Beam per quasi due anni. Fummo fortunati perché mia madre aveva ereditato la proprietà della mia bisnonna, morta di recente, che includeva una grossa somma di denaro. Nonostante questo, l’incapacità di mia madre di svolgere il ruolo di capofamiglia volle dire che dovetti crescere molto in fretta per far sì che la nostra casa e la nostra famiglia non andassero in rovina.

    Quando la mamma finalmente si riprese quel tanto che bastava a riassumersi le sue responsabilità di genitore e ricominciò di nuovo a vivere la vita, trovò un lavoro da insegnante in una scuola di una cittadina non lontana dalla proprietà che aveva ereditato e ci trasferimmo dalla piatta periferia di Chicago alle montagne di New York.

    Pensavo che l’abbandono di mio padre e il fatto che mia madre fosse diventata temporaneamente un’alcolizzata fossero gli eventi che avessero avuto l’impatto maggiore sulla mia vita.

    Cavolo se mi ero sbagliata.

    Il trasferimento nella casa della mia bisnonna aprì la porta su un mondo che pensavo esistesse solo nelle fiabe, in televisione e nei film.

    Le prime settimane di adattamento alla vita di campagna furono sufficientemente tranquille. Venne fuori che la mia bisnonna aveva tre cavalli che erano stati portati altrove mentre la casa era disabitata. Dato che avevo preso lezioni di equitazione per la maggior parte della mia vita, la mia gioia nel vederli tornare nella tenuta fu immensa. Iniziai immediatamente a spendere le mie giornate esplorando, a cavallo, i tanti sentieri presenti nella riserva statale che confinava col nostro terreno.

    Ci eravamo trasferiti nella nuova casa da circa un mese quando incontrai il ragazzo più sexy che avessi mai visto, mentre facevo una passeggiata al chiaro di luna per smaltire la quantità eccessiva di cibo mangiato al picnic di un vicino. Si chiamava Kenton Walters. La notte successiva, verso l’una, mentre ero seduta sul patio e mi godevo la luna piena e uno spuntino di mezzanotte, Kenton venne a trovarmi. Sedemmo e parlammo mentre dentro di me sbavavo per quanto era figo. Questa divenne la nostra abitudine notturna finché non lo invitai a un picnic per festeggiare il mio diciottesimo compleanno. Scomparve per un paio di giorni, durante i quali fui presentata alla famiglia Jefferson. Michael era il padre, Ethan, il figlio più grande incredibilmente bello, Wally- che era quasi bello quanto Ethan- era il fratello minore, e poi c’era la loro cugina Cindy.

    Cindy aveva così tante cose in comune con me che divenimmo presto migliori amiche.

    Kenton alla fine tornò a trovarmi nel cuore della notte, come era sua abitudine, spiegandomi che era dovuto partire per ragioni di servizio. Solo in seguito appresi che il servizio non era quello dell’esercito, ma di uno speciale gruppo di esseri soprannaturali, chiamato l’Associazione, che manteneva la pace tra gli altri esseri soprannaturali. Vedete, Kenton è un vampiro, ma lui preferisce considerarsi un ibrido dal momento che, prima di essere trasformato in vampiro, era metà essere fatato e metà elfo.

    Scoprii poi che i Jefferson erano i capi del branco di lupi mannari del vicinato. Se questo non fosse stato abbastanza da digerire, Cindy non era un lupo mannaro che si trasformava durante la luna piena come i suoi cugini, ma aveva geni di lupo mannaro e viveva con loro- contro la sua volontà- allo scopo di far nascere altri piccoli lupi mannari nella famiglia Jefferson.

    La storia divenne ancora più intensa quando scoprii che Josh non era mio fratello biologico. Era stato adottato dai miei genitori quando i suoi genitori- due lupi mannari- erano stati uccisi. A complicare le cose c’era il fatto che mia madre era un misto di essere fatato, elfo, e lupo mannaro- i geni del lupo mannaro erano quelli in misura minore- e mio padre era un essere fatato. Sfortunatamente, i lupi mannari trovavano gli esseri fatati particolarmente appetibili.

    Quando Josh- che tendeva ad avere episodi di sonnambulismo- aveva circa tredici anni, uccise mio padre. Scoprii la verità solo quando ci trasferimmo nella tenuta e cominciò tutto il dramma con i lupi mannari. Non solo Josh aveva ucciso mio padre, ma quando scoprì la sua vera identità, sbranò quasi a morte mia madre, durante la sua prima luna piena. Lei rimase sfregiata e il suo corpo fu danneggiato in maniera irreparabile.

    Sebbene mia madre mi avesse passato solo una minima parte di geni di lupo mannaro, questi mi rendevano un bersaglio per Ethan in vista di un eventuale accoppiamento. Non sapevo nulla di tutto questo quando lui usò il controllo mentale di lupo mannaro per persuadermi a fare il sesso migliore della mia vita con lui. Non mi ero nemmeno resa conto che il migliore amico d’infanzia di mia madre, Hap- che era anche il capo della polizia- aveva segretamente filmato me ed Ethan mentre facevamo del sesso che si poteva definire porno e aveva poi caricato il filmato su un sito pay per view del dark web. Per quanto questo fosse scioccante, non poteva paragonarsi alla scoperta che Hap era anche pesantemente coinvolto in traffico di esseri umani.

    Per appagare il desiderio pressante di Michael di aumentare il suo branco con nuovi eredi, Hap rapiva ragazze con i geni di lupo mannaro e le vendeva a Michael; che chiaramente non aveva scrupoli riguardo a tutta questa sordida vicenda.

    Cindy riuscì a scappare allo sguardo sempre attento dei Jefferson e mi raccontò le cose malvage che stavano accadendo nella casa dei Jefferson. Mi rivelò anche il ruolo di Hap in tutta la vicenda. Purtroppo, Hap la trovò in mia compagnia e ascoltò per caso la sua confessione. Ci fece entrambe prigioniere e ci rinchiuse in una cantina segreta dove girava i suoi film porno illegali.

    E questo fu il momento in cui cominciò il vero orrore.

    Hap riprese un lupo mannaro in forma umana che violentava Cindy e prendeva la sua verginità. Cindy ebbe a malapena il tempo di riprendersi quando un altro lupo mannaro in forma umana entrò nella stanza. Quando si trasformò in lupo, il mio primo pensiero fu che Hap avrebbe creato un film porno con animali per il dark web. La cosa sarebbe stata sufficientemente sconvolgente, ma quello a cui fui costretta ad assistere mentre ero imbavagliata e incatenata al muro andava ben oltre quell’orrore. Il lupo pasteggiò letteralmente con l’intestino di Cindy mentre lei era sdraiata lì, ben consapevole di quello che stava accadendo e ancora viva.

    Sebbene fossi appena venuta a conoscenza della verità sulla mia discendenza e non avessi praticamente nessuna conoscenza della magia degli esseri fatati o degli elfi, con la sola forza di volontà riuscii a mandare telepaticamente un messaggio a mia madre su quello che stava succedendo. Lei chiese aiuto a Kenton e venne di corsa. Sfortunatamente, non riuscì ad arrivare prima che Cindy venisse sbudellata.

    Scoprii che era un vampiro quando il mio bel Kenton fu colto di sorpresa da un paletto nel petto mentre cercava di salvarci. Mancò il suo cuore ma, comunque, lo paralizzò, tanto che non fu più in grado di aiutarci. Josh arrivò ed era molto arrabbiato. Si trasformò in lupo mannaro e stava per uccidermi. Hap si alzò in piedi con entusiasmo per riprendere la scena a beneficio dei suoi sostenitori perversi sul dark web. Quando mia madre si trasformò in lupo mannaro, colse Josh di sorpresa e lo uccise. Dopodiché squarciò la gola al suo amico d’infanzia. Sempre nella forma di lupo mannaro, estrasse il paletto dal petto di Kenton e lui si rianimò.

    Kenton ricevette un messaggio telepatico da mia madre che affermava che il dolore lancinante che aveva sopportato da quando Josh aveva dilaniato il suo corpo umano era scomparso nel momento in cui si era trasformata in lupo mannaro, e quindi non desiderava tornare di nuovo umana. Questa notizia mi intristì, ma capii.

    Kenton offrì a Cindy di scegliere tra una morte misericordiosa che avrebbe potuto procurarle spezzandole il collo, o l’opportunità di trasformarsi in vampiro. Chiesi a Kenton di trasformare anche me, ma lui rifiutò. Dopo dozzine di discussioni animate sull’argomento, alla fine mi arresi e mi abituai a riprendere la mia vita con Kenton al mio fianco.

    Il che ci porta all’inizio della seconda parte della mia storia.

    UNO

    Era passato quasi un mese da quando Cindy era stata trasformata in vampiro da Kenton. Le prime settimane furono relativamente calme. Fu probabilmente perché stavamo tutti cercando di superare il trauma subìto dopo aver scoperto che l’amico d’infanzia di mia madre e capo della polizia era, invece, un sadico pervertito che era coinvolto in traffico di esseri umani e inoltre produceva film porno violenti per il dark web.

    Cindy passò la maggior parte del tempo dormendo e abituandosi alla sua nuova forma di esistenza, mentre io e Kenton passammo la maggior parte del tempo insieme facendo l’amore in quasi tutti i posti possibili nella vecchia casa della tenuta. Con mia madre che era via a girovagare per le montagne e la casa tutta per noi, provammo un nuovo senso di libertà e il nostro appetito sessuale era insaziabile.

    Mancavano solo pochi giorni a quando la luna sarebbe stata, di nuovo, piena. Non ricevemmo notizie del branco dei Jefferson durante questo periodo. Quando lo feci notare a Kenton, disse che si sarebbe sorpreso se avessero cercato di contattarci. Non solo Kenton aveva la giurisdizione sulla zona per mantenere la pace, ma l’Associazione aveva avvertito il capobranco dei lupi mannari, Michael, senza mezzi termini, che lui e il suo branco avrebbero dovuto comportarsi bene. Questo significava rilasciare le ragazze prigioniere, e che in futuro non avrebbero più dovuto rapire ragazze per gli accoppiamenti, e che mi dovevano lasciar stare.

    Mi ero quasi dimenticata dei lupi mannari fino a che non sentii quell’ululato inquietante due giorni prima della luna piena. Mi stavo rilassando sul patio con Cindy. Lei aveva detto che le mancava cavalcare il mio cavallo, Daisy, e stavamo riflettendo su come la giumenta avrebbe reagito ora che lei era un vampiro. Decidemmo di provare la mattina seguente.

    I vampiri erano in grado di uscire durante il giorno, ma il sole gli dava fastidio agli occhi e si sarebbero ustionati la pelle qualora si fossero esposti a raggi di forte intensità. Era simile a come le persone con la pelle molto chiara reagiscono a raggi solari intensi. Inoltre il sole li rendeva leggermente più deboli. Loro però avevano una forza superiore e, anche quando erano indeboliti, erano estremamente forti. Per via di tutto questo, sceglievano di sbrigare i loro affari di notte o nelle prime ore del mattino, prima che il sole divenisse troppo intenso.

    Avevamo appena deciso di andare a cavallo alle sei di mattina quando un ululato lungo e lamentoso permeò la notte. Cindy fece molto più che rabbrividire come feci io in risposta all’ululato. Si piegò in avanti e si strinse lo stomaco e si lamentò come se provasse dolore. Quando cadde sul pavimento in pietra del patio, non seppi cosa fare.

    Kenton stava facendo la veloce ronda notturna della riserva che aveva modificato dopo essersi trasferito da me.

    Grazie al fatto di essere un vampiro, riusciva a coprire una grande quantità di territorio in un tempo molto breve. Era una cosa che non aveva mai fatto prima, ma non si sentiva a suo agio a lasciarmi sola a lungo con Cindy e così aveva adottato questa pratica. Finora aveva funzionato.

    Mi inginocchiai accanto alla mia amica e feci del mio meglio per confortarla, ma senza risultato. Più il lupo ululava, più Cindy piangeva angosciata. Quando finalmente ci fu una breve pausa dagli ululati, sollevò la testa dal pavimento in pietra e mi guardò con gli occhi rossi più spaventosi che avessi mai visto. Poi, con mio grande orrore, sfoderò delle zanne molto lunghe e aguzze.

    Cosa stai facendo? chiesi mentre balzavo in piedi e indietreggiavo velocemente. Cindy, cosa stai facendo?

    Ho bisogno di sangue, urlò mentre si avventava contro di me.

    Ringraziai la mia buona stella che la porta scorrevole che portava in cucina fosse aperta. Riuscii a rimanere calma mentre cercavo di capire cosa stesse succedendo e mi fossi avvicinata sufficientemente alla porta scorrevole tanto da essere in grado di entrare e chiuderla sbattendola prima che lei raggiungesse lo spesso vetro.

    Quando avevo conosciuto Cindy, ero rimasta colpita dalla sua bellezza naturale. I suoi lineamenti erano ben proporzionati e piacevoli da guardare. La sua pelle sembrava di porcellana e suoi capelli scuri, lunghi fino alla vita, scendevano lungo la schiena formando delle gradevoli onde. Quando era stata trasformata in vampiro, quelle caratteristiche si erano accentuate ancora di più. Quindi, potete immaginare la mia sorpresa quando il suo bel viso venne distorto e divenne tremendamente spaventoso e i suoi capelli meticolosamente acconciati si scompigliarono selvaggiamente mentre urlava il suo malcontento per la barriera tra di noi e, al tempo stesso, batteva i pugni sul vetro.

    Dovevo agire velocemente. Aveva una forza sovrumana. Era solo questione di tempo prima che riuscisse a rompere il vetro, e a quel punto non sarei stata più al sicuro.

    Tirai fuori dalla tasca il mio cellulare e chiamai Kenton. Sembrò che fossero passati solo pochi secondi da quando avevo urlato, spaventata, spiegandogli ciò che stava accadendo, a quando arrivò e corse verso Cindy e le spezzò il collo. Quando gli urlai il mio sgomento per l’uccisione della mia amica-anche se lei stava cercando di uccidere me- lui mi assicurò che non era morta e presto si sarebbe ripresa. Nel frattempo, chiamò l’Associazione per spiegare la situazione.

    Quando rinfilò il cellulare in tasca e mi si avvicinò per confortarmi, chiesi, Cosa ha detto l’Associazione?

    Stanno inviando un custode per Cindy in modo che io possa tenere d’occhio i Jefferson e pattugliare la riserva senza dovermi preoccupare di quello che potrei trovare quando vengo da te. La casa è così grande, e credo che non ti dispiacerà se un custode starà qui per un po’.

    Stavo per suggerire che l’Associazione poteva trasferire Cindy da qualche altra parte, ma non dissi nulla. Che amica sarei stata se l’avessi abbandonata perché stava avendo difficoltà nella transizione?

    Forse, con l’aiuto di un altro vampiro che poteva stare con lei ventiquattrore su ventiquattro, la sua transizione si sarebbe semplificata e io avrei potuto godere della sua compagnia senza temere per la mia vita.

    Assolutamente, dissi mentre ricambiai il suo bacio dolce sulle labbra. Qualsiasi cosa di cui Cindy ha bisogno.

    Sei una buona amica, rifletté.

    Alzai le spalle. E’ l’unica amica che ho qui.

    Sollevò le sopracciglia. Non mi consideri tuo amico?

    Sorrisi mentre lo stringevo tra le braccia. Tu sei mio amico, il mio amante e la mia vita, ma non sei una ragazza. Lei è la mia sola amica.

    Gettò indietro la testa e rise di cuore. Sicuramente non sono una ragazza.

    Il suono del campanello ci costrinse a sciogliere il nostro abbraccio e ad affrontare la realtà.

    Mi avviai verso la porta. Chi mai può farci visita a quest’ora di notte?

    Lasciami rispondere, disse Kenton mentre mi afferrava delicatamente il braccio e mi spostava dietro di lui. Probabilmente è il custode di Cindy, ma è meglio non essere superficiali e fare supposizioni.

    Sono passati solo pochi minuti da quando hai chiamato l’Associazione. Non può essere il custode, non credi?

    Posò la mano sulla porta e sorrise. I vampiri si spostano velocemente, amore mio.

    Immagino di sì, dissi mentre mi ricordavo di come lui fosse in grado di pattugliare tutti i settecento ettari della riserva in circa un’ora.

    Rimasi indietro, come lui mi aveva chiesto di fare, mentre apriva la porta per accogliere il nostro visitatore.

    Mi si strinse la gola e le mie insicurezze tornarono a galla quando guardai la bella ragazza dai capelli rossi che sorrideva a Kenton e si presentava come Amelia. Come Kenton aveva immaginato, era stata mandata dall’Associazione come custode di Cindy. Mi feci letteralmente piccola piccola mentre paragonavo la mia altezza, e il mio corpo di diciottenne sottopeso alla sua figura statuaria di ventenne. Era qualche centimetro più bassa di Kenton, quindi dovette inclinare il suo volto ovale per guardarlo quando si avvicinò appena un po’ troppo per i miei gusti. Lui mi guardò e mi chiese di invitarla ad entrare mentre indietreggiava velocemente. Non saprei dire se indietreggiò per allontanarsi da lei o per permetterle di entrare in casa.

    Quasi mi pentii del mio invito quando lei entrò e, sotto la luce intensa, mi ricordò una modella o un’attrice. La sua pelle era perfetta, aveva un taglio di capelli che enfatizzava la sua pelle di porcellana e l’ovale del suo viso, e i suoi lineamenti erano graziosi e ben proporzionati. Se proprio avessi dovuto trovarle un difetto, avrei detto gli occhi, che vidi quando lui mi indicò e ci presentò ufficialmente. Sembravano non appartenere a una bellezza come la sua quando l’iride, da marrone scura, divenne totalmente nera.

    Non è un vampiro, esclamò Amelia disgustata.

    E’ un essere fatato, disse Kenton, con fermezza, ed è anche la padrona di casa.

    Amelia si prese un momento per osservare l’ambiente circostante. Almeno la casa è bella.

    Quanto pensi di rimanere? chiesi.

    Già desideravo che se ne andasse.

    Mi fece un sorrisetto come se prendere atto della mia umile presenza fosse uno sforzo. Ho ordine di rimanere finché IO non mi riterrò soddisfatta e non ci sarà più bisogno di me.

    Il modo in cui mise enfasi sulla parola Io mi fece innervosire. Era il suo modo di mettere in chiaro che io non avevo voce in capitolo su quanto dovesse rimanere, anche se si trattava di casa mia. O almeno, lo sarebbe stata un giorno.

    La proprietà apparteneva ancora a mia madre, dato che era ancora viva. Era stato deciso che, nel caso in cui fosse stato necessario per motivi legali, lei si sarebbe trasformata di nuovo in essere umano per occuparsi delle eventuali incombenze burocratiche.

    Altrimenti, lei desiderava rimanere lupo. Grazie ai suoi geni di essere fatato e di elfo, aveva questo vantaggio rispetto ai lupi mannari puri. Poteva trasformarsi a suo piacimento, mentre i lupi mannari puri potevano trasformarsi solo durante le notti di luna piena. Anzi, erano costretti a trasformarsi, che lo volessero oppure no.

    Dato che Kenton mi aveva aiutato a superare i blocchi che mi impedivano di comunicare telepaticamente con lei mentre era nella forma di lupo, lei era in grado di farmi visita senza doversi trasformare in essere umano e di evitare così il dolore di trovarsi in un corpo così sfregiato e malconcio.

    Mia madre mi parlò della possibilità di trasformarmi in lupo mannaro e di vagare per le colline con lei, ma io rifiutai. Mi mancava stare con lei, ma mi piaceva troppo la mia vita da umana. Come prima cosa, c’era Kenton. Ero innamorata di lui e non potevo nemmeno immaginare di non essere in grado di abbracciarlo e di fare l’amore con lui come facevamo così tanto spesso. Mi sarebbero anche mancate le cavalcate quotidiane sul mio cavallo, Roger. Da quando era stato riportato a casa, poco dopo che ci eravamo trasferiti, avevamo costruito un legame solido. Mi godevo e curavo gli altri due cavalli, Peter e Daisy, ma c’era qualcosa di speciale nel mio castrone muscoloso e nervoso. Quando lo cavalcavo, sia che lo facessi con la sella o senza, sembrava che ci fosse un legame tale per cui ognuno sapeva cosa voleva l’altro, senza bisogno di chiederlo. Kenton una volta mi aveva bonariamente preso in giro al riguardo. Sosteneva che, se fosse stato un tipo geloso, sarebbe stato sicuramente geloso di Roger. E poi, se proprio avessi dovuto trasformarmi, avrei voluto trasformarmi in vampiro, come Kenton e Cindy. A parte mia madre, l’unica impressione che avevo avuto sui lupi mannari era quella di ferocia.

    Anche se la casa era tecnicamente di proprietà di mia madre, io ero l’erede e la persona presente ad accogliere Amelia. Mi sarei aspettata delle considerazioni più educate di quelle che stavo ricevendo da Amelia.

    Ripagai il suo atteggiamento borioso con la stessa moneta quando dissi, col più dolce e falso sorriso che fui in grado di

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1