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Ricordo di un volo
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E-book140 pagine1 ora

Ricordo di un volo

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Info su questo ebook

“Ricordo di un volo” segue le avventure di una giovane donna chiamata Cansulus, nel suo viaggio intergalattico alla ricerca della fonte che le permetta di comprendere la vita sulla Terra e il suo ruolo sul pianeta. “Ricordo di un volo” introduce i lettori a molti dei concetti primordiali delle opere di Elizabeth Beckett. Molti dei concetti chiave della spiritualità sono approfonditi e ripetuti nei lavori successivi dell’autrice, tra cui: l’Egitto e le piramidi, gli Hathor, gli avatars, Memnon il Dio Serpente, e Atlantide. Una delle caratteristiche di “Ricordo di un volo” è l’inclusione di una linea temporale metafisica per il pianeta Terra e l’esistenza della specie umana.

Note dell’autore:

Ricordo di un Volo è un breve e intrigante racconto che introduce il lettore a concetti mistici antichi e nuovi. Alcune delle informazioni presentate possono essere poco confortevoli per persone con forti sistemi di credenze, per questo motivo raccomando di guardare all’interno del libro utilizzando Amazon per valutare se si è pronti per questo materiale.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita21 lug 2021
ISBN9781667407623
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    Anteprima del libro

    Ricordo di un volo - Elizabeth Beckett

    Prologo

    Il mio nome è Cansulus. Sono della costellazione del Cancro, e ho vissuto sulla Terra per molto tempo. Ti porto questa storia dal viaggio di ritorno verso la fonte, e dai ricordi che ho collezionato nei millenni con il ruolo di Guardiano della Fiamma.

    La Fiamma è la conoscenza mistica universale portata sulla terra in origine. Ho trascorso anni a cercare questa informazione nei nostri libri e nei registri, ma non avendola mai trovata ho pensato fosse il momento di farla riemergere. Ho portato questa conoscenza per così tanto tempo, tra avventure di indicibili di gravità e turbolenza, il dolore mi ha quasi reso muta. Nonostante ciò, scrivendo queste parole mi rendo conto di aver vinto, terminerò il viaggio, porterò a termine lo scopo della mia anima.

    In questa vita qualcuno mi chiamerà Avatar di Sintesi, altri mi conosceranno con il mio nome terrestre, e ancora, qualcun altro non saprà mai chi sono. Mentre leggi queste righe ti chiedo di ricordarti che porto informazioni dall’eternità, dalle sacre stanze dell’umanità e dell’universo, nel mio ruolo di perpetuo dell’intelligenza divina. Per questa ragione non ho nome, sono semplicemente una servitrice della luce, che ha imparato ad aprirsi come canale di ciò che deve essere. Scelgo anche di rimanere senza nome, perché è impossibile creare una costruzione terrestre con un nome e un volto intorno a questa energia, che cambia e si modella. Sono la Fonte. Sono tutto ciò che è sempre stato, e sempre sarà. Sono come la luce, sono qui per un momento, e sono possibile solo grazie all’oscurità.

    Sono l’oscurità che si fa luce, e la calma che si fa danza.

    Per favore, unisciti a me in questo viaggio, attraverso i regni dello spazio e del tempo in luoghi in cui siamo già stati insieme un tempo. Tu, e Io, e Dio. E’ un ricordo di speranza, il ricordo di un volo.

    PRIMA PARTE: Il viaggio ha inizio

    1. La conferenza dei celesti

    Ho una storia molto molto lunga da raccontarti, così lunga che non so bene da dove iniziare, né esattamente come. Se iniziassimo proprio dal principio ti sentiresti immediatamente sopraffatto, e in seguito annoiato. Magari da qualche parte nel mezzo. Sì, iniziamo dal mezzo.

    ***

    Il meeting iniziò in una grande sala rotonda, nel mezzo della costellazione di Andromeda. La stanza fluttuante era come una capsula di vetro, che ondeggiava da qualche parte sul confine a nord della terza branca della costellazione. Nord Universale, ecco. Nella stanza enormi poltrone di legno risalenti all’equivalente di due milioni di anni terrestri, sistemate perfettamente a cerchio. I soliti sospetti presero posto. Ce n’erano sette in tutto. L’Oracolo della Croce del Sud era al suo solito posto; il Re Leone Bianco, inviato del Dio Sole, sulla poltrona più a nord; Scimmia a est; Uccello a ovest. Serpente all’angolo ovest, Hathor a sud-ovest e Rettile a nord est.

    Il sud est veniva sempre lasciato aperto per i nuovi arrivi, per assicurare che il Consiglio rimanesse aperto e democratico. Si sperava che alla fine un nativo terrestre o umanoide avrebbe riempito questa posizione, e il cerchio fosse veramente completo. Angelo aveva chiesto di presiedere il meeting, e la sua immagine fluttuava in qualche posto al centro del cerchio, proprio sopra il pavimento.

    Angelo iniziò il meeting del Consiglio. All’ordine del giorno c’era la Terra.

    Uccello educatamente si riorganizzava le piume sul bracciolo, e Scimmia si spostava con disagio sulla poltrona. Tutti sapevano che il popolo delle Scimmie, in quanto seconda nazione a dare una possibilità alla vita intelligente sulla Terra, aveva fallito. Dopo quasi cinque milioni di anni era stato permesso al popolo delle Scimmie di morire, poichè era diventato chiaro che non fossero in grado a sopravvivere in natura.

    C’era stata una pausa di 140.000 anni prima che il corrente esperimento finale con gli umani moderni iniziasse.

    Angelo si schiarì la voce e iniziò a scorrere l’agenda. Come sapete, esseri gentili, il nostro principale punto di discussione oggi sarà la Terra. E’ una richiesta diretta dai Principi Angelici come decretato dal Nostro Signore, e siamo in ritardo.

    Un teso silenzio invase la stanza. Angelo continuò.

    Essenzialmente siamo qui per discutere la risoluzione della dimensione terrestre esistente...Ci fu una lunga interminabile pausa e poi, ...e il lavoro dell’avatar finale, l’Avatar della Sintesi.

    La stanza rimase in silenzio, sette volti fissavano il vuoto senza espressione. Alla fine la coda di Scimmia iniziò a roteare in avanti formando un cerchio, il che era un segnale che aveva qualcosa da dire. 

    Credevo che Sananda, Gesù Cristo, fosse l’ultimo!? Interrogò Scimmia.

    No, non lo era, rispose Angelo.

    Chi è rimasto, quindi? Scimmia era intrigata.

    Silenzio.

    Cansulus... La voce di Angelo era calma.

    Rettile lo fissò. Scimmia lo fissò. Uccello lo fissò. La lingua di Serpente tremolò.

    Silenzio.

    Rettile ruppe il silenzio: No, Cansulus ci ha deluso troppe volte.

    Come da programma, disse Angelo rapidamente.

    Non funzionerà mai, cantò la Croce del Sud. Il tempo degli Avatar è finito.

    No, questo è ciò che ci hanno fatto credere, disse Angelo. In realtà gli avatars lavorano a cicli, e questo ciclo dimensionale è incompleto. Ogni membro della staffetta avatar deve avere il proprio turno, altrimenti la corsa non è vinta.

    Cosa intendi dire? Rettile era sospettoso. Non ne sapeva nulla.

    L’avatar finale, l’Avatar di Sintesi, è stato nascosto al mondo per più di 250 Ere dell’Umanità. In più di 26.000 vite terrestri lo abbiamo protetto nascondendo la sua identità, rispose gentilmente Angelo.

    Lo? L’Oracolo del Sud non apprezzava mai un riferimento al maschile.

    Ad ogni modo, sospirò Angelo. Il punto è che questa anima deve completare il suo viaggio e raggiungere il suo scopo animico.

    Non è un nostro problema. Rettile socchiuse gli occhi per nascondere la paura. In combinazione con le speci di Uccello, la sua razza aveva regnato sulla Terra per più di 150 milioni di anni prima di essere autorizzata a morire. Fu il periodo più lungo di occupazione assegnato a una specie nell’esperimento Terra, così da essere considerato il più grande fallimento. Rettile non aveva recuperato la sua compostezza in molti milioni di anni, ma ci stava lavorando.

    Ha sempre degli effetti su tutti noi, Lucertola. Le osservazioni dispregiative di Scimmia sull’incarnazione terrestre di Rettile non fu apprezzata. Rettile irritato luccicò. La mia gente rettilinea ha chiuso con la Terra, disse tremolante. La nostra presenza attuale esiste solo nel gene Rettile. Abbiamo lasciato il nostro segno nelle caratteristiche. Le nostre immagini sono riflesse nelle  muso e negli occhi. Che c’entra questo con noi?

    Non ci fu risposta: la sapevano già tutti, compreso Rettile. Ogni decisione del consiglio influenzava tutte le speci in tutti gli universi in ogni dimensione, parallela o altro.

    Decide il Consiglio del Karma, in virtù del bisogno di quest’anima di concludere un ciclo. Angelo era fiducioso.

    Il Re Leone Bianco era stato molto silenzioso durante il meeting. Come ambasciatore del Dio generale terrestre, o Dio Sole, sapeva cosa stava per arrivare. E in effetti aveva personalmente influenzato l’incarico. Anche Serpente giaceva attorcigliato, senza muoversi, sulla sedia. La sua saggezza lo aveva portato così oltre questo punto nel tempo che era come rivivere un sogno. Il suo unico scopo era quello di rispondere alle domande a cui Angelo non sapeva rispondere, o incoraggiare telepaticamente gli altri a tornare sulla retta via in caso iniziassero a distrarsi.

    Quasi come se volesse intavolare una discussione, Hathor disse, E’ uno di noi. Il suo prominente orecchio tubolare si contrasse.

    Silenzio.

    Fu deciso. Hathor era stato in silenzio fino ad allora, ma era poco probabile che qualcuno mettesse in discussione la sua autorità. Gli Hathor, più di ogni altra nazione aliena, lavoravano quasi interamente come una singola coscienza. Non erano né maschi né femmine, e rappresentavano un’altra creazione di successo del Dio Sole, per questo il loro ruolo sulla Terra era stato importante. L’influenza degli Hathor era stata particolarmente critica durante l’appello universale per la distruzione del pianeta, nel periodo di Santa Kumara. Hathor era intervenuto con l’indiscutibile affermazione secondo cui la creazione di ogni creatore all’interno dei nostri universi non deve essere distrutta, a meno che non sia provato oltre ogni dubbio che essa stessa sia di un’irrevocabile natura distruttiva. Incostante come era il comportamento dei nativi terrestri, ciò non poteva essere provato. La capacità umana di rappresentare il bene era risultata uguale a quella di rappresentare il male.

    La Terra era stata autorizzata a proseguire, ma nel suo stato di pareggio gli Hathor erano stati incaricati di assisterla nella sua evoluzione, e avevano deciso di mandare 500.000 di loro simili sul pianeta. Guidati con passione dal maestro Sanat Kumara, la Terra era ritornata sulla retta via, ma era ancora considerata una piccola peste universale. Sanat Kumara e altri esseri che avevano scelto di aiutarla erano ampiamente venerati per la loro influenza vincitrice.

    Nel corso dei millenni

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