L'inganno di Violette.: Improbus illE 2
Di Brollo Olga
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Info su questo ebook
“Scappa Adamantem, fuggi più lontana che puoi... Ti darò la caccia come un cane fa con la lepre, ti ucciderò non appena ti vedrò, stai pur certa che la prossima volta non sarò compassionevole con te.”
Questo è ciò che Adamantem si merita.
Certamente, è stata una buona mossa nei confronti di Adamantem ma, non altrettanto positiva in quelli di Aaron che a sua volta, ha deciso di andare via.
Questo segnerà ancor di più lo stato di Vincent, odiando in oltremodo quella che per lui sia la vera causa di tutto: Adamantem.
Adamantem:
Intanto che cerca la strada e il suo cuore ancora soffre, le Ombre in agguato aspettano il momento giusto per poter attaccare.
Cerca di nascondersi bene, fino a quando, qualcuno finalmente la trova e contro la sua volontà la riporta su Improbusille.
La sua evoluzione inizia ma, nessuno lo comprende tuttavia, lei ha visto il suo futuro e non le piace.
Cerca senza alcun risultato il modo per farlo comprendere, nessuno però, le crede quindi continuano a sfruttare il suo dolce cuore.
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Anteprima del libro
L'inganno di Violette. - Brollo Olga
L'inganno di violette
Improbus illE 2
Olga Brollo
L'inganno di Violette.
Improbus illE 2
Per mia figlia Giada
«Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte»
Premessa
A cosa può servire vivere un’eternità se, la persona amata non sia là vicino a te; se tutto ciò che volessi non sarà mai tuo o peggio ancora, ti odiasse
.
Inizio a interrogarmi sul perché non riesco a morire, più precisamente perché, la mia morte è uguale a una semplice dormita? Svegliandomi però senza memoria e diversa da come ero prima.
Chi sono in realtà io? Perché, incontro sul mio cammino sempre lui? E nonostante non ho ricordi alla fine, il mio cuore si innamora follemente sempre di lui?
Tornata finalmente a casa, sulla sua amata Terra, la prima cosa che deve fare è pensare.
Deve cercare di capire, al fine di non dover più commettere gli stessi errori e farlo prima che la sua mente cancelli tutto dal suo cuore che, l’ha distrutta, poiché non ha più senso proseguire un amore non condiviso.
Sono stata rinchiusa in quella casa cento lunghissimi anni, prima di questo ero a Improbusille, nel 2020; un anno che è iniziato benissimo ma, che si è concluso in un modo terribile.
L’unica cosa che la conforta è che sia riuscita a eliminare un’Anima totalmente nociva per lei e le sue sorelle, Viridimeam.
Ora, e lei questo non lo sa: nessuno può più farle del male; lei, si è presa la natura purtroppo, però….
Capitolo 1
Adamantem e i ricordi
Qui alla vetrina di un caffè, fuori sta piovendo e guardo la pioggia che cade, sebbene, mi piaccia quello che in realtà stia facendo: è guardare dai vetri i riflessi di tre uomini.
Sono coloro che seguo da trentasette giorni, il mio lavoro è proprio nel fare questo, sono un'investigatrice privata.
In genere sono le persone sposate a chiedere il mio lavoro, mariti o mogli, che vogliono spiare il partner perché pensano di essere traditi.
Il più delle volte hanno ragione, è sempre doloroso scoprirlo e mi dispiace dare continuamente una cattiva risposta, però, è ben pagato.
Sono brava nel mio lavoro e finora, non mi ha mai scoperta nessuno tuttavia, questi tre giganti mi mettono paura e sento di conoscerli.
Ho scoperto le loro abitudini e i posti che occupano, a volte sono vicino a loro; altre no, ma in sintesi ascolto sempre cosa si dicano.
Conosco i loro nomi e le loro preferenze, persino senza guardarli comprendo chi sia l’interlocutore.
La persona che mi ha assunto vuole sapere quando incontreranno una ragazza.
È entrato nel negozio e ha detto sicuro di sé: «Mi serve il vostro talento.»
Certo, ha parlato al plurale perché il negozio è mio e di Anna, lei è più una sorella che un’amica.
Ci siamo conosciute un anno fa, su una panchina alla piazza centrale d'Improbusille.
Lei, piangeva perché aveva appena rotto la storia con il suo amore.
Io, piangevo perché non ricordavo nulla di me, dopo un brutto incidente mi sono ritrovata in quella stanza dell’ospedale, sola e senza memoria.
Il mio nome è stato dato da un poliziotto, quando lo hanno chiamato, solita prassi per chi è senza documenti, pensavano che fossi stata rapinata, cosa molto probabile.
Comunque, avendo la fedina penale pulita; perlomeno, le mie impronte dicono questo e dentatura sana non sono potuti risalire a me
.
Quel poliziotto mi ha fatto un documento provvisorio in attesa che ritorni la memoria e mi diede il nome di Violette, lo prese dai miei capelli che dopo i primi dieci centimetri sono quasi tutti viola, questo documento tra due mesi scadrà.
Ritornando all’uomo che ci ha assunte, Anna gli ha risposto: «A chi dobbiamo stare dietro?»
Lui ci dà una foto sono proprio questi tizi che guardo tramite la vetrina «Va bene, come vuole il contratto?»
«Appena troveranno una ragazza con i capelli argentati e occhi verdi, dal nome Adamantem, ovviamente, portandomi una foto di lei, per verificare se sia quella giusta, il lavoro terminerà.»
«Il lavoro ha delle spese extra oltre al nostro salario…»
«Per me non è un problema di soldi. Ogni sette giorni passerò e vi renderò quel che avrete speso per gli extra. Ma non saprei dirvi quando si vedrà questa ragazza, potrebbe essere a lunga scadenza.»
Conseguentemente, ho con me sempre la macchinetta fotografica.
A loro piace venire in questo bar a fare colazione, anche a me per dire il vero, mi prendo sempre un doppio cappuccino vanigliato e arrivo sempre cinque minuti prima di loro, aspettando poi, che vadano via, ascolto la cameriera che è sempre smielata e... Chi può darle torto.
«Allora… Sono tutta vostra, ragazzoni!»
La voce di Dylan forte e sicura dice «I soliti caffè e la torta di mele, quella fatta con le tue manine.»
«Sono abile con le mani e non solo.»
«È vero.»
«Torno subito, bocconcino.»
Torna in cucina a preparare l’ordine, mentre Vincent dice «Domani ci sarà la serata, Giorgia vorrà andare, questi sono gli inviti per voi e compagne.»
«Però non potrò fare tardi devo andare da quei frati, la loro lettera era urgente, anche se non c’era scritto il motivo, potrebbe essere Adamantem.»
«Ti rifai le ferie? Vin, dico: ma, perché mandi sempre lui in vacanza?»
«Uffa! Ci vorresti andare te Dylan? Sei diventato peggio di alcune donne che conosco.»
Lui si offende e poi, dice deluso. «Dico solo che, lui con questa storia si riposa sempre.»
«Non è un riposo, è una scocciatura. Ti cedo volentieri il posto.»
«No, va bene vai tranquillo.»
«Lo vedi sei proprio come alcune femmine che conosco. La prossima volta manderò a te.»
Sorrido a quell’affermazione poi, mi metto con il mio taccuino per passare il tempo e scarabocchio qualcosa sopra, ma, non so cosa scrivo fino a quando i miei occhi non guardano il foglio. Vincent perdonami se puoi, ti amo.
Che strana frase, ma vengo interrotta da quello che sento. «Per chiamarci i frati, lei è tornata. Avete sentito le ragazze?»
«Ecco qui ragazzoni, Dylan stasera ci vediamo?»
«Certamente, aspettavo che me lo chiedessi. Dopo ti chiamo, ovvio se non lavorerò.»
Lei se ne va con la speranza nel cuore e loro continuano. «A me... Non hanno chiamato, dal giorno che sono partite non le ho più sentite.»
«Neanche io, ma voi la ricordate Adamantem?»
C’è un po’ di silenzio e poi, Vincent risponde. «Solo i suoi capelli erano come i fili d’argento.»
«È vero, ed è poco, dal momento che oggi si fanno le tinte.»
Lasciano i soldi sul tavolo e Vincent dice. «Andiamo a lavorare. Per il resto dovremmo aspettare.»
«Sì, che ritorno dalle ferie.»
Vanno via, mentre sto riflettendo come fare per andare alla serata di cui parlavano, i miei occhi ritornano su quel foglio, Sì, è davvero molto strano!
Pago il mio cappuccino solo quando vedo loro che, montano in macchina andandosene.
Prendo la bicicletta e vado al negozio, non è molto lontano da questo bar, non ci metto molto ad arrivare e non faccio altro che pensare a quella frase assurda, non amo nessuno perché poi, chiedere perdono? Entro e «Forse, Anna ci siamo quasi. Comunque, ci sarà una serata per sabato loro andranno, ci occorrono due bei vestiti.»
«Vedi è esattamente questo il motivo: per cui faccio questo lavoro.»
«Anna dovrai essere spettacolare come infiltrata, so che ti occorre poco ma, dovrai essere davvero divina. Riuscirai a farli cantare e se non sarà questa volta sarà la prossima, Aaron deve partire per andare dai frati, deve sapere qualcosa su una certa Adamantem, che sembra avere i capelli come fili d’argento.»
«Anche questo lavoro è quasi giunto al termine.
Però! Siamo troppo brave!»
«Sì, allora sabato te dovrai rapire almeno uno dei tre, hai detto che ti piace Dylan, resterò sempre nei pressi ma, il mio profilo deve rimanere basso, loro meno mi vedono e meglio è.»
«Ma, così non ti divertirai molto!»
«Per me è più importante il lavoro e poi chi lo sa?»
Sorrido per tranquillizzarla ma, penso a quanto sia sfortunata nella vita, non mi ricordo nulla, nemmeno se ho mai fatto sesso con qualcuno senza poi contare il fatto che, con tutti gli uomini che ho provato ad andare oltre al bacio sono venuta bloccata dalla visione di due bellissimi occhi, che ovviamente non so di chi siano, comunque, se non ci fossero essi, ci sarebbero i marchi che mi bloccano, quindi niente… Non lo posso fare.
Capitolo 2
Vincent
Sono seduto avanti alla mia scrivania e rifletto sulla lettera, secondo me c’è solo un motivo del suo arrivo e la sua informazione così segreta.
Solo una risposta mi fa pensare che sia quella giusta Adamantem è tornata.
Spero che quando la incontrerò la riconoscerò subito, purtroppo, non la ricordo bene, forse solo i suoi capelli perché erano argentati, del resto niente.
C’è solo un vuoto, ho buttato e bruciato tutto di lei, quel poco che è rimasto è in cantina, dove non sono più entrato.
Mi sono forzato a dimenticare e ci sono riuscito sono passati ventuno secoli circa dalla sua scomparsa e dopo il primo, già non ricordavo poi molto.
Mi chiedo a volte se anche