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Il Riformismo Sindacale
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E-book208 pagine2 ore

Il Riformismo Sindacale

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Info su questo ebook

Il riformismo è stato la politica e la cultura del sindacalismo italiano dalle origini sino alla catastrofe fascista ed è il riferimento politico e culturale della UIL, che del sindacato di Bruno Buozzi e dei tanti altri formidabili personaggi che animarono la scena
sindacale italiana dall'Unità d’Italia alla metà degli anni Venti, si considera erede e continuatrice.
Il seminario è la prima iniziativa promossa dal Centro Ricerche Toni Destro, costituito nel 2019 e intitolato a uno dei fondatori della UIL, anima della UIL di Padova.

LinguaItaliano
Data di uscita11 giu 2021
ISBN9788832104417
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    Anteprima del libro

    Il Riformismo Sindacale - Arcadia Edizioni

    © Arcadia edizioni

    I edizione, giugno 2021

    Isbn 978 88 3210 4417

    È vietata la copia e la pubblicazione, totale o parziale, del materiale se non a fronte di esplicita autorizzazione scritta dell’editore e con citazione esplicita della fonte.

    In copertina: alcuni protagonisti ed esponenti di spicco del sindacalismo riformista delle origini (ritratti ad olio di Licia Lisei, donati all’Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi UIL).

    Da sinistra: Giuseppe Massarenti, Pietro Chiesa, Bruno Buozzi, Argentina Altobelli, Maria Goia.

    Tutti i diritti riservati.

    Il Centro Ricerche Toni Destro

    Uno strumento di approfondimento per il riformismo

    Marco Destro Presidente del Centro Ricerche Toni Destro

    Il Centro Ricerche Toni Destro è un’associazione culturale fondata alla fine del 2019 in seguito all’intitolazione al sindacalista padovano del ponte che congiunge le zone artigianali di Abano e Montegrotto Terme.

    In tale circostanza, su iniziativa di alcuni amici, abbiamo deciso di proseguire la conoscenza dell’attività sindacale e politica di Antonio Destro e dell’Unione Italiana del Lavoro.

    Da giovani trentenni ci siamo infatti accorti di essere stati privati delle identità socialista e repubblicana, che da molto tempo in Italia sono ingiustamente dimenticate.

    Noi, invece, le vogliamo raccontare, non solo in un’ottica di ricerca storica, ma anche per dargli un futuro riformista, facendole camminare su nuove gambe.

    Riteniamo, invero, che lo studio di questi nobili pensieri possa offrire degli insegnamenti preziosi di ordine morale e sociale a beneficio del Paese.

    Durante questo percorso siamo accompagnati da tanti compagni e amici, a cominciare dalla U.I.L. di Padova e dall’Istituto Studi Sindacali Italo Viglianesi di Roma.

    Siamo profondamente grati dello scambio intellettuale in atto e ci assumiamo l’impegno di trasmetterlo, a nostra volta, alle future generazioni.

    Appunti sulle origini ed i valori della U.I.L. di Padova

    Marco Destro Presidente Centro Ricerche Toni Destro Loredana Pietri
Biblioteca Arturo Chiari, UIL Nazionale

    Grazie ad alcune ricerche svolte a Padova e presso la Biblioteca U.I.L. Arturo Chiari di Roma e l’Archivio Storico UIL Nazionale-Roma, pubblichiamo delle note sulle origini ed i valori della U.I.L. padovana, anche proponendo degli articoli di giornale inerenti alle prime attività dell’organizzazione.

    Si premette che la costituzione della U.I.L. fu molto complessa e le sue vicende rifletterono quelle politiche del dopoguerra. Tale complessità si riverberò anche sugli avvenimenti locali.

    Iniziando con la disamina della questione storica che ci siamo prefissati di approfondire, si evidenzia come la Camera Sindacale padovana sia nata in un primo tempo sulla scorta dei sindacalisti repubblicani.

    Invero, a Padova, alla fine degli anni ’40, già probabilmente nel 1948, risulta esistente un folto gruppo di lavoratori organizzati nel Movimento di Azione Sindacale (M.A.S.)(1), il quale contava su 508 iscritti e la cui Federazione aveva sede in Via Carlo Cassan n. 20(2).

    (1) Il M.A.S. era un’associazione nata a Bologna nel 1946 che riuniva i Gruppi di Azione Sociale (G.A.S.) promossi dal partito repubblicano. Fu la prima corrente politica a lasciare la C.G.I.L. unitaria.

    (2) Dati, anche quelli successivi, ricavati dagli appunti di Enzo Dalla Chiesa conservati presso l’Archivio Storico UIL Nazionale-Roma..

    La forte presenza del M.A.S. a Padova merita rilievo perché ricollega l’organizzazione alle radici mazziniane di cui la U.I.L. si vanta di essere l’erede. Si ricorda, a riguardo, come a Padova si siano svolti i fatti che hanno dato avvio al Risorgimento italiano.

    Inoltre, si raffigura che i repubblicani avevano la maggiore rappresentatività nella classe impiegatizia, il che connotò anche la prima base sindacale della futura U.I.L. locale(3).

    (3) Ad esempio, la F.I.L. nel 1950 risulta già insediatasi tra gli statali padovani, segno anche che una terza centrale sindacale era preesistente di fatto alla U.I.L.

    Si rileva inoltre che il recapito del M.A.S., in Via Cassan n. 20, era condiviso col P.S.L.I. e che la sede fu in seguito occupata dai dissidenti del partito, i quali aderirono al P.S.U., ma fu riconsegnata ai socialdemocratici con provvedimento giudiziario. Tale contiguità è già di per sé espressiva della futura convergenza sindacale tra i repubblicani ed i socialisti.

    Il Gazzettino di Padova, 25 febbraio 1950

    Dal M.A.S. nacque in seguito la Federazione Italiana del Lavoro (F.I.L.)(4), le cui vicende sindacali illustreremo a breve, limitandoci per ora a sottolineare come, ancorché a livello nazionale la F.I.L. sia stata originata anche dai raggruppamenti sindacali P.S.L.I. (socialdemocratici) e U.S.I. (Unione dei Socialisti Italiani), quest’ultimi a Padova risultano assenti secondo gli appunti di Enzo Dalla Chiesa.

    (4) La F.I.L. nazionale fu fondata il 4 giugno 1949 presso l’aula magna del liceo Visconti di Roma con l’intento di creare una nuova organizzazione autonoma sia dalla C.G.I.L. che dalla Libera C.G.I.L.

    Parimenti venne costituito, ma in un momento maggiormente prossimo al 1950, un Gruppo d’Azione Sindacale Unitario (G.A.S.U.), associazione promossa da Italo Viglianesi e Enzo Dalla Chiesa in ragione della fuoriuscita dei socialisti autonomisti dal P.S.I. e in occasione della nascita del P.S.U. nel dicembre del 1949.

    La composizione della presenza socialista a Padova modificò le sorti della Confederazione in quanto, a differenza del M.A.S., il G.A.S.U. raggruppava le classi contadine e proletarie. Di tale corrente culturale non si conosce esattamente il peso numerico, ma è certo che assunse la maggioranza nel triennio 1950-1953 grazie all’opera posta in essere, come vedremo, da Mario Pennestre e Antonio Destro.

    Il Gazzettino di Padova, 31 gennaio 1950

    Il Congresso della F.I.L. di Padova riunì una settantina di delegati, i quali discussero del progetto di unificazione delle forze sindacali laiche ed elessero i rappresentanti al primo Congresso nazionale che si sarebbe svolto a Napoli il 5 febbraio 1950.

    L’ordine del giorno approvato dal Congresso padovano (la cui lettura non è agile dall’immagine sopra riportata) fu il seguente: "I delegati al Congresso provinciale della Camera Sindacale di Padova: udita la relazione sull’attività della Segreteria nazionale per dar vita ad una nuova organizzazione sindacale unitaria delle forze democratiche del lavoro italiane; ritenuta urgente la necessità di arginare la creazione di altri organismi autonomi di categoria e di riunire quelli esistenti in una unica famiglia libera da ogni asservimento politico e confessionale, mirante solo, senza alcuna altra preoccupazione, al miglioramento delle condizioni sociali del proletariato italiano; approvano tali documenti e danno mandato ai delegati al Congresso nazionale di far nota tale unanime volontà dei lavoratori padovani aderenti alla Federazione Italiana del Lavoro".

    Come noto, il Congresso nazionale della F.I.L. fu un vero insuccesso, in quanto non riuscì l’operazione architettata dalle pressioni americane di fondere la Federazione nella Libera C.G.I.L. Anche se formalmente fu approvata tale mozione, essa non fu recepita da una parte dei vertici e dalla base, la quale era invece portatrice d’istanze autonomiste, come risulta pure dal comunicato della F.I.L. padovana sopra riportato.

    Da questo stato di cose ne conseguì una forte intesa coi G.A.S.U., anch’essi intenti nella formazione di un sindacato autonomo.

    A livello locale l’incontro tra la F.I.L. e il G.A.S.U. portò ad individuare in Antonio Destro, facente parte della componente socialista autonomista, il punto di riferimento unitario alla vigilia della costituzione della U.I.L. di Padova, nell’ambito del processo di fondazione che culminò nell’assemblea costitutiva del 5 marzo 1950 e nelle numerose adesioni successive ad essa. Antonio Destro fu scelto quale sintesi sindacale in virtù del consenso personale che aveva tra i lavoratori, nonostante la sua giovane età, essendo nato nel 1926.

    L’altro sindacalista ad avere avuto un ruolo determinante per la nascita della U.I.L. di Padova è stato Mario Pennestre, socialdemocratico di sponda saragattiana. Nell’immediato dopoguerra Pennestre era il coordinatore conselvano della C.G.I.L. e membro di diverse Camere del Lavoro tra cui quelle di Arre e Agna(5).

    (5) Mario Pennestre fu, in seguito, il primo Segretario Generale Regionale del Veneto, eletto nel corso del Comitato di Coordinamento (che accompagnò la costituzione della macroarea) riunitosi a Padova il 10 febbraio 1972. Anteriormente agli anni ’70 non esistevano le Confederazioni Regionali e fu molto difficile per il Veneto costituirne una, poiché era forte la spinta autonomista delle Province. Tra queste, Padova si poneva, usando le parole di Giorgio Benvenuto, come "un’aristocrazia sindacale" in ragione della grande autorevolezza che avevano Destro e Pennestre nella vita politica e associativa cittadina.

    La conoscenza tra Mario Pennestre e Antonio Destro fu rocambolesca. Finita la guerra il padre di Antonio, Angelo Destro, aveva dato vita nel proprio paese a Candiana, nella bassa padovana, alla cooperativa Produzione e Lavoro (allora venivano così denominate le cooperative di orientamento socialista) che si occupava dei lavori di raschiatura dei canali di scolo appaltati dal Consorzio di Bonifica.

    Un giorno, al termine della pulizia di un canale, un operaio morì purtroppo fulminato mentre azionava l’idrovora situata in località Frappiero nel Comune di Agna.

    Qualche giorno dopo l’accaduto si presentò a Candiana Mario Pennestre, a bordo della sua Giardinetta, alla ricerca di Antonio Destro. Aveva sentito parlare di lui per via di un accordo sindacale che aveva eroicamente concluso con un latifondista locale ed in ragione delle sue posizioni autonomiste all’interno del partito socialista. Gli era stato presentato come un giovane promettente, pieno di energia e di bell’aspetto, e Pennestre era alla ricerca di sindacalisti validi per rafforzare l’area socialista in vista della fondazione del nuovo sindacato democratico.

    A Candiana Mario Pennestre incrociò un fratello di Antonio, all’inizio di Via Borgo, il quale lo accompagnò a casa. Giunto presso l’abitazione, Pennestre incontrò Angelo e lo riconobbe come il titolare della cooperativa alle cui dipendenze vi era stato il lavoratore morto fulminato. Così Pennestre volle controllare i registri contabili ed Angelo nulla ebbe da eccepire in merito. Dopo la verifica, Pennestre affermò che ci sarebbe stata da pagare una sanzione di un milione di lire, ma appena si rese conto delle condizioni di vita della famiglia, la quale viveva in una casa rurale col tetto in canne palustri ed il pavimento in terra battuta, talmente povera da non avere nemmeno il cibo sufficiente per sfamare appieno i suoi componenti, decise di desistere.

    Questo fu il primo incontro tra Mario Pennestre, Angelo e Antonio Destro, i quali furono i promotori socialisti della Camera Sindacale padovana della U.I.L.(6). Assieme a loro, si ricorda tale Girardin di Piove di Sacco(7) e Giuseppe Spata di Padova(8).

    (6) Destro Marco, Sulla stessa terra, Erredici, 2014, pagg. 135-136.

    (7) Poco si conosce di Girardin, la sua attività sindacale fu molto breve, ma risulta essere stato democristiano.

    (8) Emigrato da Carmiano (Lecce), fu il primo Segretario della U.I.L. Trasporti di Padova, categoria nella quale l’organizzazione era molto forte.

    Il Lavoro Italiano, 4 agosto 1950

    La sede della prima Camera Sindacale della U.I.L. di Padova, come si legge nell’articolo, fu fissata in Via Tiziano Aspetti 165, ma già il 29 ottobre dello stesso anno il medesimo giornale segnalò nuovamente la costituzione della Camera Sindacale, questa volta con sede provvisoria presso il P.R.I. in Via San Francesco n. 11(9).

    (9) Levorato Carlotta, L’unione italiana del lavoro nel Veneto dalle origini ai giorni nostri, tesi di laurea, Università degli studi di Padova, a.a. 1997/1998, pag. 77.

    Tale ripetuta notizia, con annesso cambio di sede, non ha da considerarsi insolita per una piccola organizzazione come la nostra, diversamente composita e con scarsissimi mezzi economici(10).

    (10) A contrario, in ragione del decreto luogotenenziale che assegnava gli ex immobili fascisti alle disciolte associazioni dei lavoratori, alla C.I.S.L. di Padova venne conferita l’ex sede dei sindacati fascisti in Via del Carmine n. 3 (disponendo già della sede di Via Marsala n. 31) e alla C.G.I.L. l’ex Casa del Fascio in Via del Padovanino n. 1.

    Il primo Segretario provinciale fu tale Costantino Pastorello, che negli anni successivi divenne Segretario della U.I.L. Terra.

    Il Gazzettino di Padova, 21 dicembre 1950

    Quella innanzi riportata è la prima presa di posizione giornalistica della U.I.L. di Padova, già in polemica con le scelte sindacali della C.G.I.L.

    Da questo intervento sulla stampa si può subito apprezzare il sentire valoriale della nostra organizzazione, decisa ad utilizzare lo sciopero solamente quale azione particolare e necessaria, non generalizzata e piegata a fini politici.

    Nel biennio 1951-1952 Antonio Destro, in qualità di leader della Federbraccianti, incardinata nella C.G.I.L., scrisse alcuni articoli per il settimanale Il Lavoratore edito dal partito comunista di Padova.

    Ancorché la corrispondenza con tale testata giornalistica possa sembrare fuori luogo, è in realtà un fatto altamente significativo per diversi aspetti. In primis, è testimonianza del largo seguito che Antonio aveva nelle campagne della bassa padovana, oltre che della riconosciuta serietà di approfondimento dei problemi sindacali, così come dalla

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