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Donne che attraversano la scena teatrale
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E-book123 pagine1 ora

Donne che attraversano la scena teatrale

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Sette pièce di Donatella Massara, andate in scena in questi anni con la compagnia teatrale Donne di parola. Un teatro dove prende corpo ora la storia delle donne ora la parola, la politica e l’ironia femminista. Le biografie e l’opera di artiste e scrittrici hanno ispirato la sua drammaturgia, maturata con la passione per la differenza sessuale. L’autrice diventa così una cantora che raccoglie vite ed esperienze del nostro tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita3 giu 2019
ISBN9788868993580
Donne che attraversano la scena teatrale
Autore

Donatella Massara

Donatella Massara, femminista, laureata in filosofia, lavora per mettere in scrittura la storia, l’arte e il pensiero femminile. Ha costruito sul web: “Donne e conoscenza storica”, “Donne di parola”, “La Biblioteca femminista” (su Facebook). Crede nella comunicazione performativa che agiscono le pratiche artistiche della danza, del teatro e del cinema. È autrice, attrice e promotrice di radiodrammi, spettacoli teatrali e film. Ha pubblicato il romanzo Risotto al veleno (ebook@women, 2014) e sta preparando altre sperimentazioni letterarie.

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    Donne che attraversano la scena teatrale - Donatella Massara

    Donne che attraversano la scena teatrale

    Sette pièce di Donatella Massara, andate in scena in questi anni con la compagnia teatrale Donne di parola. Un teatro dove prende corpo ora la storia delle donne ora la parola, la politica e l’ironia femminista. Le biografie e l’opera di artiste e scrittrici hanno ispirato la sua drammaturgia, maturata con la passione per la differenza sessuale.

    L’autrice diventa così una cantora che raccoglie vite ed esperienze del nostro tempo.

    Donatella Massara

    Donatella Massara, femminista, laureata in filosofia, lavora per mettere in scrittura la storia, l’arte e il pensiero femminile. Ha costruito sul web: Donne e conoscenza storica, Donne di parola (web radio e compagnia teatrale nata nel 2010), La Biblioteca femminista (su Facebook). Crede nella comunicazione performativa che agiscono le pratiche artistiche della danza, del teatro e del cinema. È autrice, attrice e promotrice di radiodrammi, spettacoli teatrali e film. Ha pubblicato il romanzo Risotto al veleno (ebook@women 2014) e il libro La Scuola Carla Strauss. Dall’arte del movimento al movimento in movimento (VandA.ePublishing 2018).

    VANDAONSTAGE

    Donatella Massara

    Donne che attraversano la scena teatrale

    © Donatella Massara

    © 2019 VandA.ePublishing

    Via Cenisio, 16 - 20154 Milano

    ISBN: 9788868993580

    Prima edizione: ottobre 2019

    Foto di copertina: Giovanni Massara, La passerella, 1958

    Grafica di copertina: Irene Carminati

    www.vandaepublishing.com

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    twitter.com/VandAePublishin

    facebook.com/vandaepublishing

    Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore.

    È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.

    Alla mia famiglia, mia sorella Carla e mio cognato Paolo Banfi

    Prefazione

    di Laura Modini

    Quando 10 anni fa Donatella Massara mi chiese se volessi entrare in Donne di parola accettai con entusiasmo. Mi ero risvegliata al ricordo delle mie interpretazioni teatrali quando da bambina frequentavo la Scuola speciale per Motulesi. Fu bastevole questo ritorno in me stessa per trovarmi a mio agio in quel progetto e parteciparvi.

    Ma che cosa avvicina Donatella al teatro?

    Ci siamo conosciute quando si è laureata in filosofia, molti anni fa. Fui felice quando vinse il concorso per insegnare. Ce l’aveva fatta anche se non era più giovanissima, aveva 37 anni. Indovinavo in lei una grande passione intellettuale ma anche intuivo l’uscita da una sofferenza dell’anima che quel ‘pezzo di carta’ sanava. La Filosofa scritto nel 2019 è surreale e, allo stesso tempo, autobiografico. La coppia che l’ha accompagnata per anni: la sofferenza dell’anima e la filosofia, sono l’antagonista e la protagonista del monologo. Ecco che fare teatro scopriamo placare la sofferenza mentre sollecita la filosofia. L’equilibrio raggiunto è monitorato dall’amicizia.

    Ogni lavoro teatrale che l’autrice ha scritto è sempre stato nell’amicizia, quella con noi Donne di parola che questi testi abbiamo discusso, provato, interpretato per mesi fino a che sentivamo che era il momento giusto per uscire in scena. Ma parlo anche dell’amicizia con le letterate, le filosofe, le artiste, le donne incorporate alla storia che ha percorso i secoli. Sono queste donne insieme al mondo comune femminile che intrecciano come ricami la trama dei testi. Parlano per noi, insieme a noi.

    Ecco che allora l’autrice diventa la cantora che raccoglie vite ed esperienze di tutte traducendole nel corpo letterario al quale noi, e tutte le donne di parola, diamo alito, presenza e vita.

    Introduzione

    di Donatella Massara

    Scrivere per il teatro delle donne è creare per sé e per le altre, è fare politicamente il gioco di una compagnia teatrale, è dargli consistenza offrendogli il materiale per agire. Questi lavori teatrali sono nati dentro a una comunità politicamente attiva. Sono cresciuti in dieci anni di attività con Donne di parola, un laboratorio aperto dove le donne sono entrate, per restare, per andare e magari per ritornare. Quando mi è venuta l’idea ‘sconsiderata’ di aprire una radio per sentire leggere, recitare, cantare, sillabare, scomporre insomma comunicare in qualsiasi modo la scrittura femminile, ho creato Donne di Parola, appellandomi a quelle che hanno preso in considerazione la proposta. Sognavo un’ininterrotta no stop di scrittura femminile, ovviamente accompagnata dalla musica, dai rumori, da tutto ciò che può dignitosamente dare forma a una lettura. Più modestamente è nato un sito, chiamato web-radio, su cui depositare i files sonori che hanno trasformato in audio e in video le nostre letture, i nostri spettacoli, le nostre registrazioni. È riuscito - in scala ridotta - quello che sognavo: ascoltare la scrittura femminile. È in questo contesto che hanno preso forma i testi di teatro. Sono stati scritti per il bisogno di approfondire, comunicare, portare a farsi domanda qualcosa che potrebbe essere nascosto. In Djuna Barnes: vita e teatro e Alla ricerca di Camille Claudel ho avvertito che la singolarità della loro esistenza ha prodotto arte e pensiero. L’una ci ha destinato una scrittura narrativa fra le più originali del Novecento e l’altra un’opera artistica ricchissima di spunti autobiografici molto intensa e interessante. Due donne che continuano ancora oggi a commuoverci, affascinarci, a impegnarci, per capire quanto di felicità e di piacere sottratti alla sofferenza siano rimasti nella loro vita.

    Djuna Barnes è l’autrice nota per Bosco di notte, pubblicato nel 1936 e tradotto in italiano nel 1968. Negli anni successivi sono stati tradotti e pubblicati i racconti di Fumo e La passione. È solo nel 2013, con mia grande sorpresa, che di Djuna Barnes ho scoperto, alla Libreria delle donne di Milano, Animali quasi umani. Short plays. Era stato tradotto il suo teatro, composto fra il 1916 e il 1923, 16 atti brevi, pubblicati su riviste, rappresentati in America ma che in Italia erano del tutto sconosciuti. Sono straordinari lavori di drammaturgia. Ho cominciato a studiare la biografia di Djuna Barnes. Sapevo già della sua vita a Parigi e della relazione con Thelma Wood dal documentario della regista Andrea Weiss Paris was a woman. Approfondendo l’argomento mi ha sorpreso che nella sua biografia si parlasse di abusi sessuali e forse di incesto. Non è l’unica scrittrice che abbia vissuto questo dramma nell’infanzia. Sono convinta che il femminicidio sia associabile a una lunga storia di abusi sessuali verso le donne, dentro la famiglia. Penso a quello che mi disse Patrizia Bonini Mingori È un’ipotesi più che plausibile dato che l’incesto, fra l’altro molto diffuso anche dalle mie parti (le zone dell’Appenino emiliano) almeno fino agli anni 50, faceva parte delle prerogative dittatoriali del padre padrone, ed è stato spesso temuto dalle madri. Possesso e volontà di dominio sono presenti in entrambi i casi, credo, e si accompagnano a lunghe sedimentazioni culturali che hanno autorizzato la sessualità maschile a non conoscere né freni né trasformazione. L’incesto, è avvenuto nelle famiglie di ogni ceto sociale. La vita di Djuna che riguarda la sua infanzia e il possibile stupro da parte paterna, è oscura. Ma in Ryder la storia della sua famiglia è raccontata in una maniera folgorante. La materia più dolorosa da dirimere riesce a sottoporla al lavoro dell’immaginario costruendo la tensione irrisolta, tragica e sfumata fra pietas, ironia e odio verso colui che rappresenta nella finzione il suo vero padre.

    Ho assemblato alcune parti della biografia tradotta in italiano di Andrew Field. Come dice Valeria Gennero, Field è: perniciosamente attento a cancellare ogni presenza femminile dalla vita di Djuna Barnes (di cui nega, con esiti poco convincenti, lo stesso lesbismo). Sono passata alla biografia di Phillip Herring. E da qui ho ricavato le notizie necessarie per fare parlare la prima

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