Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Màndala - PoesieFavoleRealtà
Màndala - PoesieFavoleRealtà
Màndala - PoesieFavoleRealtà
E-book63 pagine43 minuti

Màndala - PoesieFavoleRealtà

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Riuscirà Rino, artigiano fresco di pensione, a stampare un libro liberando il cassetto della scrivania da ricordi e poesie? “Ascolta il mare se vuoi parlare dei fiumi, ascolta l’anima se vuoi parlare agli uomini, è lei che compone. Quello che noi scriviamo sono solo appunti che ci ricordano che l’uomo è la poesia più bella e la vita è il tempo che abbiamo per leggerla……. oppure è illusione che disperdo sul nascere……….”.

Per informazioni e foto sul scrivileggio:
nobilecarmelomt@gmail.com
Cell: 333 6140600

Allo stesso indirizzo di posta potete chiedere l’invio di un mandala. Riceverete gratuitamente un mandala da colorare e uno da leggere in formato PDF. Sarà sufficiente scaricare quest’ultimo ingrandire e attendere che la tecnologia faccia il suo corso. Leggere tra le geometrie gustando i colori.
Il libro è in formato digitale ma chiunque, con un sorriso, può stampare una copia mettendo nero su bianco.
LinguaItaliano
EditorePasserino
Data di uscita4 mar 2022
ISBN9791221305982
Màndala - PoesieFavoleRealtà

Correlato a Màndala - PoesieFavoleRealtà

Ebook correlati

Poesia per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Màndala - PoesieFavoleRealtà

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Màndala - PoesieFavoleRealtà - Carmelo Nobile

    POESIE FAVOLE E REALTA’

    Disteso su tre colli, mi fa un po’ d’invidia, quando alle prime luci dell’alba, lo vedo girarsi verso est per aspettare il sole e accoglierlo con un saluto. All’ora del tè, invece, lo trovo girato verso il punto cardinale opposto, e sembra quasi che mentre gusta l’infuso, ogni tanto alza il calice al cielo, come per brindare e ringraziare il sole per la calda compagnia. C’è sicuramente della poesia e dell’alchimia, quando il sole, camminando sulla via del tramonto, si specchia in questo calice, come ad accettare e a ricambiare il brindisi.

    E’ il mio paese. Spesso regala questo spettacolo, a cui si può assistere gratuitamente.

    E’ all’anagrafe di questo paese che il giorno in cui mi materializzai, chiesi il permesso per poter scrivere Cesarino come firma. Per gli amici invece Rino.

    Ricordo bene il giorno in cui, da ragazzo, in cerca di lavoro fui portato in aperta campagna e presentato al gregge. Durante quell’evento provai uno strano senso di pace e di piacere, come se qualcosa mi rendesse felice senza un preciso motivo. La stessa sensazione e qualcosa in più, la riprovai nuovamente quando un giorno i miei occhi, incontrarono per caso, una cascata di capelli neri. Della loro innocenza me ne innamorai. Era primavera ed era il primo amore. La primavera sboccia e fiorisce in modo semplice e naturale, come l’amore nei ragazzi. Poi con il cambio di stagione, e con l’arrivo dell’estate, con la stessa semplicità, la primavera sembra quasi sfiorire, e sfumando leggermente i colori e gli odori s’intona perfettamente alla nuova stagione. Proprio come l’amore nei ragazzi, che crescendo in questo modo, si preparano ad affrontare le nuove stagioni della vita. Il nostro amore durò giusto giusto una stagione. Lunghi capelli non riusciva a digerire dalle narici il profumo di gregge e di campagna, che il mio corpo emanava. Per questo motivo, cambiai essenza o meglio cambiai lavoro, così mi ritrovai con una pialla in mano, e dei trucioli di legno nei capelli e nelle scarpe. Nonostante l’ingegno, la strategia non ebbe successo, infatti, un giorno, lunghi capelli, pronunciò la fatidica frase: ci devo pensare, che tradotto significò, ti devo lasciare. Di primo acchito non capii se la colpa dell’insuccesso amoroso era da attribuire al nuovo profumo, di misto legno, o al cambio di stagione, tuttavia invece di ricercare la causa, preferii cogliere il lato positivo della storia e cioè che avevo un nuovo lavoro al quale mi stavo affezionando.

    Più che un lavoro, per me era come andare a scuola. Il professore ogni mattino nella sua scuola-bottega, mi assegnava dei compiti, o lavori e io li svolgevo senza proferir parola. La differenza sostanziale era che non avevo compiti da fare a casa. Il professore, o maestro, spesso mi dava la carta vetro, il legno e la direzione da seguire. No mi diceva il motivo per il quale dovevo scartavetrare, aggiungeva solo un: ti raccomando ai segni. Io dal mio canto, come per una forma di rispetto non osavo chiederglielo. Avevo l’impressione che il professore custodiva gelosamente i segreti del mestiere a cui solo al momento giusto avrei potuto attingere. Adesso è il momento d’imparare a imparare, dissi a me stesso. Nonostante questa buona premessa succedeva che ogni tanto non eseguivo gli ordini di lavoro nel modo preciso in cui mi erano stati impartiti. Infatti, improvvisavo, o meglio facevo di testa mia e credendo di poter scoprire strade nuove, in modo da accorciare i tempi e le fatiche finivo sempre, come si usa dire, per uscire fuori dal solco dovendo poi ripetere due volte lo stesso lavoro. Insomma partivo in

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1