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La cura professionale: Considerazioni sociologiche - condivisibili anche da non sociologi - sulla cura, l’utilizzo di sostanze nocive e sul gioco d’azzardo
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La cura professionale: Considerazioni sociologiche - condivisibili anche da non sociologi - sulla cura, l’utilizzo di sostanze nocive e sul gioco d’azzardo
E-book42 pagine25 minuti

La cura professionale: Considerazioni sociologiche - condivisibili anche da non sociologi - sulla cura, l’utilizzo di sostanze nocive e sul gioco d’azzardo

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Info su questo ebook

Questo lavoro cerca di proporre l'idea che ogni disciplina, sociologia compresa, ritaglia un proprio spazio nella realtà, parziale, ma utile alla comprensione del disporsi degli eventi. L’utilizzo di concetti "fuori contesto", l'accettazione apodittica nella pratica sociologica di concetti, derivanti da altre discipline, come la medicina, può avere effetti estremamente deleteri perché reifica la realtà e dimentica che essa è costruita costantemente dall'azione individuale e dalle riflessioni filtrate dalla ragione.
LinguaItaliano
Data di uscita22 mar 2022
ISBN9788832762518
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    Anteprima del libro

    La cura professionale - Stefano Cifiello

    Introduzione

    Per una sociologia clinica

    La sociologia clinica è anacronistica perché sempre si scontrerà con i fautori della semplificazione del reale e col loro diktat autoritario e apodittico. Si oppone a coloro che propongono un’idea, un’invenzione, un progetto, una diagnosi, un sapere, quale esso sia, e lo pensano in grado di creare nuova realtà.

    Per la sociologia clinica si tratta all’opposto di far emergere i modi e le azioni alternative. Più procedo nella mia pratica, più mi applico nella sociologica clinica, più riconosco che si tratta di far presente percorsi possibili, accettabili, innovativi (forse), che l’individuo e/o il gruppo potrà trovare, gradire e valutare come migliorativi rispetto alla via fino a quel momento definita, reiterata, che aveva percorso. Si tratterà di mettere in moto l’individuo e/o il gruppo, favorire il suo entrare in azione che testimonierà, che garantirà l’operatività, ma anche la validità dell’analisi. Sarà la risposta allo stimolo fornito, che farà valutazione del processo e garanzia di esattezza. Al di là di ogni pretesa ingegneristica sul reale, è il modo con cui il gruppo o l’individuo si dispone all’azione che insegna e dirige il sapere. Azione che non è semplicemente atto, ma che ha già in sé gli elementi interpretativi del vecchio modo di essere e di quelli strategici del nuovo.

    La sociologica clinica è il punto in cui la Sociologia, questo nostro parlare del sociale, tocca la possibilità, che esso ha, di rendersi consapevole a se stesso. L’obiettivo della sociologica clinica non sarà dunque quello della trasformazione o peggio della correzione della realtà, ma della sua evidenziazione, nel suo ripensarla da capo, riconoscendo un’effervescenza sua propria, che il potere, qualsiasi esso sia, opprime e indirizza.

    Da queste premesse, in questo lavoro, cercherò di sviluppare tre temi:

    le caratteristiche dell’azione di cura, come si manifesta in diverse professioni, e la differenziazione fondamentale fra una cura imposta dall’alto e quella che, all’opposto, è in grado di integrare il sapere del professionista con quello del paziente, cliente, utente che sia;

    lontani dalla cosiddetta ‘dipendenza patologica’, proposta dalla medicina e dalla biologia, la sociologiaclinica può far emergere l’abuso di sostanze, come determinato dalle

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