Geografie digitali: Spazi e socialità
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Anteprima del libro
Geografie digitali - Leonardo Mercatanti
Leonardo Mercatanti, Gaetano Sabato
Geografie digitali
Spazi e socialità
Geografie digitali. Spazi e socialità
a cura di Leonardo Mercatanti e Gaetano Sabato
© 2018
StreetLib
Copertina: Progetto grafico di Angelo Baldi Designer
UUID: 4eeae6e8-33ca-11e8-b4ed-17532927e555
Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write
http://write.streetlib.com
Indice dei contenuti
Tecnologia, socialità e didattica nella geografia contemporanea. Un’introduzione
Parte I -
Geolocalizzazione e social network: spazi e condivisione attraverso i locative media
Viaggi in ogni luogo e in nessun luogo: l’immagine nel turismo
Il ruolo dei social network nella promozione sistemica di una destinazione marginale
Città, memoria e social network: partecipazione e condivisione su un gruppo Facebook
Luoghi reali e luoghi virtuali della filosofia: il Mosè di Michelangelo
Parte II -
Nuovi atlanti geografici digitali. Verso una geografia in divenire
Guide turistiche online e didattica della Geografia
Le filosofie del Mediterraneo: una proposta didattica interdisciplinare
Le risorse del web per la didattica della geografia turistica in CLIL
I curatori
Gli autori dei contributi
Ringraziamenti
Tecnologia, socialità e didattica nella geografia contemporanea. Un’introduzione
Leonardo Mercatanti e Gaetano Sabato
Il nostro quotidiano è sempre più intriso di digitale. Dalle informazioni sul meteo al contapassi del nostro smartphone, dalle agenzie turistiche online (OTA) alle comunicazioni con la pubblica amministrazione, molti servizi che utilizziamo ogni giorno passano in qualche modo e in qualche misura attraverso sistemi informatici connessi al web cui abbiamo accesso attraverso tecnologie digitali. Le possibilità offerte dal Web 2.0 hanno permesso un’interazione con la rete fino a un quindicennio fa inimmaginabile, trasformando diversi ambiti, quali l’informazione e la comunicazione, i trasporti, il turismo, la formazione e il commercio. Si sono dunque moltiplicate esponenzialmente le occasioni di utilizzo di molte tecnologie e di dispositivi ad esse collegate. Di conseguenza una certa idea (spesso generica) di virtualizzazione accompagna la semantica dell’anglosassone digital
connotando vari ambiti legati a internet e a vari dispositivi (sia fissi che portatili): si parla ad esempio di digital media, digital learning, digital marketing e, in modo sintetico, di digital life.
Le nuove tecnologie informatiche e i dispositivi (sempre più portatili
) che rendono possibile l’accesso alle stesse stanno affermando nuove modalità di concezione e di utilizzo delle categorie di spazio
e tempo
. Più in particolare, dal punto di vista simbolico la digitalizzazione investe la percezione, la costruzione e l’uso dello spazio, poiché è in grado di (ri)definire nuove frontiere rendendo meno scontata la sua dimensionalità. Si tratta di una dinamica che assume interessanti risvolti per la prospettiva geografica. La scomposizione e la ricomposizione dello spazio legata alle nuove tecnologie sembra attraversata da due movimenti che si intersecano con esiti nuovi: ciò che nei termini di Lefebvre (2015) si potrebbe definire «esplosione di spazi» e ciò che Harvey (2010) identifica come «compressione spazio-temporale». In altre parole, proprio la fluidità e la rapidità con cui lo spazio può essere moltiplicato o compresso sembra essere la marca di questa ridefinizione simbolica. Uno degli ambiti maggiormente interessati da questa ridefinizione simbolica di spazio e tempo è quello della socialità, intesa in particolare come possibilità di interazione e costruzione/mantenimento di relazioni interpersonali. Da questo punto di vista quelli che vengono definiti social media costituiscono una realtà fortemente dinamica e in piena espansione che, fin dagli anni Novanta, ha attirato l’attenzione delle scienze sociali. Oggi le piattaforme social che offrono sofisticati servizi (spesso gratuiti) sempre più debordanti aprono nuove questioni o ne riattualizzano altre, dalla produzione di contenuti (anche antropologicamente) culturali alla partecipazione sociale passando per la costruzione di spazialità e modalità di condivisione di esperienze personali che divengono narrazioni collettive.
A partire dai processi e dai fenomeni descritti questo volume intende proporre una riflessione su alcune tematiche che riguardano l’incrocio tra spazio, internet e digitalizzazione soprattutto da una prospettiva geografico-culturale. Considerando le tante implicazioni cui l’intersezione di questi tre elementi dà luogo, questo libro si articola in due parti. Nella prima, Spazi, web e socialità, attraverso cinque contributi vengono affrontate alcune questioni teoriche legate a certe modalità di costruzione simbolica dello spazio e della socialità attraverso le tecnologie informatiche, con particolare attenzione all’utilizzo dei dispositivi mobili. Nella seconda parte, Digital media e didattica della geografia, quattro contributi esplorano alcune possibilità didattiche offerte dalle nuove tecnologie digitali per l’insegnamento della geografia in vari segmenti della formazione.
La Prima parte del volume è aperta dal saggio di Gaetano Sabato ( Geolocalizzazione e social network: spazi e condivisione attraverso i locative media), dedicato all’uso della geolocalizzazione nei social network. L’autore indaga soprattutto alcune modalità attraverso cui l’utilizzo della geolocalizzazione e del geotag realizza forme di virtualizzazione dello spazio e processi di socializzazione. Lo studio si avvale di alcuni dati raccolti durante un fieldwork condotto da Sabato utilizzando il metodo etnografico dell’osservazione partecipante: il riferimento ad alcune interviste effettuate a diversi utenti di social network permette di contestualizzare meglio alcune delle tematiche discusse e di esemplificare i processi analizzati.
Il secondo lavoro, firmato da Maurizio Giannone ( Viaggi in ogni luogo e in nessun luogo: l’immagine nel turismo), propone una riflessione sulla mediatizzazione
dell’esperienza turistica e sul rapporto fra realtà e rappresentazione nelle dinamiche turistiche contemporanee. L’autore mostra come la tecnologia digitale e, innanzitutto, la produzione e la circolazione di immagini (spesso stereotipate) delle destinazioni turistiche oggi possa influire in modo importante sul modo in cui i turisti concepiscono la località. Secondo Giannone l’immaginazione, che è parte essenziale di qualunque esperienza turistica, nell’era digitale acquista nuova valenza proprio grazie alla sovrabbondante presenza
dei luoghi e delle destinazioni virtuali.
Il terzo contributo è di Giovanni Messina ( Il ruolo dei social network nella promozione sistemica di una destinazione marginale) e si concentra sulla comunicazione turistica sui social network finalizzata alla costruzione del destination marketing di una località. Attraverso il caso studio di Menfi, in Sicilia, Messina discute l’azione di strategie di marketing territoriale messe in atto dall’amministrazione comunale presentando e commentando, in particolare, i dati quantitativi relativi al canale Facebook creato e gestito dal comune. Vengono riportati audience e interazioni degli utenti (locali e non) a una selezione di post (immagini, link e video) significativi per lo sviluppo del turismo nell’area.
Il quarto contributo, di Giovanni Messina e Gaetano Sabato ( Città, memoria e social network: partecipazione e condivisione su un gruppo Facebook) e propone una riflessione su alcune dinamiche dello spazio nei processi di virtualizzazione e sulle modalità di costruzione di una memoria condivisa della città attraverso lo studio di un gruppo sul social network Facebook. Gli autori analizzano alcune parti del gruppo Palermo di una volta
dedicato alla storia della città siciliana e, con l’ausilio di diverse interviste effettuate ad alcuni membri del gruppo, mostrano il funzionamento di alcune dinamiche d’interazione dei gruppi tematici sui social network. In particolare Messina e Sabato si concentrano sul modo in cui le narrazioni personali degli utenti, condivise attraverso la piattaforma social, compongono una narrazione condivisa della città. Una forma di geografia partecipativa virtuale che ridisegna spazi urbani e vissuti personali.
L’ultimo contributo della prima parte è di Caterina Genna ( Luoghi reali e luoghi virtuali della filosofia: il Mosè di Michelangelo) ed è dedicato a una riflessione sul legame tra lo spazio e l’elaborazione teorica e agli eventuali cambiamenti cui è sottoposto tale legame nell’interazione con le nuove tecnologie. Analizzando il caso di Freud che scrive sul Mosè di Michelangelo a seguito di un suo viaggio a Roma, Genna si chiede se un’elaborazione così profonda e ben inserita all’interno dell’apparato teorico freudiano possa svilupparsi anche nel caso di una visita virtuale a un museo attraverso le odierne tecnologie digitali in grado di modificare l’esperienza dello spazio.
La Seconda parte del volume contiene quattro saggi il cui denominatore comune è dato dalle nuove opportunità didattiche offerte dai digital media nel campo della didattica della Geografia. Il tema è cruciale sotto almeno due profili. Da un lato si fa riferimento allo stesso processo di apprendimento, che può essere gestito attraverso evolute piattaforme e-learning. Dall’altro ci riferiamo invece ai principali oggetti di studio della disciplina (la carta geografica, il fenomeno migratorio, lo sviluppo, i trasporti e così via) che, attraverso i nuovi stimoli offerti dal web e, in generale, dai digital media, aprono inediti scenari nel settore della formazione e dell’apprendimento. Si tratta pur sempre di potenzialità che per avere efficacia necessitano di competenze adeguate e capacità comunicative del docente di Geografia.
Già dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso il distance learning e, in generale, il web venivano individuati, anche a livello scientifico, come una delle novità che più di altre avrebbero contraddistinto il settore della formazione nel XXI secolo. Così è stato: le modalità e-learning sono oggi diffuse nell’ambito della formazione (si pensi non solo alle tante università telematiche, ma anche ai corsi on line di diversi Atenei tradizionali). In effetti oggi l’e-learning, che riguarda sia la metodologia di insegnamento sia l’intero processo formativo, si è diffuso tantissimo e rappresenta una opportunità formativa per quelle categorie che in altri tempi sarebbero rimaste escluse (lavoratori, diversamente abili etc).
Proprio la Geografia rappresenta una delle discipline più interessate a questa evoluzione culturale dato che la carta geografica, le immagini sono strumenti (non solo didattici) di fondamentale importanza.
Il primo lavoro della seconda parte del volume è di Sandro Privitera ( Nuovi atlanti geografici digitali. Verso una geografia in divenire) ed esplora le potenzialità didattiche dei nuovi atlanti digitali presenti sul web. Questi atlanti sono aggiornati di continuo e consentono all’utente di interagire per rispondere in modo esaustivo alle varie esigenze di conoscenza. L’autore si sofferma anche sui siti web della NASA e sul software Google Earth, basato su una piattaforma GIS. Le due risorse consentono un raffronto tra dati e immagini territoriali di diversi periodi. Ciò permette ai vari utenti di comprendere immediatamente quali cambiamenti geografici siano avvenuti negli ultimi decenni. Vengono proposti alcuni casi studio, come l’evoluzione dei campi lavici durante l’ultima eruzione del vulcano Kilauea (Hawaii) o gli effetti contaminanti dei pozzi petroliferi incendiati in Kuwait dagli iracheni in ritirata durante la guerra del Golfo (1991). Di sicuro interesse le forti trasformazioni