Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Brescia Cinematografica II Edizione: Le sale, i film, i protagonisti
Brescia Cinematografica II Edizione: Le sale, i film, i protagonisti
Brescia Cinematografica II Edizione: Le sale, i film, i protagonisti
E-book277 pagine2 ore

Brescia Cinematografica II Edizione: Le sale, i film, i protagonisti

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Una breve guida ai luoghi storici del cinema a Brescia e provincia: le sale cinematografiche, i set e le location, i registi e i film. Dalle prime immagini in movimento giunte a Brescia nel 1896 fino ai giorni nostri, un racconto ricco di storie, aneddoti e personaggi. 
Sara Dalena è guida turistica e storica locale, laureata all'Università Cattolica con una tesi sul fumetto e l'animazione giapponese. Simone E. Agnetti è organizzatore culturale e redattore per riviste di cinema, è laureato all'Università Cattolica con una tesi sul cinema di famiglia.
Seconda edizione riveduta e aggiornata.
Introduzione a cura di Enrico Danesi.
LinguaItaliano
Data di uscita6 nov 2022
ISBN9791222020945
Brescia Cinematografica II Edizione: Le sale, i film, i protagonisti

Correlato a Brescia Cinematografica II Edizione

Ebook correlati

Fotografia per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Brescia Cinematografica II Edizione

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Brescia Cinematografica II Edizione - Simone E. Agnetti Sara Dalena

    Sara Dalena, Simone E. Agnetti

    Brescia Cinematografica II Edizione

    Le sale, i film, i protagonisti

    Brescia Cinematografica II Edizione

    le sale, i film, i protagonisti

    Sara Dalena, Simone E. Agnetti

    Immagini: fotografie e illustrazioni, se non diversamente indicato, di Simone Agnetti,

    copertina realizzata da Francesca Navoni.

    II edizione ebook e stampa, riveduta e aggiornata, novembre 2022.

    Concluso il 6 novembre 2022.

    Centro Culturale 999, www.serviziculturali.it

    UUID: 370e2a6a-55ed-4727-bdd1-dd6a8e542779

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice

    Una lunga storia d’amore

    Guida ai luoghi del cinema a Brescia

    Brescia, città cinematografica: l’inizio

    Cinema evolution 1

    La via dei cinema

    Il 1909, l'anno della svolta

    Cinema evolution 2

    L’anno 1911, la cinemania

    Cinema evolution 3

    Piazza Vittoria e dintorni

    Gli schermi della memoria: gli altri cinema

    Il cinema didattico

    Gli anni d'oro dei multisala

    Elenco delle sale cinematografiche bresciane

    Cronache cinematografiche

    Il movimento cinematografico cattolico

    La questione morale del cinema dal 1909 al 1922

    Problemi del cinematografo: fascismo e dopoguerra.

    ​Dal cinema dell'oratorio alla sala della comunità

    Il Novecento al cinema: cronache sullo schermo

    Luci del Novecento

    Primo circuito aereo internazionale di Brescia

    Combat film, cinegiornali Luce, RSI, Settimana INCOM e Mondo

    Elenco cinegiornali: Brescia-Salò

    Registi, attori e produzioni del Novecento

    Brescia Leonessa d'Italia, Gerolamo Rovetta e i film Risorgimentali

    Vittorio Gatti, Giuseppe Bonetti e le produzioni: Brixia, Cidneo, Adamello e Benaco

    Ferdinand Guillaume (Polidor)

    Gabriele D'Annunzio

    Fausto Moretti

    Anton Gino Domenighini

    Franco Mazzotti - KinoFilm

    Oscar Andriani

    Renato Chiantoni

    ​Attilio Dottesio

    ​Luigi Comencini

    Agenore Incrocci

    Mario Cecchi Gori

    ​Adriana Facchetti

    Angio Zane

    Ezio Marano

    Gianni Serra

    Franco e Mario Piavoli

    Achille Rizzi

    Silvano Agosti

    Bruno Gaburro

    Giacomo Agostini

    R.T.R. Film

    ​Erika e Barbara Blanc

    Alberto Cracco

    ​Luisa Corna

    Cineamatori e Cinecircoli cittadini

    Registi, attori e produzioni anni Duemila

    Albatros Film

    5e6 Film

    Omar Pedrini

    Ruggero Dipaola

    Francesca Mainetti

    Fabio Volo

    Stefano Cassetti

    Maurizio Pasetti

    Claudio Uberti

    Piero Galli, Silvia Cascio e Vittorio Bedogna

    Susy Laude

    Ambra Angiolini

    Camilla Filippi

    Esther Elisha

    Andrea Corsini

    Nicola Zambelli

    Elia Moutamid

    Stefano Cipani

    Tra produzioni indipendenti, amatoriali e semi-professionali

    I Festival

    I festival sul Garda

    Funny Film Festival

    Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale

    Film Lab Festival

    Booktrailer Film festival

    Brixia Film Festival

    Brescia e provincia come scenario: film, luoghi, set

    Film girati e distribuiti a Brescia ad inizio Novecento

    ​I cinque dell'Adamello

    Il tempo si è fermato

    Il Magnifico Cornuto

    L'età del ferro

    Un certo giorno

    Paulina 1880

    Allosanfan

    La polizia sta a guardare

    La polizia chiede aiuto

    I figli di nessuno

    La moglie vergine

    Salò o le 120 giornate di sodoma

    Il letto in piazza

    Il nero muove

    L'albero degli zoccoli

    La cerimonia dei sensi

    Il mondo degli ultimi

    Claretta

    Io e il duce (Mussolini and I)

    Notte d'estate con profilo greco occhi a mandorla e odore di basilico

    Miss Arizona

    La partita

    Uova di Garofano

    Quella Trabant venuta dall'Est (Go Trabi Go)

    ​Il sogno della farfalla

    Francesca e Nunziata

    Quando sei nato non puoi più nasconderti

    007 Quantum of Solace

    The International

    ​L’ultima salita

    Sentirsidire

    Sono rimasto senza parole

    Rosso Mille Miglia

    La lingua dei furfanti - Romanino in Valle Camonica

    My father Jack

    Due un po’ così

    Qui è ora

    Chiamami col tuo nome

    ​A_Mors

    Talien

    Il cattivo poeta

    Volevo nascondermi

    Al Dio Ignoto

    Kufid

    Io resto

    Ferrari

    Fotogrammi curiosi

    Bibliografia

    Ringraziamenti

    Una lunga storia d’amore

    introduzione

    Tra Brescia e il cinema c’è una lunga storia d’amore, sobria come la città, profonda come il cuore dei suoi abitanti.

    Nasce sul finire del XIX secolo, asseconda l’onda lunga di un’invenzione senza futuro (così la etichettarono i suoi stessi creatori, i fratelli Lumière), si distingue nel tempo più per i numerosi e qualificati spazi in cui vedere gli spettacoli che non sul versante creativo o dei set allestiti. In realtà, non trascura alcun ambito, se è vero che in principio di anni Venti Brescia vanta addirittura quattro case di produzione cinematografica e un buon numero di addetti, impegnati con vari ruoli dentro un universo artigianale.

    È soprattutto indagando tra le pieghe di ciò che è meno noto - e in alcuni casi mai nemmeno raccontato in precedenza - che il presente volume svela la sua natura necessaria per mettere a fuoco Brescia cinematografica. Il resoconto di Sara Dalena e Simone E. Agnetti, pur con i limiti della sintesi, ha infatti il pregio della puntualità: prima ricostruisce albori e sviluppi di un’esperienza simile a quella di altre città italiane, ma con non poche peculiarità, a partire dall’attivismo di un movimento cattolico che rappresentò un’alternativa preziosa ai circuiti commerciali; poi introduce notizie, aneddoti, indicazioni (di sale, luoghi e personaggi), al fine di puntellare gli incerti percorsi della nostra memoria comunitaria, a volte più incline a mantenere in vita leggende che non a cercare semplici verità.

    Tra le pagine, scorrono i nomi di coloro che hanno dato sostanza alla Settima Arte nella nostra provincia. Ci sono i pionieri, gli esercenti, i registi (in ordine alfabetico, da Silvano Agosti ad Angio Zane, passando per Luigi Comencini e Franco Piavoli), gli attori, i produttori, gli sceneggiatori. Ma ci sono anche i circoli che hanno contribuito a far conoscere i film d’autore, arricchendo la vita culturale della città.

    Nel momento in cui il cinema si misura con nuove modalità di fruizione, che fino ad ora avevano convissuto con quella tradizionale del grande schermo, ma che - complice anche il ruolo assunto da tv e pc, a maggior ragione in epoca pandemica - potrebbero imporsi definitivamente a scapito di quella, ripercorrere le strade cinematografiche bresciane attraverso i protagonisti di ieri e di oggi aiuta a recuperarne la imprescindibile valenza sociale.

    Forse le sale diverranno luoghi di nicchia, forse già lo sono, ma il cinema come esperienza collettiva rimane qualcosa di straordinario.

    Enrico Danesi

    31 gennaio 2021

    Guida ai luoghi del cinema a Brescia

    Brescia, città cinematografica: l’inizio

    Quando è iniziata l’avventura del cinema in Città?

    Per cominciare a seguire le tracce dei vecchi cinema a Brescia dobbiamo recarci in via Felice Cavallotti: proprio lì si nascondono le radici di questa storia.

    Come a Lione con i fratelli Lumière anche a Brescia il cinema nasce all'insegna del documentario. Sono gli ambulanti presenti alle fiere, detti anche fieraioli, a proporre le immagini animate, anzi la fotografia animata, come era chiamato all’inizio il cinema, poi in molti capiscono la possibilità di business intorno al cinematografo e Brescia per gli ambulanti si dimostra subito un’ottima piazza.

    Per una sera di ottobre del 1896, meno di un anno dopo la prima proiezione dei fratelli Lumière, la Ditta V. Calcina e C. chiede al Comune la concessione della Crociera di San Luca, presso i locali che erano della palestra Forza e Costanza, società costituitasi nel 1882, per la proiezione animata col cinematografo fotograficamente, come tappa di un giro in provincia di film documentari con apparecchio Lumière che il piemontese Giuseppe Filippi aveva preso in consegna a Lione dai celebri fratelli in persona.

    Accadde che la serata richiesta al Comune di Brescia da Calcina e Filippi per l'ottobre 1896 (forse il 23), presso la palestra Forza e Costanza, non fu poi realizzata; venne anticipata nelle sere del 5 e 6 ottobre con lo stesso programma presso l'attiguo Teatro Guillaume. In precedenza, l'8 agosto 1896 nella sala di scherma di Forza e Costanza fu tentata, e poi rinviata al 10 agosto, una serata di proiezione Kinetoscopio/Vitascopio di Edison (organizzata dal sig. Bosio) che ebbe molti problemi tecnici e varie critiche per la non maturità della tecnologia Edison (trascinamento dell'immagine, poca luminosità, tremolio, poco realismo e troppa rapidità) rispetto a quella Lumière. Possiamo ritenere la serata Edison un esperimento non del tutto riuscito, di poco precursore del cinematografo vero e proprio. [1]

    Giuseppe Filippi è una figura importantissima per il cinema italiano; fu uno dei trentatré presenti il 28 dicembre 1895 alla prima proiezione dei Lumière al Grand Cafè di Parigi e rimase folgorato dalla loro macchina. Nel marzo del 1896 riceve dai Lumière il loro piccolo apparecchio: una cassetta montata su un treppiede e munita di manovella, che permetteva di impressionare ben 17 metri di pellicola, meno di un minuto di filmato, e serviva da ripresa, stampa e proiezione [2]. Ancora non sapevano come giuntare le pellicole, quindi le riprese erano tutte molto brevi.

    In questi primi anni Filippi collabora a stretto contatto con Vittorio Calcina, il rappresentante della società Lumière in Italia. Si conobbero perché entrambi appassionati di fotografia e piemontesi.

    Quella di Filippi e Calcina al Teatro Guillaume fu una proiezione in una sala allestita per il cinematografo in maniera estemporanea, non costruita appositamente per questo scopo. Sotto gli occhi di nobili e benestanti bresciani durante la seconda serata del Cinematografo Lumière comparvero le scene del Bagno di Diana, secondo alcuni storici il primo film italiano. Il Bagno di Diana era in origine uno stabilimento per la scuola di nuoto, realizzato a Milano nel 1842, sostituito nel 1908 dal Grand Hotel Kursaal Diana. Fu infine la prima piscina pubblica di Milano.

    Questo film ebbe grande successo, nei primi anni di diffusione del cinematografo in Italia, veniva proposto con molta frequenza e riscuoteva sempre l’apprezzamento del pubblico, poiché, dopo averlo proiettato normalmente, spesso veniva applicata la retromarcia, realizzando l’effetto di far riemergere i tuffatori dall’acqua e di farli ritornare sul trampolino di partenza. Ciò provocava un enorme stupore negli ancora ingenui spettatori. [3]

    Immaginate un fascio di luce elettrica, una macchina che va a manovella -il motore verrà applicato successivamente- e che genera immagini in movimento, poi immaginate un pianoforte o un fonografo che accompagnano le proiezioni; tutto è nuovo e scintillante, in grado già da subito di regalare sogni. Ed è questo che fanno i primi operatori cinematografici e proiezionisti ante litteram: vendono sogni. Ante litteram perché come detto erano pionieri della nuova tecnologia e non erano ancora sorte vere sale cinematografiche e i film erano proiettati da ambulanti alle fiere, tra giostre e saltimbanchi. Per la nostra città la fiera era situata allo spalto di Porta Milano, da agosto a settembre. Ma non solo, anche il teatro Guillaume e la palestra Forza e Costanza verranno usati più volte per proiezioni, come sale prestigiose. Nel maggio del 1897 Filippi noleggia nuovamente il Guillaume per alcune serate con una grande novità: proiezioni a grandezza naturale.

    Si hanno notizie tra gli ambulanti del padiglione di Franz Kühlmann (o Kullmann), che ha in dotazione rispetto agli altri ambulanti un grande organo meccanico con cui offre gratuitamente concerti di arie d’opera, canzoni popolari e motivi ballabili. Questa particolarità attira al di fuori del suo padiglione ogni sera un folto pubblico. Kühlmann è a Brescia e Bergamo da agosto a settembre, per arrivare a fine settembre a Vigevano e a novembre sposta il suo baraccone a Monza e Milano. Il suo padiglione è descritto come splendido ed elegante, colossale, illuminato con sfarzo, una volta entrati tuttavia si rivela deludente, una baracca. Si proiettano testi letterari, trame a sfondo storico e si sa che è attivo almeno fino al 1913, data molto inoltrata, poiché le sale cinematografiche stabili vengono costruite molto prima.

    Si segnalano presenti a Brescia anche i seguenti foranei: Luigi Roatto, Enrico Pegan al Teatro Guillaume intorno al 1900, Filippo (Philipp) Leilich per la prima volta in città nel 1901 con cinematografo Edison e un museo viaggiante proveniente dalla Germania, torna poi nel 1902, sempre per la fiera di agosto, Giuseppe Bertino nel 1901, Giovanni Cini con il cinematografo Marconi, attivo tra il 1905 ed il 1908, Costantino Daneo, il 10 luglio è a Salò, proveniente da Brescia, con il cinematografo Gigante Edison, gli Zena sono alla fiera di Brescia nel 1905 con un baraccone detto cinema Moderno di 17x7 metri dotato di ventilatori, Edmond Oger nel 1906 ad agosto è al Teatro Sociale con il Royal Bio, Giovanni Zamperla risulta a Rovato nel giugno del 1906, dove è fermo per malattia della moglie. A questo possiamo aggiungere i milanesi Italo Pacchioni e Ercole Pettini di passaggio nella nostra città, pur avendo le loro attività nel capoluogo lombardo.

    I fieraioli per calamitare pubblico usano varie strategie promozionali, i più strutturati pubblicizzano sui quotidiani i loro programmi, organizzano serate speciali o dedicano alle scuole iniziative al mattino.

    Infine, va ricordato che all’inizio il cinema è solo una parte del pacchetto di svago offerto dalla fiere e dalle sale estemporanee, si inserisce nelle serate accanto a piece teatrali, canti e balli.

    immagine 1

    Giovanni Zamperla e famiglia con il loro cinema ambulante, risultano fermi a Rovato nel giugno 1906

    1

    Milano proietta il suo primo film Lumière il 29 e 30 marzo del 1896, pochi giorni dopo Roma, al Circolo Fotografico di via Principe Umberto 30 e al Teatro Milanese in Corso Vittorio Emanuele 15, con immediato successo di pubblico. Seguono numerose proiezioni nei teatri, con prezzo d’ingresso intorno ai 50 centesimi di lira, ma che scendeva a 25 per gli operai ed ingresso gratuito per i bambini accompagnati. Brescia, con la serata del 5 ottobre 1896, si trova tra le prime 15 città italiane in cui arrivò il cinematografo. Parallelamente alla distribuzione della tecnologia e dei filmati Lumière vi fu, come dicevamo, anche quella dei prodotti Edison, altro pioniere delle immagini in movimento. L'imprenditore americano raccolse e rielaborò varie macchine inventate da altri, tra queste, già dal 1894, il Kinetoscopio, sviluppato da Dickson e usabile da una singola persona alla volta, guardando brevi filmati a pagamento dentro un buco in una grande scatola. Il cinematografo dei Lumière era destinato ad un evento corale, decisamente più accattivante per il pubblico di fine Ottocento, che amava la socialità. Edison, dopo aver puntato molto su questa tecnologia individuale, arrivò a distribuire un diverso sistema di proiezione pubblica, il Vitascope (di Jenkins e Armat) dalla primavera-estate del 1896 in America, troppo tardi rispetto ai

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1