Brescia Cinematografica II Edizione: Le sale, i film, i protagonisti
()
Info su questo ebook
Sara Dalena è guida turistica e storica locale, laureata all'Università Cattolica con una tesi sul fumetto e l'animazione giapponese. Simone E. Agnetti è organizzatore culturale e redattore per riviste di cinema, è laureato all'Università Cattolica con una tesi sul cinema di famiglia.
Seconda edizione riveduta e aggiornata.
Introduzione a cura di Enrico Danesi.
Correlato a Brescia Cinematografica II Edizione
Ebook correlati
Alberini '00 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPier Paolo Pasolini. L'ultimo eretico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn'altra vita. Il tema del doppio nel cinema muto italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAntonio Sturla: Pioniere del cinema italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCiuffettino (Illustrato con i disegni dell'autore) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa nascita e l'affermazione del cinema a catania (1896-1920) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCritofilm. Cinema che pensa il cinema Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Gattopardi e le Iene: Splendori (pochi) e miserie (tante) del cinema italiano oggi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa notte in cui spuntò la luna dal monte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'illusione del boom economico: nel docufilm “La cuccagna” di Luciano Salce Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti di Palermo e dei suoi cinema Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniC'eravamo tanto amati. I capolavori e i protagonisti del cinema italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFellini '70 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlessandro Blasetti: Il padre dimenticato del cinema italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniViaggiatori: L'evoluzione del racconto di viaggio in Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVittorio De Sica: Visioni di Cinema Quaderni di Visioni Corte Film Festival Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVoci notturne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPier Paolo Pasolini: Il cinema, l'amore & Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCritofilm2. Cinema che pensa il cinema: Seconda Edizione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniJohn Martin il trombettiere di Apricale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA cena con Luchino Visconti: Banchetti e osterie tra decadenza e neorealismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCinema: tra finzione e realtà: Analisi e riflessioni di fatti e coincidenze misteriose Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuida alla Rimini di Fellini Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Camerini '30 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuarda! Guarda! Il cinematografo!: Le scene dei film ambientate al cinema Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMilly. La vita e la carriera di Carla Mignone Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cinema di Luciano Ligabue Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMangiavamo pane e cinema Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Principessa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProve di Cinema Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Fotografia per voi
STORIE E STILI DELLA FOTOGRAFIA - dalle origini al 1950 Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'inquadratura e la composizione in fotografia - Seconda edizione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSEGRETI E BUGIE DI FEDERICO FELLINI. Il racconto dal vivo del più grande artista del ‘900 misteri, illusioni e verità inconfessabili Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFotografia digitale con smartphone: Guida per scattare foto migliori in modalità manuale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCinema Italiano: forme, identità, stili di vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFare il fotografo dopo il virus Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManuale Photoshop per principianti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManuale del bianco e nero analogico Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Estetiche della verità. Pasolini, Foucault, Petri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniConversazioni sul cinema Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa guerra d'Etiopia. La fotografia strumento dell'imperialismo fascista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniViaggiare, fotografare, guadagnare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUrlare la libertà. Pier Paolo Pasolini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniViaggio nel mondo della fotografia Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Architettura della Fotografia: Da Fuoco e acqua Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFotografia: Manuale Completo Di Fotografia Per Principianti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBenjamin. Il cinema e i media Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'immaginario polimorfico fra letteratura, teatro e cinema Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDizionario Cinematografico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLightroom 5 - Guida completa di tutte le novità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGrafica per Comunicare Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La maschera, il potere, la solitudine. Il cinema di Paolo Sorrentino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScreens Wide Shut: Cinema e massoneria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFrocio e basta: L'omosessualità, la morte e le molte verità occultate. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCorso di Fotografia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuida al completo da uomo: Come riconoscere il giusto abito per ogni uomo e per ogni occasioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'arma più forte. Censura e ricerca del consenso nel cinema del ventennio fascista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMINIMAL, foto in 1 metroquadro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCinema, Pensiero, Vita. Conversazioni con fata morgana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Brescia Cinematografica II Edizione
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Brescia Cinematografica II Edizione - Simone E. Agnetti Sara Dalena
Sara Dalena, Simone E. Agnetti
Brescia Cinematografica II Edizione
Le sale, i film, i protagonisti
Brescia Cinematografica II Edizione
le sale, i film, i protagonisti
Sara Dalena, Simone E. Agnetti
Immagini: fotografie e illustrazioni, se non diversamente indicato, di Simone Agnetti,
copertina realizzata da Francesca Navoni.
II edizione ebook e stampa, riveduta e aggiornata, novembre 2022.
Concluso il 6 novembre 2022.
Centro Culturale 999, www.serviziculturali.it
UUID: 370e2a6a-55ed-4727-bdd1-dd6a8e542779
Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write
https://writeapp.io
Indice
Una lunga storia d’amore
Guida ai luoghi del cinema a Brescia
Brescia, città cinematografica: l’inizio
Cinema evolution 1
La via dei cinema
Il 1909, l'anno della svolta
Cinema evolution 2
L’anno 1911, la cinemania
Cinema evolution 3
Piazza Vittoria e dintorni
Gli schermi della memoria: gli altri cinema
Il cinema didattico
Gli anni d'oro dei multisala
Elenco delle sale cinematografiche bresciane
Cronache cinematografiche
Il movimento cinematografico cattolico
La questione morale del cinema dal 1909 al 1922
Problemi del cinematografo: fascismo e dopoguerra.
Dal cinema dell'oratorio alla sala della comunità
Il Novecento al cinema: cronache sullo schermo
Luci del Novecento
Primo circuito aereo internazionale di Brescia
Combat film, cinegiornali Luce, RSI, Settimana INCOM e Mondo
Elenco cinegiornali: Brescia-Salò
Registi, attori e produzioni del Novecento
Brescia Leonessa d'Italia, Gerolamo Rovetta e i film Risorgimentali
Vittorio Gatti, Giuseppe Bonetti e le produzioni: Brixia, Cidneo, Adamello e Benaco
Ferdinand Guillaume (Polidor)
Gabriele D'Annunzio
Fausto Moretti
Anton Gino Domenighini
Franco Mazzotti - KinoFilm
Oscar Andriani
Renato Chiantoni
Attilio Dottesio
Luigi Comencini
Agenore Incrocci
Mario Cecchi Gori
Adriana Facchetti
Angio Zane
Ezio Marano
Gianni Serra
Franco e Mario Piavoli
Achille Rizzi
Silvano Agosti
Bruno Gaburro
Giacomo Agostini
R.T.R. Film
Erika e Barbara Blanc
Alberto Cracco
Luisa Corna
Cineamatori e Cinecircoli cittadini
Registi, attori e produzioni anni Duemila
Albatros Film
5e6 Film
Omar Pedrini
Ruggero Dipaola
Francesca Mainetti
Fabio Volo
Stefano Cassetti
Maurizio Pasetti
Claudio Uberti
Piero Galli, Silvia Cascio e Vittorio Bedogna
Susy Laude
Ambra Angiolini
Camilla Filippi
Esther Elisha
Andrea Corsini
Nicola Zambelli
Elia Moutamid
Stefano Cipani
Tra produzioni indipendenti, amatoriali e semi-professionali
I Festival
I festival sul Garda
Funny Film Festival
Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale
Film Lab Festival
Booktrailer Film festival
Brixia Film Festival
Brescia e provincia come scenario: film, luoghi, set
Film girati e distribuiti a Brescia ad inizio Novecento
I cinque dell'Adamello
Il tempo si è fermato
Il Magnifico Cornuto
L'età del ferro
Un certo giorno
Paulina 1880
Allosanfan
La polizia sta a guardare
La polizia chiede aiuto
I figli di nessuno
La moglie vergine
Salò o le 120 giornate di sodoma
Il letto in piazza
Il nero muove
L'albero degli zoccoli
La cerimonia dei sensi
Il mondo degli ultimi
Claretta
Io e il duce (Mussolini and I)
Notte d'estate con profilo greco occhi a mandorla e odore di basilico
Miss Arizona
La partita
Uova di Garofano
Quella Trabant venuta dall'Est (Go Trabi Go)
Il sogno della farfalla
Francesca e Nunziata
Quando sei nato non puoi più nasconderti
007 Quantum of Solace
The International
L’ultima salita
Sentirsidire
Sono rimasto senza parole
Rosso Mille Miglia
La lingua dei furfanti - Romanino in Valle Camonica
My father Jack
Due un po’ così
Qui è ora
Chiamami col tuo nome
A_Mors
Talien
Il cattivo poeta
Volevo nascondermi
Al Dio Ignoto
Kufid
Io resto
Ferrari
Fotogrammi curiosi
Bibliografia
Ringraziamenti
Una lunga storia d’amore
introduzione
Tra Brescia e il cinema c’è una lunga storia d’amore, sobria come la città, profonda come il cuore dei suoi abitanti.
Nasce sul finire del XIX secolo, asseconda l’onda lunga di un’invenzione senza futuro
(così la etichettarono i suoi stessi creatori, i fratelli Lumière), si distingue nel tempo più per i numerosi e qualificati spazi in cui vedere gli spettacoli che non sul versante creativo o dei set allestiti. In realtà, non trascura alcun ambito, se è vero che in principio di anni Venti Brescia vanta addirittura quattro case di produzione cinematografica e un buon numero di addetti, impegnati con vari ruoli dentro un universo artigianale.
È soprattutto indagando tra le pieghe di ciò che è meno noto - e in alcuni casi mai nemmeno raccontato in precedenza - che il presente volume svela la sua natura necessaria per mettere a fuoco Brescia cinematografica
. Il resoconto di Sara Dalena e Simone E. Agnetti, pur con i limiti della sintesi, ha infatti il pregio della puntualità: prima ricostruisce albori e sviluppi di un’esperienza simile a quella di altre città italiane, ma con non poche peculiarità, a partire dall’attivismo di un movimento cattolico che rappresentò un’alternativa preziosa ai circuiti commerciali; poi introduce notizie, aneddoti, indicazioni (di sale, luoghi e personaggi), al fine di puntellare gli incerti percorsi della nostra memoria comunitaria, a volte più incline a mantenere in vita leggende che non a cercare semplici verità.
Tra le pagine, scorrono i nomi di coloro che hanno dato sostanza alla Settima Arte nella nostra provincia. Ci sono i pionieri, gli esercenti, i registi (in ordine alfabetico, da Silvano Agosti ad Angio Zane, passando per Luigi Comencini e Franco Piavoli), gli attori, i produttori, gli sceneggiatori. Ma ci sono anche i circoli che hanno contribuito a far conoscere i film d’autore, arricchendo la vita culturale della città.
Nel momento in cui il cinema si misura con nuove modalità di fruizione, che fino ad ora avevano convissuto con quella tradizionale del grande schermo, ma che - complice anche il ruolo assunto da tv e pc, a maggior ragione in epoca pandemica - potrebbero imporsi definitivamente a scapito di quella, ripercorrere le strade cinematografiche bresciane attraverso i protagonisti di ieri e di oggi aiuta a recuperarne la imprescindibile valenza sociale.
Forse le sale diverranno luoghi di nicchia, forse già lo sono, ma il cinema come esperienza collettiva rimane qualcosa di straordinario.
Enrico Danesi
31 gennaio 2021
Guida ai luoghi del cinema a Brescia
Brescia, città cinematografica: l’inizio
Quando è iniziata l’avventura del cinema in Città?
Per cominciare a seguire le tracce dei vecchi cinema a Brescia dobbiamo recarci in via Felice Cavallotti: proprio lì si nascondono le radici di questa storia.
Come a Lione con i fratelli Lumière anche a Brescia il cinema nasce all'insegna del documentario. Sono gli ambulanti presenti alle fiere, detti anche fieraioli, a proporre le immagini animate, anzi la fotografia animata, come era chiamato all’inizio il cinema, poi in molti capiscono la possibilità di business intorno al cinematografo e Brescia per gli ambulanti si dimostra subito un’ottima piazza.
Per una sera di ottobre del 1896, meno di un anno dopo la prima proiezione dei fratelli Lumière, la Ditta V. Calcina e C. chiede al Comune la concessione della Crociera di San Luca, presso i locali che erano della palestra Forza e Costanza, società costituitasi nel 1882, per la proiezione animata col cinematografo fotograficamente
, come tappa di un giro in provincia di film documentari con apparecchio Lumière che il piemontese Giuseppe Filippi aveva preso in consegna a Lione dai celebri fratelli in persona.
Accadde che la serata richiesta al Comune di Brescia da Calcina e Filippi per l'ottobre 1896 (forse il 23), presso la palestra Forza e Costanza, non fu poi realizzata; venne anticipata nelle sere del 5 e 6 ottobre con lo stesso programma presso l'attiguo Teatro Guillaume. In precedenza, l'8 agosto 1896 nella sala di scherma di Forza e Costanza fu tentata, e poi rinviata al 10 agosto, una serata di proiezione Kinetoscopio/Vitascopio di Edison (organizzata dal sig. Bosio) che ebbe molti problemi tecnici e varie critiche per la non maturità della tecnologia Edison (trascinamento dell'immagine, poca luminosità, tremolio, poco realismo e troppa rapidità) rispetto a quella Lumière. Possiamo ritenere la serata Edison un esperimento non del tutto riuscito, di poco precursore del cinematografo vero e proprio. [1]
Giuseppe Filippi è una figura importantissima per il cinema italiano; fu uno dei trentatré presenti il 28 dicembre 1895 alla prima proiezione dei Lumière al Grand Cafè di Parigi e rimase folgorato dalla loro macchina. Nel marzo del 1896 riceve dai Lumière il loro piccolo apparecchio: una cassetta montata su un treppiede e munita di manovella, che permetteva di impressionare ben 17 metri di pellicola, meno di un minuto di filmato, e serviva da ripresa, stampa e proiezione [2]. Ancora non sapevano come giuntare le pellicole, quindi le riprese erano tutte molto brevi.
In questi primi anni Filippi collabora a stretto contatto con Vittorio Calcina, il rappresentante della società Lumière in Italia. Si conobbero perché entrambi appassionati di fotografia e piemontesi.
Quella di Filippi e Calcina al Teatro Guillaume fu una proiezione in una sala allestita per il cinematografo in maniera estemporanea, non costruita appositamente per questo scopo. Sotto gli occhi di nobili e benestanti bresciani durante la seconda serata del Cinematografo Lumière comparvero le scene del Bagno di Diana, secondo alcuni storici il primo film italiano. Il Bagno di Diana era in origine uno stabilimento per la scuola di nuoto, realizzato a Milano nel 1842, sostituito nel 1908 dal Grand Hotel Kursaal Diana. Fu infine la prima piscina pubblica di Milano.
Questo film ebbe grande successo, nei primi anni di diffusione del cinematografo in Italia, veniva proposto con molta frequenza e riscuoteva sempre l’apprezzamento del pubblico, poiché, dopo averlo proiettato normalmente, spesso veniva applicata la retromarcia, realizzando l’effetto di far riemergere i tuffatori dall’acqua e di farli ritornare sul trampolino di partenza. Ciò provocava un enorme stupore negli ancora ingenui spettatori. [3]
Immaginate un fascio di luce elettrica, una macchina che va a manovella -il motore verrà applicato successivamente- e che genera immagini in movimento, poi immaginate un pianoforte o un fonografo che accompagnano le proiezioni; tutto è nuovo e scintillante, in grado già da subito di regalare sogni. Ed è questo che fanno i primi operatori cinematografici e proiezionisti ante litteram: vendono sogni. Ante litteram perché come detto erano pionieri della nuova tecnologia e non erano ancora sorte vere sale cinematografiche e i film erano proiettati da ambulanti alle fiere, tra giostre e saltimbanchi. Per la nostra città la fiera era situata allo spalto di Porta Milano, da agosto a settembre. Ma non solo, anche il teatro Guillaume e la palestra Forza e Costanza verranno usati più volte per proiezioni, come sale prestigiose. Nel maggio del 1897 Filippi noleggia nuovamente il Guillaume per alcune serate con una grande novità: proiezioni a grandezza naturale
.
Si hanno notizie tra gli ambulanti del padiglione di Franz Kühlmann (o Kullmann), che ha in dotazione rispetto agli altri ambulanti un grande organo meccanico con cui offre gratuitamente concerti di arie d’opera, canzoni popolari e motivi ballabili. Questa particolarità attira al di fuori del suo padiglione ogni sera un folto pubblico. Kühlmann è a Brescia e Bergamo da agosto a settembre, per arrivare a fine settembre a Vigevano e a novembre sposta il suo baraccone a Monza e Milano. Il suo padiglione è descritto come splendido ed elegante, colossale, illuminato con sfarzo, una volta entrati tuttavia si rivela deludente, una baracca. Si proiettano testi letterari, trame a sfondo storico e si sa che è attivo almeno fino al 1913, data molto inoltrata, poiché le sale cinematografiche stabili vengono costruite molto prima.
Si segnalano presenti a Brescia anche i seguenti foranei: Luigi Roatto, Enrico Pegan al Teatro Guillaume intorno al 1900, Filippo (Philipp) Leilich per la prima volta in città nel 1901 con cinematografo Edison e un museo viaggiante proveniente dalla Germania, torna poi nel 1902, sempre per la fiera di agosto, Giuseppe Bertino nel 1901, Giovanni Cini con il cinematografo Marconi, attivo tra il 1905 ed il 1908, Costantino Daneo, il 10 luglio è a Salò, proveniente da Brescia, con il cinematografo Gigante Edison, gli Zena sono alla fiera di Brescia nel 1905 con un baraccone detto cinema Moderno di 17x7 metri dotato di ventilatori, Edmond Oger nel 1906 ad agosto è al Teatro Sociale con il Royal Bio, Giovanni Zamperla risulta a Rovato nel giugno del 1906, dove è fermo per malattia della moglie. A questo possiamo aggiungere i milanesi Italo Pacchioni e Ercole Pettini di passaggio nella nostra città, pur avendo le loro attività nel capoluogo lombardo.
I fieraioli per calamitare pubblico usano varie strategie promozionali, i più strutturati pubblicizzano sui quotidiani i loro programmi, organizzano serate speciali o dedicano alle scuole iniziative al mattino.
Infine, va ricordato che all’inizio il cinema è solo una parte del pacchetto di svago offerto dalla fiere e dalle sale estemporanee, si inserisce nelle serate accanto a piece teatrali, canti e balli.
immagine 1Giovanni Zamperla e famiglia con il loro cinema ambulante, risultano fermi a Rovato nel giugno 1906
1
Milano proietta il suo primo film Lumière il 29 e 30 marzo del 1896, pochi giorni dopo Roma, al Circolo Fotografico di via Principe Umberto 30 e al Teatro Milanese in Corso Vittorio Emanuele 15, con immediato successo di pubblico. Seguono numerose proiezioni nei teatri, con prezzo d’ingresso intorno ai 50 centesimi di lira, ma che scendeva a 25 per gli operai ed ingresso gratuito per i bambini accompagnati. Brescia, con la serata del 5 ottobre 1896, si trova tra le prime 15 città italiane in cui arrivò il cinematografo. Parallelamente alla distribuzione della tecnologia e dei filmati Lumière vi fu, come dicevamo, anche quella dei prodotti Edison, altro pioniere delle immagini in movimento. L'imprenditore americano raccolse e rielaborò varie macchine inventate da altri, tra queste, già dal 1894, il Kinetoscopio, sviluppato da Dickson e usabile da una singola persona alla volta, guardando brevi filmati a pagamento dentro un buco in una grande scatola. Il cinematografo dei Lumière era destinato ad un evento corale, decisamente più accattivante per il pubblico di fine Ottocento, che amava la socialità. Edison, dopo aver puntato molto su questa tecnologia individuale, arrivò a distribuire un diverso sistema di proiezione pubblica, il Vitascope (di Jenkins e Armat) dalla primavera-estate del 1896 in America, troppo tardi rispetto ai