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Mitologia Norrena: La raccolta dei Miti nordici. Divinità, Eroi, Re e Giganti dei popoli del nord.
Mitologia Norrena: La raccolta dei Miti nordici. Divinità, Eroi, Re e Giganti dei popoli del nord.
Mitologia Norrena: La raccolta dei Miti nordici. Divinità, Eroi, Re e Giganti dei popoli del nord.
E-book117 pagine1 ora

Mitologia Norrena: La raccolta dei Miti nordici. Divinità, Eroi, Re e Giganti dei popoli del nord.

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Info su questo ebook

Perché Loki e un gigante stanno divorando decine di cinghiali? Come mai una mucca sta allattando un immenso gigante? Cosa ci fa Thor con un gigantesco bollitore di idromele in fuga da un'orda di giganti?
Com'è possibile che Sigurd abbia appreso la lingua degli animali? E soprattutto, chi è il vecchio viandante solitario che cammina tra le piccole case di pietra grezza?

 

Da sempre gli uomini si sono trovati ad inventare storie fantastiche in grado di spiegare la natura e i suoi fenomeni incredibili. Ogni popolo del pianeta terra ha sentito la necessità di creare i propri miti, le proprie storie magiche in cui non mancano déi, eroi e giganti. E gli antichi vichinghi non sono da meno.

 

La mitologia norrena è un insieme di racconti straordinari che, nonostante la distanza temporale e geografica da noi, possiedono una chiarezza ed una potenza evocativa senza pari. È la storia di un popolo di guerrieri, naviganti e uomini di fede, in grado di combattere, forgiare armi e affrontare ogni tempesta con la consapevolezza che il Valhalla li stava attendendo.

 

"Mitologia Norrena" è un libro che vuole, attraverso una narrazione completa ed avvincente, addentrarsi nel mondo vichingo affrontando tutti gli aspetti fondamentali di questo popolo, dalla nascita dei nove mondi, ai grandi eroi della terra di mezzo.

 

Il libro tratta, in ordine:

  • La nascita del mondo, degli dei e dei giganti;
  • I nove mondi che formano l'universo vichingo;
  • Le divinità nordiche;
  • Il Valhalla, il paradiso norreno;
  • La apocalisse, il Ragnarok;
  • I principali miti del popolo norreno;
  • I riti sacrificali e dei tributi che venivano realizzati dai popoli nordici;
  • Igrandi eroi della terra di mezzo (Sigfrido, Brunilde, Sigurd);
  • L'alfabeto runico e del dio delle rune, Odino;
  • Moltissime altre storie affascinanti e imperdibili.

 

Il libro è adatto sia per lettori alle prime armi, che per lettori alla ricerca di un approfondimento.

 

Se volete saperne di più sulla mitologia e sui popoli nordici, se desiderate approfondirne i temi principali, questo è il libro che fa per voi! Odino, Thor, Loki, Heimdallr e tanti altri vi stanno aspettando.

LinguaItaliano
Data di uscita14 mar 2022
ISBN9798886277760
Mitologia Norrena: La raccolta dei Miti nordici. Divinità, Eroi, Re e Giganti dei popoli del nord.

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    Mitologia Norrena - Giulio Angelis

    LA MITOLOGIA NORRENA

    Una breve storia del popolo vichingo

    Un giorno, in una sala di scrittura, degli sceneggiatori devono essersi guardati in viso ed essersi detti: «Bene, ed ora? Ora che storia raccontiamo?». Immagino che quel giorno, fuori dall’ufficio, facesse piuttosto freddo. Il cielo era bianco, e a breve avrebbe cominciato a piovere. Immagino anche che quegli sceneggiatori fossero piuttosto preoccupati: avevano poco tempo per ideare il loro nuovo film, e, naturalmente, quasi nessuna idea.

    Poi, d’un tratto, uno di loro si era ricordato di un libro che aveva letto da poco tempo, un libro che lo aveva profondamente colpito: il tema di quel libro erano i miti nordici: la storia di Odino, di Thor e di Loki; la storia dell’apocalisse che, a parere di quel popolo antico, un giorno arriverà a distruggere l’intero pianeta Terra. Lo sceneggiatore aveva avuto un’illuminazione: «Perché non raccontiamo la storia di uno di questi eroi? D’altronde oggi le loro gesta sono quasi sconosciute, ma vi assicuro che sono veramente degne di attenzione».

    All’inizio gli altri sceneggiatori si erano mostrati scettici. Nessuno sapeva nulla della mitologia norrena, e la loro mente andava subito ad aggrapparsi ad un argomento appena più noto: la mitologia greca, forse, o la mitologia romana, ancora più probabilmente. Ma lo sceneggiatore che aveva avuto quell’idea li metteva subito in guardia: «La mitologia norrena non è soltanto una rivisitazione di altre mitologie», diceva. «Ė un insieme di racconti straordinari che possiedono, nonostante la loro distanza temporale e geografica dalla nostra vita di tutti i giorni, una chiarezza ed una potenza evocativa senza pari».

    A quel punto, lo sceneggiatore aveva conquistato l’attenzione di tutti i presenti, e aveva cominciato ad accennare a qualcuna delle storie più famose della mitologia norrena: la creazione del mondo, la vita di un immenso gigante ermafrodito che veniva allattato dalla mucca Audhumla, la lotta tra gli dei sottomessi a Odino e gli dèi stregoni che abitavano a Vanaheim, la famosissima storia del martello di Thor, e chi più ne ha più ne metta.

    A poco a poco, gli sceneggiatori si erano lasciati catturare dalle storie del loro collega. Tutti insieme, infine, avevano cominciato a selezionare i miti più interessanti per tirarne fuori uno storico film di grande successo.

    La prima difficoltà che si incontra, quando si parla di mitologia norrena, è di ordine storico. Un esempio. Noi non abbiamo infatti alcuna difficoltà a comprendere la mitologia greca: sappiamo chi erano i Greci, sappiamo anche che, in un modo o nell’altro, la nostra cultura discende dalla loro. Apollo e Zeus fanno parte del nostro immaginario collettivo, e in questo senso ci viene più facile sentirci vicini ai Greci che ai popoli del Nord.

    Proprio per questa ragione, se vogliamo addentrarci con una certa consapevolezza nel mondo vichingo (nel mondo di Thor, di Odino e del frassino che regge i nove mondi), non possiamo non trattare brevemente della storia del popolo vichingo, che coincide, almeno in parte, con la storia della nascita e della sopravvivenza della mitologia norrena.

    Innanzitutto, semplificando al massimo, possiamo dire che la mitologia norrena è un insieme di storie, racconti, variazioni, che oltre a formare un sistema mitologico forma anche un sistema religioso. Questo sistema è stato tramandato prima oralmente, dai bardi, e cioè dei cantori che conoscevano a memoria tutta la tradizione mitologica e che si occupavano di narrarla nei villaggi vichinghi e di trasmetterla in questo modo di generazione in generazione, e poi da alcuni uomini del Nord già cristianizzato (che cercavano di non lasciare che la narrazione della vecchia religione pagana venisse influenzata dal cristianesimo).

    In questo senso la mitologia norrena era anche la religione dei popoli del Nord (sebbene questi popoli, come vedremo in seguito, all’inizio del Medioevo si fossero già convertiti al Cristianesimo). A differenza del Cristianesimo, però, le storie dei popoli del Nord non venivano pensate come i testi di una rivelazione soprannaturale: erano storie narrate dagli uomini per gli uomini, storie che attraversavano, a partire dalla nascita del mondo, l’intero corso dell’esistenza umana, e che avevano oltre ad un valore religioso anche un valore didascalico e fantastico.

    Non è difficile immaginarsi un villaggio di questo popolo di guerrieri, intorno al VIII secolo d.C., che si riunivano attorno al fuoco e cantavano le loro storie. Il bardo si alzava, tutti rimanevano in silenzio ad ascoltarlo – nel frattempo la neve cadeva fitta –, catturati dalla meraviglia di quelle storie che i presenti dovevano conoscere bene o male a memoria.

    Ma procediamo un passo per volta, e domandiamoci: chi erano, dunque, i vichinghi?

    Per rispondere a questa domanda, siamo costretti a fare un salto indietro, all’epoca della Roma imperiale, quando la Città Eterna dominava su quasi tutto il territorio del continente europeo. A quel tempo, come è noto, Roma aveva ottenuto il dominio anche sulle popolazioni dei barbari che fin dall’antichità abitavano nei territori del Nord (tribù germaniche, tribù danesi, tribù norvegesi: i norreni, per l’appunto). Tutte queste tribù, dunque, erano bene o male sottomesse a Roma. Ma è anche risaputo che Roma era solita, dominando i popoli, lasciarli convivere con i propri culti e le proprie religioni. E non dobbiamo dimenticare che la Roma di quell’epoca era ancora una Roma pagana, attraversata dal Cristianesimo solo sotterraneamente (e, spesso, illegalmente).

    All’incirca nel 400 d.C, dopo che l’imperatore Costantino aveva ufficialmente fatto del Cristianesimo la religione dell’Impero, Roma aveva cominciato a decadere.

    I popoli barbari avevano riacquisito potenza, e a poco a poco avevano anche ripreso il controllo tribale sulle proprie terre. Non solo, avevano anche cominciato a sfruttare la decadenza delle potenze occidentali per dedicarsi a ruberie e saccheggi, divenute sempre più frequenti intorno al VII secolo d.C. In quest’epoca, ha inizio la cosiddetta epoca vichinga, l’epoca di massimo splendore del popolo vichingo, in cui, probabilmente, si è sviluppata tutta la mitologia norrena. Sempre questo è il periodo in cui ha origine il mito dei vichinghi come demoni dai capelli biondi: a causa della scarsità di risorse, e del clima rigido, quelle popolazioni erano costrette ad avventurarsi fino in Francia, in Germania, in Spagna, e ad uccidere chiunque incontrassero per procacciarsi del cibo.

    Sottolineiamo, però, che vichingo non è sinonimo di norreno: se i popoli norreni erano tutti quei popoli che abitavano all’estremo Nord, con il nome vichinghi venivano chiamati solo quelli che si dedicavano ad attività di pirateria e di saccheggio.

    Più in generale, i vichinghi erano i guerrieri delle terre del Nord.

    Dunque, tra il Settecento e il Mille il popolo vichingo aveva conosciuto una relativa autonomia, sviluppando un grande e complesso numero di storie – storie che, appunto, noi oggi raggruppiamo sotto il nome di mitologia norrena.

    Poi, intorno al Mille, il Cristianesimo era arrivato fino alle popolazioni della Scandinavia.

    La lotta contro i pagani si era fatta sempre più dura, e, alla lunga, anche il popolo vichingo era stato cristianizzato. I templi pagani erano stati devastati, i miscredenti uccisi in pubblica piazza: la Danimarca e la Norvegia divennero territori cristiani, affiliati virtualmente alla Chiesa di Roma. Solo la Svezia rimase per un altro periodo dedita al paganesimo: poi, intorno al 1150, fu conquistata anch’essa dal potere della Chiesa.

    Ed eccoci ad un punto cardine: a questo punto, furono i cristiani del profondo Nord (ad esempio Snorri, storico islandese, di cui parleremo in seguito) a trascrivere le storie della tradizione norrena;

    Dunque, fatto straordinario, la tradizione mitologia del Nord non ci arriva dai pagani stessi, ma dai popoli del Nord – prima vichinghi inseriti nella tradizione orale dei bardi –, ora cristianizzati.

    Questo è quasi un unicum nella storia delle religioni:

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