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Le due facce della vendetta: Harmony Collezione
Le due facce della vendetta: Harmony Collezione
Le due facce della vendetta: Harmony Collezione
E-book163 pagine2 ore

Le due facce della vendetta: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Un matrimonio, un tradimento, un abbandono. Ma è davvero finita così la storia tra Keisha e Hunter?

Quando Keisha si trova nuovamente di fronte suo marito, Hunter Donhaue, il primo istinto è quello di fuggire il più lontano possibile. Sono passati ormai tre anni da quando l'ha lasciato, e Keisha non ha alcuna intenzione di farsi ferire ancora da quell'uomo.

Tutto ciò che Hunter vuole è vendicarsi di ciò che la sua giovane moglie gli ha fatto anni prima, ossia abbandonare lui e il loro matrimonio così, su due piedi. E ora, finalmente, ne ha la possibilità: lei è in cerca di un lavoro, lui di un'assistente personale. Di giorno, e di notte.
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2019
ISBN9788830501201
Le due facce della vendetta: Harmony Collezione
Autore

Margaret Mayo

Tra le autrici piuù amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Le due facce della vendetta - Margaret Mayo

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Bedded at his Convenience

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Margaret Mayo

    Traduzione di Edy Tassi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-120-1

    1

    «Non posso partecipare a una festa!» dichiarò Keisha con gli occhi verdi che brillavano di irritazione. «Non ho niente da mettermi. Non ho neanche un soldo. E sto per essere sbattuta fuori dalla mia casa. Perché mi stai proponendo una cosa simile?»

    «Perché è esattamente quello di cui hai bisogno, in questo momento» insistette la sua amica Gillian in tono risoluto. «Sei rimasta isolata per troppo tempo. Quanto a cosa metterti, puoi prendere in prestito uno dei miei vestiti.»

    Una volta, gli abiti di Gillian non le sarebbero andati bene, ma Keisha aveva perso parecchi chili nel corso degli ultimi tre anni. Aveva perso le sue curve voluttuose ed era diventata penosamente magra. Con il suo incarnato pallido e i lunghi capelli biondo cenere, a volte pensava di assomigliare a un fantasma. «Non voglio andarci ugualmente» affermò a labbra serrate.

    «Andiamo, sono secoli che non usciamo insieme» replicò Gillian. «Per favore. Fallo per me.»

    Keisha sorrise debolmente, cominciava a sentirsi una egoista. Gillian era stata una buona amica, per lei, e aspettava da tempo di partecipare a quella festa. Le sarebbe costato davvero tanto fare uno sforzo?

    «Okay, verrò. Ma solo per te!»

    Quella sera, quando arrivò alla festa, Keisha si sentì bene per la prima volta da un sacco di tempo. Gillian aveva fatto meraviglie con il suo aspetto: le aveva acconciato i lunghi capelli biondi in uno chignon sofisticato e l’aveva truccata in modo da mettere in risalto i suoi occhi stupefacenti. Inoltre, si era assicurata che indossasse qualcosa che si addicesse alla sua figura sottile, invece di attirare l’attenzione sulla sua perdita di peso.

    Lentamente, Keisha cominciò a rilassarsi e anche a divertirsi.

    Gli ultimi tre anni erano stati difficili, per lei, e quella festa era proprio ciò di cui aveva bisogno... un po’ di divertimento!

    Ma, mentre osservava le molte persone eleganti presenti, si accorse in fretta di aver commesso un errore gigantesco. In piedi, dall’altra parte della sala, c’era Hunter Donhaue. Il sangue le defluì dal volto, e lei provò l’istinto di fare dietrofront e scappare via. Purtroppo, però, era già tardi. Un paio di occhi socchiusi si era voltato nella sua direzione. Lo stomaco di Keisha si contrasse in un nodo.

    Si girò verso Gillian, ma la sua amica stava parlando con qualcun altro. Quando Keisha guardò di nuovo nella direzione di Hunter, scoprì con grande sollievo che era scomparso.

    Fino a quando lui non le sfiorò una spalla!

    Rabbrividì e le braccia le si ricoprirono di pelle d’oca.

    «Che cosa ci fai tu qui?»

    Oh, quella voce! Quella bella voce profonda! Perché aveva ancora il potere di provocare in lei brividi di un genere del tutto diverso? Avevano condiviso così tanto piacere, così tanta eccitazione. Ma le cose erano andate terribilmente storte e lei era scappata dal loro matrimonio tre anni prima. Era da allora che non lo vedeva.

    «Con chi sei qui?»

    Nemmeno lui sembrava molto contento di vederla, rifletté Keisha, e non riuscì a fare a meno di domandarsi se anche Hunter avesse provato una delle antiche scintille...

    «Chi è lui?» Gli occhi di Hunter scandagliarono la sala affollata mentre si ostinava a individuare il suo partner.

    La festa era stata organizzata in uno degli alberghi più lussuosi di Londra. Ma, sebbene Gillian le avesse spiegato a favore di quale associazione fosse, Keisha in quel momento non riusciva assolutamente a ricordare il motivo per cui tutti quegli uomini di affari si erano riuniti lì.

    «Non è un lui, è una lei» rispose Keisha. «È un problema per te che io sia qui?» Sostenne lo sguardo di Hunter, con il mento sollevato. Non aveva di certo l’aria contenta. Anzi, sembrava proprio che lei fosse l’ultima persona al mondo che avrebbe voluto rivedere.

    E di certo non lo si poteva biasimare, visto che era stata lei ad abbandonarlo.

    «No, nessun problema» le assicurò lui. «Immagino di essere solo stupito. Sei cambiata, Keisha. Hai perso peso. Ti ho riconosciuta a malapena.»

    Lei sollevò le spalle fin troppo ossute e le lasciò ricadere. «Sono certa che la cosa non ti riguardi.»

    Hunter, invece, aveva un bell’aspetto. Fin troppo, per la sua tranquillità mentale!

    «Al contrario» ribatté lui, sorprendendola, «la cosa mi riguarda decisamente. Mi interessa molto sapere che cosa hai fatto dopo che mi hai... abbandonato.» Le sollevò una mano e la osservò con ostentazione. «Niente anelli, vedo. Quindi non ti sei risposata?»

    Keisha scosse la testa, liberandosi con un movimento brusco, allarmata dalla valanga di emozioni che il suo tocco aveva risvegliato. Emozioni che fino a quel momento aveva creduto morte. E che invece aveva appena scoperto essere ancora fin troppo vive. Hunter, a quanto pareva, non era un uomo di cui ci si poteva liberare con facilità.

    Keisha si disse che si stava comportando in modo ridicolo. Perché non poteva dimenticarlo? Il loro matrimonio era stato un fallimento. Avevano divorziato. Non significava più niente per lei.

    «Immagino di non potermi illudere che questa perdita di peso abbia qualcosa a che fare con me.»

    I suoi devastanti occhi azzurri la fissavano intensamente e lei avvertì la gola serrarsi e il battito del cuore accelerare. Era scappata perché lui la trascurava, perché lavorava troppo e lei riusciva a vederlo solo raramente... e perché frequentava un’altra donna.

    Non perché aveva smesso di amarlo.

    Tre anni erano un arco di tempo molto lungo. Avrebbe dovuto aver superato la cosa. Aveva creduto di esserci riuscita. E adesso era sconvolgente scoprire che alcuni di quei sentimenti erano ancora vivi.

    Oltre la spalla di Hunter, vide che Gillian stava guardando dalla loro parte. Cosa non avrebbe dato per poter chiamare la sua amica e suggerire di andarsene. Ma, così facendo, avrebbe tradito il proprio disagio davanti ad Hunter, e quella era l’ultima cosa che voleva. Era necessario che rimanesse fredda e distaccata, e che non gli lasciasse capire, nemmeno con il fremito delle ciglia, che aveva ancora il potere di sconvolgerle i sensi.

    Da ragazzina, aveva giurato che non si sarebbe mai sposata. Suo padre era andato e tornato in continuazione, prima di volatilizzarsi definitivamente quando lei aveva solo nove anni, così l’impressione che aveva avuto degli uomini era che non si trovassero mai dove c’era bisogno di loro. Invece, da perfetta stupida, si era lasciata completamente conquistare da quell’uomo, dalle sue parole sussurrate e dai suoi occhi carichi di promesse.

    Keisha aveva abbandonato la scuola a diciotto anni. Non c’erano abbastanza soldi per l’università o per un altro tipo di educazione superiore. Bisognava che si guadagnasse da vivere. Sua madre aveva sofferto di depressione da quando il marito se n’era andato e non aveva mai lavorato davvero. Perciò Keisha aveva capito che era suo dovere trovare un lavoro... anche se non c’era niente che le sarebbe piaciuto di più che frequentare l’università come i suoi amici.

    Aveva trovato un posto come impiegata nell’agenzia pubblicitaria di Hunter. Ogni donna era innamorata del capo; e tutti gli uomini lo ammiravano. Aveva capelli neri come l’inchiostro, occhi azzurri che sembravano danzare e l’aspetto di un divo del cinema. Non che lui ne sembrasse consapevole; non era né presuntuoso né vanesio. Solo totalmente a proprio agio con se stesso.

    Un giorno Keisha aveva lasciato cadere un raccoglitore pieno di fogli, lui l’aveva aiutata a radunarli e lei ne era stata lusingata. Ma, quando i loro occhi si erano incontrati per un istante, aveva provato un brivido inaspettato. E quando, un paio di giorni dopo, lui le aveva chiesto di uscire, lei era andata in crisi.

    Ovviamente non aveva rifiutato, chi avrebbe potuto farlo? Anche se era consapevole di non essere alla sua altezza! Aveva pensato che si sarebbe trattato di un unico appuntamento, perché lui si sarebbe reso subito conto di quanto lei fosse giovane e immatura. Ma le cose non erano andate così. A quell’appuntamento ne erano seguiti altri e alla fine era arrivata una proposta di matrimonio. E tre mesi più tardi, proprio dopo il suo diciannovesimo compleanno, si erano sposati.

    Non era stato un matrimonio sfarzoso, solo una tranquilla cerimonia nella loro chiesa locale. Sua madre si era comprata un abito nuovo e Keisha aveva indossato un abito di raso bianco che le stava d’incanto. Era stata una bella giornata dall’inizio alla fine, la più bella della sua vita, e Keisha sapeva che l’avrebbe ricordata per sempre. L’avrebbe raccontata ai suoi figli... e poi ai suoi nipoti.

    Nell’ebbrezza di quell’amore appena trovato, si era dimenticata della promessa che aveva fatto a se stessa di non sposarsi mai, di non fidarsi mai del sesso opposto. Quello era l’uomo per lei. Non l’avrebbe mai delusa come aveva fatto suo padre con sua madre. E si era lasciata trascinare dall’eccitazione del momento.

    Erano diventati la favola dell’agenzia. Amore a prima vista e una relazione travolgente. Le altre ragazze erano verdi dall’invidia, mentre la maggior parte degli uomini aveva provato sollievo perché, come si divertivano a dire, così non erano più costretti a tenere d’occhio le loro mogli e fidanzate.

    «Allora, qual è il motivo che ti ha fatta scomparire come un fiocco di neve?»

    La voce di Hunter interruppe il filo dei suoi pensieri e lei ne fu sollevata, perché non desiderava pensare a quello che avrebbe potuto essere. Era stata una storia d’amore da favola, un matrimonio da favola e poi, puff!, tutto era esploso come un fuoco d’artificio. Senza lasciarsi dietro nient’altro che dei ricordi.

    «Dubito che ti interesserebbe davvero» replicò Keisha, costringendosi a tenere il mento sollevato e il tono freddo.

    «Io penso di sì, credimi.» Era chino su di lei, la sua voce un rombo roco in gola.

    Quella voce le riportò alla mente i ricordi di quando, tra le braccia di quell’uomo, aveva sperimentato momenti d’amore magici e meravigliosi. Era profonda e sexy, capace di trasformare le ossa in gelatina e il sangue in acqua. La sua voce l’aveva resa prigioniera.

    «Non ti devo niente» sbottò con fermezza. «E gradirei molto che tu te ne andassi e mi lasciassi divertire.»

    Hunter non aveva nessuna intenzione di lasciare il fianco di Keisha. Quando l’aveva vista entrare nella sala, non aveva creduto ai propri occhi. Era scomparsa in modo così definitivo che ormai era certo di non rivederla mai più.

    Tre anni prima si era lasciato conquistare dalla sua giovane innocenza, dal suo delizioso viso a forma di cuore e dalle sue labbra seducenti. Non era stato capace di togliersela dalla mente e, quando lei aveva accettato la sua proposta di matrimonio, si era sentito l’uomo più felice del mondo.

    Non aveva pensato che potesse non essere pronta per rinchiudersi nei confini di un matrimonio. Che la gelosia e l’insicurezza sarebbero stati la loro rovina.

    Dietro sua insistenza, Keisha aveva abbandonato il lavoro e si era trasferita nel suo appartamento nella City. Qualche mese dopo avevano traslocato in una bella casa nel Surrey e per lui era stato il momento più felice di tutta la sua vita. Perciò quando, dopo il loro primo anniversario di matrimonio, Keisha se n’era andata, la

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