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I Fantasmi Di Calle Goya: Quando La Cattiveria Deriva Da Buone Intenzioni
I Fantasmi Di Calle Goya: Quando La Cattiveria Deriva Da Buone Intenzioni
I Fantasmi Di Calle Goya: Quando La Cattiveria Deriva Da Buone Intenzioni
E-book305 pagine4 ore

I Fantasmi Di Calle Goya: Quando La Cattiveria Deriva Da Buone Intenzioni

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Info su questo ebook

Il londinese Frank sposa Joy, una bellissima giovane tailandese che lavora in città. Lui ha sempre sognato di andare sulla Costa del Sol quindi la coppia si dirige verso un appartamento a Fuengirola prestato dal capo di Frank per la loro luna di miele da sogno. Le cose iniziano ad andare male quando Joy teme che l'appartamento sia infestato dai fantasmi. La paura porta alla depressione e si approfondisce nel terrore. Frank non ha idea di cosa fare, tranne riportarla dalla sua famiglia in Thailandia, ma anche questo porterà sfortuna. La vita sembra finalmente più luminosa grazie all'intervento di una società segreta scandinava. Questa è la storia di come il Male può derivare dalle buone intenzioni. È una fantasia, ma basata su eventi reali.
LinguaItaliano
EditoreTektime
Data di uscita13 feb 2023
ISBN9788835449133
I Fantasmi Di Calle Goya: Quando La Cattiveria Deriva Da Buone Intenzioni
Autore

Owen Jones

Author Owen Jones, from Barry, South Wales, came to writing novels relatively recently, although he has been writing all his adult life. He has lived and worked in several countries and travelled in many, many more. He speaks, or has spoken, seven languages fluently and is currently learning Thai, since he lived in Thailand with his Thai wife of ten years. "It has never taken me long to learn a language," he says, "but Thai bears no relationship to any other language I have ever studied before." When asked about his style of writing, he said, "I'm a Celt, and we are Romantic. I believe in reincarnation and lots more besides in that vein. Those beliefs, like 'Do unto another...', and 'What goes round comes around', Fate and Karma are central to my life, so they are reflected in my work'. His first novel, 'Daddy's Hobby' from the series 'Behind The Smile: The Story of Lek, a Bar Girl in Pattaya' has become the classic novel on Pattaya bar girls and has been followed by six sequels. However, his largest collection is 'The Megan Series', twenty-three novelettes on the psychic development of a young teenage girl, the subtitle of which, 'A Spirit Guide, A Ghost Tiger and One Scary Mother!' sums them up nicely. After fifteen years of travelling, Owen and his wife are now back in his home town. He sums up his style as: "I write about what I see... or think I see... or dream... and in the end, it's all the same really..."

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    Anteprima del libro

    I Fantasmi Di Calle Goya - Owen Jones

    I

    FANTASMI

    DI

    CALLE GOYA

    Una Storia Salutare di Buone Intenzioni e Azioni Malvagie

    Owen Jones

    Traduzione italiana Valeria Bragante

    Copyright © ottobre 2020 Owen Jones

    Fuengirola, Spagna, e Bangkok, Thailandia

    Il diritto di Owen Jones di essere identificato come autore di questo lavoro è stato riconosciuto in conformità con le sezioni 77 e 78 del Copyright Design and Patents Act 1988. Il diritto morale dell’autore è stato riconosciuto.

    In questa opera di narrativa, i personaggi, i luoghi e gli eventi sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in modo completamente fittizio. Alcuni luoghi possono essere reali, ma gli eventi sono frutto della fantasia dell’autore.

    I Fantasmi di Calle Goya

    Una Storia Salutare di Buone Intenzioni e Azioni Malvagie

    Owen Jones

    Pubblicato da

    Megan Publishing Services

    http://meganthemisconception.com

    ebook, Note di licenza

    Questo ebook è concesso in licenza al solo scopo d’intrattenimento personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altri. Se vuoi condividere questo libro con qualcun altro, ti invito ad acquistare una copia per ogni destinatario. Se stai leggendo questo libro e non l’hai acquistato, o non è stato acquistato solo per il tuo uso, ti preghiamo di contattare il tuo rivenditore di ebook preferito e acquistare la tua copia. Grazie per il rispetto che dimostri per il duro lavoro dell’autore.

    DEDICA

    Questa edizione è dedicata a mia moglie, Pranom Jones, per aver reso la mia vita il più facile possibile - fa un ottimo lavoro. Nostra figlia, Chalita, è stata incredibilmente gentile con noi durante la creazione di questo libro, che si basa su elementi di verità su più di un livello.

    Aliya ha creato la copertina.

    Il Karma ripagherà tutti in modo giusto.

    CITAZIONI ISPIRATRICI

    Non credete in nulla semplicemente perché l’avete udito,

    Non credete in nulla semplicemente perché è stato detto e citato da molti,

    Non credete in nulla semplicemente perché è stato trovato scritto nei vostri testi religiosi,

    Non credete in nulla solo sulla base dell’autorità degli insegnanti e degli anziani,

    Non credete alle tradizioni perché sono tramandate da generazioni,

    Ma dopo l’osservazione e l’analisi, se qualcosa concorda con la ragione ed è favorevole al bene e al beneficio di tutti, accettatela e siate all’altezza.

    Gautama Buddha

    ––

    Grande Spirito, la cui voce è nel vento, ascoltami. Lasciami crescere in forza e conoscenza.

    Fammi ammirare il tramonto rosso e viola. Possano le mie mani rispettare le cose che mi hai dato.

    Insegnami i segreti nascosti sotto ogni foglia e pietra, come hai insegnato alle persone nei secoli passati.

    Permettimi di usare la mia forza, non per essere più grande di mio fratello, ma per combattere il mio più grande nemico – me stesso.

    Permettimi di venire sempre davanti a Te con mani pulite e con cuore aperto, affinché, mentre la mia estensione terrena svanisce come il tramonto, il mio Spirito ritorni a Te senza vergogna.

    (Sulla base di una tradizionale preghiera Sioux)

    Indice

    1 LAGO MJØSA, NORVEGIA

    2 IL BALLO ANNUALE DEI SEDOLFSENS

    3 LA CENTESIMA NOTTE DEGLI APPRENDISTI

    4 FRANK E JOY

    5 LA RESIDENZA ‘SENTIRSI A CASA’

    6 LA SPIAGGIA

    7 FUENGIROLA SUD-OVEST

    8 LOS BOLICHES

    9 PARANOIA

    10 THAILANDIA

    11 LA SORELLA DI JOY

    12 BEW

    13 RISALIRE IL PAESE

    14 BAAN LEK

    15 VIVERE CON LA MAMMA

    16 A QUEL PAESE

    17 TEMPI IMBARAZZANTI

    18 IL NASCONDIGLIO DI BOO

    19 ALTI E BASSI

    20 LA CORSA PER IL VISTO

    21 LA NEBBIA INIZIA AD ALZARSI

    22 SPOSARSI ANCORA, E ANCORA

    23 LONDRA

    25 LA LETTERA

    26 EPILOGO

    1 LAGO MJØSA, NORVEGIA

    L’anziano barone era seduto alla grande scrivania in teak e pelle, molto lucida, nel suo studio che si affacciava sul lago davanti a lui. Era basso per un norvegese, circa un metro e settantadue, aveva capelli grigi ricci, un viso piuttosto rotondo con occhi marroni, occhiali e indossava con disinvoltura un cardigan di cashmere verde scuro, camicia a collo aperto e pantaloni di flanella grigi, dal momento che non aspettava visitatori fino a dopo l’ora di pranzo. Il silenzio perfetto era rotto solo occasionalmente dal suono del ghiaccio che si rompeva sul lago all’esterno o dagli uccelli che cacciavano piccoli pesci nelle acque poco profonde. Il vecchio castello era rimasto appartato nei suoi ampi terreni per cinque secoli e l’attuale barone aveva trascorso lì tutto il suo tempo dopo aver terminato la propria istruzione. La quiete era radicata in lui.

    Quando alla fine arrivò il tocco tanto atteso alla porta, rispose con una voce sorprendentemente forte.

    «Avanti! Ah, Maximillian, spero che tu abbia buone notizie per me.» C’era più di un accenno di impazienza nella sua voce.

    «Sì, Herr Baron, ne sono certo. La linea telefonica e la parabola satellitare sono state ripristinate a pieno regime dopo la tempesta di ieri sera e la consegna della posta è avvenuta.» Maximillian porse il vassoio d’argento al barone, che raccolse la dozzina di buste posate su di esso.

    «Quindi, questo significa che le comunicazioni telefoniche, a banda larga e satellitari sono state completamente ripristinate?»

    «I miei test suggeriscono che è davvero così, Herr Baron.»

    «Molto bene. Grazie, Maximillian. Potete continuare con i preparativi. Tutto sta procedendo come previsto in quella questione?»

    «Sì, signore, non ci sono problemi.»

    Il barone sventolò le lettere e il maggiordomo se ne andò in completo silenzio, anche se, prima di tirare la porta alle sue spalle, si permise di lanciare un’occhiata al volto del suo datore di lavoro. Pensò che fosse una cosa estremamente coraggiosa e sfacciata da fare, ma gli piaceva essere sempre consapevole dell’umore del barone.

    Maximillian era stato il servitore del barone all’università di Heidelberg, quando erano entrambi giovani. Era tedesco, ed era l’unica persona autorizzata a chiamarlo Herr Baron. Si fidava completamente di tutta la famiglia. Erano insieme da più di cinquant’anni e si conoscevano meglio delle loro mogli.

    Il barone stava cercando le pesanti buste verde scuro che provenivano dai membri più vicini della sua famiglia e della comunità in cui lavorava. Le aprì con un evidente senso di trepidazione, mettendo da parte le altre per dopo. Sorrideva mentre visionava i biglietti RSVP uno dopo l’altro. Erano otto. Li sollevò davanti a sé e parlò con un vecchio ritratto di famiglia.

    «Il clan si sta radunando, nonno Peter. Saremo di nuovo una cosa sola e continueremo l’antica tradizione di famiglia!»

    Le pareti dello studio a pannelli erano rivestite di ritratti di famiglia, ma ce n’erano due in particolare che il barone voleva vedere in quel momento. Tuttavia, non erano visibili a tutti, non che molte persone fossero mai entrate nell’intimità del suo studio privato. Solo una manciata di uomini d’affari, avvocati, contabili e simili erano avevano varcato quella porta.

    Tuttavia, il barone aveva un’altra stanza, una stanza segreta, fuori dal suo studio. Era sempre stata lì, da quando il castello era stato costruito, ma insieme a milioni di dollari di altri lavori di restauro, era stata portata nel XXI secolo con sistemi di sicurezza, salvavita e comunicazione all’avanguardia. Attivò il telecomando in tasca e un pannello perfettamente nascosto si aprì — in silenzio.

    La stanza era piuttosto grande. Al centro, c’era un tavolo perfetto, rotondo, con tredici sedie abbinate; un lampadario antico apparentemente inutile pendeva sopra il suo centro, ma le candele potevano essere accese con accendini piezoelettrici e cosparse con sbuffi d’aria da bombolette di aria compressa che erano azionate dallo stesso telecomando. Tuttavia, veniva utilizzato solo in occasioni molto speciali perché l’ambiente era già perfettamente illuminato da luci nascoste, che potevano essere regolate in base alle circostanze. Mentre entrava in quello che lui chiamava il Santuario, premette un altro pulsante sul telecomando e metà della parete opposta prese vita con una veduta dell’esterno del castello. Era una speciale finestra a senso unico, che poteva essere aperta facendo passare una carica elettrica attraverso il vetro.

    Tuttavia, il barone prestò scarsa attenzione ai cigni che cercavano cibo sul lago. Premette altri pulsanti attivando altre due vetrate che rivelarono i suoi beni più preziosi. Un dipinto a olio e uno schizzo conservati in ambiente controllato. Il barone mostrò i biglietti RSVP all’uomo nel dipinto e parlò.

    «Il quattrocentesimo raduno annuale del nostro clan sta per aver luogo, Reverendissimo Antenato. Hanno cercato a lungo di negare il vostro legame con la nostra famiglia, ma non ci siamo mai lasciati ingannare. Non vi abbiamo mai rinnegato e non lo faremo mai! Sappiamo che siamo dello stesso sangue e manterremo la fede! Solo altri tre giorni e ci riuniremo di nuovo — confido che sarete in grado di onorarci con la vostra presenza in quel giorno di buon auspicio, anche se solo per poco tempo?»

    Il barone sorrise mentre sentiva che gli era stata data una risposta affermativa in silenzio nella sua testa. Sorrise al gentiluomo di mezza età dai capelli ispidi nel ritratto e percepì di nuovo una risposta. Si spostò verso la donna nel secondo dipinto. Non era un ritratto, ma raffigurava una sola persona. Si inchinò leggermente toccandosi i talloni nel modo migliore per mostrare il più profondo rispetto.

    «Venerati Antenati, la vostra volontà sarà fatta secondo la nostra antica tradizione di famiglia.» Dopo queste parole, si inchinò di nuovo a ogni dipinto, girò i tacchi, lasciò il Santuario e premette il pulsante necessario per mettere di nuovo la stanza in isolamento con solo un rumore appena udibile dalla porta. Tornò alla sua scrivania, accese il computer e chiamò di nuovo il maggiordomo.

    «Maximillian», disse, «sembra che le comunicazioni siano state effettivamente ripristinate alla normalità. Le lettere che ho ricevuto stamattina indicano che la tradizionale riunione di famiglia procederà come previsto. Siate così gentile da attuare le antiche procedure per la quattrocentesima riunione combinata e la centesima iniziazione speciale. Vi siete già preparato per una dozzina di iniziazioni, vero, Maximillian?»

    «Esatto, Herr Baron, questa sarà la tredicesima volta.»

    «Il vostro servizio è molto apprezzato, Maximillian, non solo da me ma da tutta la famiglia. I nuovi membri del personale sono stati informati dei loro doveri durante la riunione e sono stati istruiti su dove possono e non possono andare durante i due giorni delle celebrazioni?»

    «Sì, signore, tutto è come dovrebbe essere.»

    «Alloggio, per i nostri ospiti, cibo, bevande, esigenze speciali, ecc.?»

    «Sì, Herr Baron, mi sono occupato personalmente di tutti questi dettagli.»

    «C’è qualcosa di cui volete che mi occupi io?»

    «No, signore, solo quelle cose di cui non so nulla.»

    «Molto bene, potete continuare con i vostri doveri, Maximillian.»

    «Sì, Herr Baron.»

    Detto questo, il barone rivolse l’attenzione alle attività quotidiane e non badò più al maggiordomo.

    I trentuno ospiti arrivarono quasi tutti alla stessa ora il pomeriggio seguente. Giunsero con i loro veicoli, per lo più in auto, anche se due si spostavano con i loro elicotteri. C’erano undici membri del Circolo Interno, quattro candidati, dieci coniugi e sei adolescenti. I coniugi erano ammessi, così come i figli maggiori di tredici anni, ma non erano classificati come Cerchio Interno, che comprendeva il barone, la baronessa e undici altri amici intimi e familiari. Gli ospiti non appartenenti al Cerchio Interno erano tenuti a distanza dallo scopo principale dell’evento. Partner, fidanzate e fidanzati erano severamente proibiti.

    Gli altri undici membri del Circolo Interno erano tutti parenti di sangue, per quanto lontani, e tra loro avevano dieci coniugi e dieci figli. Quattro di questi bambini erano stati selezionati per attenzione speciale.

    Alla Cerimonia di Primo Grado, i candidati erano disponibili, trepidanti, eccitati, ma diffidenti, e coloro che sapevano di più su ciò che sarebbe accaduto tacevano, anche se gli sponsor speravano che i loro candidati apprendisti avrebbero superato la prova e dimostrato che il loro giudizio non era stato compromesso dai legami di genitorialità. Se avessero superato la prova, sarebbero diventati accoliti — aspiranti a unirsi al Circolo Interno e a conoscere i segreti dei suoi membri, quando uno di loro sarebbe passato all’incontro con i Grandi Antenati.

    I membri del Circolo Interno erano anziani ma non vecchissimi e, essendo ricchi, avevano accesso alle migliori cure mediche in tutto il mondo. Il barone, a settant’anni, era il secondo membro più giovane del Consiglio, come a volte veniva chiamato il Circolo Interno, e ne era il presidente. Sua moglie era dieci anni più giovane e il suo vicepresidente. Non erano stati benedetti con dei figli, quindi non potevano popolare il Consiglio con la loro prole, ma avevano praticamente il pieno controllo del gruppo in ogni caso. Era il modo in cui l’organizzazione era stata istituita quattrocento anni prima.

    In realtà, per molti versi la sua costituzione era piuttosto progressista, in quanto uomini e donne avevano pari opportunità, ma una volta scelto un leader, poteva essere autocratico, se lo desideravano. Il barone era molto rispettato perché ascoltava sempre il dissenso e a volte accettava le opinioni degli altri come superiori alle sue.

    La presidenza e la vicepresidenza del Consiglio erano a vita, o per così dire per la durata della vita dell’eletto sulla Terra. Ci si aspettava che il barone e la baronessa adempissero ai loro doveri per altri dieci o venti anni, ma nessuno provava alcun rancore al riguardo. Lui era, dopo tutto, il parente vivente più vicino del Riverito Antenato. Certamente, altri rivendicavano degli antenati e alcuni potevano anche provarlo, ma il ramo norvegese riteneva che loro fossero l’unica vera famiglia, gli unici che lo capivano veramente e gli unici veri detentori della Fede, anche se non erano riconosciuti dagli storici tradizionali o da chiunque altro.

    Tuttavia, questo non li riguardava affatto. Si ribellavano. Conoscevano i loro antenati e non prestavano alcuna attenzione alle opinioni degli estranei. A volte, nel corso dei secoli, c’erano state delle voci riguardanti la società segreta, ma sempre smentite. Un tempo che sarebbero state combattute con l’uso della violenza spietata, ma nello spirito più misericordioso dei tempi moderni, le cause legali erano state altrettanto efficaci. La famiglia Sedolfsen aveva accesso agli avvocati più conniventi del mondo ed era pronta a scatenarli al minimo sentore di scandalo.

    Non accadeva molto spesso perché i redattori dei giornali sapevano del rischio che correvano attaccando i Sedolfsen, ma alcuni coraggiosi cercatori di verità erano stati mandati in bancarotta in passato per aver cercato di esporre più di quanto potessero dimostrare e il prossimo round di potenziale esposizione stava per iniziare.

    I potenziali candidati delusi e falliti erano il rischio maggiore. Essendo giovani, spesso si ubriacavano e rivelavano agli amici dettagli riservati. A volte, questi amici vendevano alla stampa le loro storie sui potenti, anche se segreti Sedolfsens. Durante il prossimo mese o due sarebbero stati più vulnerabili. I festeggiamenti completi dovevano durare due giorni. Il primo giorno doveva includere dignitari locali e quelli più lontani che potevano essere presenti, ma questi ospiti non sarebbero stati invitati a passare lì la notte. Alla domanda sul motivo della festa annuale, la risposta era sempre la stessa.

    «Oh, non sappiamo più perché! Uno dei nostri parenti, ehm, l’ottantenne zio Peter, pensiamo, ha iniziato la tradizione di una festa in questa data quattrocento anni fa, e nessuno ha mai pensato a una buona ragione per cancellarla. L’abbiamo celebrata ogni anno da allora!»

    Questa spiegazione provocava sempre una risata e metteva fine alla questione. Tuttavia, il vero motivo per la prima notte dei festeggiamenti era quello di caricare il castello di energia che il Circolo Interno poteva sfruttare nei propri rituali privati il secondo giorno.

    Non sono in molti a capirlo e sempre meno persone notano che i ricevimenti più importanti si svolgono ogni quattro anni, quando vengono selezionati potenziali nuovi apprendisti.

    E questa, la centesima selezione, doveva essere un evento spettacolare.

    2 IL BALLO ANNUALE DEI SEDOLFSENS

    Il barone voleva che il quattrocentesimo ballo annuale e la centesima selezione di apprendisti fossero i migliori di sempre. A tal fine, prima, aveva riflettuto, poi lui e sua moglie avevano unito le loro teste e infine aveva chiesto un parere al Consiglio. Era il modo in cui faceva di solito le cose, e uno dei motivi per cui era così popolare.

    Il risultato fu che vennero invitati trecentonovanta ospiti e assunti altri cinquanta membri del personale di servizio. La baronessa era ben consapevole che quest’anno nulla poteva andare storto, anche se la sala da ballo sarebbe stata piena di persone, quasi raddoppiando la capacità per cui era stata progettata. Pertanto, aveva chiesto l’assistenza dei migliori organizzatori di feste in Norvegia e Svezia per controllare l’organizzazione e fornire personale aggiuntivo.

    Von Knutson era il migliore nel settore e si vociferava che le case reali di entrambi i Paesi si fossero avvalse dei servizi della sua azienda in caso di necessità.

    «Come sono le previsioni meteo, Francisco?» chiese la baronessa a suo marito. «Pensi che gli dèi ci guarderanno favorevolmente quest’anno?» Era solo un centimetro più alta di lui, ma naturalmente magra ed elegante, mentre il barone era incline a ingrassare. Tuttavia, l’acconciatura e i tacchi la facevano apparire molto più alta, non che al barone importasse. In effetti, come molti uomini di bassa statura, era piuttosto orgoglioso di avere una moglie più alta di lui. «Penso che lo faranno, Joy», rispose usando il nomignolo di lei. «Il ghiaccio è sparito dal lago; gli uccelli e le volpi stanno tornando … non è così freddo e il meteorologo dice che siamo in procinto di una primavera eccezionale. Quindi, sì, penso che siamo stati fortunati.»

    «È stato anche un colpo di genio invitare così tante persone che, indipendentemente dal clima esterno, soffriranno il caldo all’interno solo a causa del proprio calore corporeo.»

    «È molto gentile da parte tua dirlo, mia cara. Anch’io sono piuttosto orgoglioso di questo piccolo tocco. Mi è piaciuto molto il tuo suggerimento di avere intrattenitori nascosti sparsi tra la sala da ballo e il gazebo. Questo li farà saltare un po’! Perbacco, direi di sì.»

    «Grazie, tesoro. Buffet per duecento persone in sala da pranzo e per altre duecento nel gazebo dovrebbe garantire un certo movimento e ci sono la sala fumatori, la veranda ed i giardini. Penso che possiamo tranquillamente dire che i nostri ospiti avranno ampie opportunità di regolare la loro temperatura corporea da soli.»

    «Sono d’accordo, Joy, una meritata pacca sulla spalla per tutti gli interessati. Ah, be’, allora andiamo avanti. Il primo gruppo di ospiti è previsto per le otto, vero?»

    «Sì, Frank, è meglio se iniziamo a vestirci. È ora di lasciare che il personale e il catering affondino o nuotino da soli. Non c’è nient’altro che possiamo fare finché non ci saremo preparati.»

    «Molto bene, Joy, verrò a chiamarti nel tuo spogliatoio alle otto.»

    Si abbracciarono leggermente e si separarono con un bacio sulla guancia.

    Il barone e la baronessa erano in piedi accanto a un tavolo di bevande a circa sei metri dall’ingresso della sala da ballo. Il Maestro delle Cerimonie annunciava ciascuno degli ospiti al loro arrivo, ma i padroni di casa rimasero lì solo per trenta minuti mentre gli ospiti più importanti entravano, quelli a cui era stato dato l’orario di arrivo anticipato delle otto di sera. Altri, a cui era stato detto di arrivare alle otto e mezza, avrebbero avuto più difficoltà a stringere la mano del barone ed esprimere la loro gratitudine per essere stati invitati.

    L’abbigliamento era formale, ma questo non era un problema per la maggior parte dei commercianti locali che già possedevano le giacche da sera da indossare per le loro logge massoniche o tavola rotonda, di cui il barone era membro, anche se raramente partecipava alle riunioni. Si era associato perché era tradizione, un gesto di buona volontà, una trovata pubblicitaria, più che per la ricerca di una buona serata fuori con la rispettabile gente del posto.

    La maggior parte della popolazione locale lo capiva e lo rispettava per aver fatto lo sforzo di sostenere le raccolte di fondi di beneficenza del quartiere. Gli aristocratici Sedolfsen godevano di una buona reputazione con la stragrande maggioranza delle persone che vivevano intorno al castello e nell’intera provincia.

    Entrambi esibivano i loro sorrisi migliori che si abbinavano all’abbigliamento da cena aristocratico-militare. Il barone sfoggiava delle medaglie, una fascia di seta e una sciarpa, mentre la baronessa indossava un abito lungo da ballo in seta verde scuro, con una coroncina in testa e una fascia. Tesero la mano guantata di bianco a ciascuno dei primi ospiti. Di tanto in tanto, il barone si inchinava leggermente e batteva i tacchi sull’attenti e sua moglie faceva una riverenza, davanti a qualcuno di sangue reale. Quando la sala da ballo iniziò a riempirsi, i membri del Circolo Interno si mescolarono senza soluzione di continuità dalle portefinestre, dalla sala da pranzo o dall’ingresso principale secondo le loro preferenze.

    L’evento era spettacolare; lo dicevano tutti. Il ricevimento era stato riportato sul giornale locale dal redattore personalmente poiché era lì presente, come il suo capo da Oslo, il proprietario del giornale.

    C’era una piccola orchestra che suonava musica appropriata nella sala da ballo per coloro che sapevano ballare le danze più antiche e ce n’erano parecchi. C’era un’arpista nella sala da pranzo per chi che desiderava una pausa e una piccola compagnia teatrale che recitava nel gazebo. La folla si modulava molto bene spostandosi tra i diversi ambienti, il clima era fresco, ma di certo non freddo.

    Le persone vagavano tra i tre punti principali e si fermavano sul patio o camminavano nei giardini, illuminati da una moltitudine di luci regolate da una serie di sequenze pre-programmate controllate da un computer. Le sorprese funzionarono. Uomini e donne in calzamaglia, che dovevano patire il freddo, uscivano da nicchie e piccoli arboreti in un diluvio di luce colorata, e i mangiafuoco sputavano fiamme da punti nascosti a caso. Risate e urla di sorpresa potevano si udirono nel parco per tutta la serata.

    Con così tanti ospiti presenti, e vari eventi in corso, era facile per i tredici del Circolo Interno sgusciare via ogni volta che volevano. Raramente si accordavano per incontrarsi tutti insieme, ma tuttavia, non era insolito che due terzi del Consiglio si trovassero al Santuario nello stesso momento.

    Il barone aveva aperto la finestra che dava sulla sala da ballo tra le due stanze adiacenti. C’erano anche le telecamere a circuito chiuso del parco e il gazebo sorvegliato dalle principali telecamere di sicurezza del castello.

    «Che atmosfera, Francisco!» esclamò un membro del Cerchio Interno seduto intorno al tavolo. «Quest’anno ti sei davvero superato.»

    «Come hai detto, Claus?» chiese il barone, che era un po’ duro d’orecchio, se la voce non gli era familiare. Claus indicò gli schermi e sollevò un pollice. «Oh, sì, capisco cosa intendi. Vi ringraziamo di nuovo tantissimo. Joy ha lavorato molto all’evento.»

    «Mi piace particolarmente questa idea ingegnosa di avere trenta ospiti per ogni membro del Consiglio. Dà all’atmosfera quel brivido in più, non credi?», commentò un altro invitato.

    «Sì», aggiunse Claus, «dovrebbe fornire un vero incentivo per domani. Ben fatto, entrambi. Credo che andrò al gazebo e fumerò una sigaretta lungo la strada. Sembra piuttosto vivace laggiù. Qualcuno ha voglia di una passeggiata?»

    «Sì, verrò con te»,

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