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Caldo afgano
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E-book167 pagine2 ore

Caldo afgano

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Info su questo ebook

Il libro "Bruciati dall'Afghanistan" racconta la storia frenetica di un agente delle forze armate speciali SAS dalle selezioni per essere ammesso fino alle missioni sui campi di battaglia dell'Afghanistan. Il libro segue le forze speciali in singole operazioni con aerei e le più recenti tecnologie militari per catturare figure chiave dei guerriglieri talebani o semplicemente per distruggere le fortificazioni nemiche.

Il contenuto del libro riporta sia l'azione che elementi più crudi di grande impatto visivo, seguendo le vicende di un soldato delle SAS ritrovatosi a combattere contro avversari spietati in un paese ostile. Combatte contro un nemico agguerrito, forte di anni di esperienza nella lotta contro le forze di occupazione. Anche questi soldati scelti, con armi avanzate e un immenso supporto di fuoco a loro disposizione, devono superare l'ultima prova di abilità e coraggio misurandosi nello "Stan".

LinguaItaliano
Data di uscita13 feb 2024
ISBN9781667469515
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    Caldo afgano - Steve Stone

    Caldo afgano

    Steve Stone

    ––––––––

    Traduzione di Giovanni Torremacco 

    Caldo afgano

    Autore Steve Stone

    Copyright © 2024 Steve Stone

    Tutti i diritti riservati

    Distribuito da Babelcube, Inc.

    www.babelcube.com

    Traduzione di Giovanni Torremacco

    Babelcube Books e Babelcube sono marchi registrati Babelcube Inc.

    Indice generale

    Prefazione.................................................................1

    Prologo...................................................................7

    Capitolo I - L’inizio.........................................................14

    Capitolo II ­- La selezione..............................................24

    Capitolo III - Attacco lampo..................................................30

    Capitolo IV - Lotta nella grande città...........................................35

    Capitolo V - La cattura......................................................41

    Capitolo VI - Installato in fabbrica.............................................46

    Capitolo VII - Disastro aereo.................................................51

    Capitolo VIII - Uno scontro a fuoco infernale....................................54

    Capitolo IX - L’attentatore suicida.............................................60

    Capitolo X - L’accampamento dei talebani.......................................63

    Capitolo XI - Insegna per imparare.............................................69

    Capitolo XII - Speleologia...................................................73

    Capitolo XIII - Il giorno dello sciacallo.........................................77

    Capitolo XIV - L’agguato....................................................81

    Capitolo XV - I talebani.....................................................84

    Capitolo XVI - Salvare gli ostaggi.............................................87

    Capitolo XVII - L’imitazione.................................................93

    Capitolo XVIII - Ritorno alla vita da civile......................................99

    Capitolo XIX - Operazione Trent...........................................105

    Glossario................................................................109

    Bibliografia..............................................................115

    Sitografia................................................................115

    Prefazione

    ––––––––

    I soldati delle forze militari speciali SAS hanno dato prova ripetutamente di abilità e coraggio individuali che hanno permesso loro di ottenere risultati incredibili e ne hanno fatto oggetto dell’ammirazione da parte del mondo intero. Fin dalla loro nascita, le forze militari speciali SAS hanno operato in tutto il mondo, dalle giungle del Belize all’Irlanda del Nord, fino al Medio Oriente, in Iran e in Iraq, e in molte altre località esotiche. Questo libro segue i soldati delle forze SAS in Afghanistan per fornire un resoconto dettagliato della lotta contro un nemico incallito in un ambiente ostile: i talebani che combattono con tenacia e senza paura per riconquistare il potere e sbarazzarsi delle forze della coalizione.

    Le forze militari speciali SAS sono state impiegate da una coalizione per domare un’insurrezione di forza industriale, come l’ha definita il generale statunitense David Petraeus, ex comandante della NATO. Dal 2001, la richiesta delle loro competenze è stata quasi costante, tanto da comportare l’invio di due squadroni in Afghanistan nell’ambito dell’operazione per rovesciare i talebani, Enduring Freedom. Eppure, nei primi anni della guerra al terrorismo disponevano di risorse del tutto insufficienti.

    Questo libro parla di operazioni militari reali e a tratti crude, che si sono svolte a un ritmo serrato, e che hanno visto i soldati appartenenti al corpo speciale SAS combattere contro avversari spietati in una terra ostile. Hanno combattuto contro un nemico agguerrito, forte di anni di lotta contro le forze d’occupazione alle spalle. Anche questi soldati d’élite, in possesso di armi avanzate e con un immenso supporto di fuoco a propria disposizione, hanno dovuto mettere alla prova l’abilità e il coraggio combattendo nello Stan (abbreviazione che sta per Afghanistan, dal finale del nome. Lo stesso termine è usato anche per riferirsi ad altri paesi dell’Asia centrale, come il Kazakistan, l’Uzbekistan, ecc.). La storia non racconta le ore trascorse tra un’operazione e l’inizio della successiva. Il motto addestrati con impegno e combatti senza sforzo è una pietra miliare della filosofia del corpo militare SAS e dell’esercito britannico. Una preparazione smisurata può sembrare teoricamente un vantaggio, ma non è sempre così nella pratica. Le informazioni possono cambiare di minuto in minuto, uno scontro a fuoco, invece, può cambiare in pochi secondi. Gli agenti delle forze armate SAS si addestrano e si preparano duramente, ma nelle situazioni di emergenza possono contare solo sull’improvvisazione. Questo è un aspetto fondamentale dell’addestramento di un agente SAS che è stato sviluppato nel corso della lunga e movimentata storia di questo corpo militare speciale. Per ogni 10 minuti d’azione, un soldato trascorre molte ore o in attesa monitorando l’area da un posto di osservazione, o rintanato in una delle tante basi sparse per l’Afghanistan addestrandosi per la prossima operazione.

    Come le altre forze alleate in Afghanistan, anche i militari delle forze armate SAS devono fare i conti quotidianamente con l’orrore della guerra. Molti eroi non celebrati, che si possono incontrare tranquillamente per strada, non hanno ancora superato le cicatrici fisiche e psicologiche lasciate dalla guerra.

    Chi ha tanta onestà da versare il proprio sangue per il proprio Paese, merita di ricevere un giusto riconoscimento in seguito.

    Theodore Roosevelt, 4 luglio 1903

    Attualmente, le forze armate dei SAS sono impegnate in operazioni in tutto il mondo. Il ventiduesimo reggimento (22 SAS Regiment) è il reggimento regolare a tempo pieno, a cui si aggiungono il ventunesimo reggimento (21 SAS regiment), composto da soldati di riserva, e il ventitreesimo reggimento SAS, nato in seguito alla riforma dell’unità di ricognizione di riserva (Reserve Reconnaissance unit). Il suo quartier generale si trova a Stirling Lines, nella periferia di Hereford. Qui una struttura moderna ospita i cinque squadroni del reggimento: quattro squadroni operativi, Sabre, più un altro squadrone di formazione recente utilizzato per operazioni di sorveglianza specializzata, nonché gli squadroni di segnalazione e di ricognizione delle Forze Speciali. Sono anche presenti unità del Gruppo di supporto alle forze speciali (SFSG), di recente costituzione, che provengono principalmente dal Reggimento paracadutisti.

    Il ventiduesimo reggimento è composto da quattro squadroni operativi (A, B, D, G) e dal 2005 dallo squadrone E, di cui non si sa nulla, che lavora a fianco degli MI6 (agenzia di spionaggio per l’estero del Regno Unito). Ogni squadrone conta circa sessanta uomini ed è comandato da un maggiore. Lo squadrone è ulteriormente suddiviso in quattro truppe, composte ciascuna da sedici uomini agli ordini di un capitano. La suddivisione più piccola è rappresentata dalla pattuglia, composta da quattro uomini. All’interno di ogni squadrone, ci sono quattro truppe distinte: terrestri, anfibie, d’aria e di montagna, con specialità particolari per ogni gruppo, come manutenzione dei veicoli, paracadutismo, immersioni subacquee e operazioni nel Circolo polare artico. La base di Hereford è del tutto autonoma e mantiene deliberatamente le distanze dal resto delle forze armate. Il reggimento può contare su una propria flotta di elicotteri e su aerei da trasporto del modello Hercules, appositamente adattati e conservati in uno stato di inattività permanente presso la RAF Brize Norton nell’Oxfordshire. Il reggimento ha persino una propria disponibilità economica, utilizzata per acquistare attrezzature di sorveglianza e di comunicazione, nonché armi, all’avanguardia. Il corpo speciale SAS mira all’autosufficienza e addestra anche i propri cani pastore tedesco da traccia: paracadutati in ambienti ostili per condurre ricerche, si sono dimostrati molto efficaci in Afghanistan.

    Fu Ahmad Shah Durrani a unificare le tribù pashtun e a fondare l’Afghanistan nel 1747. Lo stato fece da cuscinetto tra l’Impero britannico e quello russo fino a quando, nel 1919, ottenne finalmente l’indipendenza dal presunto controllo britannico. Un breve esperimento di democrazia si concluse con un colpo di Stato nel 1973, seguito da un altro colpo di stato per opera dei comunisti nel 1978. Nel 1979, l’Unione Sovietica invase il Paese per sostenere il regime comunista afgano in lotta per rimanere al potere: fu l’inizio di una guerra lunga e sanguinosa. Nel 1989, l’URSS si ritirò sotto l’incessante pressione della forza ribelle anticomunista composta dai mujahedin, sostenuti a livello internazionale. Dopo una serie di guerre civili scoppiate successivamente, Kabul cadde nel 1996 nelle mani dei talebani. Integralisti sostenuti dal Pakistan, il movimento dei talebani nacque nel 1994 per porre fine alla guerra civile del Paese, all’anarchia tra le varie fazioni e introdurre una rigida legge islamica. In seguito agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, l’Alleanza del Nord, composta da Stati Uniti, Alleati e tribù ostili ai Talebani, si riunì per rovesciare i Talebani colpevoli di aver dato rifugio a Osama Bin Laden, ucciso dal SEAL Team Six il 2 maggio 2011. Alla Conferenza di Bonn del 2001, sponsorizzata dalle Nazioni Unite, si mise in moto un processo di ricostruzione politica dell’Afghanistan che prevedeva l’adozione di una nuova costituzione. Nel 2004 si tennero elezioni presidenziali, seguite nel 2005 dalle elezioni dei membri dell’Assemblea nazionale. Nel dicembre 2004, Hamid Karzai divenne il primo presidente democraticamente eletto dell’Afghanistan. L’Assemblea nazionale fu inaugurata nel dicembre dell’anno successivo. Nell’agosto 2009, Karzai venne poi rieletto per un secondo mandato. Nonostante i progressi compiuti nella costruzione di un governo centrale stabile, la recrudescenza dei talebani e la continua instabilità delle province, in particolare nel Sud e nell’Est del Paese, rappresentarono una sfida enorme per il governo afgano, che avrebbe dovuto mantenere il pieno controllo del paese una volta rimasto senza forze alleate sul proprio territorio.

    L’Afghanistan ha una popolazione di circa 30.419.928 abitanti, composta per circa l’80% da musulmani sunniti, per il 19% da musulmani sciiti e per l’1% da altri gruppi religiosi. Le lingue parlate sono il persiano afgano, o Dari, per il 50%, il pashto per il 35%, le lingue turche (principalmente uzbeko e turkmeno) per l’11% e 30 lingue minori (principalmente balochi e pashai) per il 4%. Il bilinguismo è molto diffuso, ma la lingua franca è rappresentata dalla lingua Dari.

    La cultura dell’Afghanistan è stata influenzata dai Paesi circostanti e in parte anche dai Paesi che l’hanno occupato nel corso degli anni, come nella regione meridionale, orientale e nel Pakistan occidentale. Il Pakistan occidentale faceva storicamente parte dell’Afghanistan. Il popolo pashtun vive secondo la cultura omonima e segue la pashtunwali (via dei pashtun). Le regioni occidentali, settentrionali e centrali dell’Afghanistan sono influenzate dalle culture limitrofe dell’Asia centrale e della Persia. Gli afghani che vivono nelle città, come Kabul, sono in qualche misura influenzati dalla cultura indiana attraverso i film e la musica di Bollywood. Alcune tribù che non appartengono all’etnia pashtun e vivono a stretto contatto con i pashtun hanno adottato la pashtunwali in un processo chiamato pashtunizzazione (o afghanizzazione), mentre alcuni pashtun si sono persianizzati.

    L’Afghanistan è un Paese montuoso circondato dalla terraferma. Confina con Pakistan, Tagikistan, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan e Cina. Le montagne dell’Hindu Kush attraversano il Paese da nord-est a sud-ovest e lo dividono in tre grandi regioni: gli altopiani centrali, che fanno parte dell’Himalaya e rappresentano circa i due terzi della superficie del Paese. l’altopiano sud-occidentale, che rappresenta circa il 25% del territorio, e infine, le pianure settentrionali, un’area più piccola che, però, è la più fertile dell’Afghanistan.

    Le operazioni delle forze speciali britanniche nel sud dell’Afghanistan miravano a persuadere i capi talebani a collaborare con il governo afgano. Ciò comportava sia arresti, cioè la cattura di generali talebani chiave al fine di raccogliere informazioni, sia assalti per l’eliminazione degli stessi. Ogni giorno, si svolgevano operazioni su larga scala con arresti mirati e assalti per esercitare un impatto forte sull’egemonia talebana.

    Gli squadroni Sabre di SBS (Special Boat Service, l’unità di forze speciali del Servizio Navale inglese) e SAS erano basati presso il quartier generale del gruppo tattico a Kandahar. A differenza dell’Iraq, dove il SAS era in testa, l’Afghanistan ha visto un drammatico aumento delle operazioni dell’SBS, la cui disponibilità economica è passata da 17 milioni di sterline nel 2001 a 160 milioni di sterline nel 2010. Durante l’inverno del 2010, l’SBS ricorrendo ad abilità di guerra artica, ha utilizzato gli sci per rintracciare i comandanti talebani al di sopra della linea di neve sulla catena montuosa dell’Hindu Kush.

    Hanno affiancato le forze militari SAS britanniche i militari della SAS australiana, la Delta Force e i SEAL della Marina statunitense, tra le altre forze speciali che hanno operato in Afghanistan. Anche loro hanno intrapreso operazioni straordinarie: degna di nota è la battaglia delle forze militari SAS australiane a Eastern Shah Wali Kot, trattata più avanti nel libro. Anche il salvataggio di Helen Johnston nel 2012 fu un’operazione combinata di SAS e Delta Force.

    Il SAS ha combattuto una dura guerra, insieme al resto delle forze armate in Afghanistan, un ambiente ostile e pieno di pericoli: temperature estreme e un nemico agguerrito, in grado di combattere duramente e di infliggere colpi devastanti alle forze alleate. La vastità dell’Afghanistan ha reso difficile liberare il Paese dalle forze

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