La Visione di Ermete

Di Édouard Schuré

Il primo libro del Corpus hermeticum, “Il Pimandro”, si apre con la visione di Ermete. Una visione che porta Ermete ad incontrare Dio. Un Dio che si manifesta indefinito, immenso, incommensurabile quale del resto deve essere. Dio è per definizione inconoscibile, inqualificabile ma, comunque, onnipresente e visibile. Dio-Creatore e Padre deve necessariamente rivelarsi alla Sua creatura preferita, deve far sentire la presenza del padre affinché l’uomo non si senta solo e abbandonato. Questa rivelazione è necessaria per far comprendere all’uomo che la sua vita, la sua esistenza, non sono limitate al mondo materiale e tangibile, fargli capire che la sua vita va molto al di là della quotidianità e di ciò che è percepibile con i sensi. Dio, rivelandosi, vuole far comprendere all’uomo che è parte di qualcosa di più grande, indefinito, immenso: Dio.

• Lingua: Italiano
• Editore: Harmakis Edizioni
• Data di uscita: 16 mar 2024
• ISBN: 9791281154506

Édouard Schuré

(geb. 21. Januar 1841 in Strassburg; gest. 7. April 1929 in Paris) war ein französischer Schriftsteller und Theosoph. Seine Bekanntheit gründet sich heute vor allem auf sein 1889 erschienenes Hauptwerk «Les Grands Initiés» (Die Grossen Eingeweihten), in dem er versuchte, eine hinter verschiedenen Philosophien und Religionen der Menschheitsgeschichte liegende esoterische Geheimlehre darzustellen.

Anteprima del libro

EDOUARD SCHURE

LA VISIONE DI ERMETE

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ISBN: 9791281154506

LA VISIONE DI ERMETE

¹Un giorno, Ermete, dopo aver riflettuto sull’origine delle cose, si addormentò. Un cupo torpore si impossessò del suo corpo; come avviene a chi è immerso nel sonno per sazietà, per lussuria o per stanchezza, e il suo spirito ascese nello spazio. Allora un essere immenso, di forma indeterminata, sembrava chiamarlo per nome.

Chi sei?

Disse terrorizzato Ermete.

Io sono Osiride, l’Intelligenza suprema che è in grado di svelare tutte le cose. Che cosa desideri?

Vedere la fonte degli esseri, o Osiride divino, e conoscere Dio,

Sarai soddisfatto.

Immediatamente Ermete si sentì immerso in una luce deliziosa. Nei suoi flutti pellucidi passavano le forme affascinanti di tutti gli esseri. Improvvisamente, un’oscurità avvolgente terrificante scese su di lui. Ermete era in un caos umido, pieno di fumo e con un suono pesante e rombante. Poi una voce si levò dall’abisso, il grido della luce.

All’improvviso una fiamma rapida saltò fuori dalle profondità umide, raggiungendo le altezze eteree. Ermete ascese con esso e si ritrovò di nuovo nella distesa dello spazio. L’ordine ha cominciato a chiarire il caos nell’abisso; cori di costellazioni si espandevano sopra la sua testa e la voce della luce riempiva l’infinito.

Hai capito cosa hai visto? Disse Osiride a Ermete, avvolto nel suo sogno e sospeso tra terra e cielo.

No, disse Ermete.

Adesso imparerai. Hai appena visto ciò che esiste da tutta l’eternità. La luce che vedesti per prima cosa è l’intelligenza divina che contiene tutte le cose in potenza, racchiudendo i modelli di tutti gli esseri. L’oscurità in cui sei poi precipitato è il mondo materiale in cui vivono gli uomini della terra. Ma il fuoco che hai visto arrivare dagli abissi è la Parola divina Dio è il Padre, la Parola è il figlio, e la loro unione è la Vita. Che senso meraviglioso mi ha aperto?

Chiese Ermete. Non vedo più con gli occhi del corpo, ma con quelli dello spirito. Come è successo?

Figlio di polvere, rispose Osiride, è perché la Parola è in te. Quello in te che ascolta, vede e agisce è la Parola stessa, il fuoco sacro, l’espressione creativa!

Poiché le cose sono così, disse Ermete, concedici di vedere la luce dei mondi; il percorso delle anime da cui viene l’uomo e al quale ritorna.

Sia fatto secondo il tuo desiderio. Ermete divenne più pesante di una pietra e cadde nello spazio come un meteorite. Finalmente raggiunse la vetta di una montagna. Era notte, la terra era tetra e deserta, e le sue membra parevano pesanti come il ferro.

Alza i tuoi occhi e guarda! Disse la voce di Osiride.

Poi Ermete vide uno spettacolo meraviglioso. I cieli stellati, che si estendevano attraverso lo spazio infinito, lo avvolgevano con sette sfere luminose. In una sola occhiata, Ermete osservò i sette cieli che si estendevano