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Guida al concorso per l'assegnazione di sedi farmaceutiche. Terza Edizione
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E-book632 pagine6 ore

Guida al concorso per l'assegnazione di sedi farmaceutiche. Terza Edizione

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Info su questo ebook

Sono trascorsi diversi anni dalla mia precedente pubblicazione, ma il fatto che questa guida continui a essere tanto apprezzata da coloro i quali intendono cimentarsi nella prova attitudinale per i concorsi validi per l'assegnazione di farmacie ha reso il compito di aggiornarla meno gravoso e renderla – per quanto possibile – di ancor più facile consultazione. Oltretutto, la possibilità di disporre di internet ha agevolato non di poco le correzioni e i necessari aggiornamenti delle precedenti edizioni. Ad ogni modo, l'impronta data al libro è risultata essere – sin dalla prima edizione – molto gradita ai colleghi, in quanto si tratta di una pubblicazione composta e "forgiata" direttamente sulle domande che compongono i quiz ministeriali: si tratta in definitiva della ricomposizione di un mosaico, in cui ogni tassello del medesimo è rappresentato da uno specifico quesito ministeriale e questa impostazione assolutamente originale facilita non di poco l'apprendimento e la memorizzazione di nozioni che – decontestualizzate come nei questionari del Ministero – potrebbero divenire estremamente ardue da apprendere ed elaborare.
LinguaItaliano
Data di uscita7 giu 2024
ISBN9791221491234
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    Anteprima del libro

    Guida al concorso per l'assegnazione di sedi farmaceutiche. Terza Edizione - Dario Fiumarella

    Prefazione

    Sono trascorsi diversi anni dalla mia precedente pubblicazione, ma il fatto che questa guida continui a essere tanto apprezzata da coloro i quali intendono cimentarsi nella prova attitudinale per i concorsi validi per l’assegnazione di farmacie ha reso il compito di aggiornarla meno gravoso e renderla – per quanto possibile – di ancor più facile consultazione. Oltretutto, la possibilità di disporre di internet ha agevolato non di poco le correzioni e i necessari aggiornamenti delle precedenti edizioni. Ad ogni modo, l’impronta data al libro è risultata essere – sin dalla prima edizione – molto gradita ai colleghi, in quanto si tratta di una pubblicazione composta e forgiata direttamente sulle domande che compongono i quiz ministeriali: si tratta in definitiva della ricomposizione di un mosaico, in cui ogni tassello del medesimo è rappresentato da uno specifico quesito ministeriale e questa impostazione assolutamente originale facilita non di poco l’apprendimento e la memorizzazione di nozioni che – decontestualizzate come nei questionari del Ministero – potrebbero divenire estremamente ardue da apprendere ed elaborare.

    Il testo dei quiz ministeriali attualmente in vigore e sul quale quest’opera si fonda è stato approvato con DM del 21 luglio 2011 e pubblicato successivamente nella Gazzetta Ufficiale del 12 agosto 2011¹ (Supplemento Straordinario G.U. Serie Generale 187/2011); esso nasce sulla base di un'ampia revisione dei 3.000 quiz che erano stati pubblicati nel lontano 1997. Ai sensi dell’art. 2 del predetto decreto, i quiz oggetto della nostra pubblicazione devono essere utilizzati per lo svolgimento della prova attitudinale nei concorsi a sedi farmaceutiche banditi dopo l'entrata in vigore del decreto ministeriale di approvazione, ovverosia nei concorsi ordinari banditi in data successiva al 27/08/2011.

    La commissione responsabile della preparazione dei nuovi quiz – ai sensi del DPCM n. 81 del 18/04/2011 – ha introdotto sostanziali modifiche rispetto alla precedente edizione dei medesimi, rendendo, di fatto, i quesiti ministeriali più attinenti al nuovo contesto storico in cui si è venuto a trovare il farmacista: l’introduzione di domande specificatamente rivolte all’uso degli integratori alimentari – una sorta di nuova frontiera del farmaco, alla quale sono approdate presto o tardi tutte le principali aziende del settore – e alla gestione economica e imprenditoriale della farmacia, la dicono lunga sui nuovi orizzonti che si sono profilati in questi ultimi anni e che si sono fatti sempre più stringenti nell’odierno scenario farmaceutico. In questo particolare contesto storico emerge con chiarezza la figura di un professionista che è divenuto sempre più imprenditore, responsabile e consapevole della propria attività, anche sotto il profilo strettamente commerciale. Inoltre, al di là delle essenziali modifiche inerenti alle nozioni di farmacoeconomia e riguardanti i nomi e gli usi terapeutici di diverse specialità medicinali – sostanzialmente soppresse nei nuovi quiz, poiché soggette a revoche o modifiche che ne determinerebbero una rapida obsolescenza –, si delinea la preponderante introduzione di quesiti rivolti alla normativa e utilizzazione dei nuovi attori – onnipresenti nello scenario farmaceutico di questi ultimi anni – in particolare per ciò che concerne il settore dei dispositivi medici e dei prodotti a valenza cosmetologica.

    L’Editore ed io ribadiamo che questo manualetto si rivolge a tutti gli iscritti ad uno degli Ordini Provinciali dei Farmacisti o anche a coloro i quali intendono partecipare ai concorsi pubblici oppure ai test di ingresso di molte scuole di specializzazione post-laurea. Oltre a quanto anzidetto – per gli argomenti trattati – il testo può offrire un’opportunità di crescita intellettuale e professionale, giacché il sapere – inteso come approccio culturale nel suo senso più ampio – richiede una costante opera d’applicazione, dedizione e umiltà (Non scholae sed vitae discimus – Seneca, Epist. 106).

    Il superamento di un concorso per sedi farmaceutiche consente inoltre di acquisire l’idoneità alla titolarità e quindi di poter acquisire la titolarità di una farmacia per atto oneroso o per successione mortis causa, in deroga alla pratica professionale biennale per come previsto dall’art. 12 della Legge n. 475/1968.

    Come nelle precedenti edizioni, anche quest’ultima si articola sulle diverse tematiche riguardanti le discipline d’esame (farmacologia, farmacognosia, tossicologia, tecnica farmaceutica con riferimenti alla chimica farmaceutica, farmacoeconomia con specifico riferimento alla gestione della farmacia, legislazione farmaceutica, diritto sanitario, omeopatia, biochimica e fisiologia) fornendo una chiave alla risoluzione dei quesiti; il candidato, inoltre, potrà rapidamente risalire alla domanda inerente alla corrispondente pubblicazione ufficiale, controllando l’indice numerico riportato in parentesi tonde, il quale corrisponde – salvo involontari errori ed omissioni e nonostante una continua revisione del testo – esattamente al numero della domanda dei quiz ufficiali.

    A tutti i candidati al concorso vanno i miei più sinceri auguri per un meritato e soddisfacente successo.

    L’Autore

    ___________________

    ¹ Supplemento straordinario n. 15 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale – n. 187 pubblicato in data 12/08/2011. L’intero corpus dei quesiti ministeriali è scaricabile gratuitamente dal sito del Ministero della Salute (cfr. https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=39521) oppure dal sito dell’UTIFar (cfr. https://www.utifar.it/index.php?id=23&itemid=146) – suddiviso in sei file da 500 domande ciascuno.

    Ringraziamenti

    Un ringraziamento particolare lo rivolgo a mia madre, Stefania Di Dio, per avermi insegnato e trasmesso con il suo vissuto l’importanza della cultura e dell’arte in particolare; la prima, la quale – come ebbe a dire il celebre e purtroppo prematuramente scomparso direttore d'orchestra, compositore e saggista italiano Giuseppe Sinopoli (1945 - 2001), nella sua ultima intervista radiofonica rilasciata ad Alberto Sinigaglia per Radio 3 – può essere intesa come possibilità di riflettere sullo spazio che noi occupiamo nel mondo e come possibilità che noi abbiamo di ricostruire questo spazio attraverso questo senso di grande fratellanza che ci viene dal conoscere l'esperienza degli altri uomini. La seconda, l’arte, percepita come meravigliosa finestra sull’Universo e sul mondo sottile che ci circonda e di cui facciamo inequivocabilmente parte ed intesa parimenti come prospettiva privilegiata e come possibilità di ricomporre quel meraviglioso mosaico in cui fondamentalmente è inscritto il destino di tutti noi esseri umani. L’arte – questa meravigliosa compagna e, purtroppo, tanto negletta e incompresa nella sua essenza più profonda – che è indubbiamente prova dell’esistenza dell’anima.

    Manifesto gratitudine e saluto con il massimo riguardo ai miei colleghi farmacisti e gli aspiranti tali, i quali – in ultima analisi – hanno reso possibile la realizzazione di questo ennesimo progetto editoriale.

    Esprimo, inoltre, profonda riconoscenza e sincero affetto a tutti i miei Pazienti per il calore che mi trasmettono quotidianamente e per avermi dato l’opportunità di essere il professionista sanitario che volevo divenire.

    Colgo l’occasione, infine, per chiedere venia a mia moglie Mariuccia e a quello straordinario bambino che sia chiama Gian Carlo – mio figlio – per il tempo che ho sottratto a entrambi; tuttavia nutro la convinzione che, nonostante tutto, siano consci delle finalità più recondite sottese a questa mia nuova pubblicazione e di questo sono oltremodo grato a entrambi.

    Dario Fiumarella

    Indice delle abbreviazioni

    Un esempio:

    (2202): "L’essenza di garofano si caratterizza per l’alto contenuto di eugenolo²

    [Figura 1], che è un fenolo".

    Il fenolo NON è un componente della soluzione orale di iodio riportata in F.U. (2082).

    Figura 1. FdS dell’eugenolo, un idrocarburo aromatico metossilato,

    la cui struttura fondamentale è riconducibile a quella di un fenolo

    La seguente tabella – spesso sottintesa e sottostimata, che non figura in nessun testo di farmacologia che abbia consultato, – dovrebbe essere inserita in ogni testo di farmacologia che si rispetti, giacché consente allo studente, ma anche al professionista navigato e più scafato, di memorizzare e riconoscere rapidamente – almeno a grandi linee – un qualsiasi farmaco e di comprenderne rapidamente la corrispondente utilità terapeutica.

    ___________________

    ² 1 L’eugenolo o para-allil-guaiacolo, che si estrae dai fiori in boccio del garofano (Eugenia cariophyllata) – detti volgarmente chiodi di garofano –, è utilizzato in odontoiatria come antiodontalgico poiché ha proprietà germicide e anestetiche locali.

    (2156): Per indicare i multipli ed i sottomultipli delle unità di misura si usano particolari prefissi. Quale delle sequenze sotto riportate, considerate andando da sinistra a destra indica un ordine crescente delle grandezze considerate.

    Tra i vari multipli e sottomultipli indicati, daremo la preferenza alla seguente sequenza:

    micro – milli – centi

    (60): Se la DE50 di un determinato farmaco è pari a 2 micromolare [mM o mcM], la concentrazione molare sarà uguale a 2 * 10–6 M.

    Capitolo 1

    Farmacocinetica

    Con il termine farmacocinetica possiamo definire l’insieme dei meccanismi che regolano lo spostamento del farmaco nell’organismo (2241) o anche, per estensione, lo studio dei fattori che determinano le variazioni della concentrazione plasmatica di un farmaco nel tempo (239). La farmacocinetica è, quindi, la branca della farmacologia che si occupa dello studio dell’andamento temporale delle concentrazioni del farmaco dal momento della sua somministrazione a quello della sua scomparsa. La farmacocinetica si basa sullo studio dei fenomeni di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione (acronimo: ADME), ai quali esso è sottoposto all’interno dell’organismo (723).

    Assorbimento

    La fase di assorbimento di un qualsiasi farmaco è sempre successiva a quella di somministrazione. Essa rappresenta il passaggio dello stesso dall’ambiente esterno alla circolazione generale. Riconosciamo fondamentalmente due vie di somministrazione:

    a) la via enterale (orale, sublinguale e anale);

    b) tutte le altre vie, dette parenterali (sottocutanea, intramuscolare, endovenosa³ ecc.).

    Per ciò che concerne la via di somministrazione orale, l’assorbimento di un farmaco dal tratto gastrointestinale è regolato dai seguenti fattori (876):

    1) estensione della superficie interessata;

    2) flusso sanguigno al sito di assorbimento⁴;

    3) forma farmaceutica;

    4) concentrazione del farmaco.

    Dopo assunzione orale, lo stato fisico dello xenobiotico può influenzare velocità ed entità dell’assorbimento (1255). Più in generale, le differenze tra specie [mammifere] nella tossicità sono dovute principalmente al diverso metabolismo degli xenobiotici (2094).

    Dopo somministrazione rettale⁵ l’aliquota di farmaco che subisce il metabolismo di primo passaggio epatico corrisponde a quella assorbita nella parte alta del retto⁶ (2889). Altre vie di assorbimento che evitano l’effetto metabolico di primo passaggio epatico sono la via inalatoria [la cui deposizione degli aerosol lungo l’albero respiratorio dipende dalle dimensioni delle particelle (889)], la via sublinguale (1778), la via transdermica (1778) e quella vaginale (1778); ad esempio, la (tri)nitroglicerina è somministrata proprio per via sublinguale proprio per evitare il suo elevato effetto di primo passaggio (98, 1073) o la sua cosiddetta eliminazione presistemica (2599). Ricordiamo che una sostanza è più rapidamente assorbibile a livello polmonare se si trova nella forma fisica di gas (2536).

    I maggiori inconvenienti nelle terapie con farmaci di natura peptica sono generati da quelli somministrati per via orale (255), i quali sono rapidamente degradati dall’acidità gastrica come nel caso dell’insulina (1014). La via di somministrazione che presenta maggiori rischi nel caso in cui siano state somministrate dosi eccedenti è sempre la via endovenosa (1178).

    Il termine biodisponibilità indica la percentuale di farmaco che raggiunge la circolazione sistemica (1613) senza subire modificazioni chimiche (1843) dopo somministrazione per una qualsiasi via. La biodisponibilità di un farmaco somministrato per os esprime quindi la quota che raggiunge immodificata il circolo sistemico (2264). I parametri Tmax (tempo di raggiungimento del picco di concentrazione plasmatica), Cmax (picco di concentrazione plasmatica) e AUC (area sottesa alla curva concentrazione-tempo, che misura la quantità di farmaco che raggiunge la circolazione generale) permettono di valutare la biodisponibilità relativa di un farmaco, dopo dose singola, in una determinata forma farmaceutica somministrata per via orale (2621) [risposta esatta: tutti – cfr. Figura 2].

    Per finestra di selettività farmacologica [o intervallo terapeutico] si intende l’intervallo di concentrazione entro il quale il farmaco non presenta gli effetti collaterali riscontrabili a dosaggi più elevati (1653).

    Figura 2. Grafico curva tempo-concentrazione plasmatica

    Ad eccezione della via endovenosa, la quale ha per definizione biodisponibilità massima (ovvero pari al 100%), tutte le altre vie di somministrazione espongono il farmaco ai vari siti d’assorbimento dell’organismo. Un farmaco può essere assorbito per:

    1) diffusione passiva;

    2) diffusione facilitata, mediata da carrier (1015);

    3) trasporto attivo⁷.

    La diffusione passiva (o semplice) di un farmaco, attraverso una membrana che separa due compartimenti, avviene sotto l’azione di un gradiente di concentrazione (1414); ad esempio, i farmaci attraversano la placenta principalmente per diffusione passiva (1806), come nel caso dell'etanolo (825).

    La diffusione facilitata avviene sempre secondo gradiente di concentrazione, ma è mediata da carrier (1015), particolari trasportatori proteici; ad esempio, il glucosio viene assorbito per diffusione facilitata (677).

    L’assorbimento per trasporto attivo richiede, invece, la partecipazione di trasportatori di membrana dotati di attività ATP-asica e, di conseguenza, necessita di una spesa energetica o di un dispendio di energia da parte della cellula (84), poiché tale trasporto avviene contro un gradiente di concentrazione.

    Più in generale, il passaggio dei farmaci attraverso le membrane cellulari è influenzato da diversi fattori, quali la lipofilia, il legame alle proteine plasmatiche, il peso molecolare e la concentrazione, tranne che dal proprio meccanismo di azione (2557).

    Alcuni consigli pratici:

    Nella dispensazione di un purgante per os è più indicato il consiglio da assumere "a digiuno (1928), così come la condizione ottimale per l’assorbimento di una tetraciclina per os è a digiuno (172) o a stomaco vuoto" (1101), giacché quest’ultimo farmaco può interagire con alimenti ricchi di calcio [e con altri cationi] per reazione di complessazione (615), precipitare e dare origine a un composto non assorbibile. Anche per i medicinali omeopatici è sempre opportuno suggerirne l’assunzione lontano dai pasti (2651).

    Nella dispensazione di un farmaco per il quale può essere opportuno mantenere concentrazioni ematiche costanti [ad esempio, un antibiotico] nel periodo di cura, è più valido il consiglio da assumere ad intervalli equidistanti (931).

    Nella dispensazione di un farmaco per il quale può essere opportuno rispettare la cadenza dei bioritmi nel periodo di cura, è migliore il consiglio da assumere ad intervalli prefissati (2856).

    Nella dispensazione di un farmaco per il quale devono essere rispettati dosaggi ben definiti NON è consigliabile somministrarlo per via rettale (1059).

    La forma farmaceutica sospensione presenta alcuni vantaggi rispetto ad altre forme di somministrazione; in particolare, le sospensioni possono (771):

    • essere facilmente deglutite;

    • mascherare il sapore sgradevole di un PA;

    • essere impiegate in una terapia ritardo;

    • essere impiegate in forme iniettabili;

    • non sono chimicamente instabili rispetto alla soluzione dello stato principio attivo.

    In generale, il rilascio del principio attivo e il relativo andamento dei livelli ematici, nelle forme farmaceutiche convenzionali, dipendono essenzialmente dalle caratteristiche chimico-fisiche del principio attivo (960).

    Il grado di ionizzazione di acidi e basi deboli dipende dalla costante di ionizzazione (pKa)⁹ dell’acido o della base e dal logaritmo negativo della concentrazione idrogenionica (pH)¹⁰ del mezzo considerato, il quale generalmente è acquoso. Il pKa di un farmaco che contiene un solo gruppo funzionale nella sua molecola assume il valore più elevato quando la funzione presente è costituita da un gruppo amminico (2101). Ricordiamo, inoltre, che il pH intracellulare in condizioni fisiologiche è neutro (pH = 7,0), con minime variazioni in base al tipo di cellula (pH compreso tra 6,0 e 7,4). Si riconoscono tre situazioni fondamentali rispettivamente per i farmaci acidi e basi deboli:

    ACIDI DEBOLI

    1) pH = pKa: equilibrio tra le concentrazioni della forma ionizzata [50% di A–] e non ionizzata [50% di HA]; in questo caso dunque la concentrazione della forma non ionizzata non cambia (1712);

    2) pH = pKa – 2: allora un farmaco acido è pressoché totalmente¹¹ non ionizzato (o protonato o indissociato) [HA];

    3) pH = pKa + 2: allora il farmaco acido è pressoché totalmente ionizzato (o deprotonato o dissociato) [A–] (1104).

    BASI DEBOLI

    1) pH = pKa: equilibrio tra le concentrazioni della forma ionizzata [50% di BH+] e non ionizzata [50% di B];

    2) pH = pKa – 2: allora un farmaco basico è pressoché totalmente ionizzato (o protonato o indissociato) [BH+];

    3) pH = pKa + 2: allora un farmaco basico è pressoché totalmente non ionizzato (o deprotonato o dissociato) [B].

    Un farmaco elettrolita debole se somministrato per os è tanto più assorbito [per diffusione passiva] dall’organismo quanto più è NON ionizzato (1460) o quanto più il pH del distretto di assorbimento sfavorisce la sua ionizzazione (1565). In ultima analisi è possibile affermare che la presenza di una carica (positiva o negativa) nell’elettrolita sfavorisce il suo assorbimento [Figura 3].

    Nel caso di un barbiturico [acido debole; pKa = 3,9 circa], a parità di tutte le altre condizioni, l’assorbimento è massimo nei distretti gastrointestinali nei quali il pH è pari a 2,0 (2247), in altre parole inferiore di circa due unità rispetto al valore della sua pKa: a questo valore di pH l’acido barbiturico si troverà nella forma indissociata al 99%.

    Figura 3. Assorbimento per diffusione passiva o diffusione semplice di un farmaco acido debole

    LEC: Liquido Extra-Cellulare – LIC: Liquido Intra-Cellulare

    La concentrazione della forma ionizzata di un farmaco base debole, avente nella sua forma protonata un pKa = 6, che entra in una cellula dove il valore del pH è superiore rispetto a quello del fluido extra-cellulare, diminuirà rispetto a quella presente nel fluido extra-cellulare (35). Un farmaco acido debole avente pKa = 5, sarà dissociato [ionizzato] al 99% a pH = 7. Al contrario, le basi deboli sono meno ionizzate in ambiente basico (30). Il grado di dissoluzione di un farmaco che si comporta come una base debole può essere aumentato dalla diminuzione del pH del mezzo (2069): infatti, le basi sono solubili nelle soluzioni acide, mentre divengono insolubili nelle soluzioni basiche. Un farmaco basico si può considerare maggiormente protonato quando il valore di pH è più acido (2517) [risposta esatta: pH 5].

    Se il pKa di un acido vale 6, il pKb della base coniugata vale 8 (2102) [pKa + pKb = 14, per cui: pKb = 14 – 6 = 8].

    Alcuni esempi di elettroliti deboli:

    Esempi di acidi deboli in soluzione acquosa sono il fenobarbital (1502) [pKa = 7,4], la saccarina (1502), la penicillina sale di potassio (2402) [penicillina G sale di potassio o benzilpenicillina sale di potassio] e la morfina cloridrato (1688).

    Esempi di basi deboli in soluzione acquosa (1945) sono, invece, l’atropina, la benzocaina, la codeina e la reserpina [risposta esatta: tutti].

    La benzilpenicillina [o penicillina G] – avendo il valore di pKa [pKa = 2,8] più basso rispetto gli altri farmaci menzionati nella domanda (1769) – presenterà il più elevato grado di ionizzazione quando si trova in soluzione acquosa a parità di concentrazione. La benzilpenicillina presenta carattere acido in quanto contiene un gruppo -CO2H libero (2051) [ovvero il gruppo carbossilico -COOH].

    A tal proposito segnaliamo che la caffeina – a differenza degli altri derivati purinici – ha solo funzione di base debole (monoacida) e NON di acido debole (1502), perché non può esistere nella forma enolica, essendo tutti gli atomi di idrogeno dei gruppi -NH sostituiti con metili; perciò essa si salifica solo con acidi forti e NON riesce a salificare un composto basico come l’etilendiammina (1724).

    Distribuzione

    Il processo di distribuzione del farmaco rappresenta il passaggio reversibile di quest’ultimo dal sangue ai compartimenti idrici dell’organismo.

    I farmaci si legano reversibilmente alla macromolecola circolante albumina¹² (634); in vivo, infatti, il legame farmaco-proteina è principalmente correlato al legame del farmaco con l’albumina (2329). La proprietà che rappresenta un’importante determinante del legame [reversibile] di un farmaco alle proteine plasmatiche è la lipofilia (2071).

    Se un farmaco si distribuisce uniformemente nell’acqua dell’organismo, il suo volume apparente di distribuzione¹³ (espresso in litri) è circa 40 (2052). Un farmaco che si accumula in uno o più tessuti [o che si lega estesamente a componenti cellulari extravasali] avrà un volume apparente di distribuzione superiore al volume dell’acqua corporea (2392). Un farmaco che si lega per più del 90% alle proteine plasmatiche e che si distribuisce uniformemente nei liquidi organici avrà un volume apparente di distribuzione [VAD] ridotto (1421).

    ❖ Se un farmaco molto legato (> 90%) alle proteine plasmatiche è spiazzato da un altro farmaco cosomministrato, accade che la sua emivita di eliminazione diminuisce, mentre la sua clearance sistemica aumenta così come il suo VAD (2455) [risposta esatta: tutte le indicazioni sono corrette]. In base a quanto appena enunciato, occorre prestare molto attenzione al quesito numero (2910), in cui tutte le risposte proposte sono in definitiva errate [risposta esatta: tutte le indicazioni sono errate].

    (180): "I farmaci A e B hanno caratteristiche neutre. Quando vengono solubilizzati in una soluzione tampone avente pH = 7,5 mostrano un coefficiente di ripartizione¹⁴ acqua/olio pari a 1x10–4 e 1x102 rispettivamente. Il tempo di eliminazione dall’organismo è più lungo quello di A rispetto a quello di B" [giacché il farmaco A, essendo più lipofilo, andrà incontro a fenomeni di ridistribuzione e accumulo].

    La barriera emato-encefalica [BEE¹⁵] è costituita prevalentemente da cellule endoteliali (2584) [dei capillari]. Il passaggio di un farmaco dal sangue al SNC è favorito dalla lipofilia (2843). Tra due farmaci parimenti lipofili penetra più facilmente nel SNC quello meno ionizzato (2376). La presenza di una carica permanente di un farmaco [tipica di un farmaco meno lipofilo o più idrofilo] impedisce la sua penetrazione nel sistema nervoso centrale (1423), come nel caso di molti spasmolitici di sintesi, che presentano un atomo di azoto quaternario.

    Anche i simpaticoplegici betanidina e guanetidina, farmaci antipertensivi ad attività bloccante il neurone adrenergico, non sono in grado di superare la BEE, così come anche la carbidopa (1321).

    La zona chemorecettrice di innesco (del vomito¹⁶) [Chemoreceptor Trigger Zone – acronimo: CTZ], bersaglio di molti farmaci, è situata nel pavimento del IV ventricolo (1404), a livello del bulbo o midollo allungato. Il centro del vomito è accessibile a tutti i farmaci presenti nel circolo sistemico, purché essi abbiano la capacità di superare la BEE che protegge tale centro¹⁷; tra i farmaci che hanno azione emetica ricordiamo la levodopa (715), l’apomorfina (715), la bromocriptina (715) ed anche il cisplatino (715) [risposta esatta: tutte le indicazioni sono corrette].

    Metabolismo o biotrasformazione

    Gli enzimi – biocatalizzatori in specifiche reazioni chimiche – abbassano l’energia di attivazione della reazione (2666).

    L’effetto metabolico di primo passaggio [o estrazione/eliminazione pre-sistemica (first pass effect)] – che è il processo di eliminazione del farmaco dopo la sua somministrazione ma prima dell’entrata nella circolazione sistemica (344) – si esplica principalmente sul farmaco somministrato per via orale (863) ed è dovuto alla biotrasformazione epatica e a quella operata della flora batterica intestinale (1297). Le reazioni di biotrasformazione epatica di un farmaco possono essere classificate come reazioni di fase I e II (2104).

    Gli enzimi [situati nei microsomi (1999) epatici] di fase I¹⁸ catalizzano reazioni di ossidoriduzione o idrolisi (646) [ORI o reazioni di funzionalizzazione, con introduzione di gruppi funzionali reattivi e formazione di ponti idrofili] (2827) e possono rendere un farmaco più attivo o meno attivo, inattivo o meno tossico (565, 2499) [risposte esatte rispettivamente: tutte le risposte sono corrette e tutte le indicazioni sono corrette], o ancora, nella peggiore delle ipotesi, portare alla formazione di composti tossici (2128) [risposta esatta: VERO]. Le reazioni di biotrasformazione accelerano l’escrezione renale dei metaboliti prodotti, perché essi sono più idrosolubili (11) dei corrispettivi farmaci genitori. Il metabolismo è una forma di eliminazione perché comporta generalmente la perdita dell’attività biologica (420). In linea di principio, è possibile prolungare l’azione di un farmaco aggiungendo al principio attivo una sostanza che inibisca gli enzimi che lo catabolizzano (426). In generale, alcune delle possibili conseguenze tossicologiche dell’inibizione enzimatica possono essere le seguenti (692):

    ✓ aumento della tossicità per riduzione dell’eliminazione;

    ✓ diminuzione della tossicità per ridotta formazione di metaboliti tossici.

    Nei pazienti con funzionalità epatica compromessa la posologia dei farmaci deve essere aggiustata in quanto (1074) [risposta esatta: tutte le indicazioni sono corrette]:

    ✓ il metabolismo ossidativo risulta compromesso;

    ✓ si può verificare un aumento della concentrazione plasmatica dei farmaci;

    ✓ si può verificare una riduzione della biotrasformazione dei profarmaci in metaboliti attivi.

    Negli stessi pazienti, la risposta ai farmaci può subire modificazioni per alterazioni del metabolismo ed anche per ipoalbuminemia e conseguenti alterazioni del legame dei farmaci alle proteine plasmatiche (1333) [risposta esatta: tutte le indicazioni tranne una sono corrette].

    Anche nel paziente anziano la posologia dovrebbe essere aggiustata in caso di (2110) [risposta esatta: tutte le indicazioni sono corrette]:

    ✓ trattamenti farmacologici concomitanti e/o patologie concomitanti;

    ✓ funzionalità renale ridotta e/o epatica compromessa.

    La reazione di biotrasformazione classicamente inducibile ad opera di farmaci è la coniugazione con acido glucuronico (156), la più diffusa reazione di fase II¹⁹. Un farmaco che agisce da inibitore farmaco-metabolico del CYP3A4 può modificare l’azione di un altro farmaco, metabolizzato dallo stesso citocromo, perché può (548):

    ✓ aumentarne la tossicità

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