Lettere bianche

Di Giulia De Acutis

Romanzo epistolare ch esterna le riflessioni di una ragazza a seguito di una tragedia familiare. La profondità delle emozioni provate e la difficoltà di discernere la realtà da queste.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giulia De Acutis
• Data di uscita: 1 set 2014
• ISBN: 9786050319538

Anteprima del libro

Giulia De Acutis

Lettere bianche

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Table of contents

1 Maggio

Cara sorella,

oggi è il primo di maggio e credo che mi rilasserò tutto il giorno. Starò sdraiata sul letto della mia cameretta a non far nulla. Sono così stanca! Ho affaticata la mente, il cuore... Ho poco fiato. Probabilmente è colpa dei miei pensieri pesanti. Si aggrovigliano generando un gomitolo di parole. Parole... i pensieri sono fatti da parole e questo è il tarlo! Perché le parole sono peccatrici, spudorate, schiave della verità. Ogni parola è vera, ogni bugia è vera. Questo è il principale motivo che ci spinge a non accettarle mai. Tentiamo di persuaderci buttando su parole, altre parole, come il padrone di casa butterebbe legna, su altra legna, nel focolare domestico. Le parole hanno, inoltre, un altro cospicuo difetto: sono intrise di speranza. Speranza... al diavolo la speranza! Ha una consistenza così solida, ed è nata con il solo scopo di illuderci e renderci schiavi di una realtà, che non tollera un altro fine a se stesso. Se solo l'uomo potesse intrappolare ogni speranza in un unico scrigno d'argento e gettarle nell'Ade! Ma perché l'uomo può tutto e niente? E sopratutto... Che pensieri sono mai questi? Solamente pensieri di una ragazza stanca di provare a volare. Le muovo così tanto, le mie ali, che ormai le piume cadono a terra seguendo il moto, dapprima delicato e poi spavaldo, del vento. Il sudore lo sento percorrermi tutta la schiena, e non ho più fiato, e crollo. Inerte sul pavimento distinguo a mala pena la macchia bianca del soffitto da quella, qualche tono più scura, delle pareti. Mi dicevano che questa sarebbe stata l'età più fresca e gioiosa... e allora il resto della vita, com'è? Ogni treno che passa, uno perso? No sorella, convincimi, persuadimi, che sono una sciocca e che questi angusti pensieri sfioriranno di qui a poco.

Ora devo andare Giorgia, ma tu scrivimi. Scrivimi e spiegami il perché di questo mio animo irrequieto.

A presto, Giulia

2 Maggio

Cara sorella,

anche oggi mi sento molto malinconica. Ho un pensiero fisso così insolente che lo getterei volentieri al fuoco, se potessi. Ti scrivo, però, per non essere triste, per distrarmi. Perché non parliamo del sole? Oggi c'è un gran bel sole che allevia il peso dell'esistenza! Da te c'è il sole? Probabilmente lì c'è sempre, non è vero? Si, si, scommetto proprio