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L'albero della vita
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E-book70 pagine50 minuti

L'albero della vita

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Info su questo ebook

L’albero della vita offre al lettore una visione ampia ed una prospettiva allargata dell’esperienza umana narrandola per mezzo delle vicende di uccelli mitologici e paradisiaci.

Il testo è ricco e vivo di una potenza che lentamente si svela, con dei colpi di scena inaspettati.

Attraverso la storia di Shar, si approfondiscono molteplici tematiche legate alla vita, in un linguaggio semplice ed immediato. Un racconto volto a portare unità nella dualità della nostra cultura divisa in ruoli maschili e femminili, vero e falso, potere e impotenza, abbandoni e conquiste, vita e morte. Meravigliose suggestioni di colori e paesaggi, fonte di ispirazione per coloro che amano scavare al di sotto dei fatti narrati.

Nel libro emerge la verità sottesa della non separazione tra cielo e terra, la sensazione che tutto accade per una ragione che troppo spesso ci sfugge.

Le vicende tra uomini e animali sono narrate in maniera dolce e poetica toccando il cuore, le emozioni, l’anima.

Shar, la popolazione dei Simurg ed il re Merse, ci sfidano a seguire la nostra stella, il nostro istinto ed il cuore, considerando ciò che è vero, perdendo ogni apparente sicurezza: senza pregiudizi o finzioni, ritrovando una saggezza antica.

Il libro ci conduce nella testimonianza della nostra trascendenza, della meraviglia della vita e del suo valore. Vita che, se vissuta nella consapevolezza, anche delle sfide che ci porta, può liberare ogni individuo dalle catene della paura portandolo per mano a considerarsi una parte di un tutto. Un “tutto” dove uomini ed animali possono vivere felici, in pace e nel rispetto di ogni differenza, a partire dalla nostra.

L’invito per ogni persona potrebbe essere quello di leggere questa storia chiedendosi successivamente per che cosa vale la pena di vivere o morire, sempre che dopo la lettura vi sia ancora questa differenza…non è forse già nella parola amore (a- mors) ciò che non muore ? ” se la forma scompare, non temere: la sua radice è eterna”.
LinguaItaliano
Data di uscita2 dic 2014
ISBN9786050335842
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    Anteprima del libro

    L'albero della vita - Gioia Aloisi

    Farm

    CAPITOLO I

    La madre e il fratello

    Un animale era stato ucciso.

    Stava riverso a terra. Nel suo corpo era conficcato un pezzo di freccia. Fu un giorno pieno di lampi e di pioggia. Era una madre. Fu portata via da un umano.

    Da un posto vicino, sopra la montagna, dentro un nido, due orfani facevano capolino pigolando.

    Fecero a meno della mamma. Un altro uccello li nutrì. Rimasero in due a essere sfamati, da un uccello colorato: il padre.

    Aumentarono di taglia, spuntarono loro le piume, poi le penne e finalmente cominciarono a uscire.

    La scuola di volo era complicata, uno imparò a volare da solo, quasi subito. L’altro sembrava diverso, piccolo. A fatica apriva le ali, tentennava a buttarsi giù dal nido, continuava a fare saltelli intorno alla casa di trifoglio e cespuglio, beccando qua e là come a prendere tempo. Solo brevi voli, lo stretto necessario per recuperare qualche bacca.

    Furono compagni per poco, poi il più veloce, si accorse che il piccolo faceva fatica a volare, si era appoggiato a terra e non si muoveva sempre in attesa di un coraggio che non gli veniva. Era sua sorella, una femmina. Aveva pazientemente tentato di insegnarle a volare, ma lei aveva sempre un po’ di paura di troppo. La piccola stava lì nel bosco a spiumarsi, saltellando incauta fra rovi e lamponi.

    Qualcuno osservava dai cespugli. I pigolii del fratello furono inutili richiami di allarme.

    Lui, più veloce, si accorse del felino in agguato e si buttò in volo contro di lui. In un attimo, fu ferito da una zampata veloce. Le regalò la sua vita così in fretta che sentì il rumore del suo cuore sollevarsi nel petto ed ebbe solo il tempo per pensare: …amata! Si alzò in volo per un breve tratto e cadde riverso sul fogliame fitto. Il felino lo raggiunse, giocò con il suo corpo per un po’. Quando vide che la preda non si muoveva più scappò via, attirato da un rumore nel fitto della boscaglia.

    Lei per la prima volta volò a lungo intorno a lui e al felino, sopra le loro teste, in attesa di un’idea per salvare il fratello. Un’idea che non mise mai a fuoco. Rimasta sola capì che doveva crescere. Ora sarebbe stato più difficile. Restò lì appoggiata su di un ramo di betulla, attonita, inebetita. All’arrivo della sera si spostò dal posto, dove si era posata e senza sapere più nulla, dopo aver visto la cruda scena di morte, volò di rotta in rotta come un uccello cieco. Andò sfinita volando sino alla deriva del fiume e bevve un po’ di quell’acqua limpida; capì che lui le aveva dato molto più di un sorso per vivere.

    Nessun altro avrebbe potuto dire che cosa gli doveva. Era lucida, sapeva di aver avuto un grande dono d’amore.

    La sera nel nido faceva freddo, più freddo di sempre. Guardando il cielo, bombardato di stelle, pensò che quello che vedeva e sentiva in quel momento era ciò che avrebbe conservato di quel giorno; ognuna di quelle stelle scoppiava nel suo petto come un lampo.

    La sua testa andò agli occhi del fratello e il mattino seguente ritornò indietro volando, a cercare il suo piumaggio che pensava sparpagliato nei vicoli della selva. Un odore triste arrivò dal bosco, selvaggio, conosciuto. Lo trovò. Invece era rimasto lì, dove l’assassino lo aveva ucciso. Col becco portò centinaia di piccoli rami sul resto di quel corpo abbandonato e quando il suo sguardo si aprì, la luce la portò verso un roseto. Prese un petalo, poi un altro e un altro. In un vai e vieni d’alveare, i petali ricoprirono i rami e pensò che questa sarebbe stata la loro casa, il loro punto d’incontro. Pianse l’abbandono e se ne andò.

    Il padre

    Rimasta sola con il padre, cominciò a sfidare il vento, i rami, e si esercitò a volare a più non posso.

    Come un marinaio non conobbe casa e girò terre e silenziosi arcipelaghi, scoprì angoli di case colorate, sfrecciò dentro burrasche e terricci, passò le nuvole e i lampi e le pazze raffiche di pioggia.

    Girovagando si spinse fino ai mari del Sud. Schizzava veloce dentro le foreste ma restava attonita nel vedere il verde brillante e

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