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L'arte di vivere. Come la filosofia può insegnarci a vivere.
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E-book298 pagine4 ore

L'arte di vivere. Come la filosofia può insegnarci a vivere.

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Info su questo ebook

L’arte di vivere è un manuale di “filosofia pratica” che attraverso gli insegnamenti di Seneca, Epitteto e Marco Aurelio – e di altri pensatori antichi e moderni tra i quali Socrate, Epicuro, Montaigne, Stuart Mill – offre al lettore un percorso di sviluppo personale e di educazione di sé.

Il libro è concepito come un moderno manuale di self-help, corredato di casi concreti, di storie esemplari e di esercizi che consentono di mettere subito in pratica quanto appreso. Accompagnato da maestri straordinari - capitolo dopo capitolo – il lettore impara a diventare padrone di se stesso, a prendere decisioni, a controllare i desideri e le emozioni negative, a vincere le paure, a trattare con gli altri, a godere del nudo piacere di esistere.

Antonio Santoro da oltre dieci anni si occupa di "filosofia pratica". E', tra l'altro, autore del blog www.filosofiadelbenessere.com nel quale discute di crescita personale e dell'educazione di sé attraverso la filosofia.
LinguaItaliano
Data di uscita7 mar 2012
ISBN9788863697445
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    Anteprima del libro

    L'arte di vivere. Come la filosofia può insegnarci a vivere. - Antonio Santoro

    Antonio Santoro

    L’ARTE DI VIVERE

    Come la filosofia può insegnarci a vivere

    L’ARTE DI VIVERE. COME LA FILOSOFIA PUÒ INSEGNARCI A VIVERE.

    Copyright (C) Antonio Santoro

    Sito dell'autore: www.filosofiadelbenessere.com

    Impaginazione a cura di Matteo Poropat (eBookAndbook.it)

    Ai miei figli

    Gian Marco e Antonello.

    I

    La filosofia può cambiarti la vita

    Attribuisco alla filosofia

    il merito di avermi rimesso in piedi […]

    le devo la vita nulla di meno.

    Seneca

    C’è una scintilla divina in ognuno di noi – dice Epitteto. Tutti noi sentiamo di avere qualcosa di unico e di speciale, eppure, troppo spesso, lasciamo che la nostra vita si consumi senza prenderne il controllo e ci lasciamo trascinare dalla corrente, mortificando proprio quel dio che è in noi.

    Questo è un libro controcorrente, che può cambiarti la vita, ma a costo di impegno e sacrifici. Caterve di guru, santoni e personal trainer promettono di svelare il segreto che consente di appagare tutti i desideri e di raggiungere qualsiasi obiettivo, agevolmente. Questo libro, invece, ti insegna ad essere libero e a prendere il controllo della tua vita: con Seneca, Epitteto e Marco Aurelio - e altri filosofi e pensatori antichi e moderni - imparerai a cercare felicità e soddisfazione nell’essere padrone di te stesso e della tua vita; e, solo dopo (se lo vorrai) potrai cercare di ottenere anche tutto quello per cui oggi stai lottando.

    Se Seneca, Epitteto e Marco Aurelio fossero autori contemporanei, sono certo che le loro opere - che insegnano come vivere una vita felice, controllare i desideri, dominare l’ansia, stare con gli altri - sarebbero in cima alle classifiche dei libri più venduti. Al mattino, intrappolati nel traffico o in coda nelle metropolitane, migliaia di persone ne ascolterebbero gli insegnamenti sugli Ipod, ne leggerebbero gli ebook su pc portatili e Ipad; o, a centinaia, farebbero la fila per frequentare le lezioni di Epitteto, così come accade oggi per i seminari di Anthony Robbins, Richard Bandler o Donald Trump.

    Proviamo a sfogliare, ad esempio, La tranquillità dell’animo di Seneca e scopriamo una raccolta di consigli pratici su come valutare se stessi, le cose e le persone; come coltivare le buone amicizie; avere un buon rapporto con il denaro; impegnarsi in vista di risultati concreti e soddisfacenti. Apriamo I ricordi di Marco Aurelio e già nel primo capitolo l’autore enumera i valori positivi inculcati al giovane imperatore da illustri familiari e insegnanti che potrebbero essere le regole fondamentali su cui costruire, anche oggi, una vita di successo. Purtroppo questi libri, sui quali si sono formate generazioni di uomini illustri, sono relegati a cerchie ristrette di studiosi e accademici o a fornire materiale per noiose letture e traduzioni scolastiche, piuttosto che dare nutrimento e significato alla vita di tanti uomini.

    Questo libro non è un manuale di filosofia: nessun filosofo sarà trattato in maniera sistematica. Questo libro è una raccolta ordinata di insegnamenti della filosofia greca e latina che possono essere di grande aiuto a ciascuno di noi per rendere la nostra vita più profonda e significativa.

    Nell’antica Grecia e a Roma la filosofia è uno strumento pratico che insegna a vivere meglio e ad avere successo. È un’educazione di sé che ha lo scopo di insegnare a migliorarsi e a perfezionarsi: la filosofia è un’arte di vivere. Imperatori, condottieri, uomini politici e di successo, nel corso dei secoli, hanno utilizzato questi insegnamenti per orientarsi nel mondo e vivere una vita ricca di significato. Praticare la filosofia consente di raggiungere una visione più lucida e distaccata della vita e di affrontare le sfide di ogni giorno con maggiore efficacia e consapevolezza.

    Attraverso gli insegnamenti di questi maestri di vita apprenderai le tecniche per sviluppare una condotta di vita razionale, assumere il controllo delle emozioni e delle passioni, disciplinare i tuoi desideri, superare il dolore e la sofferenza, vincere la paura della morte.

    Per renderlo accessibile e di facile consultazione, il libro è concepito come un pratico manuale di self help; ma un manuale con insegnanti d’eccezione! Dovrai trasferirti ora nell’antica Grecia, ora nella Roma imperiale per seguire le lezioni di Epicuro, di Seneca, Epitteto e Marco Aurelio. Secondo questi guru dell’antichità per essere felici dobbiamo impegnarci ogni giorno a modificare le nostre abitudini e il nostro sguardo sul mondo, perché la filosofia è innanzitutto un re-imparare a vivere, un imparare a guardare il mondo con occhi nuovi.

    La filosofia – dice Seneca – non è vuoto discorso o ragionamento astratto, ma insegna ad agire in maniera efficace. A sua volta Epitteto esorta l’aspirante filosofo a parlare poco e a mettere in pratica quanto ha appreso dalla filosofia, senza esibizionismi o atteggiamenti istrionici: così come durante un pasto non si tengono discorsi su come mangiare, ma si mangia così come occorre. Anche noi parleremo di filosofia solo nella misura in cui gli insegnamenti dei filosofi potranno aiutarci a capire meglio noi stessi e il mondo che ci circonda, e come dobbiamo comportarci nelle diverse circostanze che ci accadono nel corso dell’esistenza.

    Tutti cercano la felicità – dice Seneca - ma brancolano nel buio perché non sanno come fare per raggiungerla, non conoscono la giusta strategia e finiscono col procedere a caso seguendo le grida della gente che chiama da ogni parte.

    Leggendo le opere di questi autori, qualche anno fa, ho preso l’abitudine di trascrivere su un taccuino nero, che ancora conservo, i pensieri, le idee, le strategie, gli esercizi spirituali che mi sembravano particolarmente utili a risolvere i miei problemi e capaci di ispirare il mio agire. Portavo sempre con me questo quadernetto e ogni volta che potevo lo aprivo a caso e cominciavo a leggere. Quando, poi, mi si presentava una sfida mi domandavo: Cosa avrebbe fatto Seneca? Come avrebbe reagito Epitteto? Nel corso della giornata immaginavo di avere accanto i miei maestri, discutevo con loro delle decisioni da prendere e li rendevo testimoni della mia vita.

    Ho ritrovato la stessa tecnica nel romanzo di Tom Wolfe, Un uomo vero.¹ Conrad, il protagonista, finisce in carcere ed è costretto a subire le ritorsioni di detenuti incalliti, oltre le angherie della vita carceraria; riuscirà a cavarsela e a battere persino Rotto, il possente capo della banda dei Bianchi del carcere di Santa Rita, proprio seguendo gli insegnamenti di Epitteto. Dinanzi alle difficoltà Conrad si domanda: "Cosa avrebbe fatto Epitteto con gente simile? Cosa avrebbe potuto fare? Quasi duemila anni dopo, in quella tetra prigione, Conrad trova nel Manuale di Epitteto le risposte ai suoi interrogativi. Il filosofo gli insegnava a non essere un uomo qualunque, a non sprecare la sua vita, a scegliere liberamente; proprio lui Epitteto, lo schiavo filosofo, che aveva guardato negli occhi i suoi aguzzini e aveva detto loro: Voi fate la vostra parte che io farò la mia, vivendo e morendo da uomo. Come aveva già fatto Seneca (e, prima di lui, Socrate) che, all’annuncio della sua morte imminente, aveva affrontato quel momento tragico, a cui si era preparato per tutta la vita, con coraggio e nobiltà d’animo.

    Nello scrivere questo libro il mio lavoro - come quello dello scalpello di Michelangelo - è stato più un togliere, ordinare che un aggiungere. Mi sono limitato a eliminare il più possibile le incrostazioni che potevano rendere il pensiero di questi autori difficile o inattuale per estrarne le perle di saggezza che hanno valicato i secoli e sono giunte splendide fino a noi.

    Sono certo che gli insegnamenti di questi grandi maestri del passato avranno il potere di cambiare la tua vita, così come hanno cambiato la mia.

    Infine, alcuni consigli su come leggere questo libro.

    Il libro si può leggere tutto d’un fiato, saltando gli esercizi posti alla fine di ogni capitolo. Questo approccio potrebbe essere utile a chi voglia farsi un’idea di massima del contenuto; ma sarà opportuno tornare in seguito a leggere ciascun capitolo e svolgere uno per volta tutti gli esercizi.

    Chi cercasse la risposta a un problema, potrebbe andare direttamente al capitolo dedicato a quel problema specifico, leggerlo e fare gli esercizi. Ma in seguito dovrà riprendere il libro dal primo capitolo, seguire l’ordine dei capitoli e fare gli esercizi, in quanto il libro è concepito come un percorso ordinato secondo tappe progressive di sviluppo.

    II

    Affidati alla ragione

    È soltanto la ragione a rendere la vita piacevole

    scacciando tutti i falsi concetti e le opinioni,

    capaci in mille modi di turbare la mente.

    Epicuro

    1. L’uso della ragione

    La ragione è la facoltà che deve guidare la nostra vita e a cui dobbiamo conformare le nostre azioni. Aristotele² afferma che ogni essere vivente ha una sua specificità che lo contraddistingue ed è perfetto quando realizza ciò che precisamente gli compete. Così come il falegname e l’artigiano, o anche l’occhio e la gamba, hanno un loro operare tipico, anche l’uomo in generale deve avere una sua propria attività che non può ridursi alla vita vegetale o animale. La facoltà che caratterizza l’uomo in generale, secondo Aristotele, è un’attività dell’anima secondo ragione. Il compito di ciascun uomo sarà sviluppare e perfezionare questa facoltà in quanto la felicità, il sommo bene, consiste nell'esercitare la funzione specifica dell'uomo: la razionalità. Pertanto quanto più un uomo porta all’eccellenza questa facoltà tanto più avrà una vita felice e realizzata, secondo Aristotele.

    La ragione, secondo Epicuro³, ci consente un’esistenza perfetta in tutto, in quanto rende comprensibile il fine della vita e aiuta a scegliere le cose che veramente possono darci la felicità senza cedere alle apparenze ingannevoli. Anche per gli stoici l’uomo, diversamente dagli animali, è dotato della ragione, che è la facoltà che lo rende simile agli dei. E per Seneca⁴ quando la ragione è retta e perfetta l’uomo vede le cose con lo sguardo di Dio ed è completamente felice.

    Ma che cosa significa seguire la ragione? Vuol dire vivere secondo natura, vale a dire aver compreso i meccanismi che governano l’universo e qual è la posizione dell’uomo all’interno di questo sistema che, secondo gli stoici, è perfetto. Comprendere le leggi che regolano l’universo consente all’uomo di orientarsi con sicurezza, di evitare la sofferenza, il senso di frustrazione e di vivere in sintonia con un mondo del quale conosce e accetta le leggi. Marco Aurelio incita se stesso a mantenersi concentrato per prendere coscienza del posto che occupa la sua esistenza nella grande corrente del mondo.⁵ Soltanto così l’uomo potrà guardare alle cose e agli eventi da una condizione di pace e di serenità: da una posizione quasi divina.

    L’uomo, infatti, è l’unico essere vivente che, grazie alla ragione, ha la capacità di sdoppiarsi, di essere impegnato in un’attività e di osservarsi nello stesso tempo agire. Abbiamo la possibilità, ad esempio, di registrare i nostri sentimenti e le nostre emozioni mentre si manifestano, come se fossimo un osservatore esterno. Questa capacità di sdoppiarsi e di riflettere su se stesso consente all’uomo di elaborare risposte di qualità superiore che sono il prodotto della riflessione razionale e che sono molto utili per orientarci nel mondo.

    Secondo i filosofi greci vivere secondo ragione è un’arte che si può apprendere, e la filosofia è la disciplina che ha il compito specifico di insegnare all’uomo a diventare saggio, e a vivere, quindi, secondo ragione. Per fare ciò è necessario seguire un percorso di crescita personale attraverso il quale il neofita può educare se stesso a questo nuovo modo di vedere il mondo.

    Praticare lo stoicismo presuppone una grande attenzione, dapprima verso la propria interiorità, poi verso il mondo esterno. L’aspirante filosofo deve guardare prima dentro di sé e cominciare a scrutarsi; è lì che deve compiersi la rivoluzione: Fruga dentro di te, – scrive Seneca - scrutati da varie parti, osservati con cura e, soprattutto, vedi se hai fatto progressi solo nello studio della filosofia, o anche nella vita.

    Tenere sotto controllo il dialogo interno sarà il nostro primo impegno: parliamo continuamente a noi stessi senza accorgercene a livello conscio, e questo lasciar senza briglie la nostra interiorità è molto pericoloso. In determinate ore del giorno, quando ci sentiamo tristi, stanchi, depressi o abbiamo paura, fermiamoci ad ascoltare cosa stiamo dicendo a noi stessi; osserviamo con calma quello che ci sta accadendo istante dopo istante; facciamo alcuni respiri profondi e limitiamoci a prendere nota con distacco delle nostre sensazioni. Con l’esercizio possiamo ridurre i sentimenti negativi e accrescere la capacità di rendere gioiosa la nostra vita. Ma sia chiaro fin da subito che la felicità di cui stiamo parlando non è quella delle star hollywoodiane, non comporta l’acquisizione di beni e ricchezze, ma è uno stato dell’animo che possiamo raggiungere sforzandoci di sviluppare il nostro potenziale umano e che prescinde dagli eventi esterni. L’errore di fondo di molti uomini consiste nell’aver scelto di inseguire un modello sbagliato e illusorio di felicità, dal quale possiamo allontanarci attraverso un percorso, che la filosofia può insegnarci, e che consente di acquisire equilibrio interiore e autonomia rispetto agli eventi esterni. Dobbiamo imparare a governare, attraverso l’esercizio e l’educazione, i nostri istinti inferiori, senza soffocarli, ma facendo in modo che una vigile razionalità possa tenerli sotto controllo.

    La promessa della filosofia - e di questo libro - è di insegnarti un nuovo modo di provare gioia e felicità che dipende soltanto da te e che potrai avere sempre a portata di mano.

    I filosofi consigliano di partire dalle cose semplici e di aumentare, un po’ alla volta, l’intensità e la difficoltà degli esercizi. Cominciamo ad allenarci provando a fare piccoli sforzi, concentrandoci su un aspetto preciso della nostra vita che desideriamo migliorare. Dobbiamo assumere la completa padronanza delle nostre azioni e non essere in balia degli eventi; il fine a cui dobbiamo aspirare è pervenire a un perfetto controllo della mente, dei desideri e delle emozioni.

    2. La distinzione fondamentale.

    Secondo Socrate⁷ la felicità non consiste nel possedere beni e ricchezze, in quanto i beni esteriori non sono né buoni né cattivi ma indifferenti. Per una vita felice non basta possedere tanti soldi, vivere nel lusso ma bisogna essere capaci di fare buon uso di ciò che si possiede. Sono le nostre azioni a rendere le cose buone o cattive. L’idea che vincere la lotteria possa bastare a renderci felici è un grosso malinteso. Studi dimostrano che, dopo qualche tempo, tendiamo ad assuefarci al nuovo tenore di vita e l’essere ricchi non ci dà più gioia. Vivere nell’eterna attesa di un evento che ci cambierà la vita (un nuovo lavoro, una vincita, una casa) significa, peraltro, rinunciare a vivere pienamente fin da subito. Quando sperimentiamo questa condizione di sospensione esistenziale, ripetiamo questa massima di Seneca: Mentre si attende di vivere, la vita passa.⁸ Perché la vita è ora, non quando avremo raggiunto i nostri obiettivi; sarebbe un delitto attendere; domani

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