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La Profezia dei Siddah: il seme di Atan - I
La Profezia dei Siddah: il seme di Atan - I
La Profezia dei Siddah: il seme di Atan - I
E-book477 pagine5 ore

La Profezia dei Siddah: il seme di Atan - I

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Info su questo ebook

È una storia fantastica che narra la mitica lotta tra angeli e demoni in chiave fantascientifica.
Il racconto inizia in prossimità di una stella che sta per andare in nova dove alcuni dei nostri protagonisti, appartenenti alla stirpe dei Prakasha (angeli), lì venuti per approvvigionarsi di un elemento, capace di far da carburante ai motori ad antimateria, sfuggono appena in tempo alla catastrofe astrale. Nella fuga si trovano in prossimità di un sistema solare che ospita la vita, dove si svolge buona parte della storia. In quel sistema vivono i Siddah, esseri capaci di dominare la materia con poteri vedici. In questo angolo dell’universo nasce anche la storia d’amore tra Sarah, comandante di nave Nibir, e Raju, giovane siddah, figlio del maestro Carya, capo della casta che è a conoscenza di una profezia rivelata dal Sé, dove si annuncia ai Prakasha …
LinguaItaliano
Data di uscita13 mar 2013
ISBN9788889986080
La Profezia dei Siddah: il seme di Atan - I

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    Anteprima del libro

    La Profezia dei Siddah - Salvo Pizzo

    Roma

    Prefazione

    di Febo Conti

    L'eterna lotta tra il bene e il male, tra anime oscure e anime bianche, demoni spietati e miti angeli, prende piega tra le pagine fantastiche de La profezia dei Siddah, il primo di una serie di volumi della collana Il seme di Atan, che si articolerà con miti e leggende dell'antichità, e in cui si intrecceranno le vite e le vicende avventurose di numerosi personaggi provenienti dai più remoti e lontani sistemi spazio temporali.

       Il lettore diventerà compagno di Sarah, eterea anima bianca e deciso comandante a capo della nave Nibir e del fratello Ramadeva, abile e determinato guerriero, discendenti di Adicaraja, che saranno l'uno a fianco dell'altra, uniti nella lotta contro il principe Ravanuk e i demoni Asura, popolo oscuro la cui indole è avvezza al materialismo, all'odio, all'arroganza e la cui conoscenza si è sviluppata intorno alle arti magiche e alla stregoneria.

       Al fianco del bene, i Prakasha, gli angeli, popolo amante della concordia e della pace, da sempre legati alla ricerca spirituale e con essi, l' impalpabile leggerezza del popolo dei Siddah, i coscienti, personaggi quasi irreali tra l'angelico e il mitologico, che vivono di luce, di ascesi e spiritualità, dedicandosi incessantemente al dialogo costante con la propria interiorità, al punto da essere capaci di dominare la materia con i loro poteri vedici, e che ricercano incessantemente l'armonia con l'intero cosmo e l'intera creazione del pianeta che abitano.

       La lotta epica fa da cornice alle vicende personali dei perso naggi più importanti, tra storie d'amore, intrighi che si dipanano svelando la misteriosa profezia che dà il titolo al romanzo.

       Le emozioni si susseguono numerose ed improvvise, mentre la storia si svolge, arricchita da flash back che mano a mano accompagnano il lettore e lo aiutano a districarsi nelle complicate vicende che si susseguono l'una dopo l'altra. Il linguaggio, che con originalità racconta la storia al presente, è rapido ed efficace, dipinge la storia attraverso pennellate fresche e veloci, che lasciano molto alla fantasia del lettore e alla sua creatività.

       Fantascienza, ma non solo. Molteplici le incursioni nel mondo della spiritualità induista, in particolare della spiritualità del Siddha Yoga, in un viaggio che porta il lettore al di là del tempo e dello spazio, ma anche all'interno della propria coscienza e alle radici della propria percezione spirituale. Fantascienza dunque, ma fantascienza che è perfettamente ancorata al pianeta Trya (che altri non è che la nostra Terra, terzo pianeta del sistema di Surya 3) e che non dimentica mai che, per quanto fantastica, la storia ha profondi legami con il sistema solare nel quale è stata generata.

       Prima prova di scrittura per Salvatore Leonida Pizzo, il libro è stato pensato per essere un'ottima lettura per i ragazzi, che, attraverso l'approccio con un genere sempre poco conosciuto ma di estremo fascino, possono essere incuriositi ad approfondire la conoscenza del mondo induista e della sua spiritualità, ma il volume si presta bene anche alla fantasia e alla creatività degli adulti, che non finiscono mai di imparare, anche alle soglie del terzo millennio!

    Il seme di Atan

       Racconta un'antica leggenda che, all'inizio del sogno della creazione, apparve Atan a spargere la luce nell'universo ma, man mano che la luce si spandeva, ad un tempo si generava un'equivalente quantità di buio. E la luce fu attratta dal buio e attraversandolo creò le ombre, i toni, i mezzi toni ed i colori, cominciò a scorrere il tempo: tutto si mosse e si definì il creato.

       Tutto intorno a noi, l'Universo si svolge all'infinito, mentre la vita in esso, in varie forme, si manifesta. Da sempre e per sempre, gli Dei corrono tra le stelle, attraversano le galassie trovando devoti tra la vita intelligente, ma l'unico Dio creatore si bea solo dell'Amore.

    Prologo

    Questa è una storia antica, il suo ricordo si perde nella notte dei tempi. Miti e leggende, narrazioni tramandate a voce per millenni, epici poemi e testi sacri ne parlano in modo vago ed insicuro.

       Sicuramente avvenne, in un tempo remoto, che nella nostra galassia si affrontarono due popoli ostili tra loro. La guerra durò parecchi secoli, oltre mille anni, sino a culminare in un'estrema battaglia che tante scritture tramandano come la guerra in cielo, la guerra tra gli angeli e gli angeli ribelli. Con allegoria, gli uomini antichi videro in essa l'eterna lotta tra il bene e il male, che ancora oggi si svolge nel cuore dei loro figli, quei figli nati forse dalle conseguenze della guerra stessa.

       La storia inizia ai confini di un sistema planetario la cui stella, ormai morente, genera in uno dei suoi pianeti un metallo instabile capace di produrre l'antimateria che spinge i motori delle navi astrali.

       La stella sta per andare in nova e tutti devono fuggire prima di essere vittime del disastro cosmico. Quella stella, preziosa ad uno dei popoli in guerra, è perduta!

    Capitolo 1

    K 15, stella morente, non riesce più a scaldare Runa, il grosso pianeta che le gira intorno. Un tempo ricco di foreste rigogliose e mari pieni di vita, ora, al finire della sua esistenza, è un'immensa miniera di khrizio, che nel suo ventre si forma, stimolato dalla radiazione che emana dall'astro morente. Runa è ormai un astro freddo, la sua atmosfera è gelata e ostile ai minatori che cercano di rubare il suo prezioso elemento, lavorano in condizioni estreme, lottando contro il gelo che lo attanaglia. Gli Annuks, i minatori dei Prakasha, estraggono dall'ormai arido suolo il prezioso minerale, protetti da cupole termiche, aiutati da robot e macchine idrauliche dal rumore assordante.

       Il khrizio genera spontaneamente la materia e l'antimateria. Esso è un elemento assai instabile, la sua vibrazione produce sia positroni sia elettroni che si ricongiungono e si scompongono in breve tempo in modo incoerente. Opportunamente trattato, la scomposizione viene resa coesa e separata. Successivamente, nel ricomporsi, genera energia in quantità enorme e, soprattutto, pulita.

       Ecco, là nell'etere, che una nave si materializza nelle vicinanze dell'enorme e lento pianeta, quindi decelera, poi accosta l'orbita della grande miniera. All'interno Riko, l'ufficiale di rotta, si mette in contatto con il comandante, mentre le luci della plancia tornano ad illuminarla:

       «Comandante Sarah, siamo emersi nello spazio-tempo, Runa è davanti a noi!»

       Anche la stanza dell'ufficiale delicatamente si illumina mentre una dolce musica si diffonde, riportando alla veglia la bellissima giovane donna assopita. Il ripetitore vocale dà l'annuncio dell'ufficiale di rotta. Il comandante Sarah torna alla veglia e si prepara per raggiungere la sala operativa, così dopo essersi ritemprata nel bagno di luce, dalla sua stanza ordina:

       «Iniziate le manovre di immagazzinamento del khrizio, come da protocollo. Sarò in sala comando tra poco.»

       Indossa la divisa e si avvia.

       Poco tempo per percorrere la strada che porta alla sala operativa e splendida, coi neri capelli raccolti dietro la nuca, entra salutata dai suoi ufficiali. Una vibrazione e poi una scritta luminosa annunciano un messaggio dal pianeta Ninhur…

       Il bel viso della donna si cruccia, preoccupato:

       «Decodifica immediatamente, Riko. Non è frequente un messaggio lanciato nello spazio tempo, si rischia di comunicare la posizione al nemico. Deve essere successo qualcosa d'importante!»

       Subito l'ordine viene eseguito e la voce vibra nell'aria seguita da un'immagine tridimensionale del supremo Sakuna, generale della flotta galattica:

       «Allontanatevi immediatamente, urgenza di primo livello! … La base dei minatori su Runa è stata già allertata, il modulo di trasporto è pronto ma non c'è tempo per effettuare il travaso del metallo, il pianeta deve essere evacuato, K 15 è diventata molto instabile! Può andare in nova da un momento all'altro. Gli Annuks sono già pronti all'evacuazione, verranno con le loro navi colme di khrizio. Scortando i minatori, dovrete procedere a tappe, i loro serbatoi non reggono molto le vibrazioni dell'iperspazio.»

       «Ma impiegheremo un sacco di tempo!»

       «Lo so, Sarah, ma non abbiamo altra scelta! Chiudo la trasmissione, è rischioso continuare!»

       «Aspetta Sakuna! Il khrizio non può essere abbandonato, il serbatoio orbitante è pieno, i nostri sensori rilevano che è colmo, non possiamo lasciarlo!»

       «Sarah, limitati a scortare i minatori! La vostra vita è più preziosa!»

       Sarah rimane per qualche secondo in pensiero, la missione potrebbe avere dei problemi, alza il magnetico sguardo verso la squadra di comando:

       «No Sakuna! Il metallo serve per alimentare Drona! Senza khrizio milioni di Prakasha rischiano di soccombere alla prima incursione Asura! Devo rischiare!»

       «No, Sarah!»

       «Scusami, Sakuna!»

       La donna interrompe la comunicazione e si rivolge ai suoi ufficiali:

       «Se siete d'accordo, val la pena di rischiare! Il serbatoio in orbita è colmo di khrizio. Mikaro, Riko, siete d'accordo?»

       La stella sussulta, quasi a voler intimorire l'ardore degli uomini nella nave astrale, Mikaro guarda i suoi compagni ed incoraggiato dall'assenso dei presenti in plancia:

       «Ai tuoi ordini, Sarah!»

       La nave compie un'ampia virata rallentando sino a fermarsi, quindi si collega al serbatoio orbitante.

       Sarah adesso si occupa della capsula in orbita:

       «Riko, cerchiamo di inglobare celermente il khrizio!»

       Le navi degli Annuks abbandonano Runa, mentre la stella sussulta ancora.

       Sarah si rivolge a Riko:

       «Gli Annuks devono procedere a tappe, il khrizio non protetto è molto instabile, avvisali che dobbiamo scortarli per evitare che siano attaccati dagli Asura, stabilisci un contatto!»

       Subito l'ufficiale si appresta a eseguire l'ordine della splendida direttrice dell'astronave ma il contatto arriva dalle navi in fuga.

       «Messaggio dalla nave ammiraglia dei minatori!»

       «Riko, all'ascolto!»

       «Comandante Sarah, siamo attrezzati per trasportare il khrizio alla velocità della luce, K 15 è già da un pezzo che è instabile e noi abbiamo immagazzinato il khrizio prima nel modulo poi nei serbatoi delle navette, avendoli prima schermati con arjuna, pertanto possiamo muoverci nello spazio tempo, senza destabilizzarlo. Dobbiamo muoverci in fretta, la radiazione della nova potrebbe vanificare i nostri sforzi!»

       La voce della donna è dolce e suadente, ha riconosciuto l'amico:

       «Oh Dhanus, sei stato efficiente e solerte come sempre, noi cerchiamo adesso di riempire il nostro modulo …»

       «Ma, Sarah! …»

       La donna continua indefessa il suo discorso:

       «Ci incontriamo a Surya 3 a un anno luce da qui. I vostri serbatoi non sono in grado di resistere per lunghi periodi, l'arjuna non è stabilizzante come il suvarna, questa sarà la prima tappa, lì se sarà possibile cercheremo di isolare meglio i vostri serbatoi.»

       Dhanus cerca ancora di dissuaderla:

       «Sarah, ma è pericoloso, la stella può esplodere da un momento all'altro!»

       Sarah passa al tono di comando:

       «Appunto, allontanatevi subito! Noi vi raggiungeremo ad operazioni ultimate!»

       Al comandante dei minatori non rimane che obbedire, le navette degli Annuks si dirigono veloci verso la periferia del sistema poi accelerano e lasciano con un bagliore la stella penetrando l'iperspazio. K 15 scuote ancora i suoi pianeti con un cupo rumore e comincia ad ingrossarsi velocemente, mentre Nibir 1 ha quasi riempito il suo modulo con il khrizio, Mikaro si rivolge al suo ufficiale superiore:

       «Sarah, la stella sta per esplodere! Dobbiamo affrettarci!»

       La donna guarda sorridente il suo secondo:

       «Solo un attimo, alziamo gli schermi! L'operazione è quasi completa …»

       La luce della stella diventa abbagliante:

       «Operazione ultimata! Staccate la congiunzione al serbatoio!»

       Subito l'equipaggio esegue la manovra, mentre la stella fa vibrare lo spazio intorno e continua ad ingrandirsi con un sordo boato che si trasmette alle strutture dell'astronave, superando la rarefazione dell'etere:

       «Sarah, rischiamo di attivare il khrizio con la radiazione della stella!»

       «I motori ci stanno già spostando, tranquillizzati Mikaro! Jine individua il punto di accelerazione! Riko calcola la rotta per Surya 3!»

       Jine e Riko rispondo quasi insieme:

       «Pronto!»

       «Abbassate gli schermi!»

       L'operazione viene eseguita con rapidità, Jine esclama:

       «Gli schermi sono giù!»

       «Iperspazio!»

       La nave svanisce, mentre la stella riempie il vuoto con i frammenti di massa esplosa.

       Il tempo non si avverte quando si corre con i tachioni, solo il programma di navigazione è in grado di gestire la rotta.

       La grande astronave, con il suo prezioso carico si materializza nel sistema di Surya 3 tra le orbite dei due maggiori pianeti, più avanti Dhanus e la sua flotta ad attenderla… appena Riko percepisce le sensazioni, riguadagnando il suo corpo, si sveglia dal torpore e, sollevandosi dal giaciglio di navigazione, si avvia alla trasmittente per contattare le navi dei minatori:

       «Contatto stabilito con la flotta annuk, Sarah, puoi annunciare gli ordini appena pronta!»

       Sarah pensa ad una soluzione per muoversi più celer mente, procedere a tappe, a parte i rischi, è una soluzione relativamente valida, se però si isolano i serbatoi delle navette:

       «Sì, Riko! A tutte le unità, cercare nel sistema un pianeta dove trovare il suvarna!».

       Dall'ammiraglia delle navette, Dhanus a Sarah:

       «Ce l'avete fatta! Evviva! Ben arrivati, ragazzi! Comunque, dopo i due pianeti più piccoli ce n'è uno più grande, dalle mappe Triya, che sembra ospitale. Mentre aspettavamo il vostro arrivo, per vincere l'angoscia abbiamo scandagliato il sistema: ha molta acqua, l'atmosfera è respirabile e c'e anche suvarna».

       Dhanus ha intuito le intenzioni del comandante di Nibir, Sarah lo conosce da tanto e apprezza le sue intuizioni:

       «Bene se anche compatibile, non indugiamo, raggiungiamolo! Riko, segui le navi dei minatori … dirigici tu, Dhanus!»

       La flotta si muove compatta, seguita a distanza dalla grande astronave, verso Triya, il pianeta vivo del sistema. Le stelle, visibili a velocità sub luce, rigano luminose gli schermi della nave astrale.

    Capitolo 2

    Il satellite artificiale Drona orbita intorno a Ninhur, creando uno scudo energetico che protegge il pianeta dai pericoli naturali e dalle infiltrazioni nemiche.

       Esso fornisce immagini continue dello spazio. Le astronavi in orbita fanno, insieme a Drona la guardia, alternando gli equipaggi e vegliano su Ninhur, dove si coltivano le arti dell'anima, si adora il divino amore e si cerca l'armonia con il creato.

       Gli Asura, da sempre nemici della concordia e della pace, non danno tregua ai suoi abitanti, ecco perché è stato costruito Drona, che protegge e dà tranquillità ai suoi costruttori: i Prakasha.

       La Storia ricorda che i due popoli vivevano in due sistemi vicini tra i quali, dopo un'iniziale apparente concordia, per l'arroganza di Sumali, re degli Asura, scoppiò la prima guerra. La crudeltà degli Asura determinò la distruzione del pianeta originario dei Prakasha, che riuscirono appena in tempo a fuggire.

       La destabilizzazione di quel sistema planetario, però, generò un cataclisma che sconvolse anche la vicina stella degli Asura. Così, anche il popolo che si riteneva vincitore, fu costretto ad abbandonare il mondo d'origine per sopravvivere al marasma cosmico che derivò dall'imprudente uso di armi ad alto potenziale distruttivo. Solo la tecnologia evoluta dei due popoli ne permise la salvezza con la fuga.

       I Prakasha, popolo prudente e laborioso, aveva preparato delle scorte di sementi e genomi di specie animali e vegetali utili alla sopravvivenza, quindi riuscirono a salvare la biologia essenziale del loro pianeta, per poter ricominciare in un nuovo mondo. Diversamente, gli Asura partirono senza scorte oltre i viveri per il viaggio.

       Comunque, i due popoli ostili riuscirono ad allontanarsi prima che tutto fosse distrutto e, costretti dalle circostanze, insieme cercarono un pianeta compatibile.

       Per parecchio tempo furono esuli nel cosmo nel ventre delle loro enormi astronavi. Alla fine, quasi quando i propulsori erano a corto di khrizio, si trovò un pianeta abitabile. Lì furono costretti a convivere in un mondo che era più adatto ai Prakasha che agli Asura.

       Sul nuovo pianeta fu necessario collaborare per permettere la sopravvivenza di tutti e grande fu la carità dei Prakasha nei riguardi dell'antico nemico!

       Così gli Asura furono costretti a vivere nello stesso mondo dei Prakasha, ma il re Sumali, non sopportando questo, meditava spesso di turbare la pace e la serena vita degli ospiti, anche se le ferite recenti non gli permisero di agire in tal senso.

       Favoriti dal bel clima e dalle scorte di sementi e di prodotti commestibili, ripristinando i genomi delle specie vi venti che provenivano dal pianeta d'origine dei Prakasha, la vita ricominciò in un mondo molto simile a quello Prakasha.

       Fu però necessario stabilire delle regole di reciproca tolleranza, cercando di dimenticare i dolori e le vessazioni della brutale guerra che li aveva fatti tutti esuli.

       Date le diverse abitudini, gli Asura per la loro natura svolgevano la loro vita di notte, in quanto disturbati dalla luce, mentre i Prakasha si beavano della splendida illuminazione solare.

       Nonostante la reciproca diffidenza vivesse nei loro cuori, fu possibile la collaborazione che fu fonte di grande progresso per entrambi. Le navi stellari furono perfezionate, la vita fu prolungata notevolmente al punto da dimenticare la falce della morte. Presso i Prakasha, da sempre legati alla ricerca spirituale, si sviluppò la conoscenza del Sé, che li portò a scoprire l'intelligenza universale e a intuire il sogno divino. La paura della fine della vita era ormai assopita!

       Gli Asura si diedero invece alla conoscenza della stregoneria e delle arti magiche, più inclini alla loro indole.

       La pace mantenne sereno quel mondo per alcuni secoli, nonostante la diversità e qualche scaramuccia. Ma un'antica profezia dei demoni aveva annunciato l'arrivo del superbo Ravanuk, nipote di Sumali. Gli Asura, molto legati al ricordo del loro re che li aveva resi forti e potenti nel passato, appena il giovane principe fu in grado di reggere le sorti del suo popolo, lo seguirono senza titubanze.

       Questi, in possesso delle navi astrali per affrontare viag gi nello spazio tempo, abbandonò il pianeta per raggiungere la ricca colonia P31 , fondata durante la tregua, facendo intendere ai Prakasha che si trasferiva lì per trovare un ambiente più idoneo alla sua razza, costretta dalla luce accecante di quel pianeta a vivere solo di notte. Gli Asura si trasferirono su Asadu, dove fu regina la madre del principe, Matsara, moglie del mago Asru e figlia di re Sumali.

       Lì Ravanuk organizzò l'attacco ai Prakasha.

       Così, approntò la sua flotta astrale e appena si sentì sufficientemente forte si ripresentò con armi tali da annientarli.

       Colti di sorpresa, i Prakasha furono costretti alla fuga, dopo un feroce attacco che li decimò.

       I superstiti del popolo pacifico, esuli ancora una volta, giunsero così su Ninhur, dove dovettero ritemprare le loro forze, curando di proteggere il nuovo mondo dagli attacchi dei crudeli nemici: fu così studiato Drona, il satellite che avrebbe vegliato sulla loro pace.

       Gli Asura inseguirono i fuggiaschi, ma un eroe si sacrificò bloccando l'ammiraglia governata da Ravanuk e questo rese impossibile l'inseguimento, così le navi Prakasha poterono dileguarsi nel cosmo.

       Obbedendo alla loro indole pirata, i demoni del cosmo si diedero a scorribande contro i loro vicini, estendendo il loro dominio nei dintorni e procurandosi schiavi da asservire al loro capriccio.

       Dopo non molto tempo però per scarso senso del rispetto dell'ambiente alla ricerca di soluzioni belliche, di armi potenti e di preparati biologici nocivi per assoggettare i popoli confinanti, in seguito ad un esperimento azzardato, crearono una situazione irreversibile su Asadu che lo rese invivibile.

       Ravanuk fu costretto a migrare su Vikala, nel vicino sistema di Adhara dove fornì le sue città di cupole protettive al fine di trovarsi al riparo in caso d'incidenti durante le ricerche e allo stesso tempo per difendersi dai ribelli dei pianeti sottomessi.

       Dopo circa cento anni dalla fine della seconda guerra, gli Asura scoprirono il rifugio dei Prakasha: Ninhur. Il popolo della luce era tornato all'antico splendore, gli Asura partirono per annientare il nemico, portando nei pressi del pianeta una flotta armata per dare il colpo di grazia, ma quando si avvicinarono, trovarono la potenza di Drona ed una forte flotta astrale che li costrinse a desistere.

       Viste le intenzioni irremovibili dei demoni e l'odio profondo che avevano verso il loro popolo, i Prakasha furono costretti a perfezionare le loro armi e a imparare la cultura delle arti marziali per potersi contrapporre al nemico di sempre.

       Si sviluppò la ricerca scientifica bellica con risultati soddisfacenti, al fine di non presentare mai lacune che potessero essere fatali.

       Negli anni di convivenza, sia i Prakasha che gli Asura, hanno scoperto come vivere lungamente, ma non sono immortali, possono provvedere a sostituire parti del corpo danneggiate ma, se colpiti in punti vitali, la morte ruberebbe la loro vita!

       La società Prakasha è divisa in caste: queste servono soltanto per determinare ruoli attitudinali: ci sono i delegati all'organizzazione statale, i combattenti e gli addetti ai lavori manuali, ma non c'è differenza sociale tra le caste, salvo che per le mansioni.

       Gli Asura sono invece sottomessi a Ravanuk, che li gestisce a piacimento, circondandosi di coloro che reputa validi ma anche servili, mantenendo il suo potere con la stregoneria e con vantaggi materiali di cui godono i più fedeli ed i meglio genuflessi.

       Nella società Asura ci sono gli Arconti, una categoria di stregoni cui il principe affida il comando delle sue navi.

       Esseri tendenzialmente pirati, cedono parte del loro bottino a Ravanuk, timorosi della sua potenza nel gestire la magia demoniaca.

       Ultimamente, però, le scorte energetiche dei Prakasha sono ridotte per la difficoltà di trovare nuove fonti di khrizio, mentre gli Asura godono di una certa abbondanza del metallo. Malgrado la tecnologia e le conoscenze non manchino, la difficoltà energetica ha rallentato di molto l'elaborazione di strutture sia difensive che offensive.

       Sakuna è in pensiero, Sarah sta rischiando la vita insieme al suo equipaggio, nella base di comunicazione cerca di trovare notizie, se è già nel sistema di Surya 3  ha una possibilità; è salva, sia lei che il suo equipaggio! Deve lanciare un messaggio spazio temporale, malgrado il rischio!

       Il messaggio parte, destinato alla nave Nibir 1 , tante speranze nell'appello del capo della flotta stellare di Ninhur:

       «Al comandante Sarah, dammi notizie immediate!»

       Dopo parecchi appelli, finalmente la voce della donna arriva alle orecchie di Sakuna, suscitando in lui grande gioia:

       «Abbiamo il khrizio, Sakuna! È stata dura ma ce l'abbiamo fatta! Adesso siamo nel sistema di Surya 3  alla ricerca di suvarna per isolare le navi dei minatori, poi dovremo imboccare la via del ritorno. Ma passerà del tempo, mi servono rinforzi, con una sola nave non possiamo garantire una valida difesa agli Annuks! Dhanus ha identificato un pianeta nel sistema che contiene suvarna, ma ci vuole tempo per purificarlo. Per fortuna il pianeta è biocompatibile, quindi non sarà necessario isolare i punti di lavoro.»

       La trasmissione spazio tempo dà risultati immediati, si parla contemporaneamente:

       «Sarah, cercate il suvarna, se il pianeta che avete individuato ne è provvisto sarà facile isolare le navi dei minatori ed il khrizio non si destabilizzerà.»

       «Sakuna, stiamo esplorando il pianeta con i sensori, ci sono manufatti primitivi, sicuramente è abitato da una specie intelligente, alla sua protostoria. Hanno aspetto umanoide, insomma sono molto simili a noi, ma molto primitivi, penso che non si opporranno alle nostre ricerche.»

       «Mandate subito i minatori, in modo che si riesca ad isolare le navi!»

       «Con i primitivi come dobbiamo comportarci?»

       «Se sono inoffensivi stabilite rapporti cordiali! … Comunque, Sarah, sono felice di saperti ancora tra noi, il tuo gesto mi ha dato momenti di grande apprensione, credevo di averti perduta insieme al tuo equipaggio!»

       «Grazie, Sakuna e scusami per aver disobbedito ai tuoi ordini!»

       «Ora posso esserti grato, insieme a tutto il popolo Pra kasha, per la tua disobbedienza! Adesso interrompiamo il dialogo, usiamo prudenza!»

       La trasmissione non può prolungarsi oltre, le spie Asura intercetterebbero il messaggio e vista la difficile situazione non è il caso di esporsi con il rischio di sacrificare il carico. Il khrizio non può andare perduto!

       Le navette dei minatori si muovono decise alla volta di Triya, seguite dall'enorme astronave, poche ore e già orbitano vicino al satellite naturale del pianeta. Dhanus comunica gli esiti della sua ricerca all'astronave:

       «Comandante Sarah, il suvarna c'è ed in abbondanza, come previsto, ma è molto disperso ed impuro, prima di essere utilizzato deve essere purificato e reso lavorabile, ci vuole del tempo …»

       «Riko, il nostro khrizio è indispensabile, quindi lasceremo i minatori Annuks ad estrarre il metallo dal pianeta, mentre noi raggiungeremo Ninhur.»

       «C'è un messaggio vocale! È comparsa una nave, comandante …»

       «Non è prudente, ma ricevi Riko.»

       «Nave Sumar 4 a Nibir 1, sono il commodoro Yungong, dirigo le operazioni per incarico del supremo Sakuna, non potete abbandonare i minatori senza difesa, dovete restare! Sganciate il serbatoio con il khrizio, lo porteremo noi al sicuro …»

       «Coprici con gli scudi, tenente Jine!»

       La nave dei Prakasha è tosto in atteggiamento difensivo. Ancora Sarah comanda:

       «Puntate le armi sulla nave nemica, pronti all'offensiva!»

       Gli ordini sono eseguiti in modo fulmineo, la sedicente astronave Sumar 4 è colta di sorpresa … In atteggiamento remissivo, la nave astrale retrocede, l'armamento della Nibir è imponente e molto avanzato sia in attacco sia in difesa … L'atteggiamento di sconfitta della nave Asura è sufficiente a salvare la vita del suo equipaggio, Sarah vuol evitare di esporre ad un attacco le navi annuks in orbita bassa intorno al pianeta e allo stesso tempo che esse siano quantificate da parte del nemico, quindi fingendo magnanimità:

       «Comandante della nave Asura, allontanatevi uscendo dal sistema, i nostri sensori vi hanno memorizzato, il vostro riavvicinarvi a Surya 3  potrebbe esservi fatale! Neutralizza le loro armi Jine!»

       Da Nibir brillano i laser che inesorabilmente colpiscono la nave nemica ai puntatori armati.

       Gli Asura non si fanno ripetere la minaccia e, prima lentamente, poi con una certa fretta, scompaiono nel nulla.

       Sarah, dopo l'eclissarsi della nave nemica convoca il consiglio di bordo, la situazione è difficile, quell'incontro dimostra che gli Asura hanno intercettato la conversazione spazio temporale con Sakuna e quindi sanno come trovarli: quella trasmissione è stata un'imprudenza, anche se necessaria.

       «Signori ufficiali, la situazione non è facile da controllare! Se non avessi comunicato prima con il comandante supremo della flotta, vista la grande somiglianza tra le nostre navi e quelle nemiche, potevamo correre il rischio di invalidare la nostra missione. Ma il discorso di quel sedicente commodoro, che poi è una carica antica ormai in disuso tra noi, era in contrasto con la conversazione avuta con Sakuna, così mi sono salvata dall'inganno! Quindi chiedo estrema attenzione in presenza di astronavi non precisamente note o non ufficialmente annunciate da Ninhur! … C'è qualche commento?»

       La plancia è concorde.

       «Bene, tutti ai ruoli!»

    Sarah

    Capitolo 3

    Ninhur, Consiglio dell'Akasha. A rapporto il supremo Sakuna, che espone ai Nayana:

       «Adhika Sakuna, Generale capo della flotta astrale, per concessione dell'Akasha di Ninhur, a Voi, eletti signori dell'unione dei sistemi di Dayva, comunico informazioni sulla nave astrale Nibir in missione su Runa e in viaggio a tappe verso Ninhur per difficoltà al trasporto di khrizio.»

       Ravi Gopala, capo eletto del consiglio, alzando la danda, concede la parola e Sakuna espone i fatti:

       «Conoscete bene la situazione energetica attuale. Le nostre scorte di khrizio sono notevolmente ridotte e in caso di attacco nemico, sarebbe impossibile approntare un'adeguata difesa. Drona ci avvisa dei nemici, ma noi abbiamo un'autonomia di poche ore per poterli fronteggiare! Già per ben due volte siamo stati costretti alla fuga, non possiamo premettere ancora che la nostra casa sia ridotta in macerie! Ho fatto lavorare gli Annuks su Runa sino al momento limite, abbiamo una nave su Triya con un modulo pieno di khrizio che ci darebbe almeno un anno di auto nomia, nel frattempo la ricerca di nuove fonti del metallo ci potrebbe rendere nuovamente in grado di potenziare la nostra flotta e di incrementare le risorse energetiche. Inoltre, le navette dei minatori sono state adattate al trasporto, ma con i limiti che hanno, devono procedere a tappe, esponendosi agli attacchi Asura. Chiedo a questo consiglio fornirmi di tre navi astrali abilitate, oltre al trasporto, anche alla difesa, per recarmi nel sistema di Surya e prelevare le risorse energetiche di cui abbiamo bisogno!»

       I Nayana ascoltano, Ravi interviene a difesa delle richieste dell'amico:

       «Sakuna, hai esposto con dettaglio i fatti, gli interventi devono essere immediati e corretti, per evitare che la situazione precipiti a nostro danno. Egli attende il nostro responso che dovrà arrivare a breve, vista l'emergenza della situazione!»

       Poi rivolto all'amico:

       «Non allontanarti dal palazzo, il consiglio deciderà per dare tosto le disposizioni. Nibir ed il suo

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