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Kiengir
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E-book146 pagine1 ora

Kiengir

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Info su questo ebook

Si, fratelli. Sto parlando proprio di quel carattere umano che mette in risalto l'individualismo a scapito della collettività, che agisce d'istinto e con violenza, che prevarica l'altro ed è per sua natura distruttivo, quasi al confine del male!
Incontrollabile!
Esso, nel mondo prossimo parallelo al nostro, continua a seminare fame, morte, miseria, ignoranza, instabilità sociale e istinti mostruosi, per non parlare del sentimento più irrazionale: l’Amore.
Questa indagine, che fedeli fonti ci hanno fatto pervenire, mostra un insieme di possibili percorsi evolutivi prossimi a venire, che sarebbero un vero e proprio disastro per l'intera collettività siriana….
LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2014
ISBN9788868855468
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    Anteprima del libro

    Kiengir - Rosario Parasiliti Palumbo

    SENTENZA

    KIENGIR

    (La Terra dell'Uomo Intelligente)

    NiskramanaEsodo

    "In una fredda notte d'inverno senza luna, l'uomo si sdraiò per terra

    ad ammirare il cielo, meraviglioso ed immenso e nel vedere una

    piccolissima luce muoversi lentamente nel firmamento, la inseguì con lo

    sguardo percorrendo un arco di cielo che andava da Sirio a Te.

    All’improvviso la luce si fermò, ma i suoi occhi non si distolsero un attimo

    da quel punto del cielo."

    RA Svegliati. - gridò la sua compagna. - Siamo arrivati. Intorno a

    lui freddi rumori gli percuotevano i timpani e la pelle.

    A bordo vi erano tredici ricercatori: sette donne e sei uomini.

    Il maestro RA

    la maestra MUTH.

    Il discepolo AMMA

    la discepola YURUGU.

    Il discepolo CITLALICUE

    la discepola AYAUHTEOTI.

    L'allievo ATEA

    l'allieva HINA.

    Il ricercatore IZANAGI

    la ricercatrice IZANAMI.

    La ricercatrice THANIT.

    Il discepolo MAWU la discepola LISA.

    Avevano navigato attraverso le insenature del tempo su una nave di nome

    Argo.

    Questo sarcofago di classe I^ era l'arca più adatta ad affrontare le

    intemperie boreali del passaggio fra i mondi, in quanto, sarebbe stato facile

    perdersi nel multiverso se a pilotare la nave vi fossero stati essere viventi,

    senza contare l'importanza della resistenza data dalle sue strutture,

    comprovata dal metodo della composizione geometrica, una vera e propria

    garanzia al trapasso.

    Non tutte le navi erano in grado di resistere al salto quantico. Le

    misure geometriche del solido erano fondamentali nel salto: lungo 300,

    largo 50, alto 30 cubiti, con pareti e pavimento liscio di colore nero, il tetto

    trasparente con propulsione a vele ionizzanti, risultava essere la più grande

    invenzione di tutti i tempi. Grazie al suo sistema quantico-neurale, non

    avrebbe mai subito le influenze delle stringhe di conciliazione tra la

    meccanica quantistica e la relatività generale che attanagliano tutti gli

    esseri viventi a base atomica. Era la più grande meraviglia mai realizzata

    da siriani, unico e solo prototipo, sviluppato per il trasporto di esseri

    viventi.

    L'arca permetteva un movimento navale controllato fra le stringhe

    garantendo il giusto posizionamento. Non esisteva altro sistema di

    propulsione delle vele ionizzate, così come non esisteva un altro metodo di

    controllo del sistema quantico-neurale in grado di agire nell'interspazio

    senza disperdersi o peggio ancora, rischiare la distruzione del vascello e

    del suo equipaggio.

    La materia non poteva essere trasportata negli intermundi senza una

    giusta protezione, poiché non sarebbe sopravvissuta neanche un attimo allo

    strazio molecolare a cui veniva sottoposta. Solo grazie alla protezione

    magnetico gravitazionale degli ioni si riusciva a viaggiare attraverso i

    mondi dimensionali. Un altro sistema per viaggiare attraverso i mondi

    dimensionali consisteva nel lasciare la materia viva al mondo di

    appartenenza, ovvero attraverso l'anima, essa prima di uscire dall’ultimo

    confine fuori dal mondo dal quale aveva avuto origine (dall’inizio

    nell’ineffabile), fino a quando il suo tempo non si compirà, vagherà

    all'infinito finché il caso non agirà nel caos, trasferendola in un submundo

    parallelo, che l'ospiterà priva della reminiscenza, ma ciò non permetterà il

    trasporto della sua mente, fonte del sapere.

    La nave, frutto del lavoro dei migliori muratori siriani era un

    capolavoro geometrico. Non si conosceva nulla del suo interno, a parte le

    caratteristiche pubblicate nella sintesi del suo varo.

    I tredici ovuli genetici, frutto di un calcolo rhind, permettevano

    l'accesso solo al gene riconosciuto. I navigatori erano a conoscenza del

    mezzo di trasporto usato e della camera piramidale, dove erano stati

    rinchiusi dentro i loro ovuli protettivi. La nave utilizzava un sistema di

    navigazione informatico a processori quantico-genetici con proiezione

    olografica mentale e visiva dei trasportati attraverso le capsule genetiche,

    che in caso di bisogno sarebbero stati attivati.

    Questo era il luogo più adatto per gli ovuli, che ha permesso la

    sopravvivenza dei ricercatori nei quaranta giorni di navigazione attraverso

    il deserto dell'interspazio, dove tutto è possibile, ove il dentro e il fuori sono

    tutt'uno, lì dove la totale espansione di tutte le regioni dell'Invisibile è l’aurora di

    qualsiasi creazione cosmica, in quel luogo dove il trascendente che è in noi è il nostro

    nemico, i mondi si uniscono e si dividono, lì dove il confine è labile, lì dove tutto è

    possibile che avvenga in un attimo che può essere infinito, che può essere eterno.

    L’ineffabile non si riesce a cogliere con la razionalità perché va

    dall’interno fino all’esterno e dall’esterno fino all’interno. Fra il primo

    spazio e il secondo spazio si muove l'atomo che diviene uomo, vagando fra

    mondi lontanissimi e simili ma allo stesso tempo in diverse dimensioni.

    Mondi dove agiscono forze oscure, chiare e di mezzo al livello cellulare,

    plasmando i fratelli in modo irrazionale.

    Le forze primordiali trasformano gli esseri viventi, i quali scopriranno

    solo nel nuovo mondo le differenze con se stessi. Ciò sarà causa di disturbi

    cognitivi pressoché inimmaginabili con la ragione del razionale, che non

    agiscono mai allo stesso modo. Il suo agire dall'interno e dall'esterno rende

    gli esseri inutili o magnifici indifferentemente dal rapporto genetico, che

    pur essendo uguale non interferisce con le forze primordiali. Quando la

    forza chiara e la forza oscura si equivalgono la forza di mezzo prevale, ma

    anche in questo caso i rapporti non sono mai simili perché le forze agendo

    dall'esterno e dall'interno subiscono influenze plasmatiche differenti. Le

    sfere che racchiudono i mondi sono sparsi nello spazio come le stelle ma la

    chiarezza degli eventi che ivi avvengono sono chiari al visitatore, che

    osserva come un deo il susseguirsi degli eventi, incapace di interferire con

    essi. Osservatore terzo, fino a quando resterà incastonato nel plasma, vive

    la vita svolgersi nei mondi osservati, ma non il suo evolversi.

    Occorre grande sapienza per agire con lucidità agli eventi ivi

    svolgersi, in quanto la maggior parte degli astanti non è lucida nella fase

    del passaggio, le visioni annebbiano i sensi, senza accorgersi se si osserva

    con gli occhi o con la mente. Si è preda delle proprie paure in quando i

    sensi si moltiplicano in modo esponenziale alle proprie capacità.

    Qui il grande navigatore trasporta le anime (in viaggio fra i mondi) le

    quali non avendo i privilegi degli esseri materiali viventi non trasportano il

    ricordo della vita vissuta ma l'essenza dell'essere che solo in rari casi di

    reminiscenza vive attimi di silenzio assordante al pensiero di aver vissuto. E

    qui resta in attesa di un attimo o dell'infinito eterno, finché il caso agendo

    sul caos trovi la chiave che apra l'accesso ai mondi.

    Allorquando le forze date dai padri primordiali unite alla triplice

    forza, che va al di là di ogni misura, sconvolti alla vista della luce e colte

    da una grande paura, nel più grande sconvolgimento dei moti raggiungono

    il luogo. Nell'essere che il caso ha colto il soffio vitale prende vita.

    Beato l'essere vivo che vive l'esperienza dell'attraversamento dei

    mondi. Non sono molti coloro che lo hanno attraversato da vivi e saranno

    pochi coloro che lo attraverseranno. Nel giorno in cui furono inviati dal

    loro mondo, agli argonauti venne data la possibilità di osservare la materia

    oscura che avvolgeva le stelle gemelle dalle forme sferico e ovoidale e

    l'esalare delle fratture spaziali, confutando nelle interferenze del limbo. Ciò

    creava insiemi di immagini di forme sconosciute nelle

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