La fondazione dell'etica e la responsabilità per il futuro
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Nell’era della globalizzazione, che non è solo era della possibile globalizzazione della comunicazione e della cultura, ma anche era della possibile devastazione e distruzione di ogni forma di vita sulla terra – tale è il potenziale tecnico-scientifico a disposizione dell’uomo –, l’etica non è una istanza percorribile o meno e a piacimento, ma l’istanza ineludibile e, quindi, categoriale di cui la paideia dialogica o del discorso deve farsi carico pienamente per la sopravvivenza dello stesso pianeta terra.
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Anteprima del libro
La fondazione dell'etica e la responsabilità per il futuro - Raùl Fornet Betancourt
METODOLOGIA DELLE SCIENZE SOCIALI
Direttore della Collana:
Michele Borrelli
Direttori delle singole aree scientifiche:
Dietrich Böhler
Libera Università di Berlino. Area scientifica: Pragmatica discorsiva e Etica del Discorso
Franco Bianco †
III Università di Roma. Area scientifica: Ermeneutica Filosofica
Michele Borrelli
Università degli Studi della Calabria. Area scientifica: Pedagogia Generale
Michele Cometa
Università di Palermo. Area scientifica: Letteratura Tedesca
Alberto Mario Damiani
Università Nacional di Rosario – Conicet. Area scientifica: Filosofia Moderna
Reinhard Hesse
Università di Freiburg. Area scientifica: Etica e Filosofia Politica
Stefano Crespi
Università di Milano. Area scientifica: Sociologia Generale
Franco Crispini
Università degli Studi della Calabria. Area scientifica: Storia della Cultura e delle Idee
Daniele Gambarara
Università degli Studi della Calabria. Area scientifica: Filosofia del Linguaggio
Matthias Kettner
Università Witten/Herdecke Alfred-Herrhausen. Area scientifica: Filosofia Pratica Moderna
Elmar Klinger
Università di Würzburg. Area scientifica: Teologia Fondamentale e Storia Comparata delle Religioni
Wolfgang Kuhlmann
Università di Erfurt. Area scientifica: Pragmatica Trascendentale
Giacomo Marramao
III Università di Roma. Area scientifica: Filosofia Politica
Elio Matassi
III Università di Roma. Area scientifica: Filosofia della Storia
Marcel Niquet
Università di Francoforte. Area scientifica: Antropologia Filosofica e Filosofia Pratica
Eligio Resta
Università Federico II di Napoli. Area scientifica: Sociologia Generale
Marcello Zanatta
Università degli Studi della Calabria. Area scientifica: Storia della Filosofia Antica
METODOLOGIA DELLE SCIENZE SOCIALI
Karl-Otto Apel - Michele Borrelli -
Holger Burkhart - Raúl Fornet-Betancourt
LA FONDAZIONE DELL’ETICA
E LA RESPONSABILITà
PER IL FUTURO
Proprietà letteraria riservata
© by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy
Edizione eBook 2013
Isbn: 978-88-6822-009-9
Via Camposano, 41 (ex via De Rada) - 87100 Cosenza
Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672
Sito internet: www.pellegrinieditore.com - www.pellegrinilibri.it
E-mail: info@pellegrinieditore.it
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
Nota introduttiva
L’agile testo che si offre al lettore, non solo specialistico, è composto da contributi di Karl-Otto Apel, Michele Borrelli, Holger Burkhart e Raúl Fornet-Betancourt, elaborati intorno alla domanda di fondazione dell’etica, oggi. Un tema classico della filosofia occidentale, ovviamente, ma presente nella sua radicale attualità nel mondo contemporaneo con una infinità di problemi irrisolti che esigono una risposta: quale etica per quale futuro? È pensabile ancora un linguaggio comune capace di dare fondamento all’etica? E quali i possibili criteri per una simile fondazione? O conviene parlare, solo ancora, di etiche, come suggeriscono i molti linguaggi della filosofia postmoderna?
Il testo affronta alcuni dei nodi cardini del dibattito attuale sul tema, mostrando le possibili vie da percorrere e le soluzioni da individuare in termini di fondazione e, addirittura, di fondazione ultima non solo dell’etica, ma anche della filosofia in generale e della scienza in particolare.
L’etica che viene qui prospettata non è una scelta che si può fare o non fare; essa, invece, si dimostra inaggirabile, perché direttamente legata alla struttura stessa del discorso. Quanti si rimettono seriamente al discorso, si trovano già all’interno di una struttura linguistica eticamente segnata; anche l’argomento dello scettico, se è un argomento serio, dovrà servirsi di un linguaggio eticamente strutturato se intende dare al suo discorso scettico validità argomentativa.
Ma l’etica proposta, e riflessivamente fondata, ha come obiettivo il presente e il futuro dell’umanità. Anche in questo senso, l’etica non è aggirabile in quanto interessa direttamente la vita delle generazioni presenti e future sulla terra e lo stesso pianeta terra in generale.
Nell’era della globalizzazione che non è solo era della possibile globalizzazione della comunicazione e della cultura, ma anche era della possibile devastazione e distruzione di ogni forma di vita – tale è il potenziale tecnico-scientifico a disposizione dell’uomo – l’etica non è una istanza percorribile o meno e a piacimento, ma l’istanza ineludibile e, quindi, categoriale di cui la paideia dialogica o del discorso deve farsi carico pienamente per la sopravvivenza dello stesso pianeta terra.
Michele Borrelli
Acquappesa, febbraio 2013
Karl-Otto Apel
Pragmatica trascendentale – terzo paradigma
della filosofia prima[1]
Il mio tema unifica nel titolo quattro concetti che, oggi, sono certamente noti, ma che non vengono, in nessun caso, usati nel modo come da me pensati e raccolti in forma di tesi nel titolo della mia relazione.
Si tratta, per me, della filosofia prima
, come l’ultimo termine del titolo evidenzia. Ciò sembra, oggi, inusuale e insolito, ma – nella misura in cui il termine è ancora noto – richiama alla memoria la denominazione di Aristotele della scienza dell’essere
in quanto essere
o dell’Essere massimo
, e, cioè, di Dio in quanto motore immobile
di tutto
. Più tardi, i commentatori di Aristotele diedero a questo termine anche il nome di metafisica e nel 17mo secolo, in modo più preciso, il nome di ontologia
. Nella tesi del titolo, il termine filosofia prima
non viene usato in questo modo, poiché il paradigma della filosofia prima
– a cui io faccio riferimento – non è la metafisica o l’ontologia, ma un paradigma post-metafisico della filosofia fondamentale. Ma che cos’è un paradigma?
Il termine paradigma
rinvia, certo, a Platone; oggi, tuttavia, viene per lo più usato nel modo nuovo come introdotto dal teorico della scienza Thomas Kuhn, nel suo libro The structure of scientific revolutions
. In Kuhn, non si tratta di un termine metafisico della tradizione filosofica, ma, piuttosto, di un termine-guida storico-sociologico della ricostruzione empirica dello